It’s QB time: i migliori e peggiori quarterback di week 11

Appuntamento settimanale con la rubrica di Huddle Magazine che ci propone quali sono stati i migliori e i peggiori quarterback visti sul campo in week 11. Dopo aver letto la nostra classifica votate il vostro migliore e il vostro peggiore.

I MIGLIORI CINQUE

Quarterback della settimana
Drew Brees, New Orleans Saints (22-30, 363 yds, 4 TD, 0 INT)

Ciò che sta facendo Drew Brees alla veneranda età di 39 anni sembra letteralmente irreale, il QB dei Saints partita dopo partita si sta mettendo sempre di più in evidenza come front runner per il premio di MVP. La sua prestazione da 363 yds e 4 TD ha aiutato New Orleans a schiantare con un umiliante 48-7 i campioni in carica dei Philadelphia Eagles, portando cosi i Saints alla nona vittoria consecutiva. Con il trascorrere delle settimane la franchigia della Louisiana è arrivata ad un equilibrio perfetto, con una difesa, seppur non al livello dell’attacco, in grado di contenere anche le squadre più ostiche. In tutto ciò Brees ha realizzato 25 touchdown su passaggio ed ha subito un solo intercetto, nella partita di domenica i beneficiari della grande giornata del QB sono stati Tre’Quan Smith, Michael Thomas, Austin Carr ed Alvin Kamara. Ad aiutare la squadra nel running game ci ha pensato invece Mark Ingram, autore di due touchdown su corsa. Dopo l’ennesima prestazione fuorviante, i Saints sono ora in testa ad ogni power ranking e sembrano destinati a giocarsela con i Los Angeles Rams per un posto al Super Bowl. Dopo il blowout della scorsa domenica, New Orleans sarà impegnata nel giorno del Ringraziamento in una sfida divisionale contro gli Atlanta Falcons, ma Brees e compagni sembrano non avere rivali.

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Jared Goff, Los Angeles Rams (31-49, 413 yds, 4 TD, 0 INT, 4 rush, 6 yds, 1 TD)

Il Monday Night contro i Kansas City Chiefs è stato probabilmente uno dei match più emozionanti mai disputati nella NFL, ed a uscirne vincitori sono stati proprio i Rams. Jared Goff ha ingaggiato una sfida mostruosa contro l’avversario Patrick Mahomes ed ha trionfato realizzando 5 touchdown totali. L’ex prima scelta assoluta al Draft ha dimostrato una volte per tutte di avere il totale controllo dell’attacco, è stato capace di distribuire i lanci in modo impeccabile, senza commettere errori. Nonostante non abbia subito intercetti, l’ex prodotto dell’Università di California Berkeley ha perso due fumble, ma ciò ha permesso comunque a Los Angeles di vincere la partita nonostante lo spauracchio finale. Quella della scorsa notte è stata la prima partita della storia nella quale entrambe le squadre hanno segnato più di 50 punti a testa, e per dei Rams con un Todd Gurley sottotono ci ha pensato Jared Goff ad amministrare in pieno l’attacco. Nonostante l’assenza di Cooper Kupp, il QB è stato capace di sfruttare tutto il suo arsenale, servendo due touchdown a Gerald Everett, uno a Robert Woods ed uno a Josh Reynolds, oltre che segnarne uno su corsa. Questo è stato l’anno della definitiva consacrazione di Goff come quarterback d’elitè e cercherà di metterlo in mostra anche ai playoff. Dopo una complicata partita nella week 11, i Rams potranno osservare una settimana di riposo.

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Patrick Mahomes, Kansas City Chiefs (33-46, 478 yds, 6 TD, 3 INT)

Se non ci fosse stato Drew Brees, probabilmente il premio di MVP sarebbe già stato nella tasca di Patrick Mahomes, il QB dei Chiefs sta mettendo a referto una stagione storica e dopo 11 partite giocate si ritrova con 3600 yds su passaggio, 37 touchdown realizzati e 10 intercetti subiti. Nel Monday Night perso da Kansas City contro i Rams, Mahomes ha stabilito un career high di 478 yds lanciate in una partita, oltre che il secondo match con 6 touchdown realizzati. Tuttavia per Mahomes non è stato tutto rose e fiori, infatti il QB ex Texas Tech ha subito 3 intercetti e due fumble. Decisive sono state le continue pressioni di Aaron Donald, ma c’è da ammettere che su 3 intercetti, uno è stato causato da una contatto e l’altro è stato un passaggio “obbligatorio” e forzato per provare a vincere la partita e che invece è costato la sconfitta. Detto ciò con una difesa largamente sotto la media, sarà difficile competere per il Super Bowl, ma con un attacco di questo calibro nulla è da escludere. Grazie al braccio di Mahomes, Tyreek Hill ha letteralmente fatto impazzire la difesa dei Rams concludendo con 10 ricezioni, 215 yds e 2 TD, oltre ad Hill anche Chris Conley è stato autore di due TD su ricezione, mentre gli altri due sono stati indirizzati a Travis Kelce e Kareem Hunt. Con un bilancio di 9-2 ed il controllo totale della division, i Chiefs potranno godersi la settimana di riposo prima di affrontare dei disperati Raiders nella week 13.

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Andrew Luck, Indianapolis Colts (23-29, 297 yds, 3 TD, 0 INT)

Il probabile “comeback player of the year” continua a dominare, e questa volta lo fa contro dei Titans usciti vincitori da due insidiose sfide contro Cowboys e Patriots. Per Andrew Luck è stata la settima partita consecutiva con almeno 3 touchdown su passaggio realizzati, numeri da capogiro. Con un ritrovato running game grazie alla presenza di Marlon Mack, l’attacco dei Colts è perfettamente bilanciato ed Andrew Luck non ha avuto difficoltà a mettere in mostra il suo repertorio sfoderando due touchdown per T.Y. Hilton, dei quali uno lungo 68 yds ed uno per Dontrelle Inman. Se la difesa di Indianapolis trovasse più continuità, la presenza alla Wild Card non sarebbe da escludere, considerando anche che i Colts possono contare su una delle migliori linee offensive in circolazione. Dopo un grave infortunio Andrew Luck è tornato a tutti gli effetti il QB che fu selezionato con la prima scelta assoluta dai Colts e in 11 partite ha fatto registrare 2700 yds di lancio, 29 touchdown e 9 intercetti. Per i Colts nella week 12 si presenta un’altra partita alla portata, infatti a fare visita alla franchigia dell’Indiana arriveranno dei modesti Miami Dolphins.

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Russell Wilson, Seattle Seahawks (21-31, 225 yds, 2 TD, 0 INT)

Nonostante ci siano stati quarterback con linee statistiche migliori delle sue, come il suo diretto avversario Aaron Rodgers, o autori di rimonte significative, come “Big Ben” Roethlisberger, mi sembra arrivato il momento di premiare il QB dei Seahawks, autore ancora una volta di una prestazione impeccabile. Wilson, seppur con un supporting cast veramente modesto, ha guidato Seattle ad una vittoria casalinga contro i Packers realizzando due touchdown, dei quali uno terminato tra le mani di un ritrovato Doug Baldwin e l’altro destinato al tight end Ed Dickson. Con una franchigia completamente rifondata rispetto agli anni passati, Wilson non ha mai abbassato il suo livello di gioco, ed ancora una volta si è messo in mostra come uno dei quarterback più efficienti della NFL. Nonostante un posto ai playoff sia praticamente impossibile, vista la competitività della NFC, i Seahawks possiedono un bilancio di 5-5 e nella week 12 proveranno a scomodare i Carolina Panthers a Charlotte.

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I PEGGIORI CINQUE

Il peggiore della settimana
Carson Wentz, Philadelphia Eagles (19-33, 156 yds, 0 TD, 3 INT)

Dopo il sogno vissuto la scorsa stagione, gli Eagles sembrano essere tornati sulla terra e la sonante sconfitta in quel di New Orleans per 48 a 7 di questa domenica ne è stata la dimostrazione. Wentz e compagni sono stati sostanzialmente nulli in attacco, l’unico touchdown di giornata è stato segnato dal running back Josh Adams ed i ricevitori Jeffery, Tate ed Ertz sono stati limitati rispettivamente a 33, 48 e 15 yds di ricezione. Carson Wentz è stato inoltre totalmente dominato dalla difesa dei Saints, il QB ha subito infatti tre intercetti, che hanno spezzato le gambe all’attacco di Philadelphia ed hanno regalato a Brees l’opportunità di affondare i campioni in carica. Il bilancio di 4-6 non mette ancora totalmente fuori dai giochi gli Eagles, vista la mediocrità della NFC East, ma i Dallas Cowboys sembrano essere adesso i diretti favoriti per la vittoria della division. Dopo due pesanti sconfitte, gli Eagles cercheranno un “bounce back” tra le mura amiche in una sfida divisionale contro i New York Giants.

Kirk Cousins, Minnesota Vikings (30-46, 262 yds, 2 TD, 2 INT)

I Minnesota Vikings nella postseason hanno deciso di affidare le redini della squadra a Kirk Cousins, assicurandogli un contratto particolarmente ricco, nella speranza di trovare l’uomo capace di fargli vincere le partite importanti, ma sin ora, non è stato cosi. Nel Sunday Night i Vikings sono caduti a Soldier Field sotto i colpi dei Chicago Bears, ormai sempre più primi nella divison e dominatori totali del match. La difesa dei Bears è stata un tormento continuo per Cousins, il quale ha subito 2 intercetti e due sack. I due touchdown realizzati dal QB ex Redskins indirizzati a Diggs e Robinson non sono stati sufficienti ed i turnover hanno pesato sull’esito finale. Contro la front seven di Chicago, il running game dei Vikings è stato totalmente nullo e ciò ha compromesso ancora di più l’esito della gara. Nulla è ancora perduto per la franchigia di Minneapolis, ma se la speranza è quella di un posto ai playoff, allora ci sarà bisogno di un salto di qualità nel gioco di Kirk Cousins.

Josh Rosen, Arizona Cardinals (9-20, 136 yds, 3 TD, 2 INT)

La stagione da rookie di Josh Rosen in un sistema offensivo discutibile prosegue tra alti e bassi, ma domenica i suoi Cardinals, anche a causa dei suoi turnover, sono usciti sconfitti da un match casalingo contro gli Oakland Raiders, franchigia alla seconda vittoria stagionale. Tuttavia, seppur a tratti, Rosen ha messo in mostra ciò che è capace di fare, realizzando un lungo touchdown per l’altro rookie Christian Kirk, e sfornando altri due passaggi da touchdown per il veterano Larry Fitzgerald. Il problema dei turnover però persiste, questa volta è caduto vittima della mediocre difesa dei Raiders, capace di realizzare due intercetti ai suoi danni. Il primo anno è sempre caratterizzato da prestazioni altalenanti e lacune legate all’esperienza, ma una sconfitta tra le mura amiche contro una franchigia del calibro di Oakland fa storcere il naso. Ad aspettare Rosen nella week 12 ci sarà una sfida molto interessante, i Cardinals voleranno infatti a Los Angeles per affrontare una squadra in corsa per i playoff, i Chargers.

Alex Smith, Washington Redskins (12-27, 135 yds, 0 TD, 2 INT)

Il veterano non ha potuto concludere la partita a causa di un grave infortunio subito alla gamba che lo costringerà a rimanere fuori per tutta la stagione, ma la sua prestazione fino al momento dell’infortunio era stata disastrosa. Smith ancora una volta era lontanissimo dall’essere il QB per il quale i Redskins avevano investito nella free agency, l’attacco era tutt’altro che dinamico e faticava a tenere in vita i drive, l’investimento fatto per l’ex quarterback dei Chiefs sembra lontano dall’essere stato azzeccato, infortunio a parte. Nonostante tutto un monumentale Adrian Peterson teneva in gioco i Redskins realizzando due touchdown ed il sostituto Colt McCoy pescava Jordan Reed nella end zone, ma tutto ciò non era abbastanza per vincere la partita. Con l’infortunio di Smith le possibilità di vincere la division, nonostante il primo posto momentaneo, sembrano allontanarsi ancora di più, ed il fatto che per aggiungere depth i Redskins abbiano firmato Mark Sanchez certamente non fa migliorare la situazione. I Redskins saranno impegnati a Dallas contro i Cowboys in una fondamentale sfida divisionale nel giorno del Ringraziamento.

Blake Bortles, Jacksonville Jaguars (10-18, 104 yds, 0 TD, 0 INT)

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I Jaguars sono stati in grado di perdere una partita dopo aver bruciato un vantaggio di 16 punti contro i Pittsburgh Steelers, subendo un touchdown su corsa da Ben Roethlisberger all’ultimo secondo. In tutto ciò Blake Bortles è rimasto completamente estraneo al match, senza realizzare touchdown e subendo un fumble in un sistema offensivo incentrato soltanto sul running game. Dopo il percorso fatto ai playoff lo scorso anno, i Jaguars si ritrovano un anno dopo con un bilancio di 3-7 ed una priorità, quella di cercare un quarterback franchigia capace di valorizzare una squadra piena di talento. Sicuramente la squadra della Florida dovrà intervenire anche per migliorare il pacchetto ricevitori, che al momento è altamente sotto la media. Nella week 12 i Jaguars avranno la possibilità di riscattarsi a Buffalo, dove affronteranno i Bills.

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