Uno sguardo al 2017: Buffalo Bills

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2017 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Buffalo Bills

COME DOVEVA ANDARE…

All’inizio della stagione convivevano due anime contrapposte: da una parte i tifosi che nonostante alcune cessioni importanti (Watkins, Gilmore), un nuovo HC, e la scelta “obbligata” di continuare con Tyrod Taylor sotto il centro vedevano la possibilità di mettere fine all’astinenza da playoff ormai lunga 17 anni; dall’altra quelli che percepivano, in tutti questi movimenti, l’ennesimo tentativo di ripartire in attesa di tornare “grandi” e magari trovare in estate il signal caller capace di cambiare gli orizzonti…

…E COME È ANDATA

La prima parte di stagione è andata oltre le aspettative dei tifosi più ottimisti: dopo la vittoria nella partita inaugurale con i Jets, Buffalo ha sorpreso un po’ tutti riuscendo ad avere la meglio di team molto più quotati come Denver e Atlanta candidandosi prepotentemente per un posto nei playoff. Poi è arrivato Benjamin e con lui tutta una serie di problemi che hanno rischiato di vaporizzare il lavoro fatto fino a quel momento. Nel frattempo il feeling mai sbocciato tra il signal caller #5 e il proprio coach, unito a qualche problema fisico, hanno portato alla sciagurata decisione di schierare Peterman contro i Chargers con le conseguenze che tutti conosciamo e che hanno condizionato la parte finale della RS in cui solo a sprazzi si sono rivisti i Bills che tanto bene avevano fatto nella prima parte. I playoff sono arrivati grazie ad un td pass di Dalton (?!) che ha messo fine all’astinenza di Buffalo, regalando un wild card insperato vs Jacksonville che ha poi evidenziato, ancora una volta, tutti i limiti offensivi del team mettendo fine a quella che DEVE essere considerata una buona stagione.

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taylor bills

COSA HA FUNZIONATO…

La difesa è quella che ha permesso a Buffalo di raggiungere i playoff anche se la perdita di Dareus e del suo super contratto, finiti a Jax a metà stagione, ha pesato più di quanto il front office si potesse aspettare visto lo scarso rendimento nella prima parte di stagione del DT due volte Pro Bowl. Ad ogni modo la D di Leslie Frazier ha chiuso nei primissimi posti delle classifiche “di categoria”, guidata da una secondaria capace di tenere i qb avversari ad un pass rating di 78.6 (sesto più basso della lega) concedendo in tutto 14 TD su passaggio, buono per il secondo posto nella speciale classifica. Offensivamente McDermott è stato bravo, soprattutto nella prima parte di stagione, ha costruire un attacco bilanciato, capace di evitare turnover sanguinosi, sfruttando l’attenzione delle difese su McCoy per aprire il gioco e rendere efficace un passing game che non aveva interpreti di livello. Questo ha permesso ai Bills di massimizzare i propri punti di forza nascondendo per larghi tratti della stagione i problemi ed i limiti di un roster che non si doveva necessariamente trovare a lottare per i playoff. L’HC è stato anche bravo a “riprendersi” dalla scellerata idea di panchinare Taylor, ammettendo l’errore pubblicamente riuscendo quindi, almeno in parte, a recuperare una situazione che dopo la partita con i Chargers sembrava compromessa.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Dopo l’inizio esplosivo e la trade che aveva portato Bejamin in molti credevano che i Bills avessero finalmente tutto, sia in attacco che in difesa, per poter competere ad alto livello nella AFC. Il campo ha però raccontato una storia diversa e se McDermott era stato bravo fino a quel momento a “fare” con quello che aveva a disposizione, chiedendo sostanzialmente a McCoy di prendersi tutte le responsabilità, non è stato poi capace di rimodellare il team quando finalmente è arrivata l’arma sul profondo che avrebbe dovuto far esplodere la offense dei Bills. McDermott è stato bravo a fare un passo indietro dopo l’affaire Peterman ma è altrettanto evidente che la mancanza di fiducia palesata a Taylor ha condizionato le prestazioni del prodotto di VT che nella seconda parte della stagione, complice anche qualche problema fisico, non è stato più in grado di replicare quanto di buono mostrato all’inizio. Benjamin, arrivato per svoltare definitivamente, è stato una comparsa costata un pezzo importante della difesa, ed in generale tutto l’attacco non è riuscito a compiere l’evoluzione necessaria per permettere ai Bills di salire ulteriormente di livello.

Nathan Peterman Bills Chargers

E ADESSO?

Qualcosa si è già mosso sia a livello di coaching staff che di giocatori. Via Rick Dennison che non sarà più l’OC, dentro Brian Daboll, fresco vincitore con Bama del titolo nazionale (sempre come OC)

Vontae Davis porterà esperienza in una secondaria già clamorosa, che si aspetta tantissimo da Tre Darius White dopo una stagione da rookie giocata a livelli altissimi e conta di ritrovare anche EJ Gaines che, stando alle parole di Beane, GM dei Bills, dovrebbe essere rifirmato. Chris Ivory può essere invece il giusto RB da affiancare a Shady per permettergli di rifiatare.

I tifosi di Buffalo sono però interessati ad un’unica cosa: sapere il nome del QB per la prossima stagione. Cestinato Taylor, spedito ai Brown in cambio di scelte, le opzioni sul tavolo sono due per arrivare al nome del prossimo franchise qb:

1 > passare dalla FA provando l’assalto a Cousins (difficile) o all’ultimo Super Bowl MVP Nick Foles

2 > passare dal draft ed utilizzare una delle due prime scelte per selezionare Lamar Jackson, Heisman Thropy 2016, in uscita da Louisville. Passatore sottovalutato e atleta devastante (l’ordine non è casuale) Jackson potrebbe essere un Watson 2.0 anche se ci sono parecchi dubbi (pregiudizi) sul ragazzo e sulla sua possibilità di giocare qb tra i pro tanto che alcuni coach gli hanno chiesto se volesse esguire dei drill da WR all’ultimo combine (richiesta ovviamente declinata da Jackson).

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La scelta sarà tra le certezze, inclusi i limiti, rappresentati da Foles e Cousins e il potenziale sconosciuto di Jackson.

Tra i 18 giocatori che diventeranno FA nel roster dei Bills i nomi più interessanti, oltre a quello di EJ Gaines di cui abbiamo già parlato, sono quelli di Kyle Williams (DT) e Preston Brown (LB) che nelle intenzioni del GM non dovrebbero organizzare nessun trasloco anche se Beane successivamente non si è detto certo di riuscire a trattenerli entrambi.

Sarà un estate importante in cui Buffalo, anche grazie ad una situazione salariale che permette di fare qualche mossa, potrebbe trovare i pezzi necessari per completare un puzzle che dopo 17 anni ha preso finalmente forma. Non dipenderà “solo” dalla scelta del quarterback ma è inevitabile, visto anche il livello del team, pensare che gran parte delle sorti prossime future del team di McdDermott passeranno proprio da quella decisione.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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