NFL Preview 2018: Denver Broncos

Dopo aver conosciuto la loro peggior annata dal 2010, i Denver Broncos si presentano ai nastri di partenza della stagione 2018 con il chiaro intento di invertire una rotta che li ha portati, in appena tre anni, dalla vittoria nel Super Bowl n°50 ad essere una delle peggiori franchigie della NFL. L’arrivo di un nuovo regista e un’infornata di giovani talenti sicuramente interessanti dovrebbero rendere il record di 5-11 della passata annata un lontano ricordo, ma certamente non si possono inserire i Broncos fra i pretendenti al titolo.

OFFENSE

Demaryius Thomas (88) of the Denver Broncos

Dopo tre anni, guarda caso con Payton Manning in cabina di regia, in cui era stato l’attacco a fare le fortune di Denver, dal campionato 2015 la situazione si è ribaltata, ma nella passata stagione l’inettitudine dell’attacco, soprattutto a livello di passing game, ha travolto anche la difesa facendo affondare il team del GM John Elway. Così, archiviato sotto la voce “clamoroso fallimento” il tentativo di far passare per QB degni di essere titolari della NFL i vari Siemian, Lynch e Osweiler (nel 2017 i tre hanno messo assieme 19 td pass e 22 intercetti), Elway ha varcato il Rubicone ed ha offerto un ottimo contratto a Case Keenum, reduce da una super stagione a Minnesota. Il problema è che prima dello scorso campionato, Keenum era stato il terzo QB sia a Houston che con i Rams e le fortune dei Broncos dipenderanno in modo pesante da quale versione dell’ex regista degli Houston Cougars vedremo.

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I due principali bersagli di Keenum saranno i confermatissimi Demaryius Thomas ed Emmanuel Sanders. Il 2017 è stato il peggior anno per Thomas in fatto di yard per ricezione e la stagione di Sanders è andata pure peggio a causa di un problema alla caviglia destra. Con un po’ di fortuna ed una situazione quarterback sulla carta decisamente migliore rispetto al 2017, i due sono però ancora in grado di mettere in difficoltà i secondari avversari anche se hanno superato quota 30 primavere. Il passing game dovrebbe trarre giovamento anche dai due rookie Courtland Sutton e DaeSean Hamilton, i quali dovrebbero offrire un apporto migliore rispetto ai deludenti Fowler e Latimer. Anche nel ruolo di TE però non mancano i punti interrogativi visto che il posto di Virgil Green, altra scommessa persa da Elway, sarà preso da Jake Butt, atleta promettente ma fermo da oltre un anno per la rottura dei legamenti del ginocchio nella sua ultima partita di college.

Il rushing game che lo scorso anno aveva dato qualche segno di vita, ha perso il suo principale attore, C J Anderson, finito a Carolina ma al suo posto al terzo giro del Draft 2018 è stato preso Royce Freeman interessante prospetto uscito da Oregon col titolo di all time leading rusher dei Ducks. In avvio di stagione il runner titolare sarà però Devontae Booker che lo scorso anno ha corso ad appena 3,6 yard di media con una sola corsa oltre le 20 yard. Il resto del backfield brilla per inesperienza, fra le sette portate in carriera di un De’Angelo Henderson che sembra più adatto per essere utilizzato in situazione di terzo down, ed altri due rookie: David Williams e Phillip Lindsay.

Lo scorso anno la linea offensiva è stata il punto debole di un attacco non certo esplosivo già di suo, ed i 32 sack concessi dal reparto sono stati la seconda peggior prestazione dell’intera NFL. Alla disperata ricerca di un miglioramento, la dirigenza dei Broncos ha completamente rinnovato la parte destra della linea con l’arrivo da Arizona dell’esperto Veldheer e la ”promozione” a titolare di Connor McGovern. Questo spostamento consentirà all’ottimo Ron Leary di tornare nella posizione ideale di guardia sinistra, nella speranza oltre a tutto che l’ex Cowboys abbia completamente assorbito il problema alla schiena che nel 2017 ha interrotto la sua stagione dopo 11 gare. Il migliore del gruppo lo scorso anno è stato il centro Matt Paradis, ma naturalmente a Denver la speranza è che un anno di apprendistato sia decisivo nella crescita del tackle prima scelta lo scorso anno Garrett Bolles, atleta che ha mostrato grandi potenzialità fisiche ma che è stato il leader NFL nelle penalità per holding

DEFENSE

von-miller-bill broncos

Grande merito per il salto di qualità sul rushing game (dal 28° al 5° posto) va ad una linea difensiva che nel 2018 tornerà praticamente intatta. Al centro ci sarà ancora Domata Peko, arrivato lo scorso da Cincinnati, che ha dimostrato che a 33 anni può ancora essere assolutamente efficace. I due end saranno l’australiano Adam Gotsis e Derek Wolfe il cui punto debole sono sicuramente gli infortuni visto che ha perso sette gare negli ultimi due anni. Dietro di loro ci sono due interessanti backup: Shelby Harris, una delle rivelazioni dello scorso anno in cui ha messo a segno ben 5 sack e mezzo, e DeMarcus Walker che tornerà a fare l’end dopo il fallimento dell’esperimento linebacker. Riserva di Peko sarà invece Clinton McDonald, esperto tackle arrivato da Tampa Bay.

In un reparto in cui non manca il talento, il pericolo pubblico numero uno è ovviamente Von Miller, devastante anche in un 2017 non troppo brillante per la difesa Broncos. Il prodotto da Texas A&M ha messo a segno 10 sack e ben 53 hurries sui QB avversari e con l’arrivo del rookie Bradley Chubb questi numeri già notevoli potrebbero migliorare. Chubb è stato scelto al primo giro dopo i 20 sack messi a segni nelle ultime due stagioni a North Carolina State e, almeno inizialmente dividerà il campo con Shaquill Barett ma nel prosieguo è facile prevedere che sarà lui a fare coppia con Miller. Nel mix dei linebacker esterni potrebbe rientrare quel Shane Ray che dopo una promettente stagione da rookie è stato flagellato dagli infortuni e che comunque, anche da sano, nel 2017 non ha certo convinto. Inside linebacker giocheranno Brandon Marshall, ottimo non solo sulle corse ma anche in copertura, e Todd Davis che invece è soprattutto un atleta da primi down viste le sue difficoltà nel passing game. Davis potrebbe vedere il suo impiego scemare nel corso della stagione a causa dell’arrivo dai draft universtari di Josey Jewell, atleta dalle capacità fisiche non esplosive ma di grande intelligenza tattica e capace comunque di giocate da sideline a sideline.

Il secondario, soprannominato “No fly zone” per la sua tremenda efficacia, ha perso un elemento cardine in Aqib Talib, finito ai Rams, ma sarà un reparto da prendere lo stesso con le molle. Il cornerback Chris Harris rimane uno dei più forti interpreti del ruolo così come la free safety Darian Stewart. Justin Simmons che bene ha fatto nella stagione passata, sarà ancora la strong safety titolare mentre Bradley Roby avrà il compito non facile di non far rimpiangere Talib. Tornando alle safety, da Washington è arrivato Su’a Cravens, che dopo aver pensato al ritiro è sembrato fortemente motivato dal cambio di scenario e sarà utilizzato con ogni probabilità come ibrido safety-linebacker. Per il posto da cornerback numero tre se la giocheranno il nuovo arrivo Tramaine Brock ed il rookie da Boston College Isaac Yiadom. 

COACHING STAFF

vance joseph broncos

Non sono certo mancate le critiche contro l’esordiente head coach Vance Joseph, sottoposto ad un fuoco incrociato fra chi non lo ritiene pronto per fare il capoallenatore in NFL e chi invece lo vede come un mero esecutore delle volontà del duo Elway-Gary Kubiak (l’ex capo allenatore è ora il principale consigliere del GM). Joe Woods sarà ancora il coordinatore della difesa, e in questo caso i risultati parlano assolutamente a suo favore sia quando era ancora coach dei defensive backs sia quando, nel 2017, è passato a defensive coordinator.

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L’attacco sarà gestito dal guru del “West Coast offense” Bill Musgrave, subentrato a metà stagione 2017 a Mike McCoy. Con un regista non certo famoso per la potenza del suo braccio (secondo i Football Outsiders, Keenum è stato il peggior QB della NFL alla voce “long pass”), Musgrave sembra l’uomo adatto per coordinare l’attacco, anche se lo scorso anno l’intero reparto ha faticato tremendamente. Dopo un anno onestamente deludente è stato dato il benservito al coach italo-americano Brock Olivo, accasatosi a Chicago dove lavorerà sotto l’ottimo Chris Tabor, ed al suo posto è stato chiamato Tom McMahon al suo esordio nella Mile-High city. 

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

L’obiettivo playoff sembra onestamente essere il massimo per un team che non ha due stagioni perdenti consecutive dal 1972. Coach Joseph si giocherà tutto in questo 2018 ma anche la credibilità di Elway potrebbe iniziare a vacillare in caso di altra stagione pesantemente negativa.

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2 Commenti

  1. per me quest’anno il roster è più completo e non pare abbia tanti punti deboli… certo Keenum non è un QB top, ma fa girare la squadra e gestisce bene il gioco … se i giovani ricevitori sapranno dare alternative a DT e Sanders, come sembra dal training camp, e se la OL saprà dare copertura al QB e ad aprire meglio il gioco di corse, l’attacco potrebbe trovare una nuova stabilità, tenere di più la palla permettendo alla difesa di rifiatare un po’ di più … questo favorirebbe anche la stabilità difensiva dove pare che l’innesto di Chubb potrebbe portare ad avere un duo di DE dominante e un pericolo per tutte le difese, se poi gli interni continueranno ad avere il rendimento dello scorso anno, la linea potrebbe essere impenetrabile… le secondarie hanno perso Talib, nel bene e nel male, e sicuramente si presentano con meno esperienza, ma forse elimineranno le penalità incomprensibili e speriamo nell’esplosione finale di Roby … ultima cosa lo special team: trovare un ritornatore all’interno del roster sarà l’obiettivo primario e, ad oggi, questo dilemma non pare risolto …

    1. La OL secondo me è ancora così così, Veldheer come RT non mi piace per niente. L’anno scorso ho perso il conto si quanti sack ha fatto subire ad Arizona contro Dallas.
      E qui entra in gioco Keenum. Keenum non è un top QB ma non regala palla. L’anno scorso ha fatto 22 TD e solo 7 intercetti. Ma è stato anche quello che ha completato il maggior numeeo di passaggi sotto pressione. È nella situzione poi che anche se non ripete la sua stagione top, può venire qui, fare un lavoro peggiore e fare comunque la figura del salvatore.

      In difesa il pacchetto dei ILB non è che mi fa urlare al miracolo, ma poi il resto ci siamo. Si spera nella OL per fare rifiatare la difesa e avere una posizione di campo migliore

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