Il riassunto di Week 3 NCAA

La stagione NCAA entra nel vivo e subito la week 3 ci riserva qualche sorpresa oltre alle solite conferme. Alabama ormai è un tritasassi e passeggia sulle macerie di Ole Miss per 62 a 7 portando a 107 le settimane in classifica da #1 del ranking. Avvicendamento in piazza d’onore dove sono i Bulldogs di Georgia, vincenti e convincenti su Middle Tennessee, a scavalcare Clemson che nonostante la vittoria contro Georgia Southern si  accontenta di occupare la terza posizione.

Ohio State vince nel big match di giornata contro TCU ad Arlington e consolida le sue ambizioni di B1G oltre alla 4 posizione nell’AP Poll; stesso andamento per Oklahoma che fatica un po’ ma poi si libera della sempre ostica Iowa State chiudendo la top 5.

L’altra partita più attesa della week 3 vede LSU imporsi su Auburn grazie ad un FG allo scadere e permette ai Tigers di entrare direttamente alla posizione 6 costringendo di conseguenza le War Eagle ad arretrare fino al nono posto. Per una squadra che gioisce per un FG all’ultimo secondo, ce n’è una che piange: Wisconsin infatti perde in casa contro BYU, fallisce il calcio che avrebbe portato i Badgers all’OT e dice addio ai sogni di playoff. Le 12 posizioni perse dalla squadra di Christ sembrano ormai un gap incolmabile.

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Nella seconda parte del ranking vittorie per Oklahoma State, che in casa riesce a sconfiggere un cliente scomodo come Boise State e permette ai Cowboys di fare un bel balzo in avanti, Mississippi State con un Fitzgerald ancora in stato di grazia, Michigan a valanga su SMU e Miami che vince, e finalmente convince, in casa di Toledo.

Escono invece dalle prime 25 USC, sconfitta da una rediviva Texas davanti a 103.000 spettatori e Arizona State che perde contro San Diego State mentre entrano per la prima volta in classifica BYU, Boston College che ha sconfitto Wake Forest grazie alle corse di AJ Dillon e Texas A&M, che in attesa della supersfida contro Alabama di sabato vince contro ULM.

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Ohio State vs TCU 40-28

Doveva essere una sfida bellissima e cosi è stato: intensità massima, due difese ultraveloci e aggressive e con dei playmaker straordinari su entrambi i lati della palla. Alla fine sono i Buckeyes a vincere nella casa dei Dallas Cowboys con una prestazione convincente sopratutto in attacco. Ohio State è il solito powerful team che ha tanto di quel talento che non saprebbe che farsene; eppure questo giro sono uscite allo scoperto alcune lacune che avevamo già segnalato in sede di preview e cioè una secondaria troppo “molle”, con le S che in molte occasioni sono state outplayate dai RB e da WR di TCU e un pacchetto LB che non fa filtro a sufficienza. A questo poi si è aggiunta la troppa fragilità fisica di Nick Bosa che ancora una volta non ha finito la partita per un infortunio e che rende la difesa più penetrabile.

Poco male direte voi dato che nonostante questi problemi la squadra di Meyer è stata in grado di creare TO e di portarli fino alla endzone (come nel caso del TD di Hamilton sul fumble causato proprio da Bosa e l’intercetto riportato da Jones). Tuttavia i ragazzi di Meyer (che ricordiamo tornerà dalla squalifica per la prossima sfida), compensa e bilancia il team con un attacco che definire esplosivo è poco. Haskins è ormai il faro di questo programma ed al fatto che fosse un freak atletico come se ne vedono pochi, ha raggiunto una certa accuracy nel lancio ed ha dimostrato nella tasca di essere tranquillo e “posato”. Il reparto RB con Weber e un Dobbins finalmente protagonista ha corso per 182 Yard e anche il reparto WR che ad inizio stagione non aveva un nome che spiccasse su tutti, sta girando sotto la guida proprio di Haskins. 

TCU ha fatto la sua parte e onestamente non poteva fare molto di più. Ha dimostrato di tenere in scacco la offense avversaria per molto tempo (ed infatti a fare la differenza alla fine sono i 2 TD difensivi) a riprova del fatto che Patterson è uno dei coach più preparati della NCAA. TCU e Patterson sono ormai un binomio consolidato e quest’anno con un recruiting nella media (molti 3 star e qualche 2 star) il coach è riuscito a costruire una squadra che nella BIG XII ha ancora molto da dire. Peccato per i turnover che poi sono costati la sfida ma al cospetto di squadre come OSU, e alla partita che hanno giocato le Horned Frogs, bisogna togliersi il cappello.

OSU era ed è la favorita della B1G poiché Penn State abbiamo visto quanto può essere camaleontica e Michigan è in ripresa ma ora come ora non reggerebbe il confronto con i Buckeyes; fra due settimane ci sarà proprio la sfida tra Ohio State in casa di Penn State e li potremo fare qualche calcolo in più riguardo il cammino di entrambe.

BYU vs Wisconsin 24-21

La sorpresa più grande della week 3 è la vittoria della squadra di Sitaki al Camp Randall, fortino dei Badgers. Per il team guidato da Paul Christ è una sconfitta che influirà tantissimo sulle chance di Wisconsin in ottica playoff. I Badgers infatti non solo hanno perso la partita (e avevano una striscia di vittorie consecutive in casa contro team “fuori classifica” che durava dal 2003) ma hanno perso anche 12 posizioni nel ranking e che con una schedule come quella dei “Tassi”, è quasi impossibile da recuperare. 

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E’ stata una partita bellissima quella di Madison perché si affrontavano due squadre speculari; cioè due programmi guidati da QB entrambi buoni game manager, big man sia in O-Line che in D-Line e con un pacchetto RB di assoluto livello. Era chiaro che con queste prospettive la partita sarebbe stata equilibrata sebbene Wisconsin abbia avuto il vantaggio del fattore campo e comunque un roster e una depth più profonda rispetto agi avversari.

I Cougars però si sono dimostrati ancora una volta una squadra molto ostica che se decide di non farti giocare ci riesce alla grande e sebbene sia un team molto discontinuo che alterna partite come quella contro i Badgers a prestazioni quasi imbarazzanti (come quella di settimana scorsa dove hanno perso contro Cal, team buono ma sicuramente non a livello dei Badgers) era comunque una squadra da non sottovalutare.

Wisconsin si è trovata in difficoltà (come mai si era visto in questi ultimi anni) sopratutto in situazioni di sweep, quando i RB e i WR andavano in motion ed i LB non erano abbastanza veloci per coprire il gap oltre al fatto che sono stati sorpresi da un trick play come in occasione del td del +7 di BYU. Anche l’attacco, troppo monodimensionale e prevedibile è stato neutralizzato dalla difesa dei Cougars; verrebbe quasi da dire che la partita non sia stata preparata al meglio perché si sapeva che BYU aveva determinati colpi nel suo arsenale e quindi è strano che coach Christ non sia riuscito a limitare gli avversari proprio in queste situazioni. 

La squadra di Sitaki invece ha giocato la partita perfetta grazie ad una grande prestazione della difesa ma anche di Squally Canada, RB da tenere assolutamente d’occhio in ottica Draft, autore di 118 yard e 2 TD. I Cougars sapevano benissimo di non poterla vincere con il passing game, sebbene Mangum sia un buon game manager, e quindi hanno messo in mostra la forza della difesa in tutti i reparti e appunto un running game super efficace. Sconfitta quindi che preclude ai Badgers qualsiasi possibilità di playoff a meno che non arrivi alla finale di conference ma a quel punto il confronto con uno dei team della B1G West potrebbe essere troppo squilibrato per la Wisconsin vista sabato.

LSU vs Auburn 22-21

Non c’è bisogno di segnare 80 punti perché una partita sia bellissima. LSU e Auburn infatti hanno dato vita ad una sfida intensa, giocata a ritmi alti e sempre in bilico. Il verdetto che è uscito dal Jordan-Hare Stadium è che LSU in questo momento sembra essere l’unica alternativa ad Alabama nella supremazia della SEC West. Contro Auburn infatti la squadra di Orgeron ha giocato una partita difensivamente perfetta ed in 3 partite fin qui disputate è già la seconda squadra di ranking che riesce a sconfiggere dopo Miami nell’opener. Che i Tigers avevano una ottima difesa lo sapevamo già e sapevamo già anche il fatto che l’attacco resta in alcuni frangenti poco bilanciato. Orgeron però con il transfer da OSU Burrow ha trovato un QB playmaker in grado di fare la differenza.

Dopo un primo tempo brutto dove LSU ha si controllato l’orologio ma ha sprecato tanto e che avrebbe potuto finire con almeno 3 TD sul groppone invece di uno e di un FG, Burrow è riuscito a recuperare ben 11 punti di deficit per poi condurre il drive finale concluso con il FG segnato a 2 secondi dalla fine. In questa situazione molti QB si sarebbero fatti prendere dal panico o comunque non avrebbero reso al meglio ma l’ex Buckeye si è caricato la squadra sulle spalle e poi ha lasciato la difesa a fare il resto. Sorprende anche la tenuta mentale di questo team come ad esempio in occasione del fake punt che ha poi portato al TD del +11 di Auburn e in questo dobbiamo dare atto ad Orgeron che ha costruito il roster dando molto credito all’attitudine mentale e al sacrificio dei suoi ragazzi. 

Al contrario invece l’attacco di Auburn ha faticato tanto per mettere punti a referto. Certo bisogna dare credito alla D di LSU ma Stidham, che sappiamo quanto abbia la capacità di fare big plays, ha lanciato due intercetti sanguinosi e anche il gioco su corsa, per una squadra che ha fatto del running game una filosofia, 130 yard sono troppo poche contro un team che ha nella secondaria il suo punto di forza. Come ha detto Malzhan non sarà certo una sconfitta, arrivata per giunta alla terza giornata, a definire se Auburn è già fuori dal discorso SEC e playoff e su questo non possiamo che essere d’accordo con lui. Ma la schedule vede le War Eagle giocare 4 volte su 9 contro team che sono attualmente nel ranking quindi i margini di errore sono molto limitati. A questo punto della stagione LSU assume il titolo di rivale diretta di Alabama ma non escludiamo ancora Auburn perchè i Tigers sono una squadra che riesce a fare tesoro di queste sconfitte e riesce a cambiare pagina molto in fretta.

HEISMAN_WATCH

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Nella sfida alla conquista dell’Heisman Trophy, cambia completamente la classifica che vede prima di tutto il cambio di leadership; Kyler Murray, grazie ai 3 TD pass contro i Cyclones, succede infatti a Will Grier che retrocede al terzo posto per il fatto che  West Virginia non è scesa in campo per via dell’uragano Florence.

Kyler Murray
Kyler Murray

La vittoria a valanga sui Rebels vale invece a Tagovailoa la seconda piazza provvisoria mentre al quarto posto si vede finalmente il nome di Dwayne Haskins, autore di 2 TD pass e uno personale su corsa nella vittoria contro TCU.

La top 5 è chiusa dall’unico difensore presente nel ranking e cioè Ed Oliver autore di 10 tackle nella sconfitta dei suoi Cougars contro Texas Tech a Lubbock.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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