Un Approfondimento: l’East e le squadre finaliste del Super Bowl LII

Dopo aver parlato del West, continuo l’analisi delle Division territoriali della NFL con l’East, soffermandomi sulle due squadre che si sono contese il Super Bowl LII.

All’inizio della Regular Season 2018 i commentatori indicavano i Patriots e gli Eagles come probabili vincitori delle rispettive Division. Tutto come nel 2017 quindi. Forse c’era anche la speranza di poter assistere ad una spettacolare rivincita nel Super Bowl LIII. Ma solo la speranza. Due cose infatti preoccupavano i commentatori e i tifosi di Patriots e Eagles:  l’età di Tom Brady da un lato,  la difficile coabitazione fra Carson Wentz (al rientro dall’infortunio) e Nick Foles dall’altro.

Per quanto riguarda Tom Brady, siamo tutti consapevoli che prima o poi dovrà ritirarsi, ma sappiamo che l’età anagrafica di un QB è un concetto relativo. Lo dimostrano sia lo stesso  Brady (classe 1977, draft 2000) che Drew Brees (classe 1979, draft 2001) i quali continuano a battere record su record e a meravigliare per le loro ottime prestazioni.

Guidati da Brady, i Patriots (9-4) sono in testa alla Division con due vittorie di vantaggio sui redivivi Dolphins (7-6), reduci dal Miami Miracle proprio contro New England.

Non mi sarei mai aspettato dalla squadra di  Belichick una caduta di concentrazione così eclatante. Ricostruiamola: ad una manciata di secondi dalla fine della partita, Miami ha la palla sulle proprie 31 yard ed è sotto 33-28. In una situazione del genere ci sono solo due scelte, entrambe disperate: l’”Hail Mary” (Ave Maria, come la preghiera), un lancio lungo in end zone sperando di fare Touch Down, oppure il “Boise” cioè una ragnatela di passaggi corti fra i giocatori nella speranza di trovare un varco e segnare. Belichick scommette sull’Hail Mary e schiera in difesa Gronkowksi (!), Gase se ne accorge e chiama il Boise. I Dolphins segnano e vincono.

Corsa riaperta? Per la vittoria di Division direi di no, i Patriots sono una squadra solida e nonostante questa sconfitta vinceranno il titolo dell’East.

Il problema degli Eagles invece appariva più serio fin dall’inizio.

Carson Wentz aveva iniziato la stagione 2017 alla grande, portando gli Eagles a qualificarsi per i playoff. Poi, l’infortunio al ginocchio contro i Rams (10 dicembre 2017) lo aveva costretto a finire la stagione in anticipo. Era toccato a Nick Foles prenderne il posto e guidare Philadelphia nella Post Season. Il lavoro di Nick Foles fu costellato da prestazioni straordinarie soprattutto nelle partite più importanti: la vittoria nella Conference contro i Vikings e poi la conquista dell’anello nel Super Bowl LII, dove fu anche MVP.

Subito dopo questi grandi successi ci si aspettava che Nick Foles cercasse un posto da titolare in un’altra squadra. Tanto più che il mercato dei QB si stava dimostrando alquanto frizzante (si erano accasati Smith, Cousins e Keenum solo per citarne alcuni). Invece Foles era rimasto con gli Eagles: sarebbe stato QB titolare fino al ritorno di Carson Wentz, stimato per settembre. E poi? E poi il più in forma avrebbe giocato. Un bel problema per Doug Pederson.

Ci ha pensato lo stesso Foles, con prestazioni altalenanti, a rendere più facile il lavoro di Pederson, e Wentz è tornato titolare nella partita contro i Colts. Ne sono seguite sconfitte brucianti e alcune vittorie notevoli (la rimonta contro i Giants in week 12 su tutte) che hanno portato gli Eagles ad avere un record di 6 vittorie e 7 sconfitte.

Per la vittoria di Division devono vedersela con i Cowboys (8-5) che hanno due vittorie di vantaggio e stanno giocando un football di altissimo livello. Per quanto visto fin qui, i Cowboys meritano la corona e gli Eagles devono farsene una ragione.

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