NCAA Preview 2018: ACC – Atlantic Division

Quinta puntata dei nostri preview NCAA 2018 dedicato alla ACC (Atlantic Coast Conference)  più precisamente alla Atlantic Division della Conference. Nei prossimi giorni il preview della Coastal Division e le Media Guide delle diverse Università.

Boston College Eagles

Boston College

Preseason ranking: 39

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Head Coach: Steve Addazio (6° anno: 31-33)

Record 2017: 7-6

Match da non perdere: at NC State (6 ott.) Louisville (13 ott.) Miami (27 ott.) at Virginia Tech (3 nov.) Clemson (10 nov.) at FSU (17 nov.)

Punti di forza: Boston College è uno di quei programma che possono fare step up quest’anno. Già nel 2017 gli Eagles ci avevano dimostrato la loro pasta e dopo un avvio da 2-4 e le partite contro Louisville, Florida State ed NC State ancora da giocare, in pochi nutrivano speranze di Bowl. La squadra di Addazio invece è uscita fuori bene da questo trittico di partite (umiliando anche i malcapitati Seminoles) e l’obiettivo per la stagione 2018 è ripetere perlomeno la striscia positiva grazie alla presenza di uno dei migliori RB della nazione.

Punti deboli: Il nodo QB e ancora una volta la durezza della schedule, si frappongono tra Boston College e il record positivo. Anche la difesa contro le corse, da sempre punto di forza di questo programma, ha faticato molto l’anno scorso e l’assenza di qualche giocatore e il solito dilemma degli infortuni, ha impedito agli Eagles di dominare nel lato difensivo della palla.

L’attacco: Il team di Addazio è famoso per la forza delle sue difese. Basti pensare che due anni fa concluse con un record di 2-10 riuscendo però a classificare la propria difesa nella top 5 della nazione. Dall’anno scorso, e con quasi tutti gli stessi interpreti nel 2018, finalmente Boston College ha dimostrato di avere un attacco. Certo c’è il problema Anthony Brown; il QB designato sarebbe lui ma non si è ancora ripreso dall’infortunio al ginocchio subìto nel novembre 2017. Molto meglio il gioco su corsa poiché AJ Dillon è uno degli astri nascenti della NCAA dopo un’annata memorabil

a presenza di Dillon però è un arma a doppio taglio; se da una parte la linea offensiva è pressoché la stessa e lo ha aiutato molto a produrre yard su yard, dall’altra parte non c’è depth a ruolo ecco perché il lavoro sulle spalle di Dillon potrebbe pesare non poco.

La difesa: La difesa è indubbiamente il reparto da cui ci si aspettano le cose migliori anche se l’assenza di Harold Landry nello spot di End e quello di Noa Merritt all’interno non sono da sottovalutare. Zach Allen però ritorna come uno dei migliori difensori della ACC ed insieme al NT Ray Smith formeranno una coppia molto temibile. Boston College vedrà il rientro anche di 3 starter in una secondaria che l’anno scorso ha fatto molto bene e anche il reparto LB, sebbene privo di Ty Schwab, è ancora solido grazie alla presenza di John Lamot anche se come detto prima, c’è da migliorare la difesa contro le corse.

I prospetti: I 3 giocatori di Boston College scelti nel 2018 possono rappresentare un ottimo punto di arrivo per il programma di Addazio. Nel 2019 però potrebbe andare ancora meglio dato che il numero di player scelti potrebbe raddoppiare se non addirittura triplicare. Di questa nidiata di prospetti è ancora una volta un difensore colui che potrebbe uscire prima dal Draft 2019. Stiamo parlando infatti di Zach Allen che senza la presenza di Harold Landry, che ne nascondeva le reali potenzialità, può uscire definitivamente allo scoperto. Allen è un giocatore dinamico, rapido e ha quella “flexibility” per giocare sia da interno che da esterno che piace tanto alle squadre NFL. Il suo Draft Stock provvisorio è talmente alto che qualcuno lo ha posto come una scelta tra le prime 10; ora spetta a lui il compito di confermare questo trend.

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Clemson Tigers

Clemson

Preseason ranking: 2

Head Coach: Dato Swinney (11° anno: 101-30)

Record 2017: 12-2

Match da non perdere: at Texas A&M (9 sett.) at FSU (27 ott.) Louisville (3 nov.) South Carolina (24 nov.)

Punti di forza: Clemson, cosi come Alabama, ormai ha fatto l’abitudine a partecipare ai PO di College Football. Difficilmente (anzi diciamo pure che è impossibile) una squadra come quella di quest’anno fallire quest’obiettivo e i Tigers, con leggero vantaggio rispetto ai ’Tide, godono dei favori del pronostico per la vittoria finale. Va da sé che un programma come questo è tutto un punto di forza, a cominciare dalla D Line, e presenta pochissimi punti deboli; in più la mentalità inculcata da Dabo Swinney ai suoi giocatori non solo è quella vincente ma è anche quella che fa rimanere i ragazzi con i piedi per terra e che non comporta cali di concentrazione.

Punti deboli: Trovare punti deboli a questo team è veramente difficile. Probabilmente la QB Battle tra Kelly Bryant (che ha giocato quasi tutte le partite l’anno scorso) e il super star recruit Trevor Lawrence, potrebbe togliere energie e concentrazione sia all’uno che all’altro. In più, paradossalmente, la perdita di tanti giocatori passati in NFL, non incide più di tanto in un roster cosi profondo e pieno di talento come quello di Clemson.

L’attacco: Detto del dualismo tra Bryant e Lawrence (con il secondo che ad oggi sembra leggermente in vantaggio) i Tigers si presentano con un pacchetto ricevitori leggermente ridimensionato (causa partenze di Dion Cain e Ray Ray McCloud) ma che può contar ancora su Hunter Renfrow e Tee Higgins; una grossa mano poi potrebbe arrivare da un altra coppia di recruit a 5 stelle come Derion Kendrick e Justyn Ross. Travis Etienne è il back #1 con Tavien Feaster Adam Choice pronti nelle rotazioni mentre la O-Line vedrà l’innesto di 2 nuove G per via delle partenze di Tyrone Crowder e Taylor Hearn.

La difesa: La difesa ma sopratutto il fronte difensivo è senza troppi dubbi di livello NFL. Dexter Lawrence, Christian Wilkins, Clelin Ferrell e Austin Bryant rappresentano un quartetto quasi impossibile da superare con i primi due che potrebbero essere tranquillamente 2 top 5 pick del prossimo Draft. Anche il pacchetto LB è ben ancorato ed è cappeggiato da Kendall Joseph con Isaiah Simmons (che sarebbe una S ma si sposta molto più avanti) e J.D. Davis in supporto: dietro di loro le rotazioni potrebbero essere anche meglio dei titolari.Grazie poi al lavoro della pass rush, ne trae beneficio anche la secondaria che nel 2017 ha intercetto ben 14 palloni; Tanner Muse è un ottimo tackler nello spot di S con Trayvon Mullen #1 CB. Anche qui i backup potrebbero rivelarsi meglio degli starter.

I prospetti: Ogni anno Clemson ci ha abituati a contribuire in maniera pesante nel Draft. Quest’anno i giocatori chiamati, sopratutto al primo giro, potrebbero essere almeno 3 ecco perché è difficile sceglierne uno. Se però dobbiamo essere obbligati il nostro dito punta dritto dritto verso Dexter Lawrence che se non è la prima scelta del Draft 2019 è sicuramente tra le prime 3-5. Lawrence è uno dei più dominanti D Lineman degli ultimi anni al College e nonostante la grossa mole (6’4 per 340 pound) si muove con rapidità e agilità nella linea di scrimmage. Paragonato da molti a Suh, il difensore di Clemson negli ultimi tempi però ha dovuto combattere contro qualche infortunio di troppo ma nonostante questo il suo Draft

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Florida State Seminoles

Florida State

Preseason ranking: 13

Head Coach: Willie Taggart (Primo anno)

Record 2017: 7-6

Match da non perdere: Virginia Tech (4 sept.) at Louisville (29 sept.) at Miami (6 oct.) Clemson (27 oct.) at NC State (3 nov.) at Notre Dame (11 nov.) Florida (24nov.)

Punti di forza: Ci sono tanti punti interrogativi che circondano uno dei programmi più in vista degli ultimi 8 anni; quel che è certo, dopo 7 anni di gestione Fisher, è che Jimbo non ci sarà più sulla sideline. Willie Taggart ha preso la sua eredità ed è forse questo il vantaggio da sfruttare per i Seminoles. Taggart è infatti un gran rebuilder di programmi in crisi ed è uno dei migliori recruiter in America; la nuova vita di Florida State inizia proprio da qui.

Punti deboli: L’arrivo dell’ex coach di Oregon però pone tutta una serie di question mark: Taggart infatti ha, nella sua storia da allenatore, un record negativo, non ha mai vinto un Bowl e non ha mai vinto un Championship Game. Non bastasse la cabala la squadra ha numerosi spot da ricostruire come il pacchetto ricevitori, il nodo QB e la difesa è praticamente da rifondare. Il lavoro del nuovo coach si prospetta quantomai lungo e difficile.

L’attacco: Insieme a Taggart è giunto a Tallahassee anche un nuovo OC (Walt Bell) ma è chiaro che l’impostazione offensiva parta dall’ex coach dei Ducks. La situazione QB è invece allo stallo: in condizioni normali non c’è dubbio che lo spot sia ricoperto da Deondre Francois ma l’infortunio subìto nell’opener contro Alabama l’anno scorso pone ancora dubbi sulla tenuta fisica. James Blackman ha giocato bene per essere un Freshman ma ha lanciato troppi intercetti e non ha la running ability che Taggart vuole nel suo attacco. Molto meglio la coppia di RB che possiamo considerare senza dubbi una delle (se non la migliore) della NCAA: Cam Akers e Jacques Patrick sono infatti un duo temibilissimo e anche nelle rotazioni possono contare sul contributo di alcuni giovani interessanti. La situazione ricevitori è un po’ critica poiché George Campbell potrebbe essere la soluzione #1 ma anche lui ha problemi di tenuta fisica; si spera nell’astro nascente Tamorrion Terry che ha fatto vedere cose buone nello Spring game. La O-Line invece può contare su due futuri NFL player come il C Alec Eberle e il T Derrick Kelly.

La difesa: Il defensive front sarà orfano di Derrick Nnadi e Josh Sweat ma il ritorno di Demarcus Christmas e Brian Burns garantisce stabilità alla linea. Come tradizione nel programma di Florida State c’è tantissimo talento in tutto il roster ma è chiaro che la mancanza di alcuni perni renda più instabile la situazione: è il caso del reparto LB che hanno perso Matthew Thomas e Ro’Derrick Hoskins e quindi bisognerà fare di necessità virtù. Peggio la situazione della secondaria che si troverà a rimpiazzare una star come Derwin James e giocatori del calibro di Nate Andrews, Tarvarus McFadden e Trey Marshall. Ritorniamo al discorso del talento (poiché anche tra i DB ci sono player dal sicuro avvenire come la star recruit Jaiden Woodbey) ma sostituire una batteria del genere sarà impresa impossibile.

I prospetti: Florida State è sempre stata un grande serbatoio per la NFL e il Draft 2019 non farà assolutamente differenza. Sono infatti tanti i player dei ‘Noles che finiranno ai piani alti sia in attacco che in difesa; la voce grossa però la fa la linea offensiva che schiera 2 cavalli purosangue Alec Eberle e Derrick Kelly. Dei due Eberle ha più probabilità di uscire prima non solo per la sua bravura ma anche per la sua esperienza. Eberle ha infatti alle spalle ben 32 partite da titolare che lo pongono come uno dei migliori Centri in uscita secondo molti analisti.
Stock non dovrebbe subire grosse variazioni.

Louisville Cardinals

Louisville

Preseason ranking: 40

Head Coach: Bobby Petrino (5° anno: 75-27)

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Record 2017: 8-5

Match da non perdere: Alabama (2 sett.) FSU (29 sett.) at Clemson (3 nov.) NC State (17 nov.)

Punti di forza: C’è vita dopo Lamar Jackson? Questa la domanda cruciale che si fanno addetti ai lavori e tifosi dei Cardinals dopo il passaggio di Jackson ai Ravens. E la risposta è si: in primis perché c’è sempre Bobby Petrino e poi perché il team presenta ancora tanti giocatori chiave in entrambi i lati della palla. Sicuramente sarà meno divertente da vedere, questo si; ma non pensiate che questo è un team allo sbando perché vi sbagliereste di grosso.

Punti deboli: L’assenza di Jackson però peserà non solo a livello di pass production ma anche a livello di running game. L’ex #8 infatti ha portato in dote 1,601 yard on the ground e non è presente a roster, al momento, un giocatore che possa prendere questa eredità. Situazione precaria anche per quanto riguarda la secondaria poiché le partenze di Jaire Alexander e Truman Washington lasciano vacanti spot fondamentali per l’economia della difesa.

L’attacco: Con Jackson ormai a Baltimora, il coach ha dato il via libera a Jawon Pass che non sarà mai come il nativo della Florida ma è comunque una creatura di Petrino. Il nuovo Signal Caller avrà a disposizione molte freccia al suo arco inclusi Jaylen Smith, Dez Fitzpatrick e Seth Dawkings mentre il corpo RB, come accennato prima, non potrà contare sulle 2,700 yard e i 29 TD combinati del 2017; spetterà a Dae Williams il compito di provare a rendere credibile il running game.Anche la Offensive Line ha bisogno di fare step up poiché gli scramble di Jackson hanno coperto molte delle magagne degli OL.

La difesa: Detto del problema principale della difesa, cioè la secondaria, il fronte difensivo si presenta con alcuni JUCO transfer come Michael Boykin e Jared Goldwire che dovranno agire sopratutto “outside the box”. A reggere poi tutta la linea ci pensa il pacchetto LB, vero punto di forza del lato difensivo dei Cardinals; Dorian Etheridge, Jon Greenard e Landon Iakopo sono un trio di playmaker molto interessanti che dovrà agire anche in copertura per aiutare i DBs. In più servirà un upgrade per quanto riguarda ala difesa sui terzi down poiché Louisville ha concesso molto alle squadre che utilizzavano molto il gioco su passaggio (41% di conversione sui terzi down).

I prospetti: Negli ultimi 5 anni Louisville ha avuto un feeling particolare con il Draft; solo Alabama e Ohio State infatti possono vantare più first pick in questo lasso di tempo. Quest’anno i Cards potrebbero non avere questo privilegio ma ci sono comunque alcuni giocatori che dal secondo giorno in poi potranno dire la loro. Jaylen Smith, tra questi, è colui che se dovesse bissare i numeri dell’anno scorso vedrebbe il suo Draft stock alzarsi a dismisura. Certo non potrà trovare il feeling che aveva con Lamar Jackson ma Smith resta un WR dal potenziale altissimo. Capace di big plays da paura, Smith non è un semplice “go route” receiver ma riesce grazie alla sua abilità atletica ad estendere la “route tree” e rendersi ancora più pericoloso.

North Carolina State Wolfpack

north carolina state

Preseason ranking: 33

Head Coach: Dave Doreen (6° anno: 34-30)

Record 2017: 9-4

Match da non perdere: West Virginia (15 sett.) at Clemson (20 ott.) FSU (3 nov.) at Louisville (17 nov.)

Punti di forza: I Wolfpack l’anno scorso potevano essere addirittura un team migliore del record totale di 9-4. Questo perché le 4 sconfitte sono arrivate per un TD di differenza o anche meno. Considerando che l’attacco guidato da Ryan Finley si è dimostrato uno dei più divertenti ed efficaci da vedere, non c’è dubbio che la squadra di Doreen possa far divertire anche quest’anno.

Punti deboli: Se il lato offensivo della palla non presenta lacune particolari, lo stesso no nei può dire della difesa. La perdita di un mostro come Bradley Chubb, insieme a quella di altri 8 starter nel reparto, sarà difficile da digerire; certo già dal 2017 c’era abbastanza Depth per favorire le rotazioni ma un player cosi dominante al College come Chubb è un assenza impossibile da colmare.

L’attacco: Ryan Finley, come detto, sarà ancora per un’anno colui che chiamerà lo snap nell’attacco di NC State. Con lui un pacchetto ricevitori di assoluto rispetto come Kevin Harmon e Jakobi Meyers; certo l’assenza di un all around player com’era Jaylen Samuels si farà sentire, cosi come quella del RB Nyheim Hynes ma Reggie Gallaspy con le 506 yard e i 7 score da backup fanno ben sperare. Alti e bassi anche per quanto riguarda la O-Line che è stata la migliore in ACC nella pass protection (13 sack concessi) ma nel running game ha concesso un po’ troppo agli avversari.

La difesa: Combattere contro la perdita del miglior giocatore in squadra e in più non avere 8 starter della difesa, potrebbe mandare in bambola più di qualcuno. Ai Wolfpack però la situazione non sembra cosi grave come si possa pensare; la pass rush è infatti ancora solida, la difesa contro le corse è ancora una forza e la secondaria con il rientro di 3 titolari sembra stabilizzata. Gli obiettivi di questa difesa sono quelli di non concedere troppi big plays e di non pensare troppo alle assenze; mantenere alta la concentrazione è quantomai primario per il tema di Doreen.

I prospetti: Anche quest’anno NC State potrebbe dire la sua per quanto riguarda il Draft dopo l’exploit dell’aprile scorso con ben 7 giocatori scelti. Dopo la pick di Chubb nella top 5 un altro Wolfpack potrebbe finire al primo giro e stiamo parlando di Ryan Finley. Finley già da quest’anno aveva avuto la possibilità di entrare in NFL ma intelligentemente ha deciso di tornare per un altro anno. Con 3500 yard ammassate nel 2017 Finley si è dimostrato un modello di costanza che fa dei lanci nel mid-range e del feeling con i suoi ricevitori il suo punto di forza.

Syracuse Orange

syracuse

Preseason ranking: 66

Head Coach: Dino Babers (3° anno: 8-16)

Record 2017: 4-8

Match da non perdere: FSU (15 sett.) at Clemson (29 sett.) NC State (27 ott.) Louisville (10 nov.) Notre Dame (17 nov.)

Punti di forza: Il terzo anno in panchina di Dino Babers potrebbe essere quello giusto per riportare gli Orange in orbita Bowl. Questo 2018 sembra infatti l’anno di svolta di Syracuse grazie ad un attacco high-power guidato da Eric Dungey e grazie ad una schedule che sebbene non sia semplicissima, consente agli uomini in maglia arancione di giocare tutti i match clou in casa (tranne la sfida contro i Tigers) e sappiamo quanto sia difficile per una squadra collegiale giocare in un impianto al chiuso come quello di ‘Cuse (chiedere a Clemson nel 2017)

Punti deboli: Un attacco esplosivo concepito da una mente ultra offensiva come quella di Babers ha bisogno di avere tutti i pezzi al proprio posto. Ecco perché la perdita dei due top receiver, e le non sempre perfette condizioni fisiche di Dungey, fanno suonare il campanello d’allarme. In più anche la difesa ha bisogno di essere registrata poiché i 32 punti di media a partita subìti nel 2017 non sono concepibili quest’anno.

L’attacco: Detto della situazione fisica precaria di Dungey (che quando a posto è uno dei migliori QB della ACC) coach Babers si può consolare con il fatto che dietro di lui scalpita Tommy DeVito, QB redshirt freshman molto promettente. Anche la produzione sule corse ha bisogno di un upgrade ed il compito è affidato alla coppia Dontae Strickland e Moe Neal. Il reparto ricevitori oltre a un nugolo di player inesperti è guidato da Devin Butler e Nykeim Johnson che sono si giocatori di talento ma hanno bisogno di concentrarsi di più sul gioco e commettere meno errori. Nettamente meglio anche la O-Line che presenta la triade formata da Koda Martin, Cody Conway e Aaron Roberts, tutti player in odore di NFL.

La difesa: Per quanto riguarda la difesa il punto cardine è rappresentato da Chris Slayton che è diventato uno dei migliori, e anche sottovalutati, NT della conference. Negli angoli a dare la caccia al QB ci pensa la coppia formata da Kendall Coleman e Alton Robinson mentre il punto di forza dell’anno scorso, il reparto LB, potrebbe essere il vero punto debole quest’anno per via delle assenze dei vari Paris Bennett, Zaire Franklin e Jonathan Thomas. La secondaria presenta giocatori esperti ma anche qui la need principale è quella di creare turnover poiché Syracuse ha chiuso la stagione 2017 con soli 4 intercetti, troppo pochi per una squadra che punta ad una stagione vincente.

I prospetti: Rispetto al Draft di Dallas dello scorso aprile dove venne scelto un solo giocatore degli Orange (Zaire Franklin scelto al 7 giro dai Colts) quest’anno il discorso potrebbe essere diverso. Sono infatti 6 i giocatori di Babers che potrebbero finire tra i professionisti compreso il QB Dungey e i tre della Offensive Line. Di questi però quello che abbiamo scelto noi è il TE Ravian Pierce, big target da 6’3 e 237 pound. Dopo 2 anni spesi in uno JUCO ha ricevuto 263 yard e 4 TD nella passata stagione venendo utilizzato spesso in blocking support. Con una linea offensiva devastante come quella di quest’anno Babers potrebbe concedergli qualche sortita in più in redzone e creare mismatch contro i difensori avversari. Se dovesse andare tutto per il verso giusto Pierce sarebbe uno dei migliori 3 TE in uscita nel 2019.

Wake Forest Deamon Deacon

wake forest

Preseason ranking: 37

Head Coach: Dave Clawson (5° anno: 21-29)

Record 2017: 8-5

Match da non perdere: Notre Dame (22 sett.) Clemson (6 ott.) at FSU (20 ott.) at Louisville (27 ott.) at NC State (9 nov.)

Punti di forza: Ci sono voluti 3 anni Dave Clawson per riportare il programma di Visto-Salem ad un record vincente. Con la vittoria per 55 a 52 nel Belk Bowl contro Texas A&M Wake Forest si è dimostrata una squadra solida, che sa segnare e sa soffrire nei momenti peggiori. Certo in una ACC Atlantic dove la presenza di Clemson e Florida State (con Louisville e NC State da vere outsider) risulta un po’ scomoda, i Deamon Deacons dovranno dimostrare di mantenere lo stesso livello di performance e di compattezza che abbiamo visto nel 2017.

Punti deboli: Per mantenere certi standard qualitativi c’è bisogno che gli interpreti siano gli stessi o perlomeno siano di uguale valore. Questo potrebbe non essere possibile quest’anno dato che la squadra di Clawson partirà con un nuovo QB titolare. I buchi lasciati in alcuni spot chiave della difesa (come il ruolo di DE e il reparto LB) poi saranno i più difficili da sostituire e la schedule (con FSU, Louisville e NC State da affrontare fuori casa) non aiuta in questo senso.

L’attacco: 466 yard per game e una media di 35 punti a partita (seconda in ACC) sono il biglietto da visita dell’attacco di Wake Forest. Partendo dalle certezze non possiamo che cominciare dalla O-Line che vedrà il rientro di tutta la linea titolare, che si è ben comportata sia nel running game che in pass protection. Lo stesso dicasi per i RB che hanno nel trio Matt Colburn, Cade Carney e Christian Beal il giusto mix di esperienza e talento. Certo perdere John Wolford proprio in questo momento non è una delle notizie migliori ma il Junior Kendall Hinton nelle poche presenze del 2017 ha fatto vedere di saper gestire il peso dell’attacco.

La difesa: Nonostante il buon lavoro svolto dalla difesa nel 2017, la secondaria è stata un disastro. 272 yard concesse a partita sono un numero troppo grande per coltivare sogni di gloria e proprio il Belk Bowl, sebbene si sia concluso con una vittoria, ha dimostrato la carenza in questo reparto; la nota positiva è che 4 titolari su 5 rientreranno ai loro posti. Nell’inusuale fronte a 6 le mancanze di Duke Ejiofor, Grant Dawson e Jaboree Williams peseranno senza dubbio ma c’è ancora talento e la particolare conformazione della difesa (4-2-5) sono ancora punti di forza da sfruttare.

I prospetti: Il Draft Stock 2019 di Wake Forest non è certamente dei migliori poiché ci sono giocatori interessanti ma per i giri dal terzo giorno in poi. Cameron Glenn tra questi è quello che ha il grade più alto ed è una FS molto aggressiva. Nell’allineamento difensivo di Wake Forest è praticamente un LB sia nei subpackages che in condizioni di difesa base ma le sue qualità in copertura, unite anche ad un buon fiuto nella palla, ne fanno una S a tempo pieno nei piani alti.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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