Il riassunto di Week 7 NCAA

E’ stato un weekend folle di college football NCAA quello che ci siamo appena lasciati alle spalle e che ha sancito con il giro di boa della stagione, quali sono i team che possono continuare con il sogno Playoff e quelli che devono abbandonare ogni velleità. Partendo dalle certezze ormai consolidate Alabama si libera piuttosto agevolmente di Missouri mentre sale in classifica Ohio State che soffre nel primo tempo ma poi gestisce la pratica Minnesota. Notre Dame solo a fatica riesce a liberarsi di Pitt nei minuti finali e anche Texas e UCF devono sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione rispettivamente di Baylor e Memphis. Anche i Gators in qualche modo riescono a sfuggire al delirio di questa week 7 battendo in rimonta Vanderbilt mentre continua a convincere Michigan che sconfigge i Badgers in quello che era il match clou della B1G.

La prima sorpresa di giornata però arriva dalla Death Valley dove Georgia viene sconfitta senza appello da LSU; per i Tigers, che hanno lasciato i Bulldogs a 0 punti nel primo tempo, si tratta di una vittoria che li proietta direttamente al quinto posto nel ranking. Va peggio a Penn State che dopo quella con Ohio State deve registrare la seconda sconfitta consecutiva stavolta ad opera di Michigan State; per i Nittany Lions è una L che li estromette sia dalla lotta alla conference che a quella per i Playoff.

Pittsburgh Notre Dame Football

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Le sorprese della week non sono pero finite qui perché Auburn continua a farsi male da sola in attacco; è Tennessee questa volta ad approfittare della sterilità offensiva delle War Eagle, cui unico obiettivo rimasto ormai è quello dell’Iron Bowl. Anche West Virginia deve inchinarsi alla legge di Iowa State che ormai a pieno titolo si può fregiare del nome di ammazzagrandi; non va meglio a Miami che nonostante i 3 turnover recuperati, e aver riportato Rosier in campo, deve alzare bandiera bianca contro la fortissima difesa di Virginia. Chiudono la follia di questa giornata Washington che sbaglia il FG della vittoria e poi perde all’overtime contro Oregon e Colorado, che vede ridimensionati i propri sogni di PAC 12 dopo aver subito una brutta sconfitta contro USC che torna prepotentemente in corsa per il titolo di conference.

Rientrano nuovamente nel ranking Iowa, che vince agevolmente contro Indiana, gli Spartans dopo la vittoria contro Penn State e Washington State che conclude a 56 punti la partita contro Oregon State. Infine continua senza interruzioni anche la marcia di Cincinnati, vincente su Tulane e quella di USF, che vince di misura su Tulsa.

Lsu Georgia week 7

Georgia vs LSU 19-36

Georgia outplayata e outcoachata da una LSU in grande spolvero. Questa in definitiva la sintesi di quella che è stata la sorpresa più grande della week 7. Nelle settimane precedenti si era notato che la squadra di Smart era si il secondo team della nazione per il ranking ma i Bulldogs nelle prestazioni e nel modo di giocare, erano ben lontani dall’essere la contender principale di Alabama.

Rispetto all’anno scorso la squadra di Smart ha perso elementi fondamentali e i buchi lasciati da queste perdite si sono notati e sono usciti a galla proprio nella sfida contro i Tigers. La run defense non è la stessa del 2017, il running game non è più lo stesso sebbene i talenti non manchino, la O-Line è grossa ma inesperta e Fromm sembra aver perso quello smalto, quella lucidità che ci aveva impressionato nell’anno da freshman. Nonostante questi difetti però la partita contro LSU, Georgia l’ha persa nella sideline perché ci sono state chiamate controverse, il RB Holyfield nonostante le 8 ypc ha corso solo 7 volte e nel momento migliore Cheney, OC dei Bulldogs, ha preferito passare invece di correre affidando troppo le sorti della sfida al braccio di Fromm. Georgia tra le due era probabilmente il team più forte però in queste sfide il coach e la sideline contano moltissimo e alla fine ha vinto la squadra più ordinata, attenta e disciplinata.

Il gioco su corsa invece è stata la chiave per la vittoria di LSU che ha esposto appunto la run defense di Georgia a quei problemi di cui abbiamo appena scritto. La mancanza di un vero e proprio filtro in mezzo al campo ha favorito le scorribande di Brossette e Burrow, che poi hanno finalizzato praticamente tutti i drive che hanno giocato. Il team di Orgeron ha vinto la sfida nella linea di scrimmage a dimostrazione del fatto che quando vuole questa è una squadra che può creare problemi a chiunque. Anche la difesa ha giocato una grande partita imbrigliando Fromm nella tasca e costringendolo ad alcune decisioni che si sono rivelate deleterie. Il giovane QB non sembra avere più la sicurezza e la sfrontatezza mostrate nel 2017 anche se il coaching staff non lo sta mettendo in condizione di rendere al meglio.

Questo per i Bulldogs dovrebbe essere solo un incidente di percorso e la SEC East, nonostante l’avvicinamento di Florida e Kentucky, sembra ancora in mano a Smart e soci; ovviamente però non sono ammessi più errori e questo il team lo sa bene.

LSU invece si pone come antagonista unica di Alabama; la sfida con Miss State arriva proprio a ridosso della bye week e poi dello scontro definito del 3 novembre. Per il team di Orgeron saranno 3 settimane di passione che decideranno il futuro dei Tigers e non solo.

Michigan State vs Penn State 21-17

Sconfitta pesantissima quella subìta da Penn State non solo per come è arrivata ma anche perché i Nittany Lions arrivavano riposati dalla Bye Week dopo il grande sforzo contro Ohio State. Ancora una volta coach Franklin non si è dimostrato all’altezza nel preparare le partite e sottovalutare gli Spartans ha portato ad una catastrofe. Questa L infatti porta Penn State non solo ad abbandonare sogni di Playoff ma costringe McSorley e compagni a dire addio anche alla conference.

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Avevamo gia ampiamente espresso dei dubbi su questa squadra e non solo in sede di preseason; è un team capace di tutto nel bene e nel male che è passato dagli 8 minuti finali contro OSU in cui era in vantaggio e stava diventando la favorita della B1G ad essere sconfitta nell’ultimo quarto contro Michigan State. Ok; la partita persa con Ohio State era abbastanza preventivatile ma questa, per le mire e per i progetti di Penn State è una sconfitta devastante. I Nittany Lions non hanno visto arrivare e neanche avevano previsto un simile risultato contro gli Spartans e quello di cui avevamo parlato dopo la partita contro OSU e cioè che la differenza tra un team forte e un team elite si vede in queste partite, è tornato prepotentemente di moda. Ci si augurava che PSU avesse risolto i problemi visti contro la squadra di Meyer invece puntualmente si sono ripresentati; questo fondamentalmente è un team che non riesce a finire le partite, continua a sbagliare in alcuni fondamentali e sopratutto in difesa si sta notando tutta l’inesperienza del reparto poichè è chiaro che manca un vero e proprio playmaker. E’ una squadra che evidentemente non è ancor pronta quando deve vincere a tutti i costi, più che altro commette ancora errori di preparazione e questo è ancora più grave perché dopo la sconfitta con OSU la bye week era arrivata nel momento migliore.

Michigan State invece si toglie un’altra soddisfazione andando a vincere fuori casa una partita in cui hanno fatto il minimo indispensabile. Gli Spartans infatti è vero che hanno avuto il merito di bloccare McSorley, che ha sottoperformato rispetto alle gare cui ci aveva abituato, ma poi in attacco hanno sostanzialmente approfittato degli errori degli avversari; grazie al controllo dell’orologio, che è stato fondamentale, e con un Lewerke in versione chirurgo il programma di East Lansing si è assicurato cosi un altro scalpo importante. Con una gara più attenta da parte di PSU è probabile che la squadra di Dantonio non avrebbe avuto chance di portarla a casa ma l’imprevedibilità è proprio il punto di forza di questo team. La sfida di sabato contro i “cugini” di Michigan ci dirà se questo è un team in grado di competere con tutti oppure è solo una vittoria figlia del caso; Dantonio ovviamente non crede a quest’ultima affermazione.

West Virginia vs Iowa State 14-30

E alla fine i Cyclones ne fanno fuori un’altra. In un campo appesantito dalla pioggia Iowa State si fregia di un nuovo scalpo abbattendo la resistenza di WV e facendo retrocedere i Mountaineers sia nella rincorsa ai PO che in quella alla BIG XII. La squadra di Matt Campbell si è confermata squadra problematica da affrontare tra le mura amiche e sebbene non trovi quasi mai continuità di risultati è un team da non sottovalutare mai.

Lo sa bene Dana Holgorsen che è stato travolto dalla furia dei Cyclones senza avere il tempo di fare aggiustamenti. Will Grier è stato risucchiato dalla difesa di casa, protetto male dalla sua O-Line, e l’attacco ultra spread di WV ha convertito solo un terzo down su 10. Era sicuramente il test più probante dei Mountaineers prima del terribile mese di novembre che li aspetta; ebbene il test è fallito miseramente e adesso ci si chiede quanto questo programma goda ancora dei favori di alcuni addetti ai lavori. Che la offense di Morgantown fosse un po’ in crisi si era già notato nelle partite precedenti (sopratutto quella contro Texas Tech) ma nulla faceva presagire un crollo cosi verticale; è anche vero che Iowa State ha sempre tenuto le squadre che finora ha incontrato sotto average ma una prestazione difensiva cosi intensa non se la aspettava nessuno.

Intervistato dopo la partita coach Holgorsen ha chiaramente detto che la squadra non ha girato: niente running game, i ricevitori non sono mai riusciti a smarcarsi, poca attenzione nelle giocate. Per carità, una partita storta può capitare a tutti (specialmente a quelli che vanno a giocare ad Ames) ma l’abbrivio che sta prendendo WV è molto pericoloso, specialmente adesso che ci sono da affrontare le partite che contano.

HEISMAN_WATCH

Nulla di nuovo per quanto riguarda la top 3 nella classifica dell’Heisman Trophy. Sempre solido al comando il QB di Alabama Tagovailoa, sempre protagonista e autore di 3 TD pass nella vittoria contro Missouri. Seguono Dwayne Haskins, che nella vittoria su Minnesota ha messo a referto 412 yard e 3 TD pass, e Kyler Murray anche s non è sceso in campo per via del Bye.
Torna da solo al 4 posto Ed Oliver, che continua a macinare sack e tackle per la difesa di Houston e chiude la top 5 una new entry: Darrell Henderson infatti è il RB più prolifico finora in NCAA (sia per yard all-porpouse che per TD) e nella sconfitta di Memphis contro UCF è stato autore di 199 yard su corsa e 1 TD.

Scusate il College Football, il podcast dedicato alla NCAA

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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