Draft NFL 2021: considerazioni sul primo giro

Tutto si muove nel silenzio e nel vuoto di un comune giovedì notte italiano, quello in cui il pensiero della gente va al mattino del venerdì lavorativo (Covid permettendo). Quello di tutti, ma non degli appassionati NFL che nella tarda serata da cui tutto comincia possono sognare senza doversi addormentare. Ci si presenta in ufficio con le occhiaie dunque, con la mente piena di pensieri e col permesso di fantasticare o di incazzarsi a seconda dei colori indossati.

La centrifuga di emozioni della notte del draft non lascia nulla al caso e, come sempre, riempie i cuori dei tifosi di sentimenti contrastanti.

Di Lawrence ai Jaguars si sapeva sin dal principio, degli altri un pò meno. La New York dei Jets sceglie le letture a tutto campo di Zach Wilson (BYU) e la sua pistol-heavy offense che a conti fatti può “shakerare” i destini di una franchigia infossata da troppi decenni. Jets che si sentono carichi e bussano alla porta dei Vikings portando a casa anche la scelta numero 14, spesa a protezione del nuovo QB sotto forma di Alijah Vera-Tucker.

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I San Francisco 49ers puntano i loro averi su Tray Lance da North Dakota State, QB che nelle mani del mago Shanahan può riportare i tramonti vintage del football californiano anni ’80-90 nella Baia.

E poi ci sono gli Atlanta Falcons, coraggiosi come Achille che si presenta da solo sotto le imponenti mura di Troia. Coraggiosi, o semplicemente pazzi. Lo stabilirà il futuro. Io però apprezzo la mossa del Tight End e e la accredito a pieni voti: Kyle Pitts è l’atleta più completo di questa classe, quello che fisicamente spaventa gli avversari al primo sguardo e che a livello di tecnica è mostruoso. Una scelta che per quanto discutibile, mi ha davvero esaltato.

Con i Bengals non vado d’accordo questa volta. L’organizzazione di Cincinnati temo che non abbia imparato nulla dall’infortunio subito da Burrow, così snobba il più forte degli uomini di linea offensivi per prendere un ricevitore: Ja’Marr Chase da LSU. Non fraintendetemi, questo wideout sarà un terno al lotto perchè l’incredibile controllo del corpo e la sua velocità nel profondo sono sbalorditive, solo in una classe dove i WR non mancavano lasciare il povero Burrow ancora senza sicurezze sulla OLine è un oltraggio!

Anche Miami va giù dura da subito con un WR, Jaylen Waddle di Alabama. Forse leggermente sotto taglia in quanto a fisico, ma una lama a doppio taglio per l’attacco e per i ritorni nello special team.

Con i Detroit Lions abbiamo i primi vincitori della serata. Penei Sewell è quella pietra angolare dalla quale ogni squadra dovrebbe cominciare a costruire il suo edificio. L’uomo che avrei voluto vedere ai Bengals finisce nella Motown con l’arduo compito di cementare laddove nulla abbia mai trovato stabilità, la presenza di Taylor Decker al suo fianco è però di buon auspicio.

Carolina ha ceduto Bridgewater in cambio di un pugno di mosche e prosegue sulla sua strada rinforzando la secondaria col primo cornerback del 2021, Jaycee Horn, giocatore versatile quanto basta per poter coprire l’interno e l’esterno della difesa. Il pick che si ventilava commerciabile resta a Charlotte. Seguono i Denver Broncos, visibilmente distratti dalle voci che li vedevano interessati ad Aaron Rodgers (bufera che vedremo più avanti)… In Colorado sbarca  Patrick Surtain II, CB da Alabama che ha le capacità di prevedere i pensieri nelle menti dei QB avversari. L’inclinazione difensiva di Vic Fangio potrebbe tuttavia tirare un brutto scherzo ai Broncos.

Philadelphia prende la scelta di Dallas, la 10, e regala a Jalen Hurts un ricevitore da favola, DeVonta Smith, sempre dal catino di Bama. Pochi kg per competere in NFL? Non importa, se DeVonta ti prende il primo passo ti brucia. Questo wideout è in grado di creare separazione allo snap e di fare danni anche nel “traffico”. L’uomo giusto da mettere sulle ali delle aquile.

Ma in tutto questo, dove è finito Justin Fields? Drin drin!!!

“Hello there! It’s Ryan, Ryan Pace. How you doin’in New York?”.

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Così all’uomo meno sopportato di Chicago (sportivamente parlando), viene concessa una seconda possibilità. Via la pick numero 20, via il 5° giro, via il primo ed il quarto giro 2022. Wall Street fa affari con la città del vento e i Giants cedono i diritti della pick numero 11: Justin Fields. Il QB da Ohio State è ancora secondo molti il miglior talento in assoluto dopo Trevor Lawrence e a questo punto della storia andava preso. Chicago potrebbe aver trovato quel quarterback tanto desiderato, l’ustione di Mitchell Trubisky è ancora viva sulla pelle dei tifosi ma questa mossa valeva la pena di essere fatta. Il prezzo è giusto ma essendo coinvolto emotivamente preferisco approfondire in un secondo momento.

Dallas irrobustisce la difesa con un inside linebacker che risponde al nome di Micah Parsons, mentre i Chargers scelgono di rinforzare la linea offensiva con Rashawn Slater (una selezione che adoro e che chiude un cerchio magico intorno a Justin Herbert).

La lega trema alla 15, perchè il Maestro Bill Belichick strappa uno dei prospetti più intriganti e discussi del draft, il QB di Alabama Mac Jones. Forse da quelle parti sognavano di poter mettere mano su Justin Fields ad un certo punto, ma il tutto sarebbe stato al limite del surreale. Quindi il vecchio Bill cala il suo asso ed ogni tifoso che si rispetti ha ragion di preoccuparsi guardando al nuovo progetto di New England.

Le selezioni dalla 16 alla 19 hanno del conservativo, ci stanno tutte: Zaven Collins, Jealan Phillips e Jamin Davis vanno rispettivamente a puntellare le difese di Cardinals, Dolphins e WFT. Alex Leatherwood alla 17 invece, tappa un buco nella linea offensiva di Las Vegas (e lo tappa abbondantemente).

Sulla scelta dei Giants alla 20 qualcosa da ridire lo avrei anche. Con Christian Derrisaw libero e una tonnellata di ricevitori da scrutare nei prossimi giri, quella di Kadarius Toney da Florida è una scelta altamente discutibile. Un pò come quella al tempo di Daniel Jones del resto. Una selezione divisiva al 50% nella Grande Mela, dove molti credono sia stato corretto mettere a disposizione un’arma interessante al giovane QB sapendo comunque di averci guadagnato un extra pick al primo giro 2022 nell’affare coi Bears, ma molti altri screditano il ricevitore sostenendo che le necessità dei Big Blue fossero ben altre. Tanto New York è immensa, non li metterai mai tutti d’accordo…

Kwity Paye da Michigan finisce a Indianapolis dove alla fiorente difesa Colts era giusto creare un innesto primaverile in vista della raccolta di ottobre. Questo ragazzo, abile sul pass-rushing game, lavora a tutto tondo e si infila in maniera duttile sulla linea difensiva. Ragionamento simile in casa Titans, dove l’attacco è roboante mentre la difesa scricchiola sempre; per Tennessee c’è il CB da Virginia Tech Caleb Farley.

Siamo alla 23 con Minnesota. Se i cugini dell’Illinois mettono spesso in atto pratiche rischiose al draft, l’amministrazione Vikings agisce totalmente al contrario scegliendo di non esporsi mai e di ragionare sempre in modo conservativo. In questo frangente però, trovo che la mossa di scendere guadagnando profondità con delle scelte indietro, tra l’altro in un momento in cui gli aspetti salariali in NFL sono complicatissimi, sia la cosa più ragionevole da fare a livello gestionale. Inoltre, se scendendo ti porti a casa un OT come Christian Derrisaw, a mio avviso hai sbancato! Bravi Vikings.

Insieme a quella di Trevor Lawrence, quella di Najee Harris era la scelta più scontata e azzeccabile nei mock. Agli Steelers serviva un RB, e un RB è arrivato alla 24. Sempre restando in tema di corridori, Travis Etienne segue il trend e finisce a Jacksonville con quello che originariamente era il pick dei Los Angeles Rams. Non sono del tutto d’accordo con questa chiamata di Jacksonville poichè James Robinson copriva più che dignitosamente il ruolo ed avendolo tirato fuori dal nulla (undrafted) i Jags avrebbero dovuto capitalizzarlo e saldare altri conti. Poi capisco che lasciar sul piatto un talento cristallino come quello di Etienne non sia semplice.

Bene Greg Newsome II da Nortwestern a Cleveland con la 26, non tanto per il giocatore in sè, quanto perchè la difesa dei Browns aveva realmente bisogno di un tassello tra i linebacker e la secondaria. Ai rivali di Baltimora arriva un ricevitore considerato NFL ready-route runner (insomma, pronto per competere al livello dei migliori), Rashod Bateman, il quale magari farà risparmiare un pò di ossigeno a Lamar Jackson.

Forse la trincea difensiva dei Saints non aveva bisogno di particolari attenzioni, ma Payton Turner sembra sia stato irresistibile… sarà per il “Payton”. Soprassiedo perchè francamente non mi trovo con questa decisione.

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Il draft è favoloso, ma se Aaron Rodgers dichiara pubblicamente di non voler tornare a Green Bay, la favola dei Packers potrebbe trasformarsi in un incubo! Per il corrente MVP in carica sembra giunto il tempo di fare i bagagli, destinazione? Sbizzarritevi perchè la serata di giovedì ha mandato in tilt il web riguardo l’argomento. Fatto sta che i formaggi (per convincerlo a cambiare idea) ‘a rinforzo dell’attacco’ scelgono un cornerback con la 29, Eric Stokes da Georgia. Scelta difensiva intrigante ma che non gode di nessuna visibilità dal momento che in casa Packers si è scatenato un terremoto mediatico. La NFC North scalpita e nel momento in cui i Bears potrebbero aver trovato il QB generazionale, i Packers potrebbero averlo perso. Un ribaltone epico. Stay tuned!!!

Ultime tre scelte di Buffalo, Baltimore e Tampa. Tutte spese per i reparti difensivi: Gregory Russeau (DE) va ai Bills, Jayson Owe (OLB) va ai Ravens, mentre i Bucs campioni del mondo e forti del loro attacco atomico scelgono Joe Tryon, OLB da Washington.

Dalla sede NFL di Huddle Magazine a Sesto San Giovanni in provincia di Milano è tutto amici.

Buona notte!

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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