[NFL] Week 17: Meglio tardi che mai (Dallas Cowboys vs Philadelphia Eagles 6-0)

E’ l’ultimo dell’anno in Pennsylvania, e il termometro vacilla tra i -7 e i -10 gradi Celsius: con entrambe le squadre ormai certe del proprio destino si gioca per l’onore e per definire i rispettivi record. I Dallas Cowboys chiudono la stagione con una risicata vittoria nella tundra del Lincoln Financial Field di Philadelphia contro degli Eagles che, già sicuri della leadership nella NFC, hanno lasciato a riposo parecchi titolari in vista della posteseason. Decisivo un touchdown di Butler su invito di Prescott dalle 20, che consente ai Cowboys di terminare la seconda stagione consecutiva con un record positivo – non succedeva dal 2009, in cui Dallas terminò una striscia di 5 stagioni vincenti consecutive, piccola consolazione dopo la matematica esclusione dai playoff in seguito alla sconfitta interna con Seattle.

Il 2017 termina nel gelo più assolto, nonostante si giochi nel primo pomeriggio si sono registrate temperature fino a -15°, cosa che ha causato uno strano siparietto al primo quarto down dei padroni di casa, con il punter dei padroni di casa Donnie Jones che entra in campo dimenticandosi involontariamente (o forse no, vista la temperatura da Circolo polare artico) la tuta termica. L‘head coach Doug Pederson ha avuto l’opportunità di lasciare a riposo parecchi titolari. tra cui il LB Nigel Dradham, il DE Brandon Graham, il DT Tim Jernigan, la S Rodney McLeod, il CB Jalen Mills e il RB Jay Ajayi, oltre ad aver utilizzato col contagocce i leader difensivi Fletcher Cox e Malcolm Jenkins: perfetta opportunità per fare esordire il rookie Sidney Jones, scelto al secondo giro dell’ultimo draft, che ha finalmente recuperato dopo l’infortunio al tendine d’achille subito ad aprile.

Foles Browns Eagles Cowboys

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Della gara c’è poco da dire: per le statistiche è la prima volta che Cowboys ed Eagles finiscono senza punti dopo il primo tempo dal primo scontro tra le due nel 1960, non succedeva in assoluto dalla settimana 14 del 2011 tra Denver Broncos e Chicago Bears: nessun terzo down convertito e soltanto 100 le yard lanciate nei primi 30 minuti, non da uno ma sommate tra i due quarterback (61 da Prescott e 39 da Foles, che già dal secondo quarto lascerà spazio al terzo qb de padroni di casa, il giovane Nate Sudfeld, al secondo anno nella lega). 24 yard per parte ricevute da Ertz e Switzer, bene Eliott che è l’unico a portare fieno in cascina per i Cowboys. Continuano le difficoltà dell’attacco di Foles, che dopo il brillante esordio contro i Giants – 4 passaggi da touchdown – in sostituzione dell’infotunato Wentz, ha visto un notevole calo delle sue prestazioni: l’esordiente Sudfeld – nonostante una corsa da 22 yard che ha fatto alzare il volume della folla – non migliorerà il pace offensivo, verrà inoltre placcato all’interno delle 5 yard nel finale di gara cercando di riagguantare la gara con un “desperation play”. Il miglior drive dei padroni di casa è quello di apertura, con Torrey Smith che non riceve un invito di Foles sulle 39: nel possesso successivo, la risposta di Dallas si infrange sul corpulento uomo di linea Daniel Ellerbe, che placca Elliott non consentendogli di convertire un 4&1. Folesha tuttavia il tempo di subire un intercetto al terzo possesso Eagles, il suo passaggio per Jeffery è corto e facile preda del cornerback avversario Chidobe Awuzie sulle 48 avversarie, al suo primo intercetto in carriera. La gioia del rookie da Colorado durerà poco, poiché sarà costretto a lasciare la gara anzitempo per un infortunio alla spalla.

La partita si sbloccherà soltanto nella quarta e decisiva ripresa, con un drive da 99 yard degli ospiti: dopo una penalità per holding di Rasul Douglas su un terzo down che prolunga il possesso, Dak Prescott trova il taglio di Butler per il primo e unico touchdown della gara, quello decisivo. Bailey sbaglierà il punto addizionale, sfavorito dalle proibitive condizioni climatiche e dalla durezza dell’ovale, secondo errore in carriera su 178 tentativi di extra point. Bailey sbaglierà un altro tentativo apparentemente facile dalle 23 yard a 13 secondi dalla fine. Brilla per Dallas la stella di Zeke Elliott (103 yard corse), che è il primo runningback a superare quota 100 yard corse contro Philadelphia dalla settimana 6 del 2016, quando il rb dei Redskins Matt Jones raggiunse quota 135. Elliott, che ha dovuto saltare 6 gare in stagione per squalifica, si ferma a sole 987 yard, a 13 lunghezze dalla fatidica quota 1000.

Bryant Cowboys Eagles

I Cowboys vanno in vacanza raggranellando si la seconda stagione con record positivo consecutiva, ma con un netto passo indietro rispetto alla passata stagione, terminata 13-3 in regular season e al termine di un’epico scontro con i Green Bay Packers in semifinale di Conference al primo anno di Prescott ed Elliott. Ora, nonostante le positive stagioni di entrambi, rimane il rammarico delle 6 gare saltate da Elliott e dal formidabile linebacker Sean Lee, nelle quali i Cowboys sono letteralmente colati a picco e che, guardando il tabellino a fine stagione, risultano decisive per il mancato approdo in postseason. Altro nodo da sciogliere è quello legato a Dez Bryant, moralmente a terra dopo un finale di stagione al di sotto delle aspettative e subissato dalle critiche. Rimarrà o lo aspetta una trade durante l’offseason?

D’altro canto gli Eagles, dopo una stagione entusiasmante sotto la guida del possibile MVP Carson Wentz, rimangono col punto interrogativo riguardo alla reale possibilità di arrivare fino in fondo col suo backup Nick Foles: dopo il brillante esordio coi Giants l’attacco ha avuto pericolosi deficit nelle due ultime uscite, e nonostante una difesa di assoluto livello rimangono dubbi sul possibile approdo delle Eagles al Superbowl di Minnesota. Pederson ha ora due settimane di tempo per limare gli ultimi dettagli e l’intesa tra Foles e i suoi ricevitori  in vista dell’impegno di metà gennaio che li vedrà opposti ai Falcons in caso di vittoria nella wild card contro i Rams o alla vincente di New Orleans vs Carolina.

Gli highlight della partita

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Andrea Gatti

25 anni, bergamasco, appassionato di viaggi, cinema e sport: tra un impegno e l'altro coltivo l'hobby della scrittura attraverso lo spettacolo del football americano.

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