[NFL] Week 11: Questo treno non si ferma! (Minnesota Vikings vs Chicago Bears 20-25)

A Chicago fa freddo, ma il clima dentro il Soldier Field questa notte è bollente.
Atmosfera stupenda per il Sunday Night Football, la lega ha cambiato l’orario della sfida più importante della domenica e le due squadre non deludono le aspettative regalando un grande spettacolo.
Orsi e vikinghi in campo per il dominio assoluto del nord, chi vince la battaglia mette un piede nei playoffs con grande probabilità e questa notte, come cantava Jerry Butler, only the strong survive.

Mike Zimmer ed il suo offensive coordinator John DeFilippo sanno ancor prima di entrare in campo che questa partita la vincerà la miglior difesa, i numeri in questo caso sono contro di loro, e infatti i Vikings segneranno i primi punti della giornata solo quando sul cronometro mancheranno 11 secondi alla fine del 3° periodo di gioco. Vic Fangio è uno stregone nello schierare la difesa in campo, ricorre al suo potere soprannaturale che influisce positivamente sulle menti dei suoi che anche oggi chiudono persino la più piccola delle fessure.

Il gioco vikingo deve puntare sui ricevitori per due ragioni: Thielen e Diggs hanno combinato complessivamente più catch di chiunque quest’anno, il muro di Chicago è invalicabile.
Cody Parkey è l’osservato speciale, Nagy deve dargli fiducia per silenziare le critiche, per portare avanti la sua idea di spogliatoio che vuole dare ad ogni singolo giocatore la giusta importanza. Il kicker non sbaglia il primo field goal che manda avanti i Bears.

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Anthony Harris Vikings

I Vikings mettono il naso avanti giungendo in prossimità della end-zone, ma provano ad entrare senza l’invito di Khalil Mack, il quale riceve attenzioni extra dalla offensiva con le corna che in alcuni casi addirittura lo triplica; non basta, il padrone di casa è lui che esce aggressivo come l’orso dalla caverna e dilania Delvin Cook sul più bello. The king of the nord forza e recupera un fumble e mette subito le cose in chiaro!
Comanda lui, Cook, massacrato psicologicamente, porterà a casa la miseria di 12 yard nella gara.
Trubisky (20/31 165y 1TD 2INT e 43 y su corsa) osa un pò troppo su Taylor Gabriel e Anthony Harris lo intercetta, i Vikings però non sfruttano lo sforzo della loro difesa e il QB di Chicago, riprende il possesso.
Gli orsi provano ad attaccare lo shield wall vikingo sfondando la linea, e tentativo dopo tentativo guadagnano terreno sulle corse di Howard e di Trubisky che chiude il drive lanciando un TD pass per Gabriel, target preferito della serata. Nagy chiama la conversione da 2 punti, Bellamy risponde presente.

Kirk Cousins (QB col maggior numero di passaggi deviati in stagione) ha difficoltà nel trovare i suoi ricevitori, così i Bears graffiano e segnano un altro FG mandano la sfida all’intervallo sul 14-0. Il segnale è importante: qui non si passa.
Alla ripresa il gioco si raffredda un pò, due belle giocate delle difese con Adrian Amos che intercetta Cousins, e Harris intercetta per la seconda volta Trubisky riportando il pallone sulle 30 di Chicago, ma ancora una volta sul più bello arriva il Mack Attack! Sack su Cousins che deve accontentarsi di un field goal di Bailey.
Kirk Cousins è il primo QB che ho personalmente visto vincere dal vivo, e dato che la vittoria era arrivata proprio al Soldier contro i Bears ai tempi di Washington, vederlo annullato in questo modo da my own man Khalil Mack è la mia personale rivincita.

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Tarik Cohen invece è poco presente oggi, la sua versatilità non incide e il RB perde un fumble recuperato da Smith sulle 29 yard di Chicago; Akiem Hicks però interviene con un sack poderoso con grande tempismo, e si comporta come il fratello maggiore che ti protegge quando le cose vanno male.
Altro FG dei Vikings che vanno a 6 punti.
Dicevamo che la gara sarebbe stata vinta dalla miglior difesa si, e lo sappiamo tutti quale delle due sia, la conferma arriva puntuale quando Eddie Jackson intercetta Cousins (partito da posizione sfavorevole per via di un ottimo punt di Pat O’Donnell) e segna un pick 6 alla sua maniera che manda in estasi il Soldier Field. Nagy vuole finire l’avversario e manda Trubisky a convertire un altro tentativo da 2 punti: il ritrovato Adam Shaheen è pronto alla sua prima ricezione dell’anno che è tanto importante quanto preziosa.
Bentornato big fella!
Prima della conversione però, ho visto Akiem Hicks schierarsi sulla linea d’attacco e per un attimo ho sognato di vedergli fare un’entrata alla William Perry. Tutto nelle mie fantasie però.

Trubisky Bears Vikings

Nonostante il buon vantaggio accumulato ed il dominio assoluto sul campo, i Vikings sono restii a cedere il passo e segnano un TD con Aldrick Robinson direi viziato da una penalità su Roquan Smith al quanto discutibile, poi Cousins va per 2 e ci riesce.
Il momento della verità, field goal di Cody Parkey da 48 yard ci fa trattenere il fiato per diversi minuti perchè Nagy vuole prendersi tutto il tempo necessario più quello del timeout per decidere se azzardare oppure no; alla fine Parkey prova, il calcio è buono! L’urlo del Soldier arriva fin qui sprigionando la sua forza che per troppi anni è rimasta dormiente.

Ma non è ancora finita, perchè Diggs (126 y) agguanta un passaggio in end-zone e porta all’ultimo assalto dei galeoni vikinghi che si frantumano sullo scoglio di Akiem Hicks. Il nostro gigante blocca il lancio della conversione da 2 che sancisce il risultato: 25-20 per i Bears che vincono la battaglia del nord e si portano sul 7-3.

A tutti quelli che trovano ancora motivo di discussione ricordo soltanto che il giocatore di Chicago con più inverni alle spalle sceso in campo ieri ha 28 anni, questo team ha vinto e vince schierando solo giovani ed una nuova dinastia è nata, mettetevelo in testa.
Siamo gli indiscussi padroni della NFC North e siamo già pronti a tornare in campo tra 4 giorni a Detroit per la stupenda sfida del Thanksgiving.

Bear Down!

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Chicago Bears Alex

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