Tutta week 11 in un solo articolo

E’ una Week 11 dalle mille emozioni quella conclusasi con il pazzesco Monday Night tra Rams e Chiefs. Los Angeles resta padrona in solitario della NFC, con Saints e Bears alla riscossa, e lo stesso fa Kansas City in AFC, avvicinata però dagli scatenati Steelers. A riposo Bills, Browns, Dolphins, Jets, Niners e Patriots. Sono tredici, dunque le sfide da non perdere: partiamo!

La partita del giovedì sera era una sorta di spareggio in chiave wild card, e con questa sconfitta i Green Bay Packers (4-5-1) restano un passo indietro rispetto ai Seattle Seahawks (5-5) che, in queste ultime giornate, stanno dimostrando di essere molto diversi da quelli che, nelle prime settimane, parevano avviati verso una stagione più che anonima. Un Russell Wilson nuovamente ispirato (21/31 x 225 yd, 2 TD) ha avuto la meglio di un Aaron Rodgers che ha sì messo insieme numeri migliori (21/30 x 332 yd, 2 TD), ma ha anche subito 5 sack e spesso non è stato così “letale” e determinante come siamo abituati a vederlo.
Andati in vantaggio con una corsa di Aaron Jones (11 x 40 yd, 1 TD), i Packers hanno limitato i danni ad un field goal per poi raddoppiare lo score con un passaggio di Rodgers per Robert Tonyan (1 x 54 yd, 1 TD), ma nel secondo quarto i Seahawks ribaltavano lo score con Doug Baldwin (7 x 52 yd, 1 TD) e Chris Carson (17 x 83 yd, 1 TD), prima che ancora Aaron Jones riporti i Packers n vantaggio allo scadere del primo tempo.
La partita si risolveva nel quarto quarto, quando Janikowski e Crosby si scambiavano un field goal e Ed Dickson (1 x 15 yd, 1 TD) riceveva il pallone della vittoria da Russel Wilson., Il resto lo faceva anche lo scarso coraggio di McCarthy, che preferiva andare al punt anziché giocarsi un quarto e due, decisione che aveva un grosso impatto sul 27-24 finale in favore dei Seakawks.

Fenomenale vittoria per i Bears (7-3), per confermarsi padroni della NFC North contro i Vikings (5-4-1). La partita, a partire da un primo tempo dominato in lungo e in largo, resta sempre nelle mani di Chicago. Apre le danze Cody Parkey, che centra i pali da 33 e 41 yard, inframmezzato dal touchdown pass di un buon Mitchell Trubisky (20/31 per 165 yard con 1 TD pass e 2 INT) per 18 yard tra le mani del rookie Anthony Miller. Minnesota macina terreno con Kirk Cousins (30/46 per 262 yard con 2 TD pass e 2 INT), ma colleziona la miseria di 22 yard in totale su corsa. Dopo l’intervallo, comunque, Dan Bailey mette i primi punti a tabellone, grazie a due field goal da 36 yard. La difesa dei padroni di casa, però, è eccezionale, guidata da un assurdo Akiem Hicks (6 tackle, 1 sack, 5 tackle for loss). Eddie Jackson intercetta Cousins e riporta il pallone per 27 yard fino alla end zone avversaria, prima che lo stesso quarterback rianimi le proprie statistiche con il touchdown pass per 13 yard verso Aldrick Robinson. Parkey fa tris in giornata con il decisivo field goal da 48 yard e a nulla serve il successivo touchdown dell’eccezionale Stefon Diggs (13 ricezioni per 126 yard e 1 TD), per 5 yard. I Bears resistono, recuperano il successivo onside kick e piegano i Vikings per 25-20.

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Zitti zitti i Pittsburgh Steelers (7-2-1) si insediano al seed numero 2 della AFC, ma per farlo devono battere i Jacksonville Jaguars (3-7) con una rimonta spettacolare culminata in una corsa in touchdown di Ben Roethlisnerger, provato emozionalmente in panchina dopo l’impresa che, sebbene non epocale per i punti da recuperare (“solo”16 in un quarto) potrebbe essere il punto di svolta della stagione degli Steelers, fin qui piuttosto altalenante.
I Jaguars, lontani parenti della powerhouse dello scorso anno, prendevano i 16 punti di vantaggio grazie a tre field goal di Josh Lambo ed un touchdown su corsa del redivivo Leonard Fournette (28 x 95 yd, 1 TD), e sembravano poter portare a casa l’intera posta. Non avevano fatto i conti con Big Ben, però.
Nella settimana in cui svanivano le ultime speranze di rivedere LeVeon Bell in campo e James Conner contribuiva con uno scarno guadagno di 25 yard in nove portate, toccava proprio a Ben Roethlisberger (27/47 x 314 yd, 2 TD, 3 int) scrollarsi di dosso i primi tre quarti deficitari e caricarsi la squadra sulle spalle per andare a prendersi la vittoria.
Arrivavano così il touchdown pass su Antonio Brown (5 x 117 yd, 1 TD) con la trasformazione da due fallita, e quello su Vance McDonald (3 x 27 yd, 1 TD) che portavano Pittsburgh a distanza di soli tre punto a poco più di due minuti dal termine. La difesa forzava il punt, e Big Ben attraversava tutto il campo partendo dalle proprie 32 fino ad andare a varcare personalmente la goal line dalla linea della una yard con cinque secondi ancora sul cronometro, per il 20-16 definitivo.

vance mcdonald steelers jaguars-min

Settima vittoria consecutiva per gli scatenati Texans (7-3), che superano a domicilio gli ostici Redskins (6-4). Grande primo tempo per Houston, guidata da un Deshaun Watson nel complesso deludente (16/24 per 208 yard con 1 TD, 2 INT e 1 fumble). Il suo touchdown pass per DeAndre Hopkins per 16 yard, però, allarga la forbice dopo il field goal di Ka’imi Fairbairn da 23 yard. Alex Smith non è in giornata di grazia (12/27 per 135 yard e 2 INT) e, dopo la corsa vincente da 3 yard del cinico Adrian Peterson (16 portate per 51 yard e 2 TD), un suo intercetto finisce nelle mani del rookie Justin Reid, che lo riporta splendidamente per 101 yard fino alla end zone avversaria. Per il quarterback, la partita si trasforma in un incubo subito dopo l’intervallo: in occasione di uno dei cinque sack subiti in giornata, Smith subisce un terribile infortunio alla gamba destra, che chiude anzitempo la sua stagione, fin qui ottima. Accade esattamente 33 anni dopo l’infortunio che scrisse la parola fine sulla carriera di un altro importante quarterback nella storia della franchigia: Joe Theismann, per altro presente sugli spalti per assistere alla partita domenicale di Washington. La squadra della capitale, dopo il trauma, ha una reazione d’orgoglio: il backup Colt McCoy (6/12 per 54 yard e 1 TD pass) orchestra un ottimo drive, trasformato in touchdown per 9 yard da Jordan Reed. Watson smette di produrre emozioni e i Redskins mettono la freccia grazie al secondo touchdown di giornata di Peterson, su corsa da 7 yard. Ci pensa Fairbairn, però a regalare la vittoria agli ospiti: field goal a segno da 33 e 54 yard, Dustin Hopkins non centra i pali da 63 e i Texans la spuntano per 23-21.

Vittoria in rimonta per I Baltimore Ravens (5-5) guidati per la prima volta da starter da Lamar Jackson, contro i Cincinnati Bengals (5-5) che, se la stagione finisse oggi, resterebbero fuori dalle wild card proprio in favore dei Ravens. Più che sulla lotta per un posto in wild card, però, tutti gli occhi erano puntati sull’esordio dall’inizio di Jackson , che non ha deluso le aspettative. Numeri da running back (27 x 117 yd) più che da quarterback (13/19 x 150 yd, 1 int), ma esame ampiamente superato per il rookie da Louisville, che ha letteralmente trascinato i Ravens alla vittoria, seppur non mettendo a segno alcun punto. E’ infatti Alex Collins (7 x 18 yd, 1 TD) a violare la end zone dei Bengals per primo, per poi lasciare spazio a Justin Tucker, autore di tre field goal, e a Gus Edwards (17 x 115 yd, 1 TD), che segna l’altro touchdown per Baltimore.
Cincinnati risponde con il solito Joe Mixon (12 x 14 yd, 1 TD) e con due touchdown pass di Andy Dalton (19/36 x 211 yd, 2 TD) per Matt Lengel (1 x 4 yd, 1 TD) e John Ross (2 x 27 yd, 1 TD), ma sono i Ravens a ridere per ultimi, perché il terzo field goal di Tucker è quello che valke la vittoria per 24-21.

Assurda vittoria dei Lions (4-6) contro i Panthers (6-4). La giornata dell’ottimo Cam Newton (25/37 per 357 yard con 3 TD pass e 1 INT) e di Carolina inizia col piede giusto, con il touchdown pass per 1 yard di Greg Olsen. Da qui al quarto periodo inoltrato, però, gli ospiti escono dalla partita. Detroit replica dapprima con la corsa vincente da 8 yard di Kerryon Johnson e poi con i field goal di Matt Prater, a segno da 54 e 32 yard. La difesa ospite, guidata dal solito Luke Kuechly (11 tackle, 2 tackle for loss), tiene a bada gli avversari e Newton torna straripante nel quarto finale. Dapprima Curtis Samuel, con la splendida ricezione in end zone per 12 yard, poi lo spettacolare D.J. Moore (7 ricezioni per 157 yard e 1 TD), per 8 yard regalano il tris di giornata al quarterback. Nel frattempo, però, c’è spazio anche per l’unica gioia per Matthew Stafford (23/37 per 220 yard e 1 TD), che trova un magico Kenny Golladay (8 ricezioni per 113 yard e 1 TD) in end zone per 19 yard. Il touchdown di Moore potrebbe pareggiare i conti, ma dopo i pazzeschi errori di Graham Gano (0/1 ai field goal, 1/2 agli extra-point) in giornata, Ron Rivera decide incredibilmente per la conversione da due punti del possibile sorpasso. Newton spreca una ghiotta occasione e i Lions puniscono l’arroganza dei Panthers, vincendo per 20-19.

Golladay Lions Panthers

Dolorosa sconfitta per i Chargers (7-3) in casa contro i Broncos (4-6). Philip Rivers macina yard a ripetizione (28/43 per 401 yard con 2 TD pass e 2 INT), ma inizialmente Los Angeles si affida ai field goal di Mike Badgley, a segno da 46 e 45 yard. Dopo la straripante corsa vincente di Phillip Lindsay da 41 yard, però, i padroni di casa mettono il turbo. Dapprima Keenan Allen per 4 yard, poi l’eterno Antonio Gates per 6, ricevono i touchdown pass di Rivers e la partita sembra essere ormai indirizzata. Guidata dai propri rookie runningback, però, Denver ribalta la sfida. Case Keenum (19/32 per 205 yard) apparecchia i drive che Royce Freeman e nuovamente Lindsay convertono in rushing touchdown da 3 e 2 yard. Badgley regala il sorpasso ai Chargers con il field goal da 30 yard, ma c’è ancora un’occasione per Keenum. Il quarterback è straordinario e Brandon McManus può colpire a tempo scaduto da 34 yard e i Broncos superano gli avversari per 23-22.

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Contro gli Atlanta Falcons (4-6) ormai in caduta libera, i Dallas Cowboys (5-5) ritrovano Ezekiel Elliot (23 x 122 yd, 1 TD) e Dak Prescott (22/32 x 208 yd), ma hanno bisogno di un field goal a tempo scaduto per portarsi a casa la quinta vittoria stagionale che li rimette in corsa per una wild card.
La partita è rimasta bloccata per tre quarti, con il rientrante Matt Bryant a rispondere calcio su calcio a Brett Maher. Sul 9-6 per Atlanta a fine terzo quarto, i Cowboys violavano finalmente l’end zone avversaria con una corsa di Prescott, raddoppiando subito dopo con Elliot. I Falcons impattavano con un bel TD pass di Matt Ryan (24/34 x 291 yd, 1 TD, 1 int) per Julio Jones (6 x 118 yd, 1 TD) che sembra aver finalmente rotto l’incantesimo delle ricezioni senza segnature, ma quando tutto lasciava intendere che la partita sarebbe finita in overtime, Prescott ed Elliot si inventavano un drive perfetto per piazzare la palla sulle 24 di Atlanta da dove, con l’orologio che raggiungeva lo 0:00, Brett Maher calciava il field goal che regalava la vittoria ai Cowboys per 22-19

Disastrosa giornata per i Titans (5-5), che lasciano strada agli indiavolati Colts (5-5). Complice anche l’infortunio al gomito per Marcus Mariota (10/13 per 85 yard con 1 INT e 1 fumble), la partita di Tennessee vive di ben pochi sussulti. Al contrario, i padroni di casa si esaltano per l’ennesima splendida prestazione di Andrew Luck (23/29 per 297 yard e 3 TD pass), alla settima partita consecutiva con almeno tre touchdown pass. A goderne in giornata sono lo scatenato T.Y. Hilton (9 ricezioni per 155 yard e 2 TD), a segno per 68 e 14 yard, e Dontrelle Inman, per 7 yard. Indianapolis aggiunge alla causa anche due rushing touchdown, da 1 yard di Marlon Mack e da 18 di Jordan Wilkins, al primo viaggio in end zone in carriera. Adam Vinatieri trova un field goal da 22 yard e il gioco è fatto. Blaine Gabbert (11/16 per 118 yard con 1 TD pass e 1 INT) è tutt’altro che decisivo e il suo touchdown pass finale, per 1 yard nelle mani di Tajae Sharpe, serve soltanto per migliorare le sue statistiche di giornata. I Colts demoliscono i Titans per 38-10.

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Galvanizzati dalla vittoria nello scorso Monday Night, I New York Giants (3-7) superano, seppur con qualche affanno, i Tampa Bay Buccaneers (3-7) sospinti da un Saquon Barkley (27 x 142 yd, 2 TD più 2 rec. X 10 yd, 1 TD) in perfetta forma “Rookie of the Year” e da un Eli Manning quasi perfetto (17/18 x 231 yd, 2 TD).
Per i Buccaneers Ryan Fitzpatrick (13/21 x 167 yd, 1 TD, 0 int) lascia il posto a Jameis Winston (12/16 x 199 yd, 2 TD, 1 int) dopo il terzo intecetto di giornata, ma la rimonta del titolare di inizio stagione riesce solo a metà, terminando con il quarto intercetto della difesa di New York.
Oltre a Barkley, i Giants andavano a segno anche con Alec Ogletree, abile a ritornare un intercetto su Fitzpatrick che, da parte sua, siglava un touchdown personale su corsa, mentre Mike Evans recuperava fortunosamente un fumble in end zone per i Buccaneers.
Odell Beckham-Junior (4 x 74 yd, 1 TD) sembrava mettere in ghiaccio la partita con un touchdown da 8 yard su passaggio di Manning, ma il quarto quarto era un fuoco d’artificio unico. Tampa Bay accorciava di nuovo con una corsa di Peyton Barber(18 x 106 yd, 1 TD) e si portava a tre punti di distanza con un TD pass di Winston per Adam Humphries (3 x 60 yd, 1 TD), ma Saquon Barkley ristabiliva le distanze, rendendo inutile l’ultimo touchdown di Mike Evans (6 x 120 yd, 1 TD) che fissava il punteggio sul 38-35 per New York.

Saquon Barkley Giants Buccaneers

Tornano a vincere i Raiders (2-8) nella sfida tra grandi delusioni contro i Cardinals (2-8). Il primo tempo è esaltante, soprattutto per gli alti e bassi clamorosi vissuti in partita da Josh Rosen (9/20 per 136 yard con 3 TD pass, 2 INT e 1 fumble). I suoi intercetti apparecchiano un paio di ottimi drive, che un buon Derek Carr (19/31 per 192 yard e 2 TD pass) converte lanciando in end zone dapprima Jared Cook per 23 yard e poi Brandon LaFell per 5. Rosen, però, con l’aiuto di un eccezionale David Johnson (25 portate per 137 yard), trova i punti del pareggio con i touchdown pass per l’eterno Larry Fitzgerald e per il fulmineo Christian Kirk, rispettivamente a segno per 18 e 59 yard. Dopo l’intervallo, la partita si spegne. Daniel Carlson centra i pali da 49 e 21 yard, spingendo in avanti Oakland. Arizona ha un moto di orgoglio, però, e Rosen fa tris ancora una volta grazie a Fitzgerald, che riceve in end zone per 5 yard. Carr non molla e i Raiders mettono Carlson in condizione di decidere la sfida: pali centrati da 35 yard e Cardinals sconfitti, per 21-23.

Disastrosa sconfitta per gli Eagles (4-6), strapazzati dagli scatenati Saints (9-1). Meravigliosa la prestazione corale di New Orleans, orchestrata come sempre da un Drew Brees magistrale (22/30 per 363 yard e 4 TD pass). Al contrario, Carson Wentz (19/33 per 156 yard e 3 INT) raccoglie una delle proprie peggiori prestazioni in carriera e Philadelphia viene limitata, in tutta la partita, appena a un rushing touchdown da 28 yard del rookie Josh Adams. Tutt’intorno, è dominio assoluto per i padroni di casa. Austin Carr per 3 yard, il pazzesco Tre’Quan Smith (10 ricezioni per 157 yard e 1 TD) per 15, il solito Michael Thomas per 23 e l’altrettanto solito Alvin Kamara per 37 raccolgono i touchdown pass del magico Brees, mentre un imponente Mark Ingram (16 portate per 103 yard e 2 TD) aggiunge i rushing touchdown da 14 e 1 yard. I field goal da 38 e 19 yard yard di Will Lutz mettono la ciliegina sulla torta, mentre Chris Banjo (1 tackle, 2 pass deflected e 2 INT) e compagni tengono a bada Wentz. Non c’è partita: i Saints demoliscono gli Eagles per 48-7. I 45 punti di divario, per altro, rappresentano la peggior sconfitta nella storia NFL per una squadra campione in carica nel precedente Super Bowl.

La partita tra Rams (10-1) e Chiefs (9-2) si candida per essere la più incredibile nella storia della regular season NFL. Qualche numero: due squadre oltre quota 50 punti segnati per la prima volta di sempre, terza partita con più punti segnati (105), 14 touchdown, di cui 3 a carico delle rispettive difese sui 7 turnover complessivi, 1.001 yard in totale. Da una parte, Jared Goff è magistrale (31/49 per 413 yard con 4 TD pass e 2 fumble), grazie all’aiuto del prode Brandin Cooks (8 ricezioni per 107 yard) e dei suoi touchdown men: nell’ordine Robert Woods per 7 yard, Josh Reynolds per 4 e due volte Gerald Everett nel quarto periodo, per 7 e 40 yard. Il quarterback, per altro, aggiunge alla causa anche una corsa vincente da 7 yard. Dall’altra, è Patrick Mahomes a collezionare numeri da circo, pur accompagnati da tanti errori (33/46 per 478 yard con 6 TD pass, 3 INT e 2 fumble). I ricevitori di Kansas City festeggiano il Natale in anticipo: Tyreek Hill è devastante (10 ricezioni per 215 yard e 2 TD) e trova i touchdown per 25 e 73 yard, Travis Kelce non manca all’appuntamento (10 ricezioni per 127 yard e 1 TD), trovando la end zone per 4 yard. A loro si aggiungono Chris Conley, con una “doppietta” di touchdown, per 8 e 10 yard, e Kareem Hunt, a segno per 21. Incredibile che non venga siglato alcun rushing touchdown tra Hunt, contenuto a 70 yard in 14 portate, e Todd Gurley limitato ad appena 55 yard in 12 portate e, per la prima volta in questa regular season, senza touchdown a segno tra corse e ricezioni. Los Angeles, però, deve anche ringraziare un’incredibile difesa e, su tutti, l’indiavolato Aaron Donald (4 tackle, 2 sack, 2 FF) e il terrificante Samson Ebukam, che dapprima riporta per 11 yard un fumble fino alla end zone avversaria e poi si ripete con uno dei tre intercetti di giornata a Mahomes, per 25 yard. Gli ospiti, invece, aggiungono al novero il fumble riportato da Allen Bailey per 2 yard fino alla gloria. Quel che è clamoroso è che, in questa girandola di emozioni, è un field goal a decidere il divario finale: uno solo a segno per Harrison Butker, da 21 yard, due per Greg Zuerlein, che centra i pali da 23 e 33 yard. L’intercetto finale di Mahomes tra le mani di Lamarcus Joyner chiude i conti e regala la strepitosa vittoria ai Rams, per 54-51 sui Chiefs.

E’ la settimana del Thanksgiving e, come di consueto, sono tre le partite del giovedì: Lions-Bears, Cowboys-Redskins e l’interessantissima Saints-Falcons. Si prosegue, poi, domenica: grande partita tra Vikings e Packers, intrigante la sfida Eagles e Giants. A riposo i mostri, Chiefs e Rams, per chiudere il giro delle bye week.

Articolo a cura di Alessio Salerio e Massimo Foglio

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Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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