Verso il Big Match: alla scoperta della Mater Dei

Questa sera in California, le Friday Night Lights del football di high school si accenderanno soprattutto sull’impianto della Mater Dei, per una sfida che già a settembre segnerà fortemente la stagione di due realtà dominanti in questo sport: i Mater Dei Monarchs e gli IMG Ascenders.

In locker room si chiede al Dio dei cristiani di aiutare i giocatori a giocare una gara leale, non fare danni fisici significativi agli avversari e non subirne, l’allenatore chiede di vincere la partita se la squadra ne è meritevole. Quando i giocatori entrano in endzone spesso alzano un dito al cielo, quando un giocatore rimane a terra molti si inginocchiano e pregano per lui, nessuno si sorprende di questa fusione tra uno sport così rude e una religione che fa dell’amore la sua pietra angolare.

La spiegazione sembra poter essere quella che gli americani non si limitano ai dettami di un nuovo testamento che predica l’amore, ma scendono nel vecchio testamento dove la rappresentazione divina è tutt’altro che pacifista.

Si ottiene così una etica ambivalente: si può andare in chiesa e ascoltare il vangelo della pace e del perdono e poi andare sugli spalti a guardare la carneficina di ragazzi sul campo, una tensione che si vive continuamente grazie a un diffuso modo di sentire la religione che permette di essere indulgenti quando si desidera esserlo e retributivi quando si desidera esserlo. Dipende dal singolo individuo quale strada prendere e per entrambi i percorsi c’è un placet divino. Si potrebbe semplicemente dire che il gioco del football, ormai diventato il gioco nazionale, è lo specchio dell’identità degli states e rivela alcune delle dimensioni non dette della quotidianità americana.

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La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che le scuole pubbliche non possono sostenere preghiere o le attività religiose e sin dagli anni ‘60 del ‘900 ha affrontato il tema delle minoranze religiose che nelle scuole pubbliche incontrano ogni giorno situazioni di discriminazione, e gli studenti-atleti le affrontano più spesso di molti altri. In parte perché la cultura conservatrice di molti programmi atletici è lenta ad accettare cambiamenti legali o la crescente diversità religiosa degli Stati Uniti. Inoltre, alcuni allenatori ritengono che la religione sia un buon modo di far emergere le migliori qualità nei giovani atleti.

Questo sembra dimostrato dagli eventi degli ultimi venti/venticinque anni, dove le scuole cattoliche hanno dominato la scena del football. Qui sotto in grassetto potete vedere tutti i titoli nazionali di scuole private cattoliche negli ultimi 25 anni, tra parentesi i selettori negli anni dove non c’è stata unanimità.

1993 Cleveland, OH, St. Ignatius
1994 Concord, CA, De La Salle (NPP, NSNS); Santa Ana, CA, Mater Dei (USA)
1995 Cleveland, OH, St. Ignatius (NPP, NSNS); Berwick Area, PA (USA)
1996 Santa Ana, CA, Mater Dei (USA); Hampton, VA (NPP, NSNS)
1997 Canton, OH, McKinley (USA); Hampton, VA (NPP, NSNS)
1998 Concord, CA, De La Salle
1999 Concord, CA, De La Salle (NSNS); Shreveport, LA, Evangel Christian (NPP); Midland, TX, Lee (USA)
2000 Concord, CA, De La Salle
2001 Concord, CA, De La Salle
2002 Concord, CA, De La Salle
2003 Concord, CA, De La Salle
2004 Southlake, TX, Carroll
2005 Lakeland, FL (USA); Southlake, TX, Carroll (NPP, Freeman)
2006 Lakeland, FL (NPP); Southlake, TX, Carroll (USA, Freeman)
2007 Cincinnati, OH, St. Xavier (NPP, Freeman); Miami, FL, Northwestern (USA)
2008 Fort Lauderdale, FL, St. Thomas Aquinas
2009 Ramsey, NJ, Don Bosco Prep
2010 Fort Lauderdale, FL, St. Thomas Aquinas (NPP); South Panola, MS (USA, Freeman)
2011 Ramsey, NJ, Don Bosco Prep
2012 River Ridge, LA, John Curtis Christian
2013 Miami, FL, Booker T. Washington
2014 Las Vegas, NV, Bishop Gorman
2015 Las Vegas, NV, Bishop Gorman (USA); Katy, TX (NPP); Moultrie, GA, Colquitt County (HSF America, Prep Force)
2016 Las Vegas, NV, Bishop Gorman
2017 Santa Ana, CA, Mater Dei

Le scuole private cattoliche da anni sono ai vertici dei ranking tra i migliori istituti a livello di football, ma non solo: i risultati sportivi a 360° sono sotto gli occhi di tutti, le scuole cattoliche primeggiano quando si tratta di gareggiare. In queste scuole la questione delle minoranze religiose semplicemente non esiste: l’orientamento cattolico romano fa parte del vivere quotidiano e sarebbe quanto meno bizzarro avere degli studenti che trovano da ridire sul loro stesso credo religioso.

I critici sostengono che le scuole cattoliche, come molte scuole private, possono attirare studenti da un’area geografica più ampia rispetto ai sistemi scolastici pubblici, che sono legati da linee distrettuali. Come dire: le scuole pubbliche devono arrangiarsi con quello che offre il territorio, le scuole private pescano dove vogliono, basta dichiararsi ferventi cattolici. La richiesta di nuove regole che rendono più difficile per gli studenti trasferiti giocare immediatamente per programmi sportivi di successo vogliono rendere più complicato questo tipo di recruiting in corsa penalizzando le realtà che calamitano talenti.

Non solo a livello nazionale ma a livello locale le migliori squadre di ogni stato sono quasi sempre accademie private religiose. Molto è dovuto al fatto che le scuole private hanno naturalmente più vantaggi, gestendo delle rette di iscrizione, delle donazioni da parte di ex-alunni e dei contratti di sponsorizzazione e visibilità, e le scuole private sono in gran parte religiose

Tuttavia, al netto di più disponibilità finanziarie, è innegabile che avere atleti disciplinati grazie a codici etici più stringenti, permettano ai coach di lavorare più proficuamente e di mostrare maggiormente il proprio talento in questo aspetto, questo mix crea un ambiente stabile che promuove i risultati e una cultura della vittoria come spesso dimostrano i risultati ottenuti da questo genere di scuola.

Ne è un esempio la Mater Dei, scuola di Santa Ana, California, vincitrice di tre titoli nazionali, che tra le sue fila ebbe Matt Barkley, Colt Brennan, Chris Jackson e quello strano oggetto che fu l’Heisman Trophy Matt Leinart.

Sul campo la Mater Dei ha destato enorme impressione ad inizio stagione contro un’altra pretendente al titolo come la Bishop Gorman di Las Vegas, ed alcuni suoi talenti sono già da diverso tempo sulla bocca degli scouter tanto che l’OLB Mase Funa è già stato opzionato da Oregon assieme alla safety Jeremiah Criddell, mentre l’eclettico talento Bru McCoy, in grado di ricoprire produttivamente sia il ruolo di OLB che di WR, ancora ufficialmente sta scegliendo tra le 27 offerte ma tutti lo danno a Southern California.

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La prestigiosa vittoria colta in Nevada però è stata annullata dalla stessa Mater Dei che ha scovato tra i suoi giocatori un ragazzo ineleggibile per la gara ed ha preferito autoaccusarsi e perdere il match “per forfait”. Si tratta di situazioni che deve affrontare una scuola che, come nel caso di Mater Dei, ospita ragazzi provenienti da fuori gli Stati Uniti, e che quindi presentano una documentazione rispetto al proprio passato scolastico che possono essere frutto di errate valutazioni.

Nonostante quindi la sconfitta, per la maggior parte dei valutatori, le chance di titolo nazionale dei Monarchs rimangono immutate (attualmente nei ranking sono #3) e potrebbero prendere il volo questo weekend quando la IMG Academy arriverà in California per quello che viene considerato senza mezzi termini il big match di stagione, solennemente annunciato l’anno scorso e ansiosamente atteso da tutti, perchè vi si scontrano due filosofie vincenti che, volenti o nolenti, hanno cambiato il volto del college football negli ultimi decenni: quella di Santa Ana, che affianca allo studio e allo sport un codice etico dal background religioso, e quella della Academy, che punta a totalizzare la vita degli studenti atleti verso l’obbiettivo dell’eccellenza sportiva. Per i più scafati addetti ai lavori, tutta questa differenza tra le due filosofie non si ravvisa, perchè entrambe pongono la performance sportiva al centro della vita dello studente, ma da una parte ciò è velato, dall’altra è esplicito, anzi messo sul piedistallo, perchè si riconosca agli occhi degli interessati e di chi potrebbe finanziare.

E’ possibile quindi che la sera del 21 settembre da Santa Ana giunga già il nome della squadra che avrà nelle sue mani il titolo nazionale, l’importante è che non se lo faccia scivolare via.

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2 Commenti

  1. Non c’è la benché minima possibilità di vederlo su qualche piattaforma di streaming?

    Tipo nfhsnetwork?

    1. I diritti della partita li ha Fox Sports West Prime Ticket, non raggiungibile dalle nostre parti.

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