[NFL] Week 8: il buco nero (Indianapolis Colts vs Oakland Raiders 42-28)

Commentare una partita dei Raiders sta diventando sempre più difficile visto che la squadra sta mostrando una involuzione preoccupante. Domenica al Coliseum sono arrivati gli Indianapolis Colts, gli stessi Indianapolis Colts che spezzarono a fine 2016 insieme alla gamba di Carr anche le speranze di una squadra che fino a quel momento era calda e pronta ad una interessante corsa nella postseason. Da quel momento per i Silver & Black è iniziata la caduta che quest’anno, nonostante gli entusiasmi dei più per il ritorno di Jon “Chucky” Gruden, si è trasformata in un tuffo verticale testa avanti verso gli abissi della NFL.

Ad inizio settimana i Raiders hanno mandato il talentuoso WR Amari Cooper a Dallas, ottenendo dai Cowboys una scelta al primo round del prossimo Draft. Qualcuno ha accettato la transazione come un affare, dato che Cooper non si è mai espresso per un motivo o per l’altro come avrebbe dovuto e potuto viste le indubbie qualità, qualcuno ha invece interpretato la mossa come la conferma che Gruden ha deciso di distruggere tutto quello che aveva messo in piedi il GM Reggie McKenzie per ricostruire dalle fondamenta.

Prima della partita l’impressione che ormai si pensi solo al futuro e che questa stagione sia già finita è stata rafforzata dalle scelte tecniche fatte dall’head coach. Inattivi per scelta e non per infortunio sono risultati il vecchio e criticatissimo S Reggie Nelson, il deludente e polemico CB Rashaan Melvin e il LB Emmanuel Lamur. Spazio ai giovani, con la riscoperta del CB Gareon Conley e del S Karl Joseph, con l’esordio dell’undrafted rookie LB Jason Cabinda e il ritorno in campo del LB Nicholas Morrow, utilizzato pochissimo nelle partite precedenti.

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I Colts hanno rischiato fino all’ultimo di dover rinunciare al K Adam Vinatieri e al RB Marlon Mack, limitati durante la settimana da problemi fisici, ma alla fine i due giocatori hanno giocato ed insieme al rientrante TE Jack Doyle hanno contribuito pesantemente alla vittoria della propria squadra. Vinatieri ha fatto addirittura la storia, superando l’Hall of Famer Morten Andersen e diventando l’all-time leading scorer della NFL.

I Colts hanno iniziato subito forte, tenendo palla 6:39 minuti nel drive di apertura e finalizzando con un TD pass di Andrew Luck per il terzo TE Mo Alie-Cox, autore di una ricezione spettacolare in end zone. I Raiders hanno risposto con un three-and-out; al rientro dalla bye week la batteria doveva essere scarica ed il motore non si è messo in moto.

Ripresa palla dopo appena 1:04 di possesso Raiders, i Colts hanno bruciato in 13 giochi i 7:17 residui del primo quarto, segnando il field goal del 10-0 in conclusione di periodo. Cambiata la batteria e pulite le candele la macchina nero-argento si è finalmente messa in moto, realizzando due TD con passaggi di Derek Carr prima per Seth Roberts e poi per Jared Cook, inframezzati da un three-and-out dei Colts. In chiusura di primo tempo un secondo field goal di Vinatieri, tre punti che gli son valsi il primato NFL, ha fissato il punteggio sul 14-13 per i padroni di casa all’intervallo.

L’attacco di Jon Gruden per una volta funziona, Carr è in palla e la linea finalmente lo protegge bene. Aiuta il fatto che la secondaria della squadra di coach Frank Reich inizia a perdere pezzi, con l’infortunio del S Mike Mitchell (che partiva titolare al posto dell’infortunato Malik Hooker.

Doug Martin Raiders Colts

Il terzo quarto finisce con due TD a uno per i Raiders, con le due squadre che segnano ad ogni possesso offensivo. Carr segna da 1 yard il suo primo rushing TD della carriera, un passaggio di Luck per Eric Ebron ed una conversione da 2 valgono il pareggio per i Colts e poi Brandon LaFell allunga nuovamente per i padroni di casa.

L’impressione è che le due difese non siano in grado di fermare gli attacchi avversari ed entrambi i QB sono ben protetti ed hanno tempo di cercare nella tasca i propri ricevitori. La difesa dei Raiders è però molto più scadente di quella Colts. Mentre i Silver & Black nel quarto periodo concedono yard e TD agli avversari (2 TD su corsa di Marlon Mack e un TD su ricezione del rientrante Doyle) i Colts serrano i ranghi, forzando prima un three-and-out e poi recuperando un fumble di Doug Martin.

Chiusa la pratica i Colts sono saliti a 3-5, sempre ultimi nella Division ma con lo stesso numero di vittorie di Titans e Jaguars. I Raiders sono invece precipitati a 1-6, ultimi in AFC e in lotta con Giants e 49ers per la prima scelta assoluta del Draft 2019.  Andando a spulciare le statistiche si nota che la difesa nero-argento ha permesso ai Colts di convertire un terzo down nel 69% dei casi (9/13) ed ha concesso 461 yard totali, di cui ben 222 su corsa (5.6 yard a tentativo).

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Non c’è tempo per piangere ad Oakland, la settimana è corta perché giovedì notte ci sarà la Battle of the Bay a casa dei derelitti San Francisco 49ers. Sarà una battaglia a perdere per arrivare alla prima scelta assoluta come pensano le malelingue o assisteremo ad un incontro tra animali feriti in cui ognuna delle squadre darà il massimo per dimostrare ai propri fan che la disgraziata stagione non rappresenta il vero valore del team?

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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Un Commento

  1. L’attacco domenica tutto sommato ha fatto discretamente bene ma la difesa è stata imbarazzante penso che non si possa giocare peggio di così!

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