Eric Berry e la sua lotta contro il cancro

Molte volte ci troviamo a pensare ai giocatori NFL come supereroi invincibili, salvo poi renderci conto che sono umani come noi, con i loro infortuni e i loro “problemi”. Eric Berry è uno di quei giocatori che viene visto come un invincibile: 29 anni, 1,83 m e 96 kg di puri muscoli, gioca safety nei Kansas City Chiefs e molte volte lo abbiamo visto intercettare QB fenomenali, da Matt Ryan a Cam Newton passando per Tim Tebow o rifilare duri placcaggi agli avversari (DeMarco Murray ai tempi degli Oakland Raiders ne sa qualcosa). Quello che però non tutti sanno è che Eric Berry ha già giocato e vinto la partita più importante della sua carriera: quella con il cancro.

Berry-Atlanta
Prima di una partita ad Atlanta, suo luogo di nascita. Riporterà un intercetto in TD

Eric Berry nasce il 29 Dicembre 1988 ad Atlanta, Georgia e sin dai tempi dell’High School si distingue per la bravura nel football, giocando da cornerback e da quarterback, tanto da attirare le attenzioni di molti college, disposti ad offrirgli la borsa di studio. Decide di andare all’University of Tennessee e di giocare per i Volunteers dove giocherà dal 2007 al 2009. E’ al college che cambierà posizione in campo, iniziando a giocare da safety, e iniziando a migliorare in quella che poi diventerà la sua specialità: intercettare i QB avversari, segnando anche 3 TD. Al College verrà selezionato per due anni nell’All-American team e sarà riconosciuto come il miglior defensive back del paese.

Berry si dichiara eleggibile per il Draft NFL 2010 e in seguito alla NFL Combine si alzerà l’hype intorno a lui. Certe caratteristiche e certe prestazioni per una safety non si vedevano dai tempi di Sean Taylor, storica safety di Miami University e dei Washington Redskins, scomparso prematuramente, tanto che si pensa che non sarebbe sceso oltre la 7° scelta complessiva; saranno i Kansas City Chiefs a selezionarlo, con la 5° scelta assoluta ed il talento proveniente da Atlanta firmerà con loro un contratto che lo renderà la safety più pagata di tutta la lega. 

Pubblicità

La prima stagione in maglia Chiefs è una gioia per gli occhi per i tifosi della sqaudra di Kansas City e per tutta la NFL in generale: Eric gioca ogni singolo snap difensivo per la sua squadra, unico giocatore dei Chiefs a farlo, per tutte le 16 partite di regular season registrando ottimi numeri, 77 tackle solo e 15 assist, 4 intercetti di cui uno riportato in touchdown contro i Tennessee Titans ed un forced fumble . Sarà il primo rookie dei Kansas City Chiefs ad essere convocato al Pro Bowl dal 1989, ed aiuterà a portare la difesa dei Chiefs all’11° posto in NFL per punti concessi (29° l’anno prima).

eric berry td
Nella stagione da rookie fa registrare numeri eccezionali: 4 INT di cui una riportata in TD

La stagione successiva non inizia nel migliore dei modi, con Berry che accuserà una lesione al legamento crociato che lo vedrà costretto a stare fuori tutta la stagione. Fortunatamente un anno ed un’operazione al ginocchio dopo riuscirà a tornare in campo con i Chiefs, disputando nuovamente tutte e 16 le partite, ed ad essere convocato nuovamente per il Pro Bowl.

Sarà però la stagione del 2014 la più importante della sua carriera: nella seconda partita di regular season soffrirà una grave distorsione alla caviglia che lo terrà fuori dai campi fino a week 8. Sarà pero dopo la partita di week  con i Raiders che le cose si faranno più tragiche: ad Eric viene diagnosticato il linfoma di Hopkins; è l’inizio del suo calvario.

Sin da subito il suo dottore, il Dottor Flowers, specialista in linfomi, dichiarerà che il linfoma di Eric è potenzialmente curabile attraverso cicli di chemioterapia “standard”. Berry inizierà i cicli di chemio che lo porteranno a concludere anticipatamente la stagione dopo solo sei presenze, di cui cinque da titolare. Quello che colpisce sin dai primi momenti seguenti alla notizia è lo spirito con cui Berry affronta questo problema: come dichiarato dal suo allenatore, Andy Reid, il giorno dopo aver appreso la notizia Eric saluterà i compagni, prima di partire per Atlanta dove seguirà le cure, con spirito positivo, mentre alcuni compagni piangeranno per lui, terribilmente scossi dall’accaduto. Nelle prime dichiarazioni rilasciate al sito dei Kansas City Chiefs Berry si dichiarerà fiducioso dei dottori, e pronto a tornare all’Arrowhead, lo stadio di casa dei Chiefs, dopo che avrà sconfitto il nuovo nemico, il cancro. E’ quindi convinto che nonostante la malattia riuscirà a tornare a giocare a football.

houston celebra berry
Il LB Justin Houston celebra Eric Berry nei mesi in cui è lontano dal campo per la chemioterapia

A luglio 2015 i Kansas City Chiefs annunceranno che Eric Berry è stato dichiarato idoneo a tornare all’attività sportiva, essendo sparita ogni traccia di cancro dal suo organismo, dopo nove mesi di trattamenti. Berry dichiarerà che la parte più difficile della sua cura non è stata la parte fisica ma soprattutto le sofferenze psicologiche a cui si è sottoposti in una situazione del genere:

[quote]And really when you look at it, you’re not really battling chemo, you’re battling yourself the whole time, It was to the point where I had to set goals. … ‘Today I’m going to make sure I get out the bed, I’m not going to stay in the bed all day,’ because I would literally stay in the bed all day.[/quote]

Il modo per andare avanti per Berry era porsi piccoli obbiettivi giornalieri, come alzarsi dal letto o fare cinque piegamenti sulle braccia, obbiettivo che si era posto dall’inizio della cura, al fine di non perdere del tutto la massa muscolare, tanto che addirittura alle visite di rito con i Chiefs risulterà più pesante di quando aveva iniziato la cura.

Eric Berry può quindi tornare sul campo da football.

La stagione del 2015 si concluderà con la vittoria del Comeback Player of the Year ed il 55° posto nella speciale classifica “NFL Top 100 Players of 2016”. Nella stagione successiva verrà invece convocato per la sua terza volta al Pro Bowl.

In seguito a questo avvenimento Eric Berry è diventato un’ispirazione per tutte le persone a cui viene diagnosticato il cancro, lui stesso ne è consapevole tanto che nel discorso di ringraziamenti per la vittoria del “Comeback player of the year” parlerà del fatto che per lui l’obiettivo piu grande è quello di dimostrare alle persone che tutto è possibile e che niente potrà intromettersi fra voi ed i vostri sogni, e di essere forti anche per le persone che non possono esserlo neanche per loro stesse.

Pubblicità

“FEAR NOTHING, ATTACK EVERYTHING”

Merchandising Merchandising

Luca Belli

Nonostante la giovane età, tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers. Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta. Aspetta con ansia il secondo anello personale. Go Packs Go!

Articoli collegati

2 Commenti

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.