Uno sguardo al 2018: Cleveland Browns

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2018 dellle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Cleveland Browns.

COME DOVEVA ANDARE…

Lo scudetto del mercato, un gruppo giovane, e due “azzardi” al Draft come Mayfield e Ward, davano l’impressione di poter essere sufficiente garanzia di successo per una squadra che arrivava da una vittoria in trentadue incontri nelle precedenti due stagioni. Difficile pensare di poter fare di peggio insomma. I problemi potevano arrivare dalla conferma di Hue Jackson, incapace di sviluppare il talento passatogli per le mani a Cleveland, e dalla possibile convivenza problematica con il nuovo OC Todd Haley, super guru dell’attacco e responsabile dei fuochi d’artificio ammirati per 5 lunghe stagioni a Pittsburgh, palesatasi poi già durante il meraviglioso Hard Knocks che ha visto proprio i Browns protagonisti.

…E COME È ANDATA

La stagione dei Browns ha vissuto tre fasi ben distinte.

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Pre-licenziamento Jackson/Taylor titolare. Nelle prime due partite e mezzo il titolare è Taylor, arrivato in estate per dare tempo a Mayfield di crescere. Una OL imbarazzante e l’incapacità di Tyrod nell’anticipare le giocate, unite ai problemi del kicker anche solo a convertire gli extrapoint, costano due W nelle prime due settimane. Conto i Jets arriva l’infortunio dell’ex VT e l’esordio di Mayfield

Pre-licenziamento Jackson/Mayfield titolare. L’ingresso di Bakerone a pochi minuti dalla fine del secondo quarto dà una scossa immediata alla squadra e permette ai Browns di vincere la partita con i Jets interrompendo la striscia di giorni senza una W a 635. Passata la sbornia per i festeggiamenti i problemi offensivi si ripresentano immediatamente, alimentati dai continui litigi tra Haley a Jackson su chi debba gestire cosa. Il 29 ottobre Dorsey, dopo la sconfitta con gli Steelers, decide di averne abbastanza delle bambinate dei due coach, licenzia entrambi, promuove Williams come HC mentre Kitchens, fino a quel momento responsabile dei QB, diventa l’OC.

Post-licenziamento Jackson/Mayfield titolare. Se la difesa continua ad essere la certezza dei Browns l’attacco, fino a quel momento in difficoltà, con Kitchens sale clamorosamente di livello. Il più grande merito del nuovo HC, a differenza di quello che molti pensano, non è l’esplosione di Mayfield, che gioca comunque una seconda parte di stagione clamorosa, ma l’aver trasformato una linea offensiva fino a quel momento imbarazzante in uno dei migliori reparti dell’intera lega. La scelta di buttare nella mischia Chubb, che chiuderà con cifre simili a quelle di Barkley poi ROY, e una ritrovata serenità permettono ai Browns di restare in corsa per la post season fino all’ultima giornata vincendo 5 delle ultime 8.

COSA HA FUNZIONATO…

La difesa è stata la costante della stagione dei Browns ed il reparto che, fino alla cacciata di Jackson, ha permesso a Cleveland di vincere delle partite. La DL è stata devastante riuscendo a portare sempre tantissima pressione nel backfield avversario e la secondaria, grazie anche alla scelta di Ward, rivelatasi azzeccatissima fina da week 1, e alla stagione super di Randall ha saputo contenere il passing game. Nella prima parte della stagione Williams, con la sua strategia ultra-aggressiva, ha concesso tante yard agli attacchi avversari riuscendo però a forzare molti turn-over. Nella seconda parte, aiutato da un attacco più produttivo, si è preso meno rischi, ha forzato meno trovando il giusto equilibrio difensivo.
La scelta di Dorsey di cacciare sia Jackson che Haley era rischiosa ma si è rivelata corretta. Con Kitchens l’attacco ha trovato la sua dimensione, l’OL è cresciuta e con esse le prestazioni di Mayfield e Chubb, il futuro di questa franchigia
Mayfield e Ward: scelte piuttosto contestate inizialmente si sono fin da subito rivelate quelle vincenti. Mayfield ha contagiato tutti con la sua leadership ed in Kitchens ha trovato il coach giusto per crescere. Ward ha fugato tutti i dubbi che c’erano attorno alla sua scelta dimostrando di poter essere uno shoutdown CB fin dal giorno uno.

Mayfield Browns Buccaneers

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Nonostante il bene che si è detto della difesa non si possono non sottolineare i problemi del pacchetto LB sia in coverage che contro il running-game avversario. Non che mancasse il talento nel reparto ma probabilmente era mal assortito e Williams, nonostante l’equilibrio trovato con il passare delle partite, non è mai riuscito a trovare una soluzione definitiva al problema.
La conferma di Jackson, dopo i disastri delle due stagione precedenti, e l’incompatibilità con Haley sono alla base della mancata qualificazione per i playoff. Probabilmente l’ex Cincy non avrebbe mai dovuto iniziare la stagione e forse Haley non era l’OC più adatto per sviluppare un giovane QB come Mayfield. Questo credo sia il più grande what if della stagione dei Browns.
Josh Gordon, prima aspettato e poi rinnegato, e un pacchetto WR non propriamente all’altezza non hanno facilitato il lavoro di Mayfield il cui unico vero target era, ed è stato, Jarvis Landry, in perenne doppia/tripla copertura.

E ADESSO?

L’inizio di free agency dei Cleveland Browns è stato ancor più clamoroso di quello già ottimo della scorsa offseason. Vernon e Richardson vanno a rinforzare una DL già molto forte e l’arrivo di Hunt, che salterà le prime 8 partite, e soprattutto quello di OBJ daranno una dimensione nuova ad un attacco che comunque, già nella seconda parte della socorsa stagione, ha dimostrato di poter mettere punti a tabellone. Da non sottovalutare la scelta del nuovo HC Kitchens di portarsi in sideline un guru dell’attacco come Todd Monken, colpevole di aver fatto sembrare uno come Weeden materiale da primo giro J. Resta il problema nel reparto LB e manca una Safety, vista la partenza di Peppers, che dovrebbero essere colmate con un buon Draft ma dopo una stagione come quella passata ed un mercato che ha visto i Browns ancora protagonista i playoff non possono essere che l’obbiettivo minimo.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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