NCAA Preview 2018: Big Ten – East Division

Quarta puntata dei nostri preview NCAA 2018 dedicato alla Big Ten più precisamente alla East Division della Conference (qui il preview della West Division). Nei prossimi giorni le Media Guide delle diverse Università.

Indiana Hoosiers

indiana

Preseason Ranking: 63

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Head Coach: Tom Allen (2° stagione, 5-7)

Record 2017: 5-7

Match da non perdere: MSU (22 settembre), Purdue (24 novembre).

Punti di forza: Dopo aver mancato la terza apparizione consecutiva ad un Bowl di fine stagione, gli Hoosiers ci riprovano potendo contare su un calendario agevole che eviterà perlomeno lo scontro con Wisconsin. Il ritorno dall’infortunio dell’ottimo wide receiver Nick Westbrook e di alcuni giocatori nella secondaria sono sicuramente punti a favore. Dalle parti di Bloomington sono di certo più conosciuti per il basket, ma quest’anno gli Hoosiers del football possono tornare a sperare in un record quantomeno positivo.

Punti deboli: La secondaria ha visto la partenza di molti titolari: Rashad Fant, Tony Fields e Chase Dutra. A’Shon Riggins verrà promosso da riserva del primo a CB titolare, vedremo le garanzie che saprà dare; la safety Dutra non ha ancora un sostituto designato, e ciò non può che sottolineare come la secondaria rappresenti tuttora il punto debole degli Hoosiers.

L’attacco: Il QB titolare dovrebbe essere Peyton Ramsey (1300 yards lanciate lo scorso anno per dieci TD) ma occhio alla spinta del former Arizona Brandon Dawkins, arrivato con molte aspettative. Il reparto ricevitori può contare su giocatori efficaci come Whop Philyor e Luke Timian, oltre a Westbrook. Occhio alle corse del RB Morgan Ellison, che potrà contare sui varchi che gli verranno aperti da una linea offensiva migliorata.

La difesa: I problemi della secondaria vanno di pari passo con quelli relativi al ruolo di Linebacker. Gli Hoosiers hanno salutato Tegray Scales e Chris Covington, due titolari e tra i migliori nella difesa della scorsa stagione. C’è il ritorno di Marcelino Ball dall’infortunio, che all’occorrenza può giocare anche da safety, mentre altre aspettative sono riposte in Kiante Walton e Raekwon Jones.

I prospetti: In chiave draft occhio al wide receiver Nick Westbrook, uno dei migliori del suo ruolo durante la stagione 2016. Saltata la scorsa annata per infortunio occorso già alla prima gara, dopo le 950 yards di ricezione e i 6 TD di due anni fa le aspettative non possono che essere alte. Da considerare anche il QB Brandon Dawkins, che arriva da senior dopo tre buone stagioni sotto il sole cocente dell’Arizona; c’è chi, tra gli addetti ai lavori, lo da già titolare al posto di Ramsey: staremo a vedere.

Maryland Terrapins

maryland

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Preseason Ranking: 51

Head Coach: D.J. Durkin (3° stagione, 10-15)

Record 2017: 4-8

Match da non perdere: Rutgers (13 ottobre), at Penn State (24 novembre).

Punti di forza: Dopo un’annata deludente, I Terps possono essere fiduciosi visti i rientri dagli infortuni dei QBs Kasim Hill e Tyrrell Pigrome e del DE Jesse Aniebonam, che possono garantire qualità nei loro reparti. L’innesto di Matt Canada, former LSU, come coach della linea d’attacco darà esperienza al reparto, garantendo protezione e fornendo l’apertura di spazi per il backfield.

Punti deboli: La perdita dell’All-Big D.J. Moore è sicuramente il punto più spinoso per i Terps; il wide receiver ha guidato la lega lo scorso anno sia in ricezioni che in yards ricevute e non sarà facile coprire la sua mancanza; inoltre la pass rush dei Terps, nella scorsa stagione pressoché inesistente rimane un problema, anche se con il ritorno di Aniebonam si spera di alzare quel 3.5 di media sacks che è davvero troppo poco per competere in un bowl.

L’attacco: Bisognerà capire chi farà il QB titolare tra Bortenschlager, Hill e Pigrome col primo per ora in testa nelle preferenze. Taivon Jacobs dovrà rimpiazzare Moore dopo le 530 yards e i 5 TD della scorsa stagione; l’OL è stata flagellata con diversi infortuni e per ora vede ancora ai box gli starters Terrance Davis, guardia, e Derwin Gray, LT. Nel backfield invece c’è abbondanza, con Ty Johnson e Lorenzo Harrison che si caricheranno sulle spalle il gioco di corsa.

La difesa: Detto del ritorno di Aniebonam dopo l’infortunio, gli arrivi del DE Byron Cowart, del LB Tre Watson e del CB Marcus Lewis andranno presumibilmente ad impattare migliorando una difesa che nel 2017 ha concesso 37 punti di media per gara. Le aspettative sono soprattutto sul primo dei tre, former Auburn e top prospetto nel 2015 che cerca una chance per rilanciarsi.

I prospetti: Taivon Jacobs avrà la sua occasione di non vivere più nell’ombra di Moore e di emergere come top receiver della squadra; le qualità ci sono e in Maryland si aspettano molto da lui. Occhi puntati anche su Aniebonam, che dopo l’infortunio avrà tanta voglia di rivalsa: giocando poi in un ruolo chiave che va così migliorato, il DE può avere nella prossima stagione il suo trampolino di lancio.

Michigan Wolverines

michigan

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Preseason Ranking: 5

Head Coach: Jim Harbaugh (4° stagione, 28-11)

Record 2017: 8-5

Match da non perdere: Wisconsin (13 ottobre), at Michigan State (20 ottobre), Penn State (3 novembre), at OSU (24 novembre).

Punti di forza: Dalle parti di Ann Arbour quest’anno le aspettative sono altissime; Jim Harbaugh, da quando allena in Michigan, avrà a disposizione il roster più completo e competitivo potendo contare sul ritorno di ben 18 starters dopo l’anno di transizione della scorsa annata. Il QB Shea Patterson, arrivato da Ole Miss, è sicuramente un punto di forza aggiunto che sostituirà Peters dopo che quest’ultimo ha concluso la stagione in modo non proprio indimenticabile, vista la sconfitta al bowl contro South Carolina. La difesa rimane comunque il reparto migliore della squadra e il vero punto di forza dei Wolves.

Punti deboli: Con un roster così completo è difficile trovarne, ed infatti il punto debole più grande è rappresentato dal calendario; i Wolverines, se vorranno avere una chance di puntare ai playoff, dovranno passare per le forche caudine di Michigan State, Notre Dame e soprattutto OSU. Contro gli odiati rivali, sotto la direzione di Harbaugh, i Wolves hanno vinto solo una volta in 6 confronti; quest’anno il “The Game” avrà ancora in palio tutto o niente per entrambe, ma Ohio potrà contare sulla spinta dei 100.000 e più di Columbus.

L’attacco: Nel backfield Michigan ha due armi devastanti come Karan Higdon e Chris Evans; lo scorso anno il duo ha combinato 1700 yards corse per 17 TD, numeri che possono far ben sperare in vista di un’annata lunga e difficile. Il problema dello scorso anno è stato il reparto ricevitori: tutti insieme hanno collezionato la miseria di soli tre touchdown. Il talento però non manca e i ritorni di Tarik Black, Grant Perry e Nico Collins, dopo l’anno di ossatura, possono garantire una produzione sicuramente superiore al 2017.

La difesa: Se l’attacco è di ottima caratura, il vero punto di forza è come detto la difesa: lo scorso anno sono state solo 270 le yards di media concesse per partita, e Michigan è risultata la terza migliore difesa della nazione. Nella secondaria, David Long e Lavert Hill formano una delle coppie di CB migliori dell’intera nazione; le safety Tyree Kinnel e Josh Metellus puntellano il reparto dei DB. I linebacker Devin Bush e Khaleke Hudson sono anch’essi tra la crème della crème nel ruolo e i lineman Rashan Gary e Chase Winovich arricchiscono ancor di più la forza della difesa migliore della conference, al pari forse solo di OSU. La perdita di Maurice Hurst non dovrebbe poi farsi sentire più di tanto ad Ann Arbour.

I prospetti: Michigan è sempre stata fucina di talenti, e quest’anno non è da meno; c’è davvero l’imbarazzo della scelta, tra attacco e difesa. Occhio davvero al linebacker Devin Bush, che dopo un’ottima stagione quest’anno può consacrarsi definitivamente. Misto di forza e agilità, Michigan punta molto su di lui per arrivare ai playoff. In attacco riflettori sull’esplosività di Chris Evans, bravo sia negli spazi che da bloccante. I CB Long e Hill sono entrambi al vertice, e anche loro meritano considerazione.

Michigan State Spartans

Michigan State

Preseason Ranking: 12

Head Coach: Mark Dantonio (13° stagione, 100-45)

Record 2017: 10-3

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Match da non perdere: at Indiana (22 settembre), at Penn State (13 ottobre), Michigan (20 ottobre), OSU (10 novembre).

Punti di forza: La scorsa stagione è stata piena di soddisfazioni per gli Spartans, che hanno raccolto ben sette vittorie in più rispetto al 2016. Mark Dantonio è un coach affermato e anche quest’anno è alla guida di una squadra dall’ottima ossatura, con ben 19 starters confermati. Il quarterback Brian Lewerke è stato uno dei migliori nel 2017 e dalla sua crescita passa molto del destino di MSU. Altro punto di forza è il calendario; gli Spartans ospiteranno a East Lansing sia Michigan che Ohio State, potendo contare così sul fattore campo in due sfide cruciali per il titolo di conference.

Punti deboli: La scorsa stagione ha evidenziato una certa difficoltà a macinare yards dal backfield: la media è stata sulle 3.5 a portata. Se gli Spartans limano anche questo aspetto possono seriamente impensierire le altre pretendenti. Bisognerà fare i conti anche col fattore fortuna; nel 2017 MSU ha vinto spesso in maniera risicata, ben sei partite sotto i dieci punti di differenza. Può essere che la ruota giri, soprattutto nelle partite chiave.

L’attacco: Lewerke è abile e può fare un po’ di tutto: stare nella tasca e affidarsi al gioco aereo oppure decidere di correre e guadagnare terreno da solo. L’OL fornisce ottima protezione, e l’OG Kevin Jarvis è astro nascente così come il compagno Jordan Reid. Felton Davis e Darrell Stewart sono una coppia di ricevitori complementari e che danno varietà al gioco: il primo più possente, il secondo più agile e scattante. Occhio anche a Cody White, 35 ricezioni da true freshman la scorsa stagione.

La difesa: Anche gli Spartans, così come i Wolverines, hanno nella difesa il loro reparto migliore, settima del paese lo scorso anno. I tackle Panasiuk e Williams sono di alto livello, mentre Joe Bachie si sta affermando come miglior linebacker dell’era Dantonio. La secondaria poi è eccezionale e vede in Justin Layne e Josiah Scott due CB che sicuramente sbarcheranno in NFL. Occhio alla safety David Dowell, già cinque intercetti lo scorso anno.

I prospetti: Brian Lewerke è il nome caldo, e si contende la palma di miglior QB dell’intera conference assieme ad Alex Hornibrook dei Badgers e Mc Sorley dei Nittany Lions: è un giocatore completo e versatile in tutto quello che deve fare e la sua scorsa stagione è stata a dir poco strepitosa. Da evidenziare anche la guardia Kevin Jarvis e il tackle Panasiuk, molto strutturati ma che fanno un lavoro pulito e che spesso è stato determinante nel 2017.

Ohio State Buckeyes

Preseason ranking: 4

Head Coach: Urban Meyer (7° stagione, 73-8)

Record 2017: 12-2

Match da non perdere: at Penn State (29 settembre), at MSU (10 novembre), Michigan (24 novembre).

Punti di forza: I Buckeyes non hanno bisogno di tante presentazioni: oltre ad essere la squadra più tifata d’America a livello collegiale, è anche una delle più forti tra tutte le conference. Urban Meyer è sicuramente un punto di forza: alla sua settima stagione, con alle spalle un titolo nazionale e svariati bowl, l’Head Coach avrà tra le mani un roster ancora competitivo, che però dovrà ovviare ad alcune perdite. La squadra è forte e coperta in tutti i reparti, e l’obiettivo rimane quello di accedere ai playoff dopo che lo scorso anno sono mancati, nonostante il titolo della Big Ten portato a casa assieme poi al Cotton Bowl ai danni di USC.

Punti deboli: Alcuni giocatori chiave della scorsa stagione sono stati draftati, e ci sono ruoli scoperti soprattutto nella linea d’attacco e nella secondaria. Inoltre, a Columbus sono sbarcati nuovi coordinatori difensivi, le cui meccaniche e idee potrebbero non essere da subito assimilate: Taver Johnson sarà il nuovo coach dei cornerback mentre da Washington State è arrivato Alex Grinch che sarà il nuovo co-defensive coordinator. Pericolose poi le trasferte a MSU e soprattutto al Beaver Stadium di Penn State, che avrà il dente avvelenato dallo scorso anno.

L’attacco: J.T. Barrow non sarà più il QB titolare e il suo posto lo prenderà Dwayne Haskins che, a quanto pare e a detta dello stesso Meyer, sembra un astro nascente. Al suo fianco, nel backfield, c’è un vero portento: J.K. Dobbins, lo scorso anno 1400 yards corse da freshman, è già stato definito l’erede di Ezekiel Elliot. L’OL soffre invece le partenze del centro Billy Price e del tackle Jamarco Jones, anche se i nomi su cui fare affidamento non mancano: Thayer Munford è un tackle molto valido, così come Brady Taylor può benissimo essere il sostituto di Price. Tra i ricevitori il TE Jeremy Ruckert sarà sicuramente il target preferito di Haskins.

La difesa: Ohio rimane fortissima in difesa, nonostante il vuoto che Denzel Ward lascia nella secondaria. I DE Nick Bosa e Chase Young, assieme al tacke Dre’Mont Jones formano probabilmente la linea difensiva più forte del paese assieme a quella di Clemson. Tra i linebacker Baron Browning e Tuf Borland dovranno fare la differenza, mentre nella secondaria ci sarà spazio per gli emergenti Jeffrey Okudah e il freshman Shaun Wade, che copriranno l’assenza di Ward. Il junior Jordan Fuller, safety, suggella poi il reparto.

I prospetti: Di talenti OSU ne ha davvero tanti; in attacco verrebbe da fare per primo il nome del RB Dobbins, che lo scorso anno ha impressionato la Big Ten con le sue scorribande: 100 yards corse a partita di media, un totale di 135 ricevute e ben 7 TD sono gran cosa per un freshman. In difesa riflettori sul DE Nick Bosa, sulle orme del fratello Joey che già bazzica in NFL: misto di forza ed esplosività, Bosa è abile con le mani e scattante, e può giocare sia da end che da interno alla linea.

Penn State Nittany Lions

penn state

Preseason Ranking: 11

Head Coach: James Franklin (5° stagione, 36-17)

Record 2017: 11-2

Match da non perdere: at Pitt (8 settembre), OSU (29 settembre), Michigan State (13 ottobre), Wisconsin (10 novembre), Maryland (24 novembre).

Punti di forza: Penn State ha fatto passi da gigante nelle ultime due stagioni e, sotto la guida del capace James Franklin, i Nittany Lions possono ancora essere considerati tra i pretendenti al titolo di conference. Nonostante alcune grosse perdite, la rosa rimane di qualità sia in attacco che in difesa, e ci sono sostituti validi in tutti i reparti. Una grossa mano la da poi la schedule; Penn State dovrà affrontare sostanzialmente solo una trasferta insidiosa, quella di Ann Arbor contro Michigan, mentre al Beaver Stadium ospiterà in primis Ohio State, poi Michigan State e alla fin fine anche Wisconsin. Se i Nittany Lions vogliono vincere la Big Ten, lo dovranno fare in casa, quindi più volentieri.

Punti deboli: Non possiamo che partire dall’addio di Saquon Barkley, probabilmente il giocatore migliore di tutta la passata stagione a livello nazionale. Barkley lascia un bel vuoto, anche perché faceva e gli riusciva fare un po’ di tutto. Con lui se ne sono andati anche il receiver DaeSean Hamilton e il Tight End Mike Gesicki, che in più occasioni hanno salvato la baracca lo scorso anno. Tra i ricevitori comunque non ci dovrebbero essere grossi problemi di depth mentre tutto da vedere sarà l’impatto che avrà il nuovo offensive coordinator Ricky Rahne, dopo che Joe Moorhead ha lasciato per diventare Head Coach a Mississipi State.

L’attacco: Trace McSorley è un ottimo QB e il suo ritorno come starter lascia ben sperare Penn State. Miles Sanders sarà il sostituto di Barkley e da junior avrà l’occasione di mettersi definitivamente in mostra: non è un RB di basso livello, ma non può nemmeno essere l’erede del 26. Tra i ricevitori Penn State continua ad avere talenti come Juwan Johnson, DeAndre Thompkins, e i freshmen KJ Hamler e Justin Shorter: si continuerà su alti livelli. Anche l’OL ora è più forte e numerosa, forse la migliore dei fin qui quattro anni di Franklin.

La difesa: Il ritorno di soli due titolari può essere un campanello d’allarme, visto che lo scorso anno le cose sono andate più che bene con soli 16 punti di media concessi a partita. Tuttavia ci sono note positive, come il ritorno dall’infortunio del CB John Reid e il fatto di avere Micah Parsons tra i linebacker, uno dei migliori del paese. Nella linea il DE Shareef Miller dovrà guidare invece un gruppo meno esperto, mentre nella secondaria la safety Lamont Wade rimane un giocatore di ottima caratura.

I prospetti: Trace McSorley è chiamato a confermarsi dopo un’annata sorprendente: non avrà più Barkley al suo fianco, ma il QB dei Nittany Lions ha dimostrato più volte di avere un buon braccio, collezionando tra l’altro più di 3500 yards e 28 TD nel 2017. DeAndre Thompkins va considerato, dopo l’ottimo impatto della scorsa stagione da più di 400 yards ricevute, come astro nascente tra i ricevitori: quest’anno poi godrà di più spazio viste le partenze di Hamilton e Gesicki, e così le possibilità di fare meglio consacrandosi definitivamente non possono essere che elevate.

Rutgers Scarlet Knights

rutgers

Preseason ranking: 87

Head Coach: Chris Ash (3° stagione, 6-18)

Record 2017: 4-8

Match da non perdere: at Maryland (13 ottobre), at MSU (24 novembre).

Punti di forza: Sebbene da queste parti il college football lo abbiano inventato, la storia di Rutgers non è mai stata sinonimo di gloria e campionati vinti. Parola chiave continuità; lo scorso anno, il secondo di Chris Ash, la squadra è nettamente migliorata passando dalle due vittorie del 2016 alle quattro del 2017, di cui ben tre in Big Ten. Il punto di forza rimane il backfield, nel quale gravitano alcuni nomi interessanti. Nel New Jersey quest’anno si spera di arrivare ad un bowl di fine stagione, anche se la corsa non sarà semplice.

Punti deboli: L’attacco del 2017 è stato tra i più poveri della nazione, con solo 18 punti di media a partita. Quest’anno non si è tuttavia sicuri di invertire il trend negativo, dal momento che bisognerà valutare l’arrivo del nono offensive coach degli ultimi nove anni, John McNulty. Inoltre ci sono problemi di depth in ruoli chiave sia in attacco che in difesa, quest’ultima con problemi soprattutto nella pass rush.

L’attacco: Artur Stikowski sarà il nuovo QB da true freshman, dopo che lo scorso anno il senior Gio Rescigno ha lanciato solo per 517 yards. I running back Jonathan Hilliman (lo scorso anno più di 600 yards a Boston College) e Raheem Blackshear, che lo scorso anno ha fatto vedere buone cose, sono i cavalli da corsa ai quali verrà affidata la maggior parte della produzione offensiva. Il gruppo dei ricevitori è giovane e avrà tanti debuttanti, mentre nella OL Tariq Cole e Kamaal Seymour sono dei buoni puntelli.

La difesa: La forza sta sicuramente nel reparto linebacker, con Trevor Morris e Deonte Roberts che assieme hanno combinato quasi 250 tackle lo scorso anno. Nella secondaria c’è del talento, soprattutto nel reparto dei CB in cui i nomi di Isaiah Wharton e di Blessuan Austin, il quale torna dopo un anno fermo per infortunio, sono di riferimento. I problemi stanno nella linea difensiva, già non molto forte, che dovrà scontare un paio di assenze pesanti.

I prospetti: Trevor Morris è il giocatore leader della difesa: è un linebacker che può giocare sia al centro che all’esterno del reparto e l’anno scorso ha combinato giocate di forza a situazioni in cui la velocità contava di più. Se gli Scarlet Knights sono molto migliorati in difesa dal 2016, il merito è sicuramente di Morris. C’è tanta curiosità per vedere all’opera anche il RB Jonathan Hilliman, che arriva da Boston con tante aspettative.

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