Una stella mai esplosa: Robert Lee Griffin III

Nasci in Giappone, ma sei americano ed anzi addirittura figlio di due sergenti dell’Esercito a stelle e strisce. All’High School eccelli in ben tre diversi sport, registrando pure vari record. Ti dichiari eleggibile un anno prima del normale. Non finisci il College pur di entrare in quel magico mondo che è l’NFL.

Inizialmente non ti reputano neppure da primo round del Draft NFL. Inizi a conquistare attenzione a metà stagione ed addirittura riesci ad arrivare ad essere la molto probabile 2° scelta in un draft che vede al primo posto Andrew Luck, un quarterback che andrà a prendere il posto ai Colts di uno come Manning sr, vinci anche l’Heisman Trophy, massimo riconoscimento per un giocatore del college.

robert griffin
RGIII ai tempi di Baylor University. L’ultimo anno prima della NFL riuscì a vincere l’Heisman Trophy

Porti la tua squadra, che nel frattempo ha fatto follie pur di avere la possibilità di draftarti, ai Playoff dopo 5 lunghissimi anni, pur giocando su una gamba sola. Esci alle Wild Card e dopo quella stagione verrai dimenticato dai più e ricordato semplicemente per essere stato il primo giocatore ad avere un numero romano sulla maglia (Griffin III). Nella tua ultima stagione alla squadra che ti ha draftato sarai messo addirittura nell’inactive roster e sarai costretto a vedere il tuo ex-backup QB che porta la tua ormai ex-squadra ai playoff. Tutto questo molto probabilmente per un tackle molto duro, in cui ti sei rotto il ginocchio.

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Nel 2016, dopo essere stato un anno intero in panchina avrai finalmente la possibilità di trasferirti in una nuova squadra, provando a diventare lì la stella che non sei mai riuscito ad essere, ma anche lì non combinerai nulla di buono.

Potrebbe essere tranquillamente una storia strappalacrime ma è semplicemente il riassunto della vita del “nuovo Michael Vick” Robert Lee Griffin III.

Ai tempi del Draft 2012 Griffin era dato come seconda scelta assoluta e Washington era alla disperata ricerca di un quarterback così pur di avere la possibilità di prenderlo, diedero ai Rams tre prime scelte più una seconda scelta per i draft successivi. Grazie a questo scambio i Redskins ebbero la possibilità di selezionarlo, e finalmente il talento proveniente dall’Università di Baylor poté approdare a Washington, da fresco vincitore dell’Heisman Trophy.

Il debutto è di quelli da incorniciare con la seconda miglior prestazione per un rookie QB al debutto (320 yds, 2 TD pass, 0 int. e 139.9 di passer rating), solo Cam Newton fece meglio, e una vittoria contro i New Orleans Saints. La settimana successiva arriva la prima sconfitta con i St. Louis Rams ma una comunque con una buona prestazione di Griffin III che segna anche i suoi due primi TD su corsa nel football professionistico. Ma è la settimana n° 14 che segnerà veramente il futuro di RGIII: contro i Baltimore Ravens subirà il primo infortunio al ginocchio, dopo un placcaggio di Ngata, infortunio che lo costringerà a lasciare il posto al backup QB dei Redskins, tale Kirk Cousins (Redskins fan vi dice qualcosa questo nome?) che porterà Washington alla vittoria.

Nonostante l’infortunio RGIII tornerà in campo per il resto della stagione guidando i Redskins ai Playoff, grazie ad un suo touchdown su corsa contro gli acerrimi rivali dei Dallas Cowboys, vincendo la partita e ottenendo il primato nella NFC East per la prima volta dopo 13 anni e concludendo la stagione con la convocazione al Pro Bowl, unico rookie a riuscirci quell’anno, registrando numeri da veterano, 3200 yds lanciate, 20 TD e solo 5 intercetti lanciati; per la prima volta un QB rookie riuscì a registrare un rating a 3 cifre, 102,4.

I problemi al ginocchio rimasero e anzi si fecero più problematici nella prima partita ai playoff di RGIII. Era il 10 Gennaio 2013, Washington giocava in casa contro Seattle e Griffin porta avanti i suoi 14-0. Poco prima di lanciare il secondo passaggio da touchdown però si fa nuovamente male al ginocchio già in condizioni precarie. Questo da il via alla rimonta dei Seahawks che si portano fino al 21-14. I Redskins giocano un 2nd & 22 dalle proprie 12 yards; il centro snappa la palla e RGIII non la controlla, e nel tentativo di recuperarla si accascia al suolo, tenendosi il ginocchio. E’ la fine delle speranze per i Redskins che perderanno la partita 24-14 uscendo dai playoff.

Le brutte notizie non si fermano ma anzi aumentano in seguito al bollettino medico relativo a RGIII: parziale rottura del legamento crociato anteriore e del legamento collaterale laterale. Griffin si opererà iniziando una lunga riabilitazione che prevede dai sei agli otto mesi di stop. Nonostante questo riuscirà a vincere il premio di rookie dell’anno davanti a Andrew Luck e Russel Wilson.

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Griffin III subito dopo essere stato selezionato al Draft 2012 dai Washington Redskins

Dopo mesi di domande, poco prima dell’inizio della stagione 2013 l’HC dei Redskins, Mike Shanahan, confermò che ci sarebbe stato Robert Griffin III “under the center”. Purtroppo pero Griffin non tornerà mai quello di prima dell’infortunio e dopo week 14 verrà dichiarato inattivo, per potergli permettere di recuperare a pieno per la stagione successiva, essendo ormai impossibile per i Redskins arrivare ai playoff.

La stagione 2014 non inizia male per il QB ex Baylor con una buona prestazione contro gli Houston Texans, ma purtroppo la settimana successiva si infortunerà nuovamente, questa volta alla caviglia, infortunio che lo costringerà a rimanere inattivo fino a week 8. Tornerà in campo per week 9 contro i Vikings, ma non sarà più il QB che aveva riportato i Redskins ai playoff, e anzi sarà panchinato per Colt McCoy dopo week 12 e tre sconfitte consecutive, in cui giocò male con lo stesso Coach Gruden a criticarlo apertamente. Dopo week 12 non tornerà più in campo nemmeno nella stagione successiva, in cui siederà in panchina tutto l’anno, assistendo all’esplosione di Kirk Cousins.

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RGIII non tornerà mai più quello del primo anno fra i professionisti, arrivando ad essere rilasciato dai Redskins

Il 25 marzo 2016 ha inizio un nuovo capitolo della sua carriera con la firma per i Cleveland Browns e la nomina a QB titolare per la stagione regolare. Durante la prima gara della stagione, contro i Philadelphia Eagles, ha inizio per lui un nuovo calvario: è il 4° quarto e Cleveland gioca un 4th & 3, RGIII lancia un incompleto e si infortuna gravemente alla spalla sinistra, venendo messo nel roster infortunati dei Browns. Cleveland non vinse nemmeno una partita in sua assenza ed anzi proprio grazie a Griffin in week 16 riuscirono ad evitare di concludere la stagione con zero vittorie; fu infatti RGIII a guidare i Browns alla vittoria contro i San Diego Chargers. Alla fine della stagione, l’ennesima per i Browns senza playoff, Robert Lee Griffin III venne rilasciato dalla squadre dell’Ohio mettendo forse fine alla sua carriera sfortunata.

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Griffin in azione con i Cleveland Browns, con cui ha giocato appena 5 partite. Riuscì però ad evitare una stagione senza vittorie vincendo con i Chargers

Probabilmente Griffin rimarrà uno dei più grandi “What If” della storia, non riuscendo mai a replicare le ottime prestazioni del suo anno da rookie, a causa di molta sfortuna e del suo fisico di cristallo.

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Luca Belli

Nonostante la giovane età, tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers. Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta. Aspetta con ansia il secondo anello personale. Go Packs Go!

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Un Commento

  1. Questo mancato grande Qb ha incontrato sulla sua strada un certo Ault (ex Rhinos ndr), il quale prima al college e poi in NFL lo ha impegato nella sua filosofia di gioco ovvero la Pistol facendolo diventare un option Qb. Questa filosofia, da me avversa, mette a dura prova il fisico di un QB che per sue caratteristiche non ha la struttura fisica per sopportare continui e duri placcaggi. Da qui l’idea che la pistol e l’option QB vanno bene per lo spettacolo forse ma non certo per finire una stagione o avere una lunga carriera. Sarà un caso ma tutti i più grandi e longevi QB sono “pocket passer”.

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