I trofei prima del Vince Lombardi Trophy

Vi siete mai chiesti cosa venisse consegnato alla squadra vincitrice del campionato NFL prima dell’introduzione del Vince Lombardi Trophy?

Il pallone d’argento con base semi triangolare che siamo abituati a vedere alzare al cielo alla fine del Super Bowl è, di fatto, il terzo tipo di trofeo consegnato alla squadra che vince il campionato NFL, ed i due che lo hanno preceduto hanno una storia tanto simile tra di loro quanto singolare.

Nel 1920 la neonata APFA decise di assegnare un trofeo d’argento alla squadra vincitrice del campionato o, per meglio dire, alla squadra alla quale la lega avrebbe assegnato il titolo di campione. Si tratta di una sottigliezza lessicale ma, come abbiamo avuto modo di vedere in occasione delle controversie sui titoli del 1920 e 1921 (come vi abbiamo raccontato l’altro giorno), fondamentale nell’affermare che il campionato, fino alla modifica di tale regola, non lo avrebbe vinto necessariamente chi si fosse aggiudicato più partite, bensì la squadra nominata con apposita votazione da parte dei proprietari delle franchigie dell’APFA (poi NFL).
Ad ogni modo, questo trofeo sarebbe stato, nelle intenzioni della lega, itinerante, ed ogni anno sarebbe passato di mano da un vincitore all’altro finché una squadra non lo avesse vinto tre volte di seguito aggiudicandoselo definitivamente. Tale pratica era molto in voga, all’epoca, basti pensare alla Coppa Rimet di calcio, che passò di mano in mano fino a quando il Brasile se la aggiudicò definitivamente nel 1970 con la conquista del terzo titolo mondiale ai danni dell’Italia.

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Il trofeo venne donato dalla divisione pneumatici della Brunswick-Balke-Collender Company, un’azienda che si occupava di una miriade di prodotti e che ancor oggi (come Brunswick Company) va per la maggiore nella costruzione di attrezzature per il bowling , il fitness e la nautica, e per questo motivo prese il nome di Brunswick-Balke Collender Cup.
Il primo trofeo venne consegnato agli Akron Pros dopo aspre discussioni, tanto che, con il campionato terminato nel dicembre del 1920, il trofeo non venne consegnato prima dell’aprile dell’anno successivo. La curiosità maggiore è che, nonostante la consegna del trofeo che certificava la vittoria di Akron, il titolo venne in qualche modo “dimenticato” e considerato “non assegnato” per lungo tempo finchè, intorno al 1970, vennero rinvenuti i verbali delle riunioni in cui venne presa la decisione. Gli Akron Pros vennero quindi inseriti ufficialmente nell’albo d’oro della NFL al primo posto, fino a quel momento lasciato vacante.
Art Ranney e Frank Nied, proprietari dei Pros, ricevettero il trofeo dalle mani di Timmy Bryant, e da allora non se ne seppe più nulla, tanto che nessun museo o hall of fame di alcuna squadra può vantarne il possesso.

Nel 1921, Halas fece letteralmente carte false per vincere il campionato, ma nessun trofeo venne consegnato alla squadra vincitrice, e così fu anche per i campionati seguenti fino al 1934, quando il trofeo, che nel frattempo avrebbe dovuto essere stabilmente in mano dei Green Bay Packers dopo che la squadra del Wisconsin aveva vinto il titolo per la terza volta nel 1931, venne sostituito dall’Ed Thorp Memorial Trophy (nella foto), che ha avuto una storia altrettanto travagliata.

Nel 1932 la NFL aveva dovuto gioco forza “inventarsi” una partita di spareggio per determinare la squadra campione, dal momento che i Chicago Bears avevano terminato il campionato con un record 6-1-6 a fronte del record di 6-1-4 dei Portsmouth Spartans (ma vogliamo parlare del 10-3-1 dei Packers che, con il sistema odierno, avrebbero agevolmente vinto il titolo?). Togliendo i pareggi, che all’epoca non facevano classifica, le squadre erano in perfetta parità e si rivelò necessaria una partita supplementare, che venne poi vinta dai Bears.

Il successo fu tale che, a partire dall’anno successivo, la NFL decise di dividere le squadre in due Division facendo incontrare le due vincitrici in una finale che avrebbe assegnato il titolo.
Inventato il “Championship Game”, restava solo da (re)inventarsi il “Championship Trophy”. Detto fatto, la NFL fece creare un trofeo in argento sormontato da un giocatore di football, con la previsione di incidere sul corpo del trofeo i nomi delle squadre vincitrici. Anche questo, come il precedente, avrebbe dovuto viaggiare di mano in mano ogni anno, ma le cose non andarono esattamente così.

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Il trofeo venne intitolato alla memoria di Ed Thorp, noto arbitro e personaggio conosciuto ed influente in ambiente NFL. Per le prime sei stagioni dalla sua introduzione avvenuta nel 1934, alle squadre vincitrici veniva consegnato il trofeo, che avrebbero custodito per un anno, ed una replica che invece sarebbe rimasta di proprietà della squadra. Curiosamente, due di queste sei repliche riportano l’errata dicitura “Ed Thorpe”, con una “E” in più nel cognome.

Non si sa come siano andate esattamente le cose, né se il trofeo sia stato consegnato sempre e comunque alla squadra vincitrice o meno (alcuni particolari lasciano intendere di no), fatto sta che ad un certo punto nessuno sapeva più esattamente che fine avesse fatto questo trofeo. I Minnesota Vikings erano gli ultimi ad averlo conquistato nel 1969, quando vinsero il loro ultimo titolo NFL prima di perdere l’AFL-NFL World Championship Game (altrimenti detto Super Bowl IV) contro i Kansas City Chiefs, ma il trofeo non era in loro possesso, e probabilmente non lo ricevettero mai. I Detroit Lions ammisero, quando vinsero il campionato nel 1957, che il trofeo era già in loro possesso dal 1952, quindi sicuramente in quegli anni nessun trofeo venne consegnato alla squadra vincitrice, mentre è certo (ci sono tanto di foto al riguardo), che Pete Rozelle consegnò a Vince Lombardi il trofeo nel 1961.

Nella Hall of Fame dei Packers faceva bella mostra di sé quella che si pensava essere una copia dell’Ed Thorp Memorial Trophy, ma alcune cose non tornavano. Sul trofeo erano incisi i nomi dei vincitori fino al 1951 (Los Angeles Rams), per cui non si capisce come facesse ad essere in possesso dei Packers, ma soprattutto la forma e la foggia del trofeo erano diverse da quelle che si vedevano nella foto del 1962 in cui è immortalato Pete Rozelle che consegna il trofeo a Vince Lombardi.

Nel gennaio del 2018 da uno scatolone dimenticato in un magazzino emerse la base del trofeo ritratto nella fotografia. Su questa base erano incisi i nomi dei vincitori dal 1952 al 1967 con l’eccezione dell’edizione 1960, vinta dai Philadelphia Eagles, per la quale era stato lasciato uno spazio vuoto tra i Baltimore Colts del 1959 ed i Green Bay Packers del 1961. Assieme alla base, inoltre, venne rinvenuta anche la riproduzione del giocatore che avrebbe dovuto sovrastare il trofeo. Aggiungendo la figurina del giocatore e la base, il trofeo in possesso dei Packers risultava essere identico a quello raffigurato nella foto del 1962, quindi si può affermare che il trofeo esposto nella Hall of Fame è proprio quello originale, e che dopo l’istituzione della finale tra i vincitori della AFL e della NFL non sia stato più consegnato al Campione NFL.

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Arriviamo quindi al Vince Lombardi Trophy, che premia da sempre i vincitori del Super Bowl.

Da sempre… non proprio. Ovviamente, essendo stato vinto proprio da Vince Lombardi nelle stagioni 1966 e 1967, il trofeo del Super Bowl non si è sempre chiamato Vince Lombardi Trophy. Inizialmente si chiamava “AFL-NFL World Professional Football Championship Trophy”, e solo nel 1970, dopo la morte del mitico coach di Green Bay, la NFL decise di intitolare il trofeo al più grande allenatore di sempre.
Il Vince Lombardi, tra l’altro, non è più un cosiddetto “traveling trophy”, ma ogni anno a partire dal 1967, la NFL commissiona a Tiffany la realizzazione del trofeo che andrà alla squadra vincitrice del Super Bowl e, almeno fino ad oggi, non è legato ad alcuna strana storia di sparizione/riapparizione come i suoi due predecessori.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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