La Strada verso il Draft: Jachai Polite

Età: 21 – Ruolo: Defensive end – College: Florida
Classe: Junior – Altezza: 6’2’’ (1.88 m) – Peso: 260 lbs (118 kg)

“Roller Coaster” letteralmente: montagne russe. Non esiste metafora migliore per descrivere il Draft process di Jachai Polite, defensive end da Florida.

Cominciamo dal basso: molto poco utilizzato nei primi due anni a Gainesville sia per concorrenza agguerrita, sia per piccoli problemi fisici, non appena i minuti aumentano, aumenta anche la produzione: 13 partite su 13 da titolare, 11 sacks, 19,5 tackles for loss e selezione nel FIRST TEAM ALL-SEC nel suo anno da Junior. Sulle ali dell’entusiasmo (e di questi numeri) si dichiara al Draft 2019 ed il suo nome è sulla bocca di tutti nella lista dei defensive end destinati a sentire chiamare il proprio nome al primo giro.

Ma è proprio qui che il concetto di “montagne russe” ci viene in soccorso, perché da quel momento in poi le sue quotazioni crollano inesorabilmente. Durante le, ormai consuete, interviste alla Combine nelle quali i vari coaching staff intrattengono conversazioni (a tema football e non) con i prospetti a cui sono più interessati, Polite mostra tutto il suo lato peggiore. “Scostante e inallenabile” dicono gli scout, “le mie interviste sono state portate avanti con il solo intento di discreditare me e il mio gioco” si difende lui. Risposta che non fa altro che peggiorare le cose, infatti il risultato è che un prospetto di indubbio talento rischia di essere scelto molto più in basso di quanto meriterebbe. Nella storia del Draft si ricordano molti casi simili al suo, a volte capita che qualche GM vada oltre i limiti caratteriali di un prospetto, conscio del fatto che nel contesto giusto si possano risolvere quasi tutti i problemi (stiamo pur sempre parlando di ragazzoni poco più che ventenni) : anche così nascono gli “steal of the Draft”. Rimangono meno impressi invece i casi di quei giocatori che non riescono a riscattare la brutta nomea nata durante gli anni di college o nelle settimane antecedenti al Draft e finiscono, male e presto, la loro carriera in NFL nonostante gli venga data una possibilità. Quale strada prenderà Jachai Polite lo vedremo dal post Draft in poi.

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Come abbiamo anticipato, il talento è l’ultimo dei problemi di questo giocatore: atleta esplosivo con una incredibile capacità di “piegarsi” e di girare intorno all’offensive tackle senza però perdere un minimo di potenza. E’ dotato inoltre di una vasta gamma di movimenti, sia con la parte superiore che con la parte inferiore del corpo, che lo avvantaggiano in quasi tutte le situazioni. Un incubo per i QB avversari. Non è veloce come altri prospetti nel suo ruolo in questo Draft ma possiede il primo passo più impressionante di tutti. Per riassumere: flessibilità, tecnica, potenza e rapidità.

Dei problemi caratteriali abbiamo già parlato, un aspetto negativo del suo gioco è la poca incisività nella “run defense” dove spesso si fa sottomettere da offensive linemen meno potenti e rapidi di lui e questo è abbastanza inspiegabile per chi osserva. Alcuni dubbi anche sulla struttura fisica benchè si sia presentato alla combine con qualche chilo in più (leggermente in sovrappeso a detta di alcuni addetti ai lavori) non avrebbe il peso giusto per reggere il colpo tra i professionisti come defensive linemen e necessiterebbe quindi di aumentare la struttura fisica cosa che limiterebbe la possibilità di giocare da subito.

Vista la notevole abbondanza in numeri e qualità di defensive end in questa classe, è decisamente l’anno peggiore per dimostrarsi immaturi e inallenabili: le alternative sono tante e tutte di pari talento. La fortuna di Polite è che il “pass rusher” è diventata un’esigenza vitale per le difese NFL e quindi credo che alla fine non scenderà oltre il secondo giro. Potrebbe fare il caso dei Raiders che hanno molte scelte e un bisogno matto di defensive end, specialmente se non riuscissero a mettere le mani su Bosa-Allen-Burns-Sweat durante il primo giro. Anche i Patriots avrebbero bisogno di rinforzi sulla linea: hanno abbondanza di scelte e uno spogliatoio capace di gestire ogni tipo di carattere.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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