Qualche considerazione sulle International Series londinesi

Con la partita tra Jacksonville Jaguars e Philadelphia Eagles si sono chiuse le International Series 2018 per quanto riguarda la parte europea, visto che rimane da giocare la partita di Città del Messico tra Los Angeles Rams e Kansas City Chiefs in programma il 19 novembre.

Quest’anno avevamo la grande curiosità di scoprire il nuovo stadio del Tottenham Hotspur che sarà la nuova casa della NFL a Londra, ma, come avrete letto, motivi di forza maggiore hanno dovuto far ripiegare la lega su Wembley per la prima partitain calendario, quella tra Seattle Seahawks e Oakland Raiders.

Con la discesa in campo a Wembley di Seahawks, Titans e Eagles salgono a 29 le squadre NFL che hanno attraversato l’oceano, all’appello mancano solo Carolina Panthers, Houston Texans e Green Bay Packers. I Jaguars ovviamente protagonisti assoluti con sei presenze, tutte come squadra di casa, seguiti dai Dolphins con quattro e Rams con tre.

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Quest’anno per la prima volta la NFL ha deciso di non organizzare nulla in città al sabato demandando ai due pub prescelti, uno per squadra, la presenza della lega. Niente chiusura di Regent Street, che per chi non l’avesse mai provata è una esperienza incredibile che tifiate o meno una delle due squadre in campo, e niente raduno in Trafalgar Square, l’alternativa più povera, ma comunque gradita perché radunava tanti tifosi e appassionati in un unico posto.

Molto probabilmente la scelta della NFL è quella di normalizzare l’evento che dopo 12 anni si considera ormai strutturale senza la necessità di creare qualcosa in più per renderlo più appetibile e attrarre persone. Da questo ragionamento consegue il potenziamento dell’area del tailgate che contiene tutto quello che si può offrire allo spettatore, dal negozio per comprare merchandising di ogni squadra, alle attrazioni e giochi vari con il l’app NFL Event Pass a fare da contorno offrendo facilitazioni e vantaggi.

Se vogliamo stare ai numeri ha ragione la NFL: 84.992 spettatori per la prima partita, 84.301 per la seconda e ben 85.870 per la terza, per una media spaziale di 85.000 spettatori per le tre partite. Paradossalmente questi numeri sono un “problema” per la NFL che quando si sposterà a Tottenham dovrà contare almeno 10mila spettatori in meno a partita per la gioia dei siti di secondary ticketing…

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Questa normalità è un bene o un male per gli europei? Secondo me è un bene perché vuol dire che la NFL è in Europa per restarci, magari non sarà sempre con 3 o 4 partite l’anno, ma vuoi per l’accordo pluriennale con lo stadio del Tottenham, vuoi anche per il numero degli spettatori presenti alle partite l’esperimento (se ancora può definirsi tale) può dirsi concluso con successo e dare per certo e sicuro che ogni anno gli appassionati europei possano vedere delle partite di regular season a Londra (lo scrivo per l’ultima volta: scordatevi ogni possibile altra destinazione nel vecchio continente).

Nella sua apparizione a Londra Roger Goodell, Commissioner della NFL, ha spento ogni velleità di Super Bowl al di fuori degli States (ma a questa voce non ci aveva creduto nessuno 🙂 ) mentre su una futura squadra europea ha lasciato la porta aperta citando non solo gli appassionati, ma anche la comunità economica e politica londinese che sono pronti a fare la loro parte se e quando sarà necessario. Il grande e vero dubbio, sempre secondo il Commissioner, è sul lato sportivo e su come gestire movimenti e spostamenti non solo della squadra europea, ma anche di tutte quelle che dovrebbero viaggiare verso Londra, senza dimenticare di che rompicapo potrebbe essere una eventuale partita di playoff in casa.

La soluzione di mettere in calendario un bye week per le squadre impegnate a Londra è ideale per permettere ai giocatori di recuperare fuso orario e jet lag, ma questo non sarebbe possibile nei playoff.

Ci permettiamo di interpretare le parole di Goodell per scrivere che una franchigia in pianta stabile non la vedremo a Londra per i prossimi 10 anni minimo, ma che allo stesso tempo la presenza della NFL in Europa si può considerare in pianta stabile.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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6 Commenti

    1. Il nuovo mercato ce l’hanno, ci stanno lavorando pian pianino da anni e si chiama Cina. Da due anni la NFL manda qualche giocatore di sicuro appeal (Peyton Manning e Tom Brady tra gli altri) in tournee cinese e non mi stupirei di vedere una partita internazionale giocarsi proprio li.

  1. Sinceramente mi fanno molta paura ste parole.

    In sostanza, diminuiscono le partite.
    Lo stadio è più piccolo.
    Tolgono le feste a trafalgar sq. e regent street
    I prezzi di conseguenza aumenteranno, a favore dei bagarini online e non.

    A questo si aggiungono i costi del viaggio a Londra e del pernottamento che non è proprio “economico”…ma questi ci sarebbero in ogni caso.

    E dovremmo essere contenti di questa “normalizzazione”?

    Ragazzi, sono appassionato anche di NBA e volevo vedermi quest’anno la partita di Londra. Biglietti finiti in 5 minuti, prezzi dei bagarini alle stelle, biglietto da 40 euro in piccionaia venduto a 250. Mi consolavo perchè dicevo almeno c’è l’NFL e l’anno prossimo…

    Adesso con queste notizie, (che se confermate mi faranno andare il morale sotto i tacchi) comincio a incazzarmi.
    Non è tanto per i soldi, che fortunatamente posso permettermi anche “maggiorati”… ma la trasformazione di una festa per i tifosi ad una vacca da mungere il più possibile.
    A sto punto veramente farò valutazioni se andare negli states a guardare una partita…

    1. Nel pezzo non ho scritto che sono contento della normalizzazione, ho solo evidenziato che è il primo anno in cui non c’è nulla al di fuori di Wembley e ritengo la chiusura di una delle vie centrali di Londra e tutto l’annesso e connesso che viene creato una delle cose più belle a cui abbia partecipato al di fuori di un campo da gioco.

      Sulla vacca da mungere già adesso è così, i prezzi dei biglietti a Tottenham non saranno diversi da quelli di Wembley, solo che saranno meno. Chiara la scelta della NFL di avere la certezza di riempire uno stadio da 65/70mila che rischiare dei buchi in uno da 85mila. Sono contento che le tre partite di quest’anno siano state una inversione di tendenza rispetto al passato e spero che portino a continuare il rapporto con lo stadio riservandogli almeno una partita di quelle previste.

      Se puoi andare negli States fallo, è una esperienza diversa, a cominciare dal tailgate nel parcheggio 🙂

    2. non capisco queste preoccupazioni sugli 85000, quando i biglietti sono sempre sold-out immediatamente ogni volta.

      La normalizzazione credo sia un segno che vogliono vedere cosa succede se si toglie l’eccezionalità dell’evento, visto che una volta che ci sarà franchigia ci saranno almeno 8 partite ogni anno

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