Uno sguardo al 2017: Philadelphia Eagles
A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2017 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Philadelphia Eagles.
Sìììììììììììì!
Vittoria!
Campioni!
…davvero serve altro? Va bene, va bene…
COME DOVEVA ANDARE…
Philadelphia doveva ribaltare la classifica finale della Nfc East 2016. Quel 7-9 sul fondo della division non era certo dove voleva portarli coach Doug Pederson al primo anno da capo allenatore biancoverde. L’obiettivo minimo era allora imporsi nella lotta per il titolo divisionale, almeno provarci. Al contempo bisognava far crescere il quarterback copertina della franchigia, Carson Wentz. Per aiutarlo al meglio in estate sono arrivati LeGarrette Blount e Alshon Jeffery, running back e ricevitore in grado di togliere pressione al secondo anno.
…E COME È ANDATA
Sìììììììììììì!
Vittoria!
Campioni!
…davvero serve altro?
Gli Eagles sono partiti fortissimo, dimostrandosi tra le più accreditate pretendenti al Vince Lombardi Trophy sin dall’autunno. L’innesto di Jay Ajayi da Miami in corso d’opera ha reso chiaro quale fosse il bersaglio nel mirino di Philadelphia. Il rischio che il treno deragliasse però è stato più che concreto con l’infortunio a Wentz alla 13esima giornata. Un colpo che poteva rivelarsi letale e che invece è servito da carburante per le motivazioni di Jeffery e compagnia. Quello di Wentz era solo l’ultimo di una serie di contrattempi fisici che avevano danneggiato gli Eagles. A quel punto però gli addetti ai lavori hanno iniziato a dubitare di loro, che a lanciare si ritrovavano il figliol prodigo Nick Foles. Dubbi che hanno portato Philadelphia ad essere considerata sfavorita, underdog, in ogni partita di playoff. Ecco spiegate le maschere con la faccia dei cagnoloni nel giorno del trionfo (e non solo). Come è andata l’avete capita no? Primo storico Super Bowl vinto da Philadelphia.
COSA HA FUNZIONATO…
Per chi vince ha funzionato tutto. Nel caso di Philadelphia è particolarmente evidente che le scelte del management e del coaching staff siano state azzeccate. A partire dall’inserire Nick Foles come backup e dal non fargli mancare la fiducia una volta che si è trovato con le redini della squadra in mano. Gli allenatori sono stati fantastici nel costruire un gruppo granitico e dal morale d’acciaio. Ma soprattutto hanno adeguato al meglio i loro gameplan. Aiutati da un pizzico di fortuna contro Atlanta, superbi contro Minnesota, alla pari con Belichick (c’è complimento migliore?) nell’ultima domenica. Più di tutto poi ha funzionato una difesa su cui gli Eagles hanno potuto poggiare le fondamenta del loro trionfo.
…E COSA NON HA FUNZIONATO
Troppi infortuni. Nel football è una variabile che pesa sempre, ma qualche correzione deve essere attuata per non rischiare di ritrovarsi allo stesso punto in futuro e magari essere meno brillanti o meno fortunati nel superarli. In un’annata del genere è inutile soffermarsi oltre su cosa non ha funzionato.
E ADESSO?
Per prima cosa bisogna capire come sarà l’attacco senza Frank Reich (nuovo capo allenatore ai Colts) e senza l’allenatore dei quarterback John DeFilippo (nuovo coordinatore dell’attacco dei Vikings). Pederson ha comunque le chiavi della macchina, dovrà fornire ai sostituti Mike Groh e Press Taylor le coordinate per far sì che il Gps li porti a destinazione anche quest’anno. Compito arduo ma aver ingaggiato Michael Bennett da Seattle è un avviso alla concorrenza: la difesa sarà il cardine e Jim Schwartz si lecca già i baffi. Altro nodo da sciogliere è la data in cui la squadra tornerà nelle mani di Wentz. Cosa accadrà a Foles? Tornerà in panchina come se nulla fosse accaduto o cercherà fortuna (e/o moneta) altrove?
Sìììììììììììì!
Vittoria!
Campioni!
L’avevamo già scritto, vero?!
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