[NFL] Week 15: Solidi come l’acciaio (New England Patriots vs Pittsburgh Steelers 10-17)

In questa classica della AFC, ma più in generale della NFL, si andavano a sfidare New England Patriots e Pittsburgh Steelers, detentori in due di 11 Lombardi Trophy (il Super Bowl). I primi hanno ottenuto gran parte dei loro successi recentemente, grazie al tandem Belichick-Brady, che ha avviato e sta portando avanti una dinastia di vittorie, che per il sistema NFL, è difficilissimo da fare.

Gli Steelers, invece, sono una di quelle franchigie storiche abituate ai successi, che hanno ottenuto in vari periodi della loro gloriosa storia. Ovviamente questa era anche la sfida tra due grandi quarterback, Tom Brady e Ben Roethlisberger; a vedere i record dei due QB contro gli avversari di serata in carriera, non ci sarebbe dovuta, almeno da un punto di vista statistico, essere storia: Brady è 11-2 contro Pittsburgh, mentre “Big Ben” è solo 3-8 contro New England.

Cronaca

Pittsburgh parte forte, con un drive eseguito con convinzione, aiutato da una corsa da 25 yds di Samuels, arrivano nella red-zone, da lì su un 3rd & goal, Roethlisberger trova il tight-end Vance McDonald, che con un cambio di direzione si è liberato di Chung in copertura su di lui, per i primi punti di serata, 0-7. I Patriots però, non stanno a guardare, e con un’azione che ha del grottesco, perché Brady trova Hogan totalmente libero che corre in campo aperto 63 yds, entrano anche loro nella end-zone, 7-7.

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Il problema è che su solo due giocatori di New England che correvano una traccia, 3 difensori degli Steelers sono andati dietro a uno dei due, Gordon, appurato l’errore, era il safety Davis che probabilmente avrebbe dovuto leggere l’assenza di propri compagni sull’altro lato del campo, e perlomeno fermare Hogan prima del touchdown, concedendogli giusto un buon guadagno. Due possessi dopo, gli Steelers tornano a ruggire, grazie anche alla prima apparizione significativa del proprio star ricevitore JuJu Smith-Schuster (che in questa stagione si sta confermando su livelli alla pari, se non superiori, al proprio compagno di squadra, Antonio Brown), il quale è bravissimo nell’arpionare una palla contesa letteralmente sull’elmetto del cornerback su di lui(JC Jackson).

Arrivati nella red-zone, anche grazie a una chiamata di pass-interference difensiva contro Jones che frutta 25 iarde, Big Ben trova l’altro ricevitore fenomenale di cui dispone, Antonio Brown, che corre una semplice seam-route (tendenzialmente una traccia verticale), efficace però, nel trovare il punto cieco tra le zone di copertura di New England ed entrare nella end-zone, 7-14.

Sul loro possesso seguente, gli Steelers sembrano avviati a un’altra segnatura, riescono a uscire da una situazione scomoda nella quale li aveva messi lo special team di NE, che aveva danzato come ballerine sulla linea di touchdown avversaria, riuscendo a recuperare il punt sulla 1 di Pittsburgh. Samuels continua a macinare yard, sfruttando la supremazia della propria offensive line, e Big Ben trova tramite un lancio in corsa Antonio Brown per 24 yds. Tutto bene finchè Roethlisberger non sbaglia la misura di un lancio profondo per JuJu, troppo alto e lungo, e dunque intercettato abbastanza comodamente dal safety Harmon.

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Al ritorno dagli spogliatoi si ha l’ennesimo drive di New England che si conclude con un punt; gli Steelers riprendono il possesso, che è dominato dal rookie James Washington, il quale con due prese porta 56 iarde ai suoi, sfortunatamente per loro, gli Steelers si devono accontentare di un field goal, o almeno così credono, perché Boswell sbaglia ancora, come domenica scorsa a Oakland, questa volta calciando largo a destra.

New England è stanca di eseguire punt, sul drive seguente mettono insieme la loro classica serie di piccoli guadagni, nei quali intervengono penalità sia contro che a favore: Edelman ne ha due contro consecutive, una per falsa partenza e l’altra per holding, mentre contro Joe Haden di Pittsburgh una di pass interference per 21 yds. La squadra di Belichick però non capitalizza al massimo, accontentandosi di un field goal, questo sì, a lieto fine, da parte del loro kicker, Gostkowski, 10-14.

La possibilità di rimonta appare concreta quando Big Ben lancia er Antonio Brown, Gilmore va per l’intercetto ed è come se AB (Antonio Brown), in questa situazione facesse lui il cornerback, perché gli sradica la palla dalle mani, mandandola però nella direzione di Harmon, che come nell’incontro dell’anno scorso intercetta un passaggio deviato a Roethlisberger. Brady, tuttavia, non è da meno, messo sotto pressione da Heyward e Tuitt, lancia una parabola alla cieca, nella zona di Gronk ed Edelman, contando sull’elevazione soprattutto del primo, al contrario, a dimostrare grande capacità atletica è il “piccolo” Joe Haden, corner di Pittsburgh, che afferra la football, e riesce anche a tenere i piedi in campo, con Gronkowski e Edelman che provano a spingerlo fuori, dando così alla sua presa lo status di intercetto.

Pittsburgh sfrutta Samuels sia per correre, che per ricevere, fondamentale nel quale non delude, difatti il pick del quinto round del draft di quest’anno da NC State, solo in questo drive ottiene 54 yds. Mike Tomlin dà fiducia a Boswell, perché gli dia un vantaggio di un touchdown, il kicker si prepara per un calcio da 48 yds, più lontano di quello sbagliato in precedenza e… lo esegue perfettamente, 10-17.

A questo punto mancano 2:30 alla fine della partita, New England ha un timeout, ed è con l’acqua alla gola perché deve entrare nella end-zone avversaria. Brady cerca sulle flat i propri ricevitori, affinché dopo la presa possano subito uscire dal campo e fermare il cronometro, così, però, non si arriva più neanche vicini all’area di touchdown avversaria, difatti Tom, con un eccellente lancio trova Edelman, che ha corso una post-route, nel centro del campo per 34 yds.

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A questo punto iniziano i tentativi diretti nella end-zone, tutti senza successo, sul 4th & 15, Brady lancia per Edelman, dietro al quale, nel caso, per una presa, c’è anche il più imponente Gronk, i due Patriot sono però attorniati da difensori, il lancio viene toccato e finisce oltre la end-zone fuori dal campo…game over.

Vincono gli Steelers per 10-17.

Considerazioni

Partendo dai padroni di casa, gli Steelers hanno messo in campo una prestazione solida, nel complesso sono apparsi fortemente convinti delle proprie possibilità, e volenterosi di portare a casa un risultato importante davanti ai propri tifosi, dopo la debacle di Oakland. Big Ben ha fatto il suo, non è stato perfetto, in alcune situazioni ha “overthrown” come direbbero gli americani, ha lanciato oltre il target, in un caso portando anche a un intercetto. I ricevitori si confermano come un’eccellenza degli Steelers, bravissimi nello scouting a scovare talenti in questo ruolo, infatti nessuno dei primi tre ricevitori (Brown, Smith-Schuster e Washington) è stato preso nel primo round del draft.

La prestazione di ieri di Samuels, mi convince sempre più che a parte la bravura dei singoli runningback avvicendatisi alle spalle di Big Ben, buona parte del loro successo sia anche dovuta alla potenza dell’offensive line degli Steelers, che nelle situazioni di corsa ha dominato la defensive line e i difensori dei Patriots. E’ stato eccellente anche il play-calling, chiamando i giusti schemi di corse, per sfruttare i propri punti di forza ed esporre le debolezze degli avversari; spesso le corse di Samuels sono state “counters”, cioè il runningback corre nella direzione opposta a quella nella quale gli viene data la palla, hanno messo in campo anche un paio di “toss-counters” nei quali la football viene lanciata lateralmente dal quarterback, e nei quali casi Samuels ha corso anche nella direzione opposta al movimento della offensive line.

Jaylen Samuels Steelers Patriots

Il front-seven di Pittsburgh ha fermato efficacemente le corse di New England e messo pressione sul pocket di Brady. Nella secondaria, Joe Haden ha messo in campo una prestazione fenomenale, 2 passaggi deviati e un intercetto spettacolare.

Passando alla squadra di Foxborough, Brady non ha offerto una prestazione spettacolare, ha lanciato “solo” per 279 yds, non supportate neanche dalle corse, poche e poco utili, lanciando anche uno dei suoi rari intercetti, tra l’altro evitabile visto che era un 2nd & goal e non era necessario tentare il tutto per tutto lanciando alla cieca la palla in aria, è stata una leggerezza che da uno preciso e metodico come Brady, non si vede spesso.

Tra i ricevitori, Edelman è stato il più costante, accumulando 90 yds su 7 prese, Gronk è stato spesso raddoppiato e dunque eliminato dai possibili target di Brady, evidentemente gli Steelers hanno fatto i compiti a casa, perché proprio Gronkowski negli incontri passati era stato l’arma che aveva perforato la difesa di Pittsburgh. La difesa di New England, a parte i due intercetti di Harmon, è stata inefficace sulle corse, dove gli Steelers hanno fatto ciò che volevano (Samuels 142 yds in 19 tentativi), non a caso i Patriots concedono 4,9 yard per corsa, che è il dato peggiore dell’era Belichick; se è per questo, anche sui lanci, spesso i corner Jones, Jackson e McCourty hanno perso la battaglia per delle palle contese.

Da ultimo un dato sorprendente, ieri New England, la meno penalizzata della Lega, ha ottenuto il più alto numero di penalità dal 2014, strano per una squadra disciplinata come loro, al cui capo vi è il sergente Belichick, che sicuramente si farà sentire in settimana per queste disattenzioni.

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