[NFL] Super Bowl LII: le pagelle

La nostra copertura del Super Bowl non poteva essere completa senza i voti ai protagonisti di quella è stata una partita combattuta fino alla fine e che sarà ricordata per molto tempo dagli appassionati.

Primo tab dedicato ai Philadelphia Eagles, secondo ai New England Patriots.

Siete d’accordo con i nostri voti?

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QUARTERBACK
10 E LODE

Non gli sarebbe bastato non sbagliare. Contro non c’erano i Giants del 2000. Ha dovuto vincerla lui questa partita. Lui che stava per lasciarsi il football alle spalle dopo l’esperienza disastrosa con i St. Louis Rams. Lui che guidato da Fisher sembrava un palo della luce in mezzo al campo. Lui che con occhiali spessi e cuffia sembrava un nerd qualunque durante le conferenze stampa pre Super Bowl. Doveva vincerla lui. E lui l’ha vinta. Un mezzo errore, un passaggio sbagliato ai suoi tight end, liberi, in tutta la partita. Ha mostrato gli eyes of the tiger. Un sangue freddo che non si insegna. Qualità tecniche che Doug Pederson ha riportato alla condizione del 2013, quando sfoggiò una stagione da terzo rating ogni epoca. Il passaggio a Corey Clement è diamantesco. I terzi down convertiti pure. Carson Wentz era e sarà il franchise quarterback di Philadelphia. Con un bel peso, certo, ma ha talento da vendere. Eroe migliore per Philadelphia però non poteva proprio esserci. Rocky.

WIDE RECEIVER E TIGHT END
9,5

Alshon Jeffery l’aveva detto l’anno scorso che sarebbe andato al Super Bowl. Era ancora ai Bears ma cosa c’entra! A Minneapolis è dominante in avvio. Il suo touchdown vale il biglietto. Sbava su quel pallone (difficile) non trattenuto e ributtato tra le mani dei Patriots. Il mezzo voto sotto il 10 sta lì e nelle difficoltà iniziali di Torrey Smith, che si acclimata con l’incedere dei minuti. Nelson Agholor credibile, affidabile e continuo come non si è abituati a vederlo. Zach Ertz monumentale. Conclude una stagione esaltante dal primo all’ultimo secondo con il tuffo (con brivido catch/non catch presto fugato) che vale il sorpasso vincente. Come non bastasse tutto questo c’è anche il passaggio di Trey Burton nel gioco più spettacolare della stagione: ciliegina sulla torta.

ertz eagles patriots

RUNNING BACK
9,5

Determinanti nello scardinare puntualmente la difesa dei Patriots. LeGarrette Blount affetta i suoi ex compagni con velenosa puntualità. Corey Clement più che un undrafted rookie sembra Le’Veon Bell per come corre le tracce e per come riceve. Vogliamo parlare di cosa ha preso, tenuto e controllato in end zone? Undrafted, così per ricordarvelo. Poi ci sarebbe anche Jay Ajayi. Il più atteso magari è il meno incisivo ma non toglie valore né alla sua prova da 6,3 yard a portate né a quella davvero sontuosa del reparto. E quasi quasi potremmo anche alzare il voto a 10.

OFFENSIVE LINE
10

Controllo totale della trincea. Mancherebbe il loro miglior giocatore eh, Jason Peters. I difensori di New England per vedere da vicino Foles devono aspettare di stringergli la mano per i complimenti quando sono già volati i coriandoli. Zero sack concessi, autostrade spalancate quando serve correre la palla. Immensi.

DEFENSIVE LINE
6,5

Non sembrano loro. Non riescono a mettere pressione su Brady. E quella sulla carta sarebbe la chiave per vincere la partita. I Patriots ti vivisezionano se il 12 ha tempo per fare i suoi comodi. Dopo una serata a vederlo banchettare però, ecco la giocata imprescindibile per centrare il trionfo. Brandon Graham e quel pallone staccato dalla divina mano, ormai recuperata dopo il taglio che mise in discussione la presenza al Championship. Solo quel fumble forzato meriterebbe un 9. Fatta salva quell’azione la prestazione sarebbe da meno di 4. Arrotondiamo, ovviamente all’insù.

LINEBACKER
5

Riescono a dare una mano contro le corse, ma per il resto non è proprio giornata. Inevitabile l’insufficienza.

DEFENSIVE BACK
5

Buio pesto anche per le secondarie. Coperture bucate. Incomprensioni. Placcaggi sbagliati. Ce ne sono per tutti i gusti. E’ la grandezza dei Patriots.

SPECIAL TEAM
7

Manca all’appello un extra point. Il rookie Jake Elliott in ogni modo segna quando il pallone diventa di pietra. Non ci sono guizzi sui ritorni che possano alzare ulteriormente un voto molto positivo.

COACHING STAFF
10

Manca la lode, perché la difesa non si conferma sugli standard a cui ci aveva abituato. Ma gente, di fronte c’erano i New England Patriots, mica i Cleveland Browns. Dopo essersi mangiato Mike Zimmer e i suoi nel Championship Doug Pederson gioca la partita a scacchi perfetta contro nientemeno che Bill Belichick. La chicca è fuori di dubbio il touchdown lanciato da Burton a Foles. Replica l’azione non riuscita ai Patriots poco prima e mette in chiaro che Philadelphia ha la fiducia necessaria per riuscire nell’impresa. E che impresa. “Per vincere il Super Bowl bisogna essere aggressivi. Se non si è aggressivi si finisce 8-8”. Parole di Pederson, che aggressivo lo è eccome e lo testimoniano tantissime chiamate. Corse quando ci si aspetterebbero passaggi. Quarti down. In una serata non brillante dei difensori i coach riescono a mettere Foles nelle condizioni di vincere il duello con Brady. La gestione dei running back è favolosa. Frank Reich faceva parte della “dinastia-che-poteva-essere” di Buffalo, nessuno più di lui merita questo successo e questo voto.

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QUARTERBACK
9,5

E’ andato a pochi centimetri dalle mani di Gronkowski con l’ultimo pallone. L’avesse completato avrebbero dovuto sostituire le statue di Cristoforo Colombo con le sue. Stavolta invece è dalla parte sbagliata del Super Bowl. Gli tocca il ruolo di Apollo Creed nella notte di Philadelphia. Gioca una partita stellare, da leggenda qual è. A 40 anni e 185 giorni. Giova ricordarlo. Record di yard lanciate in un Super Bowl: 505. Record d’esperienza all’ultimo atto. Tre touchdown. Nessun intercetto. Fa sembrare il ruolo una passeggiata, manco fosse una partita di flag con i bambini in giardino. Rende tutto semplice con una facilità disarmante. Non arriva al 10 solo per quel pallone strappato, dal prezzo salatissimo. E’ lì che si decide la sfida dopo l’ennesima rimonta, dopo le risposte colpo su colpo del vecchio campione al giovane irrivente. Di Apollo a Rocky.

WIDE RECEIVER E TIGHT END
9,5

Signori, è impossibile da loro meno. Cosa imputargli? Sono sempre liberi. Si fanno beffe dei cornerback e delle safety di Philadelphia. Li seminano, rompono i loro placcaggi, prendono tutto quello che piove dalle loro parti. Danny Amendola e Chris Hogan mettono in fila statistiche allucinanti. Il primo: 8 ricezioni, 152 yard, 19 per presa. Il secondo: 6 ricezioni, 128 yard, 21,3 per presa, 1 touchdown. Rileggetele dopo un bel respiro. Pazzesche. Ah, poi ci sarebbe lui: Rob Gronkowski. Chi l’ha definito lo Shaquille O’Neal della Nfl ci ha preso in pieno. Ha un impatto fisico sullo sport che gioca identico all’ex cestista. Un gigante. Segna due touchdown con ricezioni dell’altro mondo. A fine gara dichiara che forse è arrivato al capolinea. Può essere simpatico o no, ma sarebbe davvero un peccato lasciasse a soli 28 anni. Per tutti.

gronkowski patriotsRUNNING BACK
6,5

James White per non smentirsi il suo touchdown nel Super Bowl lo segna e quando deve portar palla graffia. E’ impressionante come questo ragazzo si trasformi nei playoff e come sappiano utilizzarlo al meglio i Patriots. Per il resto però il gioco sul terreno è davvero marginale in quella che è una battaglia aerea a tutti gli effetti.

OFFENSIVE LINE
8,5

Se il Wilson di Brady assomiglia al Barone Rosso anche a loro devono ricevere i giusti meriti. Peccato che l’unica incertezza arrivi nel drive peggiore. Quando Graham passa per consentire ai suoi di appropriarsi dell’ovale c’è davvero poco margine per rimediare all’errore. Resta una prestazione monumentale contro un reparto eccellente, abituato più d’ogni altro a mettere pressione ai quarterback avversari. Reggere così a lungo e così bene non era facile.

DEFENSIVE LINE
4

In balia degli Eagles dall’inizio alla fine. Mai un guizzo. Foles è libero di servire il tè chiedendo in giro se si preferisca con il limone o con il latte. I pasticcini li portano Blount, Clement e Ajayi. Si ritrovano vestiti in maschera a una cena di gala.

LINEBACKER
5

Kyle Van Noy comincia bene. Poi anche lui svanisce in quello che diventa a tutti gli effetti uno shoot out. E la partecipazione dei linebacker si nota soprattutto per qualche placcaggio sbagliato di troppo.

DEFENSIVE BACK
5,5

Malcolm Butler avrebbe fatto comodo? Resteremo con il dubbio. L’intercetto opportunistico del primo tempo serve per indorare un’insufficienza meno netta magari dei compagni di difesa ma comunque ineluttabile quando si subiscono 41 punti nella partita decisiva. La sensazione nel corso della sfida però è che i ricevitori di Philadelphia debbano faticare più di quelli dei Patriots per liberarsi.

Harnon patriots eagles

SPECIAL TEAM
5

Anche per i Patriots i ritorni non sono un fattore. Manca precisione anche nei calci però e questa per New England è una notizia. Sbagliare è un verbo che Belichick ha fatto cancellare dal vocabolario.

COACHING STAFF
7

Bill Belichick e Josh McDaniels annientano una delle difese più solide dell’anno. Colpiscono Philadelphia senza pietà. Ne espongono i limiti. Segnano a raffica contro una squadra che non aveva mai subito punti nei secondi tempi contro Atlanta e Minnesota ed aveva incassato la miseria di 17 punti in due partite. C’erano già riusciti contro Jacksonville nel Championship. E come contro i Jaguars, quando persero quasi subito Gronkowski per una commozione cerebrale, devono rinunciare a una pedina chiave: Brandin Cooks ko per lo stesso motivo dopo poco. Quasi nessuno se ne accorge, grandezza Patriots. Però. La difesa non è all’altezza e non regge assolutamente l’urto. Non basta dunque l’ennesima prestazione ineccepibile di Brady (e no, noi non avremmo rischiato di terminarlo facendolo andare a ricevere). Il caso Butler aleggerà a lungo a Foxboro. Il voto poteva essere più alto (ci hanno regalato una partita stellare) o più basso (il defensive coordinator Matt Patricia, futuro capo a Detroit, doveva arginare Foles, mica Brady). Lo scorso anno trovarono l’incredibile ricezione di Julian Edelman, quest’anno a Gronkoswki non è riuscito il bis all’ultimo secondo. E la differenza sottile tra un 7 e un 10. Il football del resto è un gioco di centimetri… Qualcuno dovrebbe averlo già detto… 😉

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4 Commenti

  1. Se posso permettermi, Personalmente avrei dato molto meno ai db dei pats. Il SB lo abbiamo perso li, con Chung/Bademosi/Richards che nello slot non hanno mai mai mai fermato ertz e agholor. Oltre all errore di Richards su clement in occasione della ricezione da non so quante yards… insomma, per me sono stati proprio i DB il punto debole dei pats

    1. Certo che può permettersi! Ci mancherebbe. Ogni voto è opinabile, a mio avviso i DB sono stati messi in difficoltà dall’assenza totale di pressione della linea. Mai efficace e peraltro massacrata pure sulle corse. I DB pur avendo coperto bene in alcune delle azioni più importanti sono stati battuti. Hanno trovato una giocata che poteva essere importante, cosa mai riuscita a DL e LB. Da questo il mio voto nonostante i chiari errori che ha segnalato e che potevano certamente portare a valutazioni diverse. Grazie per il commento

  2. Certo che può permettersi! Ci mancherebbe. Ogni voto è opinabile, a mio avviso i DB sono stati messi in difficoltà dall’assenza totale di pressione della linea. Mai efficace e peraltro massacrata pure sulle corse. I DB pur avendo coperto bene in alcune delle azioni più importanti sono stati battuti. Hanno trovato una giocata che poteva essere importante, cosa mai riuscita a DL e LB. Da questo il mio voto nonostante i chiari errori che ha segnalato e che potevano certamente portare a valutazioni diverse. Grazie per il commento

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