[NFL] Week 13: Gli Eagles sono ancora vivi, i Redskins meno (Washington Redskins vs Philadelphia Eagles 13-28)

Il Monday Night Football di questa giornata metteva a confronto due rivali divisionali nella NFC East: Washington Redskins e Philadelphia Eagles.

Il risultato di questo scontro ha equiparato i record delle due squadre a 6-6, le prospettive riguardo all’obiettivo post-season appaiono però differenti: Washington è letteralmente decimata dagli infortuni, mentre gli Eagles pur essendo stati colpiti da essi soprattutto nella secondaria della difesa, possono perlomeno contare su un quarterback titolare e in salute, quale è Carson Wentz.

Cronaca

Gli Eagles partono forti all’interno del proprio Lincoln Financial Field, primo drive primo TD, del quale (drive) colpisce la giocata con la quale Wentz manda il più recente acquisto Golden Tate per 19 yard con un “touch-pass”, un lancio delicato e preciso, dopo aver ottenuto il possesso l’ex ricevitore dei Lions esegue un fumble, ma per sua fortuna la football finisce fuori dal campo.

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Arrivati alle porte della end-zone, Wentz mette in luce quella che forse è la sua caratteristica più unica, la capacità di estendere le giocate muovendosi nel pocket e fuori da esso, lanciando anche efficacemente sulla corsa. In quest’occasione fa proprio questo, trovando Golden Tate sul lato della end-zone per il primo touchdown Eagles. 0-7

I Redskins si rendono pericolosi solo al loro secondo possesso, quando il backup di Alex Smith, Colt McCoy trova Doctson su play-action per 32 iarde. In occasione dello stesso possesso, McCoy è costretto ad uscire dalla tasca per la pressione della pass-rush di Philadelphia, ma questi scivola di lato venendo colpito dall’accorrente Malcolm Jenkins; purtroppo quest’episodio risulterà decisivo per il quarterback ex Texas, in quanto gli procura un infortunio al perone destro, per lui stagione finita. Eroicamente però McCoy rimane in campo e porta i suoi in field-goal range, ottenendo grazie al kicker Hopkins i primi 3 punti della serata per Washington. 3-7

Risultato dell’infortunio di McCoy è l’entrata in campo di Mark Sanchez come quarterback titolare, quinto pick del draft 2009, che ha portato i Jets a due finali della AFC, ma poi rivelatosi maggiormente portato alla panchina. Sanchez è con i Redskins solo dal 19 novembre scorso (a differenza di McCoy che è con la squadra di Gruden da 5 stagioni), e ragionevolmente in questo breve periodo di tempo ha potuto imparare solo una piccola parte del playbook. Fortunatamente per lui, alle sue spalle ha un running back come Adrian Peterson, difatti al suo primo snap Sanchez consegna la football a “All-day” Peterson che corre per 90 iarde fino alla end-zone. 10-7 Touchdown su corsa più lungo nella storia dei Redskins e che porta Peterson a raggiungere una leggenda del calibro di Jim Brown per il numero di touchdown in carriera (106).

Adrian Peterson Redskins Eagles

Sul successivo possesso gli Eagles arrivano a 1 yard circa dalla end-zone dei Redskins, e come avevano fatto nel Super Bowl sul 4th & goal vanno per i 6 punti, questa volta la giocata è molto meno originale del “Philly Special”, si tratta di una semplice corsa tra i tackles, però pensata o eseguita male, perché il linebacker Zach Brown passa indisturbato bloccando il running back prima che arrivi anche solo alla linea di scrimmage. La difesa di Philadelphia costringe i Redskins a rimanere vicini alla propria end-zone, cosicchè il punt successivo è ritornato abbastanza agilmente dagli Eagles fino al territorio nemico.

Una volta tornati nella red-zone non si fanno più perdere l’occasione e su un draw (una corsa nella quale il quarterback esita a dare la palla al runningback per permettere il movimento degli offensive lineman) Darren Sproles entra nella end-zone avversaria. 10-14 Ai fini dell’esecuzione di questo schema è stato fondamentale il bloccaggio portato dal centro Jason Kelce, il più atletico, nel suo ruolo, della Lega, che a un certo punto va a ostacolare addirittura due di Washington. I Redskins facendo eseguire a Sanchez giocate semplici e sicure, lanci nel mezzo del campo su tracce slant, giungono ancora una volta in una posizione dalla quale può colpire la gamba del proprio kicker, riducendo lo svantaggio. 13-14

Al primo possesso di ritorno dagli spogliatoi, Philly dimostra di non aver perso il vizio, subendo un altro turnover nella red-zone avversaria, questa volta a sbagliare è il quarterback Carson Wentz, il cui lancio per Jeffrey che corre una traccia diagonale è troppo corto; altresì è vero che il cornerback per i capitolini, Josh Norman, è eccellente nel saltare sulla traccia e intercettare il pallone. Washington in attacco non è una minaccia però, e nel drive seguente gli Eagles con il loro quarterback si redimono, Wentz questa volta trova Matthews su una traccia simile a quella in cui in precedenza aveva subito l’intercetto, il quale attraversa lo spazio della end-zone per 6. Gli Eagles vanno alla conversione da 2 punti, Wentz lancia una traiettoria bassa per Tate, che si dimostra in palla, assicurandosi il possesso della football. 13-22

Il finora, per niente pericoloso attacco di Washington, finisce per subire anche un turnover oltre che essere inefficace, Sanchez su play-action lancia per Harris, peccato che la traiettoria sia troppo bassa e la football è presa dal recentemente emerso linebacker di Philadelphia, Nathan Gerry. Oggettivamente già con l’infortunio di McCoy e l’entrata in campo di Sanchez la partita sembrava incanalata verso la vittoria degli Eagles, ma questo intercetto pone definitivamente il timbro sul successo divisionale dei padroni di casa, che negli ultimi minuti fanno scorrere il cronometro, a fronte di due punt avversari, ricavando 6 punti extra tramite field-goal dell’affidabile Jake Elliot.

La partita si conclude così 13-28.

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Considerazioni

Partendo dai padroni di casa, gli Eagles sono ancora pienamente in lotta per i playoff, la schedule rimanente per loro è complicata, ma i numeri per accedere al gruppo delle 6 che si giocheranno il titolo della NFC ci sono. Carson Wentz non appare quello dell’anno scorso, non ha ancora la fiducia per provare lanci profondi, ma dopo un infortunio come quello dell’anno scorso(strappo del legamento crociato anteriore) è più che normale, piano piano tornerà al livello di gioco che la stagione scorsa l’aveva messo al primo posto nella corsa a MVP.

Josh Adams Eagles Redskins

Nel frattempo il suo ritorno è facilitato dalla offensive line più atletica della Lega, quasi interamente in salute(nella partita di ieri Jason Peters, il left tackle, è stato costretto ad abbandonare il campo per infortunio), e di un tight-end come Zach Ertz tra i migliori 3 della Lega nel suo ruolo, in corsa per battere il record di ricezioni in una stagione detenuto proprio dal commentatore del match, Jason Witten (110). Sull’esterno ieri ha brillato, finalmente, Golden Tate, acquisito alla trade-deadline per un pick del terzo round, con 7 ricezioni per 85 iarde, 1 TD e una conversione da 2 punti. Nella corsa la rotazione di Sproles, Clement e Adams ha dato risultati discreti, non ci sono state corse esplosive, ma abbastanza lunghe per sostenere i possessi degli Eagles.

Difensivamente gli Eagles si confermano spaventosi sulla defensive line, Fletcher Cox, insieme a Aaron Donald è tra i defensive tackle più incisivi della Lega, pur avendo due stili di gioco diversi, Donald usa più tecnica e gioco di mani, Cox più la potenza, spinge all’indietro letteralmente il centro o guardia che sia, aprendo di conseguenza opportunità per i compagni che corrono sul quarterback dall’esterno, visto che quest’ultimo, proprio perché Cox fa collassare il pocket è costretto a uscirne come può. La secondaria rimane il punto debole di questa squadra, ieri poco sollecitata anche a causa dell’avvicendamento come quarterback nei Redskins, ma che quando chiamata in causa ha eseguito tackle necessari.

I Redskins, invece, appaiono una squadra spenta, senza speranza e vitalità, e come dargli torto con tutti gli infortuni subiti. Ieri ha giocato la seconda riserva come quarterback, e le due guardie in campo, ambedue riserve dei titolari, si sono infortunate e sono state costrette ad uscire. Rimane Peterson come traino per l’attacco, ma senza un gioco di lancio per lo meno decente e una offensive line ingessata, non so quanto sia in suo potere di fare. Ieri neanche il front-seven dei Redskins, uno dei pochi reparti della squadra a non essere martoriato dagli infortuni, è riuscito a dare un contributo, se portavano pressione, Wentz ne usciva abbastanza comodamente, 0 sack per loro in serata. Anche la secondaria ha qualche riserva al proprio interno, mai come quella degli avversari, ma può contare su giocatori del calibro di Josh Norman come cornerback e il duo di safety Ha Ha Clinton-Dix e DJ Swearinger, il quale finora ha deluso.

Mi sarei aspettato che Jay Gruden col suo staff martellasse maggiormente sulla secondaria della difesa degli Eagles, che al suo interno conta un solo titolare, Jenkins, cosa che non è stata fatta; d’altro canto il coach dei Redskins si è trovato costretto a mettere come quarterback un ragazzo che non giocava titolare da anni e che è a Washington da solo due settimane, non avendo dunque ancora assimilato il playbook della offense, non aveva molta scelta su come impostare la partita a quel punto.

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Un Commento

  1. I Redskins sono spacciati. Oltre a McCoy, si sono rotte le due guardie di riserva (i titolari si erano rotti contro Houston). La difesa non regge più perché è il solo reparto ancora integro (anche se nel MNF non ha giocato Ioannidis, il leader di squadra nei sack) e l’attacco, Peterson a parte, è inesistente. Se la difesa è sempre in campo, prima o poi scoppia.
    Ma non tutti i mali (e gli infortuni) vengono per nuocere. Spero che a fine stagione licenzino Gruden. Sarà che ha sempre l’infermeria piena e sarà pure che non ha un pacchetto di ricevitori affidabile. Ma come inventore di gioco, stratega e motivatore è un vero incapace.

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