[NFL] Week 13: Orgoglio giaguaro (Indianapolis Colts vs Jacksonville Jaguars 0-6)

Nell’era degli attacchi straripanti, dei punteggi più simili a quelli delle gare di basket e del passing game più estremo, Jaguars e Colts hanno dato vita domenica, in una Jacksonville quasi estiva (25 gradi e un tasso di umidità di oltre 80%), ad una sfida d’altri tempi, vinta dai padroni di casa con un tennistico 6-0. Nella storia della NFL come la conosciamo oggi, vale a dire dopo l’unione fra NFL e AFL del 1966, solo 8 volte si è segnato di meno, con sei gare terminate 3-0 e due 5-0.

Per gli uomini di Doug Marrone, che si sono già aggiudicati la palma di delusione dell’anno, si è trattato di una piccola soddisfazione dopo una pessima serie di sette sconfitte consecutive. Tanto per darvi un’idea dello sviluppo della stagione dei Jaguars basti un dato: domenica Jacksonville non schierava il quarterback e il runner titolari a inizio stagione, non però, come succede spesso in NFL, causa infortuni, ma per scarso rendimento il primo e per aver iniziato una violenta scazzottata con il defensive end dei Bills Shaq Lawson nella gara del 25 di novembre e relativa sospensione, il secondo. E domenica alla guida dell’attacco di casa c’era Cody Kessler, arrivato in estate dai Browns dove nel 2016 aveva compilato il non invidiabile record di 0-8 nelle gare giocate da titolare. Ma nella sfida con i Colts, grazie ad una difesa stratosferica, a Kessler è bastato non “perdere la partita” per ottenere la prima doppia W della carriera.

Si perché contro Luck e compagni si è rivista la difesa devastante che aveva trascinato i Jaguars ad un passo dal Superbowl nella scorsa annata. Calais Campbell e Yannick Ngakoue sono stati un incubo per la pur valida linea offensiva dei Colts ed hanno chiuso con due sack, due hit su Luck e 8 hurries, essendo poi decisivi anche nel limitare un rushing game che ha guadagnato la miseria di 41 yard, aiutati in questo dall’ottimo tackle Malik Jackson. E quando un runner è riuscito a passare la linea o un ricevitore ha provato una ricezione sul corto è stato punito dalla coppia di linebacker Myles Jack e Telvin Smith. Nel secondario grande prestazione dei cornerback Hayden e Bouye, mentre Jalen Ramsey si è ricordato che oltre a essere bravissimo a usare la bocca per aizzare gli avversari, lo è anche nell’usare il corpo per placcare, e così pur giocando una gara “normale” in copertura, Ramsey si è fatto sentire con alcuni colpi e placcaggi decisamente efficaci.

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Swoope Colts Jaguars

Un attacco privo del runner titolare, con un regista al suo esordio come titolare e con una linea pesantemente rabberciata (con Flowers, recentemente tagliato dai Giants stufi del suo pessimo rendimento, i Jaguars schieravano il quarto left tackle dall’inizio della stagione) aveva come compito principale il giocare semplice senza fare stupidaggini, e alla fine il reparto di coach Scott Milanovich, promosso una settimana fa a offensive coordinator dopo il licenziamento di Nathaniel Hackett, è riuscito nell’intento, nonostante la miriade di penalità subite proprio dalla linea offensiva. Kessler ha completato 18 passaggi su 24, cioè un ottimo 75%, anche se per sole 150 yard, ma all’ex Brown va dato il merito di aver continuato a cercare i ricevitori in profondità nonostante i numerosi colpi che la difesa ospite gli ha omaggiato. Il suo bersaglio preferito è stato il runner Yeldon (7 ricezioni, 49 yard), mentre l’ex di turno Moncrief si è fermato a 3 palloni catturati per 40 yard e Dede Westbrook ha fatto ancora meno (3-25), tenendo conto che 23 yard sono arrivate su una sola ricezione. Il rushing game non è stato inguardabile come quello dei Colts, ma ha sofferto tremendamente l’impatto con il front seven dei Colts e le statistiche di Hyde (13 corse, 36 yard) e Yeldon (8-16) sono lì a dimostrarlo anche se Hyde si è fatto apprezzare per la fisicità di alcune portate.

Con il k.o. in Florida, Indianapolis ha invece perso una ghiotta occasione per restare in scia a Baltimore, oggi l’ultimo team che disputerebbe i playoff, ed ora il cammino dei Colts si fa davvero difficile poiché a 4 turni dal termine della regular season, i biancoblù hanno due partite di ritardo dai Ravens e sono in svantaggio anche nel tie break nei confronti dei ragazzi di coach Harbaugh. E la sconfitta è giunta inattesa soprattutto per la debacle di un attacco che arrivava alla sfida del TIAA Bank Field occupando l’ottavo posto per yard a partita: prima della sfida con Jacksonville infatti con i Colts avevano segnato una media di 29,5 punti, guadagnando quasi 113 yard su corsa e 388 di total offense a partita. E invece le statistiche di domenica sono impietose: 0 punti segnati, 41 yard corse e 265 yard totali guadagnate. Per il regista Luck oltre a tutto l’onta della prima partita senza punti segnati della sua carriera. Lo stesso Luck ha aggiustato un pochino le sue statistiche negli ultimi due drive in cui ha guadagnato 100 yard, ma per il resto ha vissuto una giornata molto difficile, fra la tremenda pressione di linea e linebacker e le ottime coperture del secondario di casa. E non è un caso che i due uomini più serviti dal prodotto di Stanford siano stati Ebron (10 palle catturate per 81 yard), un tight end, e il runner Hines (9-50).

Da segnalare comunque anche la buona prestazione di un T.Y. Hilton che però non è mai riuscito a mettere in crisi sul profondo la difesa di casa. Sul rushing game è forse il caso di stendere il classico velo pietoso, visto che fra Mack e Hines, gli ospiti hanno corso 12 volte per 32 yard. Anche in casa Colts invece difesa sugli scudi, con i linebacker Anthony Walker e Darius Leonard a fare ottima guardia contro la corsa, e Denico Autry a terrorizzare la O-line dei Jaguars che alla fine gli concederà ben tre sack. Contro un attacco terribilmente anemico soprattutto per via aerea, il secondario dei Colts non era chiamato ad un compito troppo complesso e i vari Kenny Moore, Quincy Wilson e Pierre Desir sono stati bravi ad annullare i lunghi guadagni, anche se lo 0 nella casella intercetti e un unico passaggio difeso sono onestamente un bottino misero.

Cody Kessler Jaguars Colts

E che tipo di partita sarebbe stata, i tifosi l’avevano capito dopo nemmeno tre minuti di gioco, con le due squadre che in 180 secondi avevano già perso una palla a testa e totalizzato 12 yard negli altri 4 giochi. Poi, nel primo gioco del secondo drive, Kessler rischiava di subire un intercetto e alla fine l’attacco dei Jaguars produceva comunque un “three and out”, ma pure i Colts rischiavano un nuovo turnover su un fumble di Luck conseguente ad un sack di Ngakoue, e anche il drive ospite si arenava ben prima della metà campo. Quindi, sul finire del primo quarto, i Colts sembravano finalmente svegliarsi: una bella serie di passaggi veloci di Luck a Ebron e Hilton e una penalità per condotta antisportiva del rookie Harrison, portavano Indianapolis fin sulle 12 di Jacksonville, ma un nuovo fazzoletto giallo, stavolta per holding contro il tackle Haeg, costringeva Indianapolis al field goal che Vinatieri metteva fra i pali. Sul calcio arrivava però un’altra penalità che dava il primo down ai Colts, i quali nelle tre azioni successive riuscivano ad arrivare fin sulla 1 dei Jaguars. Sul quarto down coach Reich decideva di andare alla mano, ma un grandissimo placcaggio di Ngakoue sullo shovel pass a Wilkins lasciava a secco gli ospiti.

Gli uomini di Marrone si producevano in un altro “thee and out” ma nel drive seguente un fumble di Ebron recuperato da Jack, ridava la palla all’attacco locale. E stavolta, pur con enorme fatica, si vedevano i primi punti. I Jaguars conquistavano un primo down grazie ad una penalità poi un bel passaggio a Moncrief su una traiettoria ad attraversare il campo consentiva al team della Florida di chiudere un terzo e 12. Quindi due belle corse di Hyde permettevano ai locali di approdare sulle 12 ospiti, ma dopo un incompleto di Kessler, Jacksonville era costretta al field goal messo a segno da Lambo. I Colts avevano a disposizione ancora due minuti prima dell’intervallo, però un sack di Ngakoue faceva nuovamente naufragare la serie degli ospiti.

Il secondo tempo iniziava sulla falsariga del primo con le due squadre che riuscivano a guadagnare un solo down prima di andare al punt. Poi due completi da 10 yard di Luck a Hilton e Hines sembravano riaccendere la fiammella di vedere un minimo di spettacolo offensivo, ma lo stesso regista ospite rovinava tutto mancando un Inman tutto solo, e la storia di ripeteva poco dopo, quando un bel passaggio sull’asse Luck-Pascal guadagnava 35 yard, salvo però essere poi annullato da un nuovo holding contro Haeg. A cavallo fra la fine del terzo e l’avvio dell’ultimo quarto, i Jaguars riuscivano però a mettere altri punti sul tabellone. Decisivi erano due bei passaggi di Kessler a Westbrook per 23 yard, completo che il regista di casa pagava con una notevole botta subita da Sheard, e poi a Yeldon per 15. Alla fine però era ancora Sheard a fermare Hyde sul terzo e 1 e Lambo dalle 19 fissava il punteggio sul 6-0. Nonostante tutto, a questo punto, ai Colts sarebbe stato sufficiente un solo touchdown per ribaltare la situazione, e negli ultimi sei minuti gli ospiti avevano ancora due occasioni. La prima, propiziata dai completi a Hilton e Pascal per 16 yard sfumava quando, su un quarto e 1, Luck veniva messo a terra dalla safety Harrison. La seconda arrivava già nel two minutes warning ma, dopo una buona serie di completi, con 35 secondi da giocare a 33 yard dalla meta, Luck provava tre passaggi corti che non portavano da nessuna parte e i Jaguars potevano festeggiare una vittoria che mancava dal 30 settembre.

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