[AAF] Week 5: Siamo arrivati a metà stagione

Siamo arrivati a metà percorso di questa prima stagione AAF, e gli Orlando Apollos sembrano ormai lanciatissimi verso il Championship Game di Las Vegas del prossimo 27 aprile, o almeno verso una delle due semifinali che vedrà di fronte le prime due classificate della East e West Conference. Questa settimana gli Apollos han fatto un sol boccone dei Birmingham Iron, accreditati come i maggiori rivali di Orlando per la vittoria finale, e non si vede come la squadra allenata da Steve Spurrier possa essere fermata, dopo l’ennesima prova convincente sia in attacco che in difesa.

Dietro Orlando, Atlanta vince ancora e si porta a ridosso degli Iron per un posto in semifinale, mentre Memphis perde ancora e, con un record di 1-4, rischia di essere tagliata fuori da un’eventuale lotta per la seconda piazza nella Eastern Conference.
Ad ovest la situazione si fa molto interessante, con i soli Salt Lake Stallions presumibilmente fuori dai giochi. San Antonio e San Diego vincono ancora e si prendono la testa della division, inseguiti ad una lunghezza da Arizona in piena crisi, alla terza sconfitta consecutiva.

Orlando Apollos – Birmingham Iron = 31-14

Al Legion Field di Birmingham andava in scena quella che, usando un luogo comune, da molti era considerata una “finale anticipata”. Gli Orlando Apollos arrivavano in Alabama da imbattuti, e ribadivano la propria superiorità sconfiggendo i padroni di casa che, fino a due settimane fa, erano considerati almeno alla pari rispetto alla franchigia della Florida. Una prestazione maiuscola di Garrett Gilbert, che ancora una volta mette insieme numeri da NFL (23/35 per 286 yd e 2 TD), confermandosi il miglior quarterback della lega, fa da contraltare ad una difesa che mette le mani addosso ai quarterback avversari sette volte, sackandolo in cinque occasioni, ma soprattutto tenendo il temibile attacco degli Iron sotto le 300 yard complessive.
Gilbert andava a segno nel primo drive della partita mettendo la palla in aria sei volte in sei azioni e concludendo in touchdown per Orndoff, portando subito in vantaggio gli Apollos.
Luis Perez continuava sulla falsariga della scorsa settimana, perdendo lucidità in fase di passaggio, senza riuscire a muovere il proprio attacco come aveva fatto ad inizio stagione. L’intercetto subito nel terzo drive offensivo, riportato in touchdown da Reaser, segnava la fine della giornata in campo per Perez, sostituito da Price.

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Dopo un breve periodo di assestamento, Price prendeva in mano le redini dell’attacco degli Iron ed iniziava a dare spettacolo, fino a portare Trent Richardson a ridosso della end zone sulle tre yard, da dove il runningback degli Iron segnava il suo settimo touchdown stagionale.
Per un attimo sembrava che gli Iron potessero recuperare e riprendere in mano la partita quando nel terzo quarto, pescava in touchdown Ross per 30 yard, mettendo così a segno il primo TD su passaggio della stagione per Birmingham. Sul 20-14 per gli Apollos, però, ci pensava Garrett Gilbert a chiudere il discorso con un altro touchdown pass per Johnson trasformato da due che, assieme al field goal di Fry, portavano il punteggio sul 31-14 finale.
Se da una parte Gilbert si confermava come miglior QB della lega, dall’altra Birmingham entrava in una delle più classiche quarterback contention, con Perez e Price che, in settimana, dovranno cercare di convincere coach Lewis a farli partire titolari.

Salt Lake Stallions – San Diego Fleet = 25-27

Con Mike Bercovici di nuovo dietro al centro a causa dell’infortunio occorso la scorsa settimana a Nelson, le speranze per i Sandiego Fleets non erano altissime, visti i disastri che l’ex Arizona State e L.A. Chargers aveva combinato alla prima giornata, ed invece proprio il redivivo quarterback è stato tra i protagonisti di una partita rocambolesca e divertente risolta sul filo di lana in favore di San Diego da un field goal di Hagemann a tempo scaduto.
Ma Bercovici (22/43 per 304 yd 1 TD e 1 Int) non è stato l’unico a dare spettacolo, perché anche Woodrum, dall’altra par5tre, ha fatto vedere dei bei numeri, finendo con un ragguardevole 31/48 per 380 yd 1 TD e 3 intercetti. E sono proprio quei tre intercetti, tutti ad opera di Kameron Kelly, che hanno fatto la differenza. Kelly, tra l’altro, aveva iniziato la stagione da ricevitore per poi essere riconvertito defensive back dopo le prime giornate, e per questo la sua tripletta di intercetti acquista ancora più valore.
Con Spruce e Brown da una parte e Pierson-El e Truesdell dall’altra a raccogliere i palloni di Bercovici e Woodrum, la battaglia aerea ha fatto divertire i quasi 21mila dell’SDCCU Stadium di San Diego.

I Fleet andavano per primi sul tabellone con un field goal di Hageman, che replicava subito dopo il touchdown degli Stallions ad opera di Bouagnon trasformato da Woodrum, ma gli ospiti piazzavano un calcio tra i pali ad inizio di terzo quarto, e la partita raggiungeva uno dei tipici punteggi “strani” di questa lega: 11-6.
A quel punto Martin riportava in end zone un fumble, Johnson portava in end zone un preciso passaggio di Bercovici e Kelly tramiutava in segnatura il terzo dei suoi intercetti, e per San Diego la pratica sembrava chiusa sul 24-11 a circa 9 minuti e mezzo dal termine dell’incontro.
Gli Stallions, però, non ci stavano e si riportavano avanti prima con una corsa di Bouagnon, poi con un passaggio di Woodrum per Truesdell. La trasformazione di Bell portava Salt Lake avanti di un punto e, mancando 51 secondi al termine, i giochi sembravano fatti. Non per Bercovici, però. Dopo un incompleto, il QB di San Diego trovava Ford per un guadagno di 45 yard, che metteva la palla in raggio da field goal. Un paio di azioni per centrare la palla e consumare il tempo e, con tre secondi sul cronometro allo snap, Hageman piazzava tra i pali la palla della vittoria: 27-25 e tutti a casa.

Memphis Express – Atlanta Legends = 20-23

La cura Murray sembra funzionare per gli Atlanta Legends, che battono I Memphis Express allo scadere, grazie anche ad un’ottima prestazione del quarterback che domenica scorsa ha sostituito l’evanescente Matt Simms. Ancora una prova positiva per Mettenberger alla guida dell’attacco di Memphis, ma anche stavolta la squadra allenata da Mike Singletary deve inchinarsi all’avversario ed incassare la sconfitta nuero quattro della stagione.
I padroni di casa aprono le marcature con un field goal di Koo, per poi subire il primo dei due touchdown di uno Zac Stacy che, al di là delle due segnature, continua ad essere ben lontano dalle prestazioni delle prime due giornate quando, seppur sempre sconfitti gli Express sembravano avere nel running back ex Rams e Jets un giocatore di primissima categoria su cui fondare il proprio gioco d’attacco. Folston riportava Atlanta davanti ed ancora Stacy operava il controsorpasso prima che Koo calciasse un altro field goal allo scadere del primo tempo, portando Atlanta in vantaggio 14-12 a metà partita.

Nel secondo tempo Mettenberger provava a portare avanbti gli Express, ma un passaggio di Murray per Folston impattava lo score sul 20-20.Gli Express sprecavano una ghiotta occasione quando, in territorio avversario, Mettenberger si faceva intercettare da Graham, che oltre a ridare la palla al proprio attacco, impediva a Memphis di segnare anche solo i tre punti di un field goal che, a quel punto, sembrava abbastanza scontato. Toccava invece a Murray produrre un drive abbastanza lungo da far passare tutto il tempo residuo e portare la palla sulle 17 avversarie, da dove Koo calciava il field goal della vittoria per Atlanta. L’ultima azione della disperazione vedeva Mettenberger completare un passaggio per Howard, il quale però perdeva il pallone, che veniva recuperato da Atlanta mettendo fine alla partita ed ai sogni di rimonta dei Memphis Express.

San Antonio Commanders – Arizona Hotshots = 29-25

I San Antonio Commanders iniziano finalmente a raccogliere qualche frutto dall’immensa mole di gioco sviluppata dall’attacco ma che, nelle prime Quattro giornate, ha raramente portato a risultati positive. Per Arizona si apre ufficialmente una crisi di cui il principale responsabile sembra essere il quarterback Wolford, proprio il giocatore che, invece, nelle prime tre giornate sembrava essere il punto di riferimento e trascinatore della squadra.
La partita di ieri è stata emblematica, per Wolford. Al di là dei numeri che recitano 19/33 per 246 yd, 2 TD e 3 int, la prestazione del quarterback degli Hotshots è stata a dir poco imbarazzante, iniziando proprio con un bell’intercetto che Smith riportava in touchdown per 66 yard per la segnatura che portava in vantaggio i Commanders dopo neanche 3 minuti di gioco e senza che l’attacco di San Antonio fosse ancora sceso in campo.
San Antonio ne ha subito approfittato per premere decisamente sull’acceleratore, andando ancora a segno con McKay e Reden su passaggio di Woodside e con Farrow II su corsa. A metà tempo il tabellone recitava Arizona 0, San Antonio 26.

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Nel frattempo Wolford anciava altri due intercetti e Stockton perdeva un pallone su una corsa, portando a quattro il numero dei turnover di Arizona nel solo primo tempo. La seconda metà di gioco si apriva con gli Hotshots alla ricerca dell’improbabile rimonta, grazie anche ad un intercetto di Dargan che bloccava il drive di San Antonio sulle 13 offensive. Wolford trovava finalmente un passaggio profondo per Ross, che andava in touchdown, ed Arizona sembrava poter combinare qualcosa di buono. Le due squadre si scambiavano un field goal con Folk e Rose, e poi gli Hotshots riprendevano il pallino in mano, andando ancora a segno con una combinazione Wolford- Duarte che, trasformata, portava Arizona a dieci punti di distacco.
La conversione dell’onside andava a buon fine per Arizona, ma Bundy, dopo aver guadagnato 20 yard, commetteva fumble perdendo una palla preziosissima.
Ormai l’attacco di San Antonio sembrava inceppato, ed Arizona montava un attacco furioso, deciso a recuperare i punti mancanti. Wolford lanciava due intercetti consecutivi, ma entrambe le volte veniva salvato da una penalità dei Commanders, ed infine Arizona entrava in end zone con una corsa da una yard di Cook. La trasformazione non riusciva, costringendo Arizona a cercare il touchdown dopo l’eventuale conversione dell’onside kick, ma il problema non si poneva: Wolford subiva un sack e San Antovio poteva schierare la victory formation e tornare a casa col bottino pieno.

Orlando Apollos a parte, che sembrano viaggiare su un’altra dimensione, la lotta per un posto ai playoff si fa più accesa di settimana in settimana, ed in questa corsa a rimetterci più degli altri sembrano poter essere i Birmingham Iron, che dovranno giocare quattro delle prossime cinque partite lontano dalle mura amiche del Legion Field. Avendo però perso due partite su quattro in casa non è detto che sia poi uno svantaggio.
La prossima settimana si affronteranno le due cenerentole delle Division, con Memphis che va a far visita a Salt Lake, mentre Arizona cercherà di invertire la rotta nella difficile partita di Orlando contro gli imbattuti Apollos. San Antonio andrà ad Atlanta ad affrontare i Legends mentre Birmingham sarà ospite dei San Diego Fleet in quella che sembra essere la partita più interessante della giornata, che potrà dare un’impronta decisiva al prosieguo della stagione per gli Iron

La classifica della AAF dopo week 5

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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