[NFL] Week 11: Sotto una buona stella (Dallas Cowboys vs Atlanta Falcons 22-19)

Domenica al Mercedes-Benz Stadium di Atlanta, un calendario crudele ha messo di fronte i Dallas Cowboys e gli Atlanta Falcons in una sorta di spareggio per continuare a sperare nell’acceso ai playoff. Alla fine l’hanno spuntata i Cowboys grazie ad un field goal allo scadere di Maher che ha spedito i padroni di casa vicini al baratro di una stagione senza post season. E per coach Garrett e i suoi ragazzi che differenza hanno fatto due settimane: dopo la gara persa malamente contro Tennessee, la franchigia texana sembrava sull’orlo di una crisi di nervi e vicina ad una nuova stagione deludente. Invece grazie al preziosissimo successo ottenuto in casa dei Falcons, che segue quello arrivato contro gli Eagles, improvvisamente la compagine di Jerry Jones non solo è tornata in corsa per la post season, ma anche per il titolo della NFC East, visto che il ritardo dalla battistrada Washington si è ridotto ad una sola gara ma, soprattutto, i Redskins dovranno affrontare queste ultime sei partite senza il loro regista titolare Alex Smith, vittima di un bruttissimo infortunio contro i Texans.

Per i Falcons il k.o. contro i Cowboys è invece un duro colpo alle speranze di disputare la post season anche se la bagarre alle spalle di Rams, Saints e Bears è notevole e lascia una piccola fiammella di speranza. Dallas ha espugnato il Mercedes-Benz grazie ad una formula molto simile a quella già usata per piegare Philadelphia: un’ottima difesa, un Elliott inarrestabile e tanto cuore. Cuore che non è mancato pure ai Falcons che hanno sfiorato una clamorosa rimonta ma che alla fine hanno pagato un errore del receiver rookie Ridley e i tanti placcaggi imprecisi della difesa.

Prescott è stato messo sotto pressione dai Falcons soprattutto nel primo tempo, e le sue statistiche non sono certo impressionanti (22 su 32 per 208 yard) però il regista ospite ha completato i passaggi nei momenti importanti ed è stato autore della meta su corsa che ha ridato il vantaggio ai Cowboys in avvio di ultimo quarto. Se contro Philadelphia, Elliott aveva dato spettacolo soprattutto come runner, in quel di Atlanta, il fuoriclasse da Ohio State è stato letale anche nel passing game: il suo score recita infatti 23 corse per 122 yard (media 5,1) e 7 ricezioni per 79 yard; in pratica su un totale di 323 yard, 201 sono arrivate grazie al fenomeno col numero 21.

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Per il resto infatti l’attacco di Dallas ha fatto vedere pochino, con l’eccezione di un buon Beasley (5 palle catturate per 51 yard), mentre sia Cooper (3-39) che Gallup (1-10) hanno vissuto una giornata nel complesso incolore. La difesa ha messo sotto grande pressione Ryan soprattutto grazie alla coppia di end Crawford e Lawrence che alla fine ha messo a segno 2 sack, 2 hit e 5 hurries. Il reparto di coach Marinelli ha invece patito la buona giornata di un Coleman curiosamente poco utilizzato (appena 8 portate per 57 yard) mentre ha contenuto benissimo Ito Smith e non si è fatta sorprendere dai tentativi dei padroni di casa di sfruttare le doti in campo aperto di Ridley e Sanu, che di mestiere fanno i ricevitori ma che l’offensive coordinator Sarkisian utilizza sovente anche come running back.

Nel pomeriggio di Atlanta è arrivato il secondo intercetto in altrettante partite di un Vander Esch che ancora una volta non ha fatto rimpiangere il titolare Sean Lee, sempre fuori per un problema muscolare, ma il vero mvp a livello di passing game è stato un Byron Jones in forma strepitosa che ha contenuto persino un fenomeno come Julio Jones. Più difficile invece la giornata per la coppia Awuzie e Anthony Brown anche se la ricezione su un long che il primo ha concesso a Julio Jones è arrivata soprattutto grazie ad un numero da circo del receiver col numero 11.

I Falcons dopo il clamoroso k.o. contro Cleveland la scorsa settimana, hanno probabilmente perso l’ultimo treno per la post season anche perché il prossimo avversario nel giorno del Ringraziamento si chiama New Orleans Saints ed un record di 4-7 significherebbe l’addio definitivo ai sogni di gloria. Detto questo Atlanta non ha onestamente giocato male in attacco, salvo però sciupare nelle vicinanze della red zone quanto di buono fatto nel resto del campo. Continuamente braccato dai Cowboys, Ryan ha comunque passato per quasi 300 yard grazie soprattutto alle grandi ricezioni del fenomeno Julio Jones (6-118) e di un Sanu in grande giornata (4-56). La mancanza di big play (tre soli passaggi hanno guadagnato più di 20 yard e sono tutti andati a Jones) ha sicuramente afflitto un team che ancora una volta non ha saputo trovare la chiave nei momenti clou.

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Una difesa decimata dagli infortuni sin dalla prima giornata ha potuto invece contare su un Vic Beasley che ha messo a segno due sack per la prima volta dal 2016 e tutto sommato la coppia di cornerback Trufant e Alford, finora decisamente deludente, non ha demeritato, ma i tanti placcaggi sbagliati soprattutto nella seconda metà gara sono stati letali per gli uomini di Quinn. Fra le note positive da segnalare le buone prove del linebacker rookie Foye Oluokun e del tackle Jack Crawford. Infine una nota su Matt Bryant: il quarantatreenne kicker si è ripreso il posto di titolare ai danni del nostro Giorgio Tavecchio, il quale però è ancora a roster con Atlanta, e non ha mostrato il minimo segno di ruggine nonostante le quattro settimane di stop mettendo a segno tutti e quattro i field goal tentati, due da oltre le quaranta e uno addirittura da 53 yard.             

Si parlava di occasioni sciupate da Atlanta e in effetti la prima arrivava già nel drive iniziale, che grazie ad un bel passaggio di Ryan a Jones, arrivava fin sulle 38 di Dallas, ma un sack della coppia Lawrence e Crawford spingeva i Falcons fuori dal raggio da field goal e dunque al punt. La prima serie dei Cowboys era parimenti emblematica: per tre volte i Cowboys si trovavano a giocare un terzo down e per tre volte riuscivano a convertire grazie a passaggi corti di Prescott a Swaim e Beasley e ad una penalità contro i padroni di casa. Sulle 4 dei Falcons un pallone insolitamente droppato da Beasley e l’ottima copertura di Trufant su Cooper costringevano i Cowboys al field goal che Maher metteva in mezzo ai pali. La risposta dei Falcons era però immediata: due completi a Ridley e Sanu più un’ottima corsa di Coleman che sfruttava a suo vantaggio il blitz della difesa ospite fruttavano al team di casa 36 yard, anche se poi sulle 23 di Dallas il drive dei locali si bloccava. Ci pensava così Bryant a fissare il punteggio sul 3-3 grazie ad un field goal da 41 yard.

Dallas era poi costretta ad un three and out ma per Atlanta la storia delle occasioni perse si ripeteva: gli uomini di Dan Quinn chiudevano due terzi e 1, ad approdavano sulle 34 di Dallas. Qui però arrivavano altri due sack, uno di Gregory e uno di Lawrence e ancora una volta i Falcons non mettevano punti sul tabellone nonostante la posizione di campo molto favorevole. Un altro sack, stavolta di Vic Beasley bloccava nuovamente il drive di Dallas e così Atlanta recuperava il pallone già quasi a metà campo. Una penalità di holding contro il tackle Schweitzer faceva perdere ai locali 10 yard, poi sul secondo e 8 c’era un capolavoro di Julio Jones: no, non una ricezione ma un placcaggio; sì perché un lancio sbagliato da Ryan veniva intercettato in salto da Heath che però non faceva a tempo a mettere i piedi a terra che veniva placcato da Jones che faceva perdere l’ovale alla safety ospite e dunque un sicuro intercetto si trasformava in un incompleto.

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Il drive continuava così quasi soltanto per via aerea ma alla fine era però ancora Bryant ad incaricarsi di segnare tre punti chiudendo la prima metà gara. Il secondo tempo si apriva con un Elliot scatenato: il runner con la stella sul casco portava la palla due volte per 18 yard, poi riceveva per altre 12 anche se alla fine era nuovamente field goal, che Maher segnava nonostante la distanza notevole (50 yard). La guerra dei kicker per altro proseguiva ancora, visto che il drive seguente si chiudeva con un gran calcio di Bryant che centrava i pali da 53 yard. Con quasi metà del terzo quarto ancora da giocare, Dallas iniziava un drive fiume che aveva anche un suo momento fortunato allorquando Elliott, su placcaggio di Jack Crawford, perdeva l’ovale prontamente recuperato però dal tackle Collins. Dopo lo scampato pericolo due pregevoli lanci di Prescott pescavano prima Cooper poi Beasley e Dallas approdava sulle 4 dei padroni di casa, da dove Prescott fintava di dare palla a Elliott poi teneva l’ovale e varcava la linea di meta per il 12-9 perché Maher trovava modo di sbagliare la trasformazione.

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Due minuti dopo la gara sembrava prendere decisamente la via del Texas: Ryan cercava Ridley che stava correndo una traiettoria slant, cioè corta e verso l’interno del campo, ma il rookie mancava la presa e la palla schizzava nelle mani di Vander Esch che ringraziava e riportava l’ovale fino sulle 28 dei Falcons. Da qui bastavano due giochi a Elliott per portare Dallas a +10 grazie al touchdown su corsa da 23 yard favorito ai grandi blocchi della linea offensiva. Questa segnatura, arrivata con poco più di 12 minuti da giocare, avrebbe potuto tagliare le gambe ai Falcons che invece reagivano subito: due belle corse di Coleman fruttavano 18 yard, in più Ryan metteva la palla in aria tre volte per altrettanti completi e 46 yard. Il drive si arenava sulle 3 dei Cowboys ma il field goal di Bryant riportava i padroni di casa ad una sola segnatura di distanza

Sul rovesciamento di fronte, una Dallas cui forse veniva un po’ di “braccino” chiudeva un down poi però era costretta al punt con più di 4 minuti da giocare. Il drive del possibile pareggio per Atlanta partiva con un’altra bella corsa di Coleman da 13 yard poi però era solo passing game: ricezione di Sanu per 11 yard poi di Ito Smith per 9 infine il gioiellino: un passaggio lungo sulla sideline a Julio Jones che riceveva una palla pazzesca nonostante l’ottima copertura di Awuzie. La trasformazione di Bryant riportava Atlanta in parità all’interno del two minutes warning. Dall’altra parte però Prescott non era da meno di Ryan: il completo a Gallup per 10 yard neutralizzava un pericoloso terzo e 5, poi i passaggi a Elliott e Beasley facevano sciupare time out ai padroni di casa e portavano i texani in raggio da field goal con Maher che gelava il Mercedes-Benz Stadium centrando i pali dalla linea delle 24 yard.

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