Uno sguardo al 2022: Pittsburgh Steelers

Per i Pittsburgh Steelers il 2022 era l’anno 1 dopo il ritiro di Ben Roethlisberger, il quarterback che aveva guidato la franchigia giallonera in cabina di regia dal 2004 trascinando la squadra a 12 apparizioni ai playoff e a tre Superbowl, due dei quali vinti. Per sostituirlo, gli Steelers avevano optato per acquisire un quarterback dai draft e alcuni reparti del team giallonero erano in fase di ricostruzione, per cui gli obiettivi primari di Pittsburgh erano una buona stagione e l’accesso ai playoff.

COME DOVEVA ANDARE…

Con un quarterback rookie, il passing game era sicuramente una incognita, anche se per aiutare l’esordiente Kenny Pickett nella transizione fra i Pro, la dirigenza di Pittsburgh aveva messo sotto contratto l’esperto Mitch Trubisky, regista ancora giovane (ventotto anni ad inizio stagione 2022) che però a Chicago non aveva mai convinto e che era reduce da una stagione da “fantasma” a Buffalo con soli 8 passaggi tentati. A fronte della perdita dei ricevitori James Washington, Juju Smith-Schuster e Ray-Ray McCloud, era arrivato l’interessante rookie George Pickens che si aggiungeva all’ottimo tight end Freiermuth, e ai receiver Diontae Johnson, ormai una sicurezza con le sue 195 ricezioni fra il 2020 e il 2021, e Chase Claypool il quale, dopo un’ottima stagione da rookie, proveniva da un campionato un po’ deludente.

Il solido Najee Harris sarebbe stato il runner titolare dopo che nel 2021, la sua stagione di esordio, aveva portato a casa 1200 yard di corsa e ben 74 ricezioni. Una linea offensiva che negli ultimi anni non aveva troppo convinto era stata piuttosto rivoluzionata con l’acquisizione del centro Mason Cole e della guardia ex Bears James Daniels.

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La difesa degli Steelers nel 2021 aveva invece mostrato due volti diametralmente opposti: se da un lato la compagine di coach Tomlin era stata la migliore per sack messi a segno, in contemporanea era stata la peggiore nel contrastare il gioco di corsa: per la prima volta nella loro storia, infatti, gli Steelers avevano concesso ai runner avversari 5 yard di media a portata. Il ritorno dei linemen Alualu e Tuitt, che per motivi diversi avevano perso quasi interamente la stagione precedente, era sicuramente un’ottima notizia, ma per migliorare il rendimento del reparto era arrivato dai Jaguars Myles Jack che doveva fare coppia con un Devin Bush il quale sembrava non riuscire a recuperare la forma mostrata fino al grave infortunio dell’ottobre del 2020.

All’esterno sulla line of scrimmage c’erano il formidabile T.J.Watt e Alex Highsmith che alla sua prima stagione di titolare aveva dato un contributo importante. Il secondario aveva perso il cornerback titolare Joe Haden ma al suo posto era arrivato da Buffalo Levi Wallace mentre la free safety Minkah Fitzpatrick era una certezza a livello di playmaker difensivo. Insomma, non mancavano le incognite, ma neppure ragioni per poter puntare concretamente ai playoff.

… E COM’É ANDATA

Dipende da come volete vedere il bicchiere… Pittsburgh ha chiuso con nove vittorie e otto sconfitte, cioè lo stesso bottino di successi del 2021, ma a differenza dell’annata precedente i gialloneri non sono riusciti ad agguantare la post season anche se hanno portato a 16 la striscia di stagioni senza un record perdente dell’head coach Tomlin. Fatale agli Steelers è stato un avvio di stagione davvero tremendo, in cui sono arrivate ben sei sconfitte nelle prime otto gare, complici sicuramente anche i problemi in cabina di regia. Dopo aver disputato le prime tre gare da titolare, Trubisky è stato sostituito a metà dell’incontro del quarto turno contro i Jets da Pickett, che fra la partita con New York e le tre sfide successive ha subito ben otto intercetti a fronte di due soli td pass.

A partire dalla gara con New Orleans del decimo turno, le cose sono poi via via migliorate e infatti gli Steelers hanno chiuso la stagione vincendo sette delle ultime nove gare ma, come detto, la grande rimonta non è bastata.           

COSA HA FUNZIONATO…

Come prevedibile l’anno da rookie di Pickett ha vissuto di alti e bassi. Dopo un inizio brutale, il coaching staff ha deciso di proteggere il giovane regista, limitando i giochi a lunga gittata, e il ragazzo nativo del New Jersey ha risposto con alcune buone prestazioni. Il lavoro da fare è ancora molto ma l’ottima presenza nella tasca e la calma nei momenti cruciali del match sono due tratti che potrebbero far fare al numero 8 un ottimo percorso nella NFL.

Nonostante le incertezze nel ruolo di quarterback, il receiver Johnson ha comunque raggiunto la ragguardevole cifra di 86 ricezioni, Freiermuth si è confermato tight end di assoluto valore ed il rookie Pickens ha mostrato segnali importanti per il suo futuro nella Lega. Il running game con la coppia Harris-Warren ha pure faticato all’inizio poi, grazie anche all’amalgama sempre migliore della linea offensiva, è andato meglio nella seconda metà di stagione. Proprio in linea, il terzetto formato dal centro Mason Cole e dalle guardie Kevin Dotson e James Daniels onestamente non ha demeritato.

Dall’altro lato della palla, un po’ tutto il reparto era sotto esame visto che ad inizio stagione i punti interrogativi non mancavano. Invece, trascinati da un Fitzpatrick che si è ancora una volta confermato un elemento insostituibile, la difesa degli Steelers ha terminato al decimo posto per punti subiti e al tredicesimo per yard concesse e Fitzpatrick è stato uno dei leader della Lega per gli intercetti con 6. L’altra safety Edmunds ha disputato la miglior stagione della sua carriera mentre, dopo un avvio di stagione tribolato, i cornerback Sutton e Wallace hanno via via migliorato il loro rendimento. A tutto questo vanno aggiunte le buone giocate dell’altro cornerback Maulet e della safety Kazee, che dopo aver saltato per infortunio metà stagione è rientrato dando un contributo concreto ad un gruppo che è stato il numero 1 della NFL per intercetti con venti. Nella prima metà della stagione la difesa ha naturalmente patito l’assenza di T.J.Watt, che quando è rientrato ha subito fatto sentire la sua presenza, ma l’edge rusher Highsmith ha giocato ancora meglio rispetto ad un già ottimo 2021 e ha totalizzato ben 14 sack e mezzo. In linea, Heyward ha assicurato il solito, altissimo rendimento, ma non è spiaciuto neppure Wormley la cui stagione è però terminata dopo 14 partite per un infortunio alla caviglia.       

… E COSA NON HA FUNZIONATO

La prima metà della stagione è stata un vero calvario per i tifosi degli Steelers, con un attacco che nei tempi regolamentari non è mai andato oltre i 20 punti e la difesa che, orfana di T.J.Watt, infortunatosi nella prima gara e rimasto fuori fino a metà novembre, non è riuscita ad avere un rendimento costante. Superata la bye week proprio il reparto difensivo ha iniziato a giocare bene anche se la coppia di inside linebacker Jack e Bush ha continuato a faticare e i defensive tackle Adams e Alualu pure hanno vissuto una stagione difficile, con il secondo che da inizio ottobre ha perso il suo ruolo da titolare.

In attacco la delusione più grossa si è avuta con Claypool, atteso alla stagione del riscatto e che invece a metà campionato è stato ceduto ai Bears. Anche Steven Sims non ha onestamente dato l’apporto sperato: non che si potesse sperare in cose clamorose ma, nonostante la cessione di Claypool, il ricevitore ex Washington ha terminato la stagione con appena 14 palloni catturati, decisamente peggio delle annate già non indimenticabili all’ombra del Campidoglio. 
Altro reparto che onestamente non ha entusiasmato è stato quello degli offensive tackle, con sia Moore che Okorafor in difficoltà soprattutto nel running game.     

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E ADESSO?

La dirigenza in giallonero spera naturalmente di iniziare il 2023 nel modo in cui la squadra ha terminato il 2022, anche se una buona fetta delle speranze future degli Steelers deriva dal miglioramento che il regista Pickett avrà fra il primo e il secondo anno. Per l’attacco la dirigenza ha messo a segno un colpo importante con l’ingaggio della guardia Seumalo dagli Eagles anche se probabilmente le lacune maggiori in linea sono sull’esterno. Inoltre è arrivato dai Rams il ricevitore Allen Robinson che nelle stagioni 2019 e 2020 era andato ben oltre le 1100 yards di guadagno. Il problema è che il suo rendimento nelle ultime due annate è crollato e all’inizio del nuovo torneo il giocatore avrà compiuto trent’anni. Gli Steelers per altro l’hanno avuto praticamente a costo zero (uno scambio fra le settime scelte dell’imminente draft) e divideranno con L.A. il suo stipendio. In ogni caso, comunque, a roster servirà un altro ricevitore su cui poter contare.

Anche in difesa non mancano i dubbi: gli Steelers hanno lasciato andare sia Myles Jack che Devin Bush, sostituendoli con Elandon Roberts e Cole Holcomb, sicuramente superiori ai predecessori nel running game ma in difficoltà nel coprire sui passaggi.  Inoltre nel secondario Pittsburgh ha perso la safety Edmunds e l’ottimo cornerback Sutton che dovrebbero essere sostituiti da Damontae Kazee e dal veterano Patrick Peterson. A trentatrè primavere l’ex Arizona e Minnesota è atleta in parabola discendente ma che può essere ancora efficace se utilizzato con schemi a zona e la sua esperienza sarà sicuramente importante soprattutto nello spogliatoio.

Insomma, gli Steelers sembrano avere tutto per puntare nuovamente ai playoff anche se l’elite della AFC sembra ancora lontana.  

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