La Strada verso il Draft: Ed Oliver

Età: 21 – Ruolo: Defensive Tackle – College: Houston
Classe: Junior – Altezza: 6’- 3’’ (1.91 m) – Peso: 292 lbs (132 kg)

La strada verso il Draft di Ed Oliver è stata piuttosto lineare e senza grossi imprevisti. Impatto immediato con numeri da capogiro fin dal suo anno da true freshman, riconoscimenti a valanga e, nel 2018, l’onore di essere stato l’unico giocatore di difesa incluso nella corsa all’Heisman Throphy, almeno fino all’infortunio che lo ha costretto in sideline per le ultime 5 partite della stagione.

La particolarità, se vogliamo, resta la scelta fatta in uscita dall’ High School quando, nonostante fosse considerato un 5-stars prospect, rifiutò Alabama per restare vicino a casa ed andare ai Cougars dove anche il fratello Marcus aveva giocato come OT. Mai nessun prospetto di quel livello infatti si era accasato in un ateneo che non appartenesse ad una power-five conference. Il rischio poteva essere quello di perdere in considerazione da parte di scout e addetti ai lavori, la realtà, a tre anni di distanza, è che Oliver è uno dei prospetti più interessanti e sarà probabilmente uno dei primi 10/15 giocatori scelti al prossimo Draft di Nashville.

Nei tre anni passati nell’AAC Oliver ha collezionato numeri impressionanti chiudendo la sua carriera al college con 53 TFL e 13,5 sack in 34 partite (l’ultimo anno, a causa di un infortunio, come detto, ha disputato solo 8 incontri) ricevendo tutti i riconoscimenti possibili e chiudendo come il solo giocatore nella storia dei Cougars ad essere stato nominato per tutti e tre gli anni All-American e first-team All-Conference.

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A Houston ha giocato quasi esclusivamente davanti al centro (0-tech) subendo continui raddoppi e venendo in qualche modo limitato, almeno statisticamente, nel numero di sack ma riuscendo comunque a chiudere al 18° posto nella graduatoria di Pro Football Focus relativa alla “pass-rush productivity” e 19° in quella della “run stop percentage” grazie ad un primo passo devastante, ad un baricentro molto basso e ad una forza nelle braccia che gli hanno consentito di terrorizzare le OL avversarie.

ed oliver houston

Giocatore dall’esplosività impressionante ed in continuo movimento ama soggiornare nel back-field avversario anche se non è insolito vederlo rincorrere il portatore di palla per il campo portando il placcaggio anche molto lontano dalla LOS. Nei suoi anni a Houston si è dimostrato un giocatore dominante sia contro le corse, dove la sua capacità di anticipare lo sviluppo del gioco e la sua reattività gli permettono di essere sempre al posto giusto, che in pass rush dove primo passo, velocità e aggressività gli consentono di arrivare al QB molto velocemente

Già undersize per il ruolo a livello collegiale in NFL sarà allineato in 3tech in una difesa 4-3, la situazione ideale per lui perché gli permetterà di essere ancor più efficace nella caccia al signal-caller, massimizzando la sua velocità e capacità di portare pressione nel backfield, oltre che sfruttare al meglio la sue letture contro il gioco di corsa. Qualcuno dice che l’evoluzione di Oliver, viste le misure e la rapidità (è figlio di un ex RB), potrebbe portarlo a diventare un OLB ma con la trasformazione che sta subendo il gioco tra i pro, sempre più veloce, e gli esempi di successo di giocatori come Atkins e Donald il futuro del prodotto dell’università di Houston è in linea difensiva dove le sue caratteristiche lo possono portare a diventare un elite pass-rusher ed un pro-baller per i prossimi dieci anni.

Qualche difetto ovviamente il ragazzo lo ha: la hand-tecnique è buona ma non è migliorata nel corso dei suoi anni coi Cougars e braccia forti ma non lunghe gli impediscono di arrivare sul portatore di palla quando il blocco riesce in qualche modo a limitarlo. Firts-step e reattività, come abbiamo detto, sono eccezionali ed indispensabili per sopperire ad un fisico “normale” ma la necessità di “anticipare” la giocata lo espone inevitabilmente a misdirection e se non batte l’uomo col primo passo può essere “facilmente” disinnescato, ancor di più tra i pro dove la taglia media degli interior-lineman è di gran lunga superiore a quella dei colleghi dell’American Conference.

Sono tante le squadre che vorrebbero uno come Oliver al prossimo Draft. La certezza è che non andrà oltre la 15, più difficile capire esattamente chi lo sceglierà. Detroit e Buffalo, con la 8 e la 9, potrebbero essere molto interessate mentre i Bengals, se non dovessero andare per un QB, potrebbero puntare su Oliver per sostituire Atkins. Green Bay, se fosse ancora disponibile, ci potrebbe fare un pensiero e non escludo che lo stesso discorso si possa applicare a Denver e Miami che potrebbero non volersi lasciare scappare la possibilità di scegliere il nuovo Aaron Donald.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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