Parola all’insider: Las Vegas Raiders – Marco Santini

Benvenuti a questa rubrica che abbiamo rispolverato per dare spazio ai tifosi della chat Telegram di Huddle Magazine. Abbiamo scelto di intervistare veri fan di alcune squadre NFL, indipendentemente dal loro livello di competenza, prendendo in considerazione solo la loro passione.

Ci interessa infatti un punto di vista diverso da quello dei tanti analisti del gioco, noi vogliamo la prospettiva del tifoso che soffre ogni maledetta domenica per la sua squadra. Non ci resta che iniziare l’ospite di oggi: Marco Santini, tifoso dei Las Vegas Raiders.

Carlo & Giorgio : Benvenuto! Rompi il ghiaccio presentandoti ai nostri lettori e raccontandoci qualcosa di te in generale, da quanto segui il football e soprattutto come sei diventato tifoso della tua squadra del cuore.

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Marco: Mi chiamo Marco e seguo il football americano dal 1982, scoperto per caso in TV e mai più lasciato. A suo tempo scelsi i Raiders sicuramente per i colori e la fama poco raccomandabile, ma anche perchè c’era Marcus Allen, il mio idolo di allora. L’anno successivo è arrivato anche il Super Bowl, peccato che da allora la storia non è stata propriamente invidiabile.
Non era semplice a suo tempo seguire il football, le notizie arrivavano giorni dopo ed è solo grazie a USA Today se ho potuto mantenere viva la mia passione. Abbiamo fatto una puntata speciale del podcast di Huddle, del quale sono stato orgoglioso partecipante, che spiega le nostre avventure e “fatiche” per rimanere aggiornati sui risultati e le statistiche ai tempi, consiglio di ascoltarla perché è venuta molto molto bene.
Tempi difficili, ma sicuramente affascinanti e pieni di difficoltà e di soldi spesi, ma che ricordo con tanto tanto piacere. Ci fossero state internet e le tecnologie odierne, probabilmente non avrei avuto mai più una vita vera.
Magari un giorno ci scriverò un pezzo.

Come valuti la Free Agency? Sei rimasto soddisfatto dell’operato del Front Office o avresti preferito delle mosse diverse?

Credo che i Raiders si siano mossi discretamente, cercando di rinforzare il vero punto debole, la difesa. Sono arrivati due LB di buon livello, Chiattoski (CHI) e Little Tony (LAR), per turare una falla quasi fissa da anni. La linea difensiva si è arricchita con Nassib (CLE) e Collins (DAL) e la secondaria con Heath (DAL) e Randall (CLE) a Amukamara (CHI), certo non nomi di altissimo livello, ma che sicuramente daranno il loro apporto anche in termini di esperienza e di profondità. In attacco è arrivato il backup di Carr, Marcus Mariota, che secondo me Gruden proverà ad usare alla Taysom Hill, ma la mia è più una speranza che altro. Agholor potrebbe anche trovare spazio nel parco ricevitori, mentre vedo la firma del grande TE Jason Witten più per un apporto tecnico, di grandissima esperienza ed etica del lavoro, che nello spogliatoio è sempre fondamentale avere, però mi aspettavo di più sul lato offensivo.

Si è concluso da poco il draft più incredibile della storia per il suo svolgimento, questa modalità virtuale è riuscita lo stesso ad emozionarti? In termini di scelte invece quali squadre pensi si siano mosse meglio e quali peggio?

A me il draft è piaciuto, asciutto, senza troppi fronzoli né “americanate”. Forse è mancato un po’ lo spettacolo del pubblico specialmente quando le chiamate sono fatte da personaggi famosi, ex giocatori, persone comuni che però hanno un certo impatto sociale. Un altro aspetto che mi è piaciuto è aver visto GM, allenatori e proprietari che non hanno avuto paura di mostrarsi in ambienti tutto sommato normali e familiari, conditi da personaggi assoluti come il superuomo di fianco al HC dei Titans o il cane di Belichick, Le squadre che secondo me hanno fatto meglio sono i Broncos, i Dolphins ed anche i Bills. Sulle peggiori non mi pronuncio.

Venendo alle pick effettuate dalla tua squadra puoi darci una tua valutazione delle vostre chiamate? Ci sono delle scelte che avresti fatto diversamente se fossi stato il GM?

Valutare un draft appena trascorso è pura accademia, di solito giudico i ruoli scelti più che i giocatori.
Da questo lato sicuramente ricevitori e secondaria erano i primi obiettivi, a meno di giocatori alla Simmons che per qualche motivo fossero scesi troppo. La scelta di Ruggs è un terno al lotto, i tre ricevitori unanimemente da prendere erano lui, Lamb e Jeudy, i Raiders avevano il vantaggio di averli tutti e tre a disposizione, vedremo se Ruggs sarà quello che serve a Las Vegas (mi viene ancora difficile chiamarci così). Arnette ha lasciato più di un dubbio a molti analisti, non mi intendo abbastanza di giocatori NCAA per giudicare, voglio fidarmi di Gruden e Mayock che lo scorso anno hanno fatto un draft fantastico.

Chi pensi sarà  il rookie fra quelli da voi selezionati e/o il giovane già nel vostro roster  che avrà il maggior impatto in termini di presenze e miglioramento di reperto?

Il rookie banalmente credo sarà Ruggs, anche se per un WR imporsi al primo anno è sempre piuttosto complicato. Occhio a Tanner Muse, ha un motore inesauribile. Dei giovani già a roster mi aspetto grandi cose dalla S Johnathan Abram che aveva iniziato la stagione scorsa in maniera imperiosa, ma poi un infortunio l’ha escluso per tutto l’anno.

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Analizzando il vostro roster quali sono i punti di forza e quali i punti di debolezza? Anche se è  molto presto per sbilanciarsi, puoi farci una previsione di record e piazzamento per il prossimo anno?

La linea offensiva è rimasta intatta, credo sarà un punto forte fondamentale, così come il reparto RB con Jacobs speriamo al 100%, Richard a cambiare il passo e Ingold ad aprire la strada. La difesa è stata un tallone d’Achille per molti anni, quest’anno si è cambiato tantissimo, la linea difensiva è molto giovane, ma deve assolutamente fare il salto di qualità, soprattutto con l’arrivo di coach Rod Marinelli. Sarà difficile assemblare una unit quasi da zero al primo anno, questa è sicuramente la chiave che determinerà il successo o meno di questa annata e di questa squadra.
Anche per Carr questo è l’anno cruciale, non ci sono più alibi (anche se lui non li ha mai cercati a dire il vero) e non ci sono più chance. Personalmente l’ho sempre difeso, però questa stagione sarà quella che sancirà il suo futuro nel Nevada (mi viene ancora difficile).
Il record che mi farebbe “felice” è 9-7, il calendario di inizio stagione è sulla carta difficilissimo, passarlo con meno danni possibili ci metterebbe in buona posizione.
La division è tosta, coi campioni del mondo ancora irraggiungibili e i Broncos che hanno fatto una offseason notevole, ce la giochiamo con loro per il secondo posto.

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso e per l’approfondimento che ci hai regalato sulla tua squadra del cuore, mi raccomando continua in chat a regalarci spunti di riflessione da chi vede le cose dal punto di vista dell’ insider.

Intervista a cura di Giorgio Prunotto e Carlo Giustozzi

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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