[NFL] Week 2: Tre quarti non bastano (Cleveland Browns vs New Orleans Saints 18-21)

Partiamo dalla fine. Nola vince la sua prima partita stagionale grazie ad un calcio di Luz a 24 secondi dalla fine.

Fino a qui tutto bene.

Cosa sia successo prima (e dopo) quel calcio va però raccontato.

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I Browns, dopo aver addormentato e condotto la partita per oltre tre quarti ed essere entrati nell’ultima frazione avanti 12-3 subiscono prima la rimonta, e poi il sorpasso di New Orleans che, con una doppietta di Thomas inframezzata dall’intercetto lanciato da Taylor, si portano avanti di 6 punti con poco più di due minuti da giocare.

I soliti Browns, si sta già scrivendo.

Taylor ha però idee diverse, guida i suoi fin sulle 50, si trova ad affrontare un 4&5 da cui esce con un bombolone che non sarebbe nelle sue corde ma arriva preciso-preciso nelle mani di Antonio Callaway. 18 pari e la possibilità, con l’extra point, di portarsi avanti di uno a 1:16 dalla fine. Gonzalez, che ha messo i primi due calci della partita ma ha sbagliato la conversione successiva al TD di Hyde nel terzo quarto colpisce male il prolato. Si resta in parità.

I Soliti Browns…

Brees in due passaggi è già a ridosso della redzone, Payton giustamente va per consumare il tempo e con 24 secondi sul cronometro manda Luz in campo. Il K col numero 3 non sbaglia e regala il +3 ai suoi.

Game Over?

Nemmeno per sbaglio. Taylor prima trova Landry, poi Calloway e regala il calcio della redenzione a Gonzalez.

L’America, il paese delle opportunità…

Il K entra in campo facendosi il segno della croce, non un buon segno, lo snap è perfetto il calcio però esce male e finisce wide right.

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Vince Nola, come detto.

Per ubriacarsi, in Ohio, bisognerà aspettare almeno fino a Giovedì.

I soliti Browns…

ANGOLO BROWNS

Taylor Browns

La difesa, contro uno degli attacchi più esplosivi della lega, ha confermato le buone cose mostrate nell’opener. Il front-seven, è riuscito a portare costantemente pressione nel backfield avversario guidato da un Ogunjobi in stato di grazia, come dimostrano le “sole” 46 yard concesse su corsa  al fenomeno Kamara (99 in totale) , agevolando il lavoro di una secondaria che anche contro la super-offense dei Saints si è ben comportata e con un Demarius Rendall, in questa seconda uscita, una spanna sopra tutti. I due forced fumble , dopo i 6 takeways con Pitt, sono un bel segnale e sintomo di una aggressività che paga i dividendi.

L’attacco, arrivato in Louisiana senza Josh Gordon, ha mostrato qualche miglioramento ma fatica ancora a trovare la continuità necessaria per vincere partite con avversari di livello. Landry, su cui erano puntate tutte le attenzioni della difesa dei Saints, non è riuscito a ripetere la bella prestazione dell’opener ma ha aperto spazi per Higgins e soprattutto Callaway, il nuovo Gordon se non per talento almeno per responsabilità e ruolo all’interno dell’attacco di Haley.  

Sul caso Gordon poco da dire: non poteva permettersi di sbagliare ed aver partecipato ad un evento non autorizzato dal team, dove peraltro si sarebbe anche infortunato, è stata ritenuta condizione sufficiente per mettere fine ad una storia d’amore durata 6 anni. Adesso proverà a rifarsi una carriera ai Pats. Ti voglio bene Josh.

Anche su Gonzalez, tagliato in queste ore (al suo posto arriverà Greg Joseph) si è detto e scritto di tutto: sembra sia sceso in campo con un problema all’inguine, il che giustificherebbe le difficoltà anche solo a trasformare gli extra point. Si potrebbe accusare Jackson dell’ennesima gestione discutibile ma non credo i Browns, nello specifico, avessero alternative e l’ex Sun Devils aveva sbagliato anche il calcio della possibile W contro Pittsburgh. Infortunio o meno ha dimostrato di non essere un kicker affidabile, giusto cambiare.

ANGOLO SAINTS

Thomas Saints Browns

New Orleans, abbiamo un problema, forse anche più di uno.

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Partiamo dalla difesa, grande protagonista della scorsa stagione e che nelle prime due partite ha dimostrato dei limiti preoccupanti.  Dopo i 48 punti concessi ai Bucs ci si aspettava qualcosa di diverso da un reparto che l’anno scorso ha fatto la differenza per NOLA e su cui il front office, in sede di draft, ha investito una fondamentale prima scelta, Marcus Davemport, sacrificando una prima del 2019. Rispetto all’opener si è visto sicuramente qualcosa di meglio, l’intercetto di Marcus Williams, il primo della stagione per i Saints, ha permesso ai padroni di casa di riprendere in mano le redini di partita che stava prendendo la via di Cleveland, ma il TD concesso a Callaway nel finale è la dimostrazione che ancora qualcosa nei meccanismi difensivi non funziona e con un kicker normale i Browns avrebbero vinto condannando alla seconda sconfitta consecutiva, in casa, i favoritissimi Saints.

Anche in attacco Nola sembra essere la fotocopia sbiadita del circo a quattro piste ammirato lo scorso anno: Thomas, con 28 ricezioni, record NFL, è il WR con più catch dopo le prime due settimane di campionato e Kamara può essere limitato, come hanno dimostrato i Browns, ma non annullato. Manca tutto il resto. Il rientro di Ingram aiuterà sicuramente ma urge trovare qualcuno che non abbia il numero #13 o #41 a cui lanciare il prolato. Tony Ginn Jr contro Cleveland non si è comportato male chiudendo con 4 ricezioni per 55 yard e la ricezione che ha dato la possibilità a Luz di vincere la partita ma se è lui il WR2 ai Saints potrebbero avere qualche problema. L’altro aspetto preoccupante è il numero di fumble, ben quattro in due partite, che hanno vaporizzato alcuno buoni drive offensivi di Nola. Per un team che fa dell’attacco il punto di forza è importante non regalare possessi, essere riusciti ad evitare una sconfitta imbarazzante nonostante tutte le difficoltà potrebbe rappresentare il boost necessario per un indispensabile cambio di passo.

I Browns affronteranno nel Thursday night i Jets di Darnold in una sfida che sembra poter essere alla portata di Cleveland. Nola volerà invece ad Atlanta per un difficile sfida divisionale contro un team che dopo le difficoltà dell’opener, e di tanti infortuni, ha giocato una bella partita con i Panthers conquistando la prima W stagionale.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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