[POST-IT] Cosa fanno i giocatori disoccupati?

Gli articoli POST-IT sono curiosità che abbiamo trovato nei nostri giri su internet e vogliamo condividere con voi.

post itAvevamo letto l’articolo che parlava di cosa fanno i giocatori disoccupati della NFL e di The Trust sul New York Times due settimane fa, l’avevamo dimenticato finchè non ci ha pensato Il Post a riportarlo in evidenza pubblicando un articolo dedicato al reportage americano.

Il resoconto de Il Post non ha come target gli appassionati di football americano e, nonostante l’aver copiato male il nome di Khalil Mack, lo riteniamo ben scritto e sufficientemente chiaro. Come sempre, se ve la cavate con l’inglese andate alla fonte originale

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Il giornalista Ken Belson ha raccontato sul New York Times cosa succede ai tanti atleti di NFL, il massimo campionato di football americano, che si trovano senza contratto. Belson ha spiegato che dal 2013 esiste un fondo – noto come The Trust – che oltre ad assistere gli ex giocatori dopo il loro ritiro fornisce assistenza anche a quelli che, pur senza squadra, non vogliono ritirarsi. Belson ha scritto che al momento ci sono circa mille giocatori ancora in attività che hanno giocato in NFL e sono senza squadra, perché il loro contratto è stato rescisso o non è stato rinnovato. Jude Adjei-Barimah, uno di loro, ha detto: «La gente pensa che stiamo a casa sul divano. In realtà siamo disoccupati, ma ci alleniamo molto»

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The Trust è finanziato e gestito dalla NFL Players Association, l’associazione dei giocatori di NFL. Ai giocatori che abbiano giocato almeno due stagioni in NFL, il fondo offre l’iscrizione gratuita in una catena di palestre della società EXOS e l’assistenza di allenatori, fisioterapisti e nutrizionisti: il tutto per un valore complessivo di migliaia di euro al mese per ogni giocatore in cerca di un contratto.

Kasim Edebali ha 29 anni, è un linebacker (uno dei difensori) ed è oggi senza contratto. Dopo aver cambiato diverse squadre dal 2014 al 2017, all’inizio di questa stagione aveva fatto alcuni giorni di prova con i Chicago Bears, che però a inizio stagione l’avevano scaricato preferendogli Khali Mach, un giocatore più giovane e considerato più forte. Edebali ha raccontato che ogni giornata inizia con almeno due ore di palestra e che gli allenamenti puntano soprattutto a mantenere la forza e la velocità richieste a un giocatore di football americano, con allenamenti specifici a seconda dei ruoli. Il suo allenatore è Jonathan Barlow, che negli ultimi cinque anni ha allenato circa 250 giocatori senza contratto. Barlow ha spiegato che spesso deve anche fare loro da psicologo e che quando i giocatori senza squadra dicono di voler smettere, lui ricorda loro di insistere, «perché non è una di quelle cose su cui tra cinque anni potrai cambiare idea».

Belson ha scritto che, allenandosi insieme ad altri atleti del loro livello e con esigenze ed esperienze simili, i giocatori senza contratto possono ritrovare l’atmosfera dello spogliatoio e, soprattutto, «spronarsi a vicenda per fare meglio». Anche perché può capitare, se ad allenarsi insieme sono due giocatori dello stesso ruolo, che a trovare un contratto sia solo uno dei due. In genere, comunque, è piuttosto complicato: meno di un giocatore su 100 trova squadra dopo essere rimasto fuori dalla NFL per più di un anno intero, e solo il 10 per cento dei giocatori che si sono trovati senza squadra durante la stagione riesce a trovare una nuova squadra in quella stessa stagione.

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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