Tutto quello che c’è da sapere su un Bowl NCAA

L’altro giorno abbiamo pubblicato l’elenco di tutti e 40 i Bowl del college football che si sono disputati da metà dicembre a si giocheranno fino a inizio gennaio.

Noi per primi, insieme a tanti appassionati, ci siamo chiesti come mai sono così tante queste “finali” e come vengono organizzate. Approfittiamo di un articolo comparso su SB Nation per avere qualche risposta.

Cos’è un Bowl?

Formalmente è una partita amichevole che si disputa al termine della stagione e con in palio un trofeo.

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La NCAA nasce nel 1906, ma nei college a football si giocava già molti anni prima. In quegli anni che definire pionieristici è eufemismo non c’era nessun tipo di organizzazione e a partite dall’inizio del ventesimo secolo fu organizzata una partita tra migliore squadra dell’est contro la migliore dell’ovest. Negli anni successivi altre zone degli Stati Uniti cominciarono ad organizzare partite del genere fino ad arrivare ai giorni nostri e alla proliferazione di queste partite, chiamate Bowl.

1892 auburn tigers football team
La squadra di football di Auburn nel 1892

Fino al 2014 un Bowl all’anno diventava la vera e propria finale nazionale, fino all’avvento dei playoff con quattro squadre scelte da un comitato di esperti, da quel momento sei Bowl a rotazione ospitano le semifinali.

Perché si giocano così tanti Bowl?

Perché la trasmissione televisiva di queste partite genera ricavi ai network, anzi fondamentalmente ad un network: ESPN e ABC che sono proprietà della Disney. ESPN e ABC trasmettono quasi tutti i Bowl e di circa un terzo sono anche organizzatori.

Perché i Bowl hanno nomi “strani”?

Perché la società che li sponsorizza vuole essere identificata con la partita, quindi il Cani&Stracci Oil Bowl non deve sorprendervi più di tanto 🙂

Quando vengono annunciati i Bowl?

Di solito subito dopo le finali di Conference, qualcuno qualche giorno dopo per ragioni organizzative.

Chi sceglie chi si affronta in un Bowl?

Gli organizzatori della partita di solito si accordano con le Conference per avere i migliori College possibili. I protagonisti dei sei Bowl principali (Cotton, Fiesta, Orange, Peach, Rose, Sugar) arrivano con la classifica finale del Comitato, due faranno da semifinale e gli altri vedranno in campo le migliori in classifica.

2018 College Football Playoff NCAA

Definite le partecipanti a questi Bowl si aprono le danze. Ci sono conference come la Big 12 e la Pac-12 che hanno un loro regolamento che prevede che la miglior squadra che non si qualifica per uno dei sei Bowl più importanti abbia già una destinazione. Esempio: la migliore della Big 12 non tra le sei andrà all’Alamo Bowl, la seconda al Camping World Bowl.

Di solito la vincitrice della Mountain West gioca il Las Vegas Bowl e la Big Ten ha una regola che vieta allo stesso College di partecipare allo stesso Bowl per più anni consecutivi.

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Chi può partecipare ad un Bowl?

Per essere selezionati per la partita il College deve avere un record di .500 o superiore, tradotto vuol dire aver vinto almeno sei partite. Le squadre che giocano 13 partite di regular season e chiudono la stagione 6-7 possono chiedere di essere inserite nella lista di attesa in caso qualcuna declini l’invito.

Quindi la NCAA non ha nulla a che vedere con i Bowl?

Esatto! La NCAA si ferma alla stagione regolare e al massimo certifica ufficialmente il record di un College per permettergli la partecipazione ad un Bowl.

Chi ci guadagna?

Al di la degli organizzatori del Bowl che puntano ai contratti televisivi, ai biglietti e al merchandising sono le Conference a beneficiare più di tutti perché vengono retribuite per la partecipazione di una squadra, soldi che poi vengono divisi (più o meno equamente) tra i membri.

I College hanno degli obblighi nei confronti degli organizzatori del Bowl?

Per i Bowl “meno importanti” spesso ai College viene chiesto di comprare in anticipo una quota di biglietti per poi essere rivenduti a studenti e tifosi. Sempre per i Bowl più piccoli di solito le spese di viaggio e soggiorno sono a carico del College; ci sono state occasioni in cui il totale tra biglietti da comprare e spese varie ha fatto declinare l’invito alla partita.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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