[NFL] Super Bowl LIII: Il preview della finale

Excitement electrifies us, victory spikes the air, all sights are set on one glittering goal… the chance to play and win in the Super Bowl.

Con queste parole la leggendaria voce della NFL Film Joe Facenda descriveva la finalissima della NFL che quest’anno vedrà di fronte gli inossidabili New England Patriots, all’undicesima partecipazione al Super Bowl, la nona della coppia Belichick-Brady, ed i Los Angeles Rams, vale a dire il nuovo che avanza, con un coach appena trentatreenne ed un regista al suo terzo anno in NFL. In realtà Patriots e Rams si sono già incontrati in un Super Bowl, che fu giocato esattamente 17 anni prima di quello di domenica, il 3 febbraio del 2002, data storica in casa New England perché i bostoniani ribaltarono un pronostico che li vedeva nettamente sfavoriti e grazie ad un field goal di Vinatieri allo scadere piegarono 20-17 i Rams di Warner, di Faulk, di Bruce e Holt, conquistando il primo titolo di un periodo che resterà unico nella storia della franchigia. Stavolta naturalmente le premesse sono molto diverse, con i bookmakers che danno leggermente favorita una New England che in caso di successo aggancerebbe Pittsburgh a quota 6 Super Bowl. Già… New England… Ormai ogni anno da più parti li danno come morti ed invece sono ancora lì. Otto apparizioni consecutive alla finale di Conference e, con questo, tre Super Bowl consecutivi.

New England Patriots

Offense

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In realtà in stagione qualche scricchiolio si è notato: Brady ha terminato col rating peggiore nelle ultime dieci stagioni, 2013 a parte, e la squadra ha chiuso con un record negativo lontano da Boston. Detto questo, Tom Terrific ha comunque chiuso la stagione con un rating notevole, 97,7, andando ben oltre le 4300 yard lanciate e, soprattutto, nei playoff è stato come sempre inarrestabile nei momenti decisivi. Ancora una volta l’attacco rossoblù dipenderà dal suo condottiero che anche quest’anno ha trascinato i Patriots al Super Bowl senza avere un vero receiver numero 1, basti pensare che il leader in fatto di palle catturate è stato il runner James White con 87 ricezioni, davanti a Edelman con 74. L’ennesima crisi del receiver Josh Gordon, acquisito a metà settembre in una trade con Cleveland, ha tolto una pedina importante per l’attacco di coach McDaniels che deve anche fare i conti con un Gronkowski che sembra ormai aver imboccato il viale del tramonto, anche se rimane elemento temibile. Addirittura anzi c’è la possibilità non remota che il Super Bowl 53 sia per Gronkowski l’ultima gara in NFL.

Nonostante questo, grazie anche all’apporto dei vari Hogan, Dorsett e Patterson, il passing game di New England ha continuato a macinare yard e avversari, grazie soprattutto ai già citati White ed Edelman che nelle due gare di playoff hanno ricevuto 35 palloni per quasi 400 yard. Il problema per la difesa dei Rams è che anche fermare il rushing game dei Patriots non è impresa da poco. Il rookie Sony Michel è stato una delle più belle sorprese della stagione, con 931 yard guadagnate su corsa, record per un rookie sotto Belichick, alla media di 4,5 yard a portata, spesso correndo contro team che posizionavano 8 uomini nel box. Quando si mette l’ovale sotto il braccio è però decisamente temibile anche James White, che in regular season ha portato a casa altre 425 yard, anche lui alla ragguardevole media di 4 yard e mezzo. Senza nulla togliere alla bravura di Michel e White, va giustamente dato atto alla linea offensiva, e al loro formidabile coach Dante Scarnecchia, di aver svolto un grande lavoro. Il gruppo, composto dal centro Andrews, dalle guardie Mason e Thuney e dai tackle Brown e Cannon, pur non avendo sulla carta dei fuoriclasse, è stato di grande efficacia lungo tutto l’arco della stagione. E un’altra pedina che i Rams non dovranno sottovalutare è quel Develin che ricopre un ruolo quasi estinto in NFL; quello del fullback, ma che è un bloccatore devastante in un gioco sulla corsa che quest’anno ha causato non pochi problemi alla difesa californiana.  

Tom Brady Patriots Jets super bowl

Defense

Se l’attacco dei Patriots dovrebbe garantire un sicuro rendimento, la difesa sarà invece il sorvegliato speciale di coach Belichick. Ventunesima in stagione per yard concesse, ma solo settima per punti subiti, il reparto di coach Brian Flores avrà il non inviabile compito di bloccare Goff e soci. L’end Flowers sarà il pericolo numero 1 sulla pass rush insieme al linebacker Van Noy, autore di due sack nei playoff. Un Lawrence Guy superlativo in stagione, sarà invece il primo ostacolo per il temibilissimo running game dei Rams, soprattutto se i gialloblù dovessero decidere di correre al centro con Anderson. Altro elemento chiave per la difesa dei bostoniani sarà quell’Elandon Roberts che dopo una regular season buona ma nulla più ha giocato alla grande in post season. I due cornerback saranno Jason McCourty e Stephon Gilmore, con quest’ultimo giudicato dal Pro Football Focus come il migliore della NFL in copertura nella stagione 2018. Da non sottovalutare però anche l’importanza dello slot corner Jonathan Jones che dovrà vedersela con il velocissimo Josh Reynolds. La due safety saranno gli esperti Devin McCourty, gemello di Jason, e Patrick Chung che completano un reparto che ha comunque messo a segno ben 18 intercetti.

Los Angeles Rams

E se da una parte c’è un coach già leggendario nella NFL, dall’altra ci sarà un collega che spera di seguirne le orme. Sulla carriera dell’enfant prodige Sean McVay è stato ormai scritto tutto, dagli esordi nel 2008 con i Buccaneers, alla lunga militanza con i Washington Redskins, alla data fatidica, il 12 gennaio 2017, in cui il proprietario dei Rams Stan Kroenke decise di farne il più giovane head coach della NFL strappandolo ai 49ers con cui McVay stava avendo un lungo (e probabilmente molto interessato) colloquio. In caso di successo, a 33 anni, McVay sarà il più giovane head coach a sollevare il Lombardi Trophy, scalzando Mike Tomlin che agguantò il titolo nel 2009 a 36 anni.

Offense

A guidare un attacco che in regular season è stato il secondo per yard guadagnate, ci sara Jared Goff regista al terzo anno da California. In una partita che vedrà in campo (e sulla sideline) numerose stelle, Goff potrebbe essere l’ago della bilancia della partita. Sul suo talento non si discute, ma l’ex regista dei Golden Bears ha la tendenza qualche volta a mancare bersagli tutto sommato facili da colpire e in regular season ha subito alcuni passaggi a vuoto che contro i Patriots non ti puoi permettere. Vero anche che spesso Goff è riuscito a venir fuori da questi momenti no grazie a grandi giocate. Il running game dovrebbe invece essere sulle spalle di un Todd Gurley che ha però vissuto una stagione strana e dunque il condizionale è d’obbligo. Dopo aver corso a quasi 5 yard di media ed aver segnato 21 touchdown in 14 partite, Gurley ha saltato le ultime due partite di regular season per un problema al ginocchio. Poi nei playoff ha giocato alla grande contro Dallas mentre contro i Saints ha vissuto buona parte del match sulla sideline dopo aver portato la palla appena 4 volte per 10 yard. E con un Gurley le cui condizioni fisiche destano qualche preoccupazione in casa Rams, ecco che potrebbe diventare importante nella sfida di Atlanta, C. J. Anderson che dopo essere stato tagliato nel 2018 da Carolina e Oakland, il 18 dicembre è stato ingaggiato dai Rams, scelta che lui ha ripagato con alcune prestazioni di assoluto valore sia in regular season che nei playoff. Rispetto a Gurley, adatto al gioco di McVay fatto soprattutto di corse esterne e di counter, cioè azioni col runner che parte in una direzione poi dopo un passo o due taglia nell’altra, Anderson è più limitato ma è sicuramente più forte nelle corse di forza in mezzo al campo, opzione che McVay potrebbe sfruttare per cercare di mettere in crisi i linebacker avversari.

Il gruppo di ricevitori è composto da una coppia di grandi interpreti come Brandin Cooks e Robert Woods che in stagione hanno totalizzato 116 ricezioni per oltre 2400 yard, quasi equamente suddivise. Entrambi receiver pericolosi sul profondo, Cooks e Woods sono anche utilizzati non raramente per qualche corsa, soprattutto jet sweep, che sfrutta le loro abilità in campo aperto. A metà stagione l’attacco dei Rams ha subito un duro colpo con l’infortunio che ha messo k.o. lo slot receiver Cooper Kupp; al suo posto come receiver numero 3 giocherà Josh Reynolds, buon ricevitore ma non certo allo stesso livello dell’ex Eastern Washington.

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Come anche per i Patriots, la linea offensiva dei Rams è fra le più solide del torneo con il centro John Sullivan, le guardie Saffold e Blythe e i tackle Havenstein e Whitworth, con quest’ultimo che alla verde età di 37 anni giocherà il suo primo Super Bowl con in vista un titolo che potrebbe coronare una carriera di altissimo livello.

donald rams 49ers

Defense

Quando McVay, guru dell’attacco, è stato ufficialmente scelto per diventare head coach dei Rams, ha optato per una decisone saggia: affidare la difesa ad uno dei più bravi ed esperti defensive coordinator della NFL, Wade Phillips. Quest’anno per altro la difesa dei Rams pur essendo piena di grandi giocatori, non sempre ha giocato all’altezza del valore dei suoi interpreti, come dimostra il fatto che i californiani sono appena diciannovesimi per yard totali concesse e addirittura ventitreesimi per yard concesse sulla corsa. In linea c’è il più forte lineman della NFL, e uno dei migliori difensori in assoluto, vale a dire Aaron Donald, che quest’anno è arrivato a quota 20,5 sack. Donald è affiancato da Michael Brockers e dal tackle Suh che a 32 anni ha perso qualche colpo ma che rimane un ottimo giocatore soprattutto contro la corsa e in grado comunque di mettere a segno 5 sack.

Fowler, Ebukam, Littleton e Barron compongono il quartetto di linebacker col primo che in realtà è quasi esclusivamente un pass rusher mentre a Barron toccherà con ogni probabilità il compito di controllare Gronkowski. E il front seven giocherà domenica sera un ruolo fondamentale perché solo mettendo sotto pressione Brady i Rams possono avere possibilità di successo. Il secondario è un altro punto di forza dei Rams che nell’estate del 2018 hanno acquisito Talib dai Broncos e Peters dai Chiefs. In realtà soprattutto il secondo è un atleta un po’ sopravvalutato: fortissimo alla voce intercetti, Peters concede non raramente grandi guadagni, e infatti quando Talib è rimasto fuori due mesi per un problema alla caviglia il secondario dei Rams ha scricchiolato non poco. La difesa titolare è poi completata dalla free safety Lamarcus Joyner, che nel 2018 non ha ripetuto la grande annata 2017 e dalla strong safety John Johnson che invece è stato fra i migliori della NFL soprattutto in copertura.  

Insomma è chiaro che se il Super Bowl merita sempre di essere visto, questo numero 53 ha persino qualche motivo in più sia dentro sia fuori dal campo, dunque buon divertimento.  

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