[NFL] Conference: 57 yard per la finale (Los Angeles Rams vs New Orleans Saints 26-23)

I Los Angeles Rams staccano il biglietto per il Super Bowl LIII di Atlanta del prossimo 3 Febbraio, battendo i New Orleans Saints 26-23 al termine di una sfida molto combattuta, risolta in overtime dal piede spaziale di Greg Zuerlein, che piazza tra i pali un field goal da 57 yard, mettendo fine alla stagione dei Saints e mandando in paradiso i Rams.

E’ stata una partita intensa, nella quale New Orleans sembrava poter prendere il controllo, salvo subire la rimonta di Los Angeles già nelle battute finali del primo tempo. Attacchi contratti, difese molto fisiche e reattive e, duole dirlo, una crew arbitrale assolutamente non all’altezza della posta in palio. Al di là dell’episodio della clamorosa interferenza non chiamata verso la fine dei tempi regolamentari, che avrebbe con ogni probabilità chiuso la partita, la crew guidata da Bill Vinovich (che aveva già arbitrato, non con la stessa crew, la partita vinta dai Saints in regular season, terminata anch’essa con qualche polemica arbitrale di troppo) ha accumulato una serie di errori, non chiamate e giudizi per lo meno affrettati, quando non sbagliati, che dovrebbe porre alla NFL più di un dubbio sull’opportunità o meno di continuare ad insistere sulle crew “miste” durante i playoff. Sarebbe come se ogni squadra qualificata alla post season potesse scegliere i giocatori migliori per i playoff: sicuramente accumulerebbe talento, ma verrebbe a mancare l’intesa e la coesione tra giocatori e reparti, fondamentali per una buona performance.

I Saints hanno iniziato subito ad aggredire la difesa dei Rams con giochi medio corti e con la velocità di esecuzione, per neutralizzare la pressione del front seven degli ospiti che, come previsto, è abbastanza sostenuta, ma Los Angeles ha retto bene, costringendo New Orleans ad accontentarsi di due field goal. Ribaltando i fronti, l’avvio dell’attacco dei Rams è stato pessimo. Tra il clima fortemente ostile che impedisce le comunicazioni tra i giocatori in attacco ed una difesa di New Orleans molto più aggressiva del previsto, Goff è costretto al turnover da un drop di Gurley, con la palla che finisce dritta nelle mani di Demario Davis.
Per tutto il primo quarto l’attacco in maglia bianca gira a vuoto, e a nulla serve mettere in moto il trattorino CJ Anderson, che prende il posto di Gurley, perché i Saints vanno in touchdown, al terzo tentativo, con un passaggio di Brees per Griffin.

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kamara saints rams

I Rams rispondono con un field goal di Zuerlein per poi rientrare nel nulla cosmico in cui sembra caduto l’attacco stellare dei montoni della California. Solo in chiusura di tempo McVay ha un primo sussulto di reazione e scioglie le briglie ai cavalli di Goff, il quale lo ripaga con una serie di passaggi calibrati (una vera gemma quello per Cooks da 36 yard) che preparano il terreno per la corsa in touchdown di Gurley dalle 6 yard. Alla fine del primo tempo, pur non facendo nulla di speciale, i Rams sono ancora aggrappati alla partita, in quel momento in mano ai Saints con il punteggio di 13-10.

Dopo la pausa ci si aspetta il ritorno di Los Angeles, che parte palla in mano, ma è New Orleans ad allungare ancora con un passaggio di Brees per Hill per il 20-10 che sembra poter garantire ai Saints un buon margine di vantaggio. A questo punto, però, Drew Brees smette quasi di giocare, complice anche un playcalling poco comprensibile da parte di Sean Payton, che praticamente rinuncia a continuare ad insistere sulle uscite dal backfield di Alvin Kamara, situazione per la quale i Rams non sembrano avere risposte valide.

I Rams si ringalluzziscono e Goff inizia a far partire palloni per Cooks, Woods ed i due tight end Higbee ed Everett, riportando in vita un attacco che sembrava ormai morto e sepolto.
Higbee accorcia le distanze nel terzo quarto, e Zuerlein impatta lo score a cinque minuti dalla fine del match. I Saints, consapevoli che potrebbe bastare un field goal, marciano per il campo cercando di far correre il tempo, e si portano in zona vittoria grazie anche ad un preciso lancio di Brees per Ted Ginn, che elude il pessimo intervento di Lamarcus Joyner e completa per 43 yard.

A questo punto i Saints devono solo mangiarsi tutto il tempo possibile obbligando i Rams a bruciarsi i time out, ma Payton, anziché correre in mezzo per non fermare le lancette dell’orologio, chiama due passaggi. Sul secondo, in situazione di terzo down e dieci, Nickell Robey-Coleman, vistosi superato, livella Tommylee Lewis prima che questi riceva e converta il primo down. L’interferenza la vedono tutti, tranne l’arbitro a due metri che, sostenendo che la palla sia stata deflettata, non chiama l’interferenza, obbligando i Saints a calciare il field goal del 23-30 con 1:41 ancora da giocare.
I detrattori di Goff già si fregano le mani pensando alla rimonta impossibile, ma il numero 16 in maglia bianca li zittisce uno ad uno orchestrando un drive fantastico, con un paio di passaggi letteralmente inventati sotto pressione, per portare i suoi sulla linea delle 30 yard, da dove il piede di Zuerlein piazza tra i pali la palla che manda le due squadre in overtime.

Cooks Rams Saints

I Saints vanno in attacco per primi, ma Brees combina il pasticcio. Brees vuole andare sul sicuro cercando Michael Thomas, ben limitato per tutta la sera dalla secondaria dei Rams, ma Dante Fowler gli è addosso e lo obbliga a lanciare la più classica delle anatre ferite, che cade tra le mani di John Johnson III ridando palla ai Rams. La difesa di New Orleans fa buona guardia ed obbliga i Rams a tentare il field goal lungo, ma per il piede di Zuerlein 57 yard non sono un grosso problema: palla in mezzo ai pali e Rams sull’aereo per Atlanta.
Alla fine ha avuto la meglio la caparbietà dei Rams, che in difesa hanno tutto sommato portato a termine i loro obiettivi: affrettare le decisioni di Brees nella tasca, limitare le corse di Kamara e le ricezioni di Thomas. Per i Saints pesa molto l’atteggiamento un po’ troppo remissivo nel secondo tempo ed un Brees leggermente sottotono, che hanno permesso alla difesa avversaria di tenere l’attacco sotto le 300 yard. Ha ben ragione Payton a lamentarsi per quella chiamata arbitrale a fine partita, ma qualche responsabilità in questa sconfitta alberga anche sulla sideline. Le chiamate offensive, soprattutto nel secondo tempo, non hanno convinto più di tanto.

In casa Rams resta da capire il mistero Gurley. Ha portato solo quattro palloni ed ha droppato due dei tre passaggi che Goff gli ha indirizzato, trascorrendo sulla sideline la maggior parte del tempo, nonostante questa volta l’apporto di Anderson sia stato minore del previsto. E’ chiaro, a questo punto, che il ginocchio di Gurley non è totalmente a posto. Sicuramente queste due settimane verranno utilizzate per cercare di rimettere in sesto il giocatore più importante dell’attacco di Los Angeles, ma il fatto che lo staff medico continui a dire che non c’è alcun problema con Gurley e che sta benissimo, fa venire qualche cattivo pensiero.

Il 3 Febbraio 2002 a New Orleans, la vittoria dei Patriots sui Rams nel Super Bowl XXXVI segnò l’inizio della dinastia Brady-Belichick; il 3 Febbraio 2019 scriveremo la parola fine?

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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2 Commenti

  1. Premesso che i Rams sono una buonissima squadra che ha dato spettacolo per tutta la stagione, forse avrebbero meritato un pizzico di più i Saints, un po’ spreconi nel primo quarto (potevano fare più punti e sono finiti a tirare 2 FG).. tantopiù che l’interferenza nel finale è stata clamorosa.

  2. Un vero peccato che questa semifinale sia stata macchiata da un errore così clamoroso. Sono schifato da certe magagne arbitrali nel calcio e poi me le ritrovo nel football. Che rabbia! Perché non è stata usata la tecnologia per rivedere l’azione? Cosa dice il regolamento? Nemmeno gli allenatori potevano chiamare il challenge?

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