Uno sguardo al 2018: Los Angeles Chargers

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2018 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Los Angeles Chargers.

COME DOVEVA ANDARE…

Con la perdita dell’OC e un nuovo QB da schierare i Chiefs non sembravano poter ripetere le prestazioni passate in AFC West. Con una maggiore maturità e un Philip Rivers produttivo, di contro i Los Angeles Chargers sembravano quindi poter essere i capofila di quella division.
Anche perché dal draft arrivava un gran playmaker difensivo, Derwin James, e qualche linebacker. Linfa vitale che la difesa di Gus Bradley necessitava per essere al livello di un attacco che con Melvin Gordon runningback e Keenan Allen primo receiver poteva da subito contare sul talento necessario all’impresa di vincere la division.

…E COME E’ ANDATA

Patrick Mahomes ha preso la NFL di petto, stravinto l’MVP award e i Chiefs sono andati a un piede dis-allineato di Dee Ford dal Super Bowl. I Chargers, nonostante questo, hanno rispettato le più floride opinioni della vigilia, andandosi a prendere un record identico ai rivali del Missouri (12-4) e umiliando la nuova sensazione della NFL Lamar Jackson in un turno di Wild Card a suo modo storico contro i Ravens.
Nonostante gli infortuni di Hunter Henry, tight end, e Denzel Perryman, linebacker, i Chargers hanno avuto il decimo attacco e l’ottava difesa della Nazione, hanno mandato sette persone al Pro Bowl e tre “alternate”.
Un roster duttile e la rimarchevole intelligenza tattica del coaching staff si sono poi infranti addosso ai Patriots, che con un gameplan offensivo basilare quanto efficace hanno spento i Bolts nel primo tempo di un Divisional che sembrava alla portata, rimandando ancora una volta l’appuntamento, mediaticamente anelato dai più, di Philip Rivers con il Super Bowl.

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COSA HA FUNZIONATO…

“Wow” è l’unica parola adatta a definire le possibilità della difesa di Gus Bradley. Se sapevamo benissimo prima della stagione quanto forte fosse la coppia Melvin Ingram – Joey Bosa agli orli della linea difensiva, pensare che Derwin James fosse quello visto in campo nel 2018 era oltre ogni rosea aspettativa: 3,5 sack, 3 intercetti, 4 TFL, 105 placcaggi. Quale safety? Questo è un difensore totale: un linebacker nel corpo di una safety, che può giocare bump and run sull’esterno o essere l’ottavo nel box – o tutti e due contemporaneamente. Una manna per il suo DC.
Melvin Gordon, nonostante le tre partite giocate in meno rispetto al 2017, ha migliorato i numeri su ricezione e tecnicamente è sembrato migliore che in passato. Keenan Allen è stato affidabile mentre intorno a lui Mike Williams e Tyrell Williams (già perso in FA) hanno fornito varietà.
Ciò che ha funzionato sono stati quindi i singoli per Los Angeles. Nel 2018 i Chargers hanno goduto di tre playmaker offensivi e tre difensivi. Nominate un’altra squadra che sia riuscita in questo particolare successo…

Palese inoltre la crescita di Anthony Lynn: per batterlo, come coach of the year, Matt Nagy è dovuto andare a Chicago e in pratica creare la migliore difesa in NFL. Ma non commettete l’errore di sottovalutare Lynn. L’ex Buffalo è a Los Angeles per restare e solidificare questa franchigia in un futuro radioso.

chargers defense ravens

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Non esiste la stagione NFL perfetta. Ogni squadra si ritrova con i suoi problemi prima o dopo e i Chargers non fanno eccezione. D’altra parte non è nemmeno giusto dare troppo peso alla inopinata sconfitta con i Broncos in stagione regolare e l’inerme prestazione con i Patriots al Divisional.
Qualcosa che sicuramente non ha funzionato è stata la salute di alcuni giocatori chiave: Denzel Perryman e Hunter Henry sono due ottimi elementi che sono mancati quasi del tutto a LA. Lo stesso Gordon è stato fuori per qualche partita. Se però pensiamo al fatto che i Chargers hanno avuto il miglior record della loro conference di sicuro questi problemi hanno avuto un limitato impatto sulle prestazioni.

La linea offensiva non è stata la migliore della lega, quella difensiva quando ha dovuto fare a meno di Corey Liuget si è rivelata sottile e nella prima parte di stagione si sono rivisti i soliti problemi di kicker, con Caleb Sturgis sostituito a metà stagione.

E ADESSO?

Los Angeles ha un vantaggio nel sapere bene cosa deve draftare. Offensive line, defensive tackle e linebacker, con un ritocco in secondaria. Profondità nei primi tre reparti può aggiungere sicurezze a Bradley e Lynn.
Al netto dei soliti allarmismi pre-stagione (Rivers non è più un ragazzino, Perryman non è mai sano, chissà se Henry sarà al 100%) i Chargers possono ripetere il miglior record in AFC. Senza Mahomes li daremmo già favoriti per la AFC West e una top-3 in AFC.

La vera sfida per i Bolts è di segno diverso: riusciranno a lasciarsi alle spalle dieci anni di eterna incompiuta, uno stadio pieno di tifosi dell’altra squadra e l’auto-inflitta sensazione di smarrimento che a volte li fa sparire dal campo anzitempo?
I Chargers, sul gridiron, ci sono. Questo permette loro di non avere necessità in free agency e non subire troppo il salary cap un po’ stretto – circa 4 milioni. Il 2019 può essere il loro anno soprattutto se resteranno in salute e sceglieranno bene ad aprile.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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