[NFL] Week 13: Gli Steelers sopravvivono (Pittsburgh Steelers vs Cincinnati Bengals 23-20)

Si è veramente visto di tutto nella sentitissima sfida del Monday Night fra Pittsburgh e Cincinnati, vinta in rimonta dai gialloneri di coach Tomlin, ma una buona fetta di questo “tutto” non è stato onestamente un bel vedere. Placcaggi portati col casco, violenze non necessarie, insulti ad avversari a terra infortunati, e le drammatiche immagini (ma stavolta il comportamento dei giocatori non c’entra nulla) del linebacker degli Steelers Ryan Shazier a terra dopo un placcaggio, impossibilitato a muovere le gambe. Dopo le prime notizie tranquillizzanti Shazier ha dovuto subire una operazione per stabilizzare la colonna vertebrale per ridurre la compressione sul midollo spinale. 

Parlando di football giocato, la partita è stata un classico scontro Cincinnati-Pittsburgh fatto di grandi giocate e di colpi durissimi, e ancora una volta i Bengals hanno sciupato una grossa occasione per piegare la loro bestia nera: negli ultimi dieci scontri diretti infatti i nero-arancio sono usciti vincenti solo una volta, e nella ultime due sfide al Paul Brown Stadium (compresa la gara di lunedì) hanno sciupato un vantaggio di 17-3 e di 17-0.

Il successo mantiene Pittsburgh appaiata ai New England Patriots con un record di 10-2, il migliore nella AFC ma, soprattutto, i gialloneri sono ancora a +3 sui Baltimore Ravens, la più pericolosa inseguitrice all’interno della AFC North, con appena 4 gare da giocare. I Bengals invece scivolano a -2 dall’ultimo posto buono per la post season, con speranze di approdare ai playoff minime, e a questo punto è anche possibile che le quattro gare che ancora mancano alla fine della regular season siano anche le ultime per coach Marvin Lewis sulla panchina delle Tigri.

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Anche in una serata difficilissima, Pittsburgh ha dimostrato di avere un carattere infinito ed ha portato a casa una partita che sembrava ormai sfuggita di mano. Nel primo tempo infatti l’attacco ha faticato tremendamente contro l’ottima pass rush dei Bengals e anche Bell è stato contenuto alla grande dalla difesa di casa. Poi nella seconda frazione piano piano, Roethslisberger ha preso a macinare yard e Pittsburgh ha segnato in quattro drive su cinque. Antonio Brown è stato controllato ottimamente dal cornerback Jackson in almeno quattro occasioni, ma ha comunque chiuso con 8 ricezioni per 101 yard e una meta. L’altra segnatura su passaggio è arrivata grazie ad una dormita collettiva della difesa dei Bengals che ha consentito a Bell di varcare la linea di meta dopo una cavalcata di 35 yard. Bell è partito lentamente (appena 25 yard su corsa nel primo tempo) ma alla fine è stato devastante come al solito, con un totale di 182 yard guadagnate. Il resto dell’attacco di Pittsburgh è stato invece deludente, con Bryant che ha fatto qualcosina (4-40) mentre nullo è stato il rookie Smith Schuster, che si è fatto notare solo per un brutto blocco seguito dagli insulti con l’avversario a terra, su Burfict, pessimo gesto che gli costerà una giornata di squalifica.

shuster burfict steelers bengals

La difesa ospite ha patito l’assenza di Shazier, e le 130 yard guadagnate su corsa dai Bengals ne sono la chiara dimostrazione. Il solo Cameron Heyward ha tentato con successo di arginare l’attacco di Cincinnati che però ha fatto più o meno quello che ha voluto. Poi nella seconda metà gara le cose sono nettamente migliorate, con una pass rush decisamente più efficace, anche se la pessima prova del secondario, con l’eccezione dell’ottimo Artie Burns, è un campanello di allarme da non sottovalutare per un team che ha come obiettivo il mettere fine al dominio nella AFC dei Patriots, team cui non puoi certamente concedere un tempo intero come hanno fatto lunedì sera gli Steelers.  

Cincinnati ha confermato di avere ormai il “complesso” di Pittsburgh: i Bengals hanno disputato un gran primo tempo, poi nel secondo hanno segnato appena un field goal e, nonostante gli Steelers fossero con le spalle al muro, si sono clamorosamente spenti sia in attacco che in difesa. Per oltre metà partita Dalton è stato protetto ottimamente dalla chiacchierata Oline dei Bengals ed ha sezionato il secondario ospite lanciando in modo preciso e con perfetto timing, poi però non è riuscito a mettere un freno alla spirale negativa che ha coinvolto tutto il team. Fra i receiver in nero-arancio ottima prova del fenomeno Green (7 palle catturate per 77 yrds e due mete) e buon apporto anche di LaFell (4-55). Il rushing game dei Bengals è stato tremendamente efficace con Bernard (13-77) e Mixon (7-34) che hanno fatto danni notevolissimi contro una difesa che ha chiaramente patito la già citata assenza di Shazier.

In difesa Cincinnati è partita benissimo mettendo sotto pressione Roethlisberger soprattutto grazie ad un Dunlap in grande serata (un sack e tre hurries per lui) mentre Burfict dispensava mazzate e chiudeva alla grande ogni buco sul rushing game. Poi come i compagni dell’attacco, anche gli uomini di coach Paul Guenther sono spariti dal campo commettendo anche qualche errore veramente grossolano come quello sulla meta di Bell. Nel secondario da sottolineare la grande prova del cornerback William Jackson che non ha concesso ricezioni ad un fenomeno come Antonio Brown

Mixon Bengals Steelers

E la partenza degli Steelers era emblematica di come i gialloneri avrebbero giocato tutto il primo tempo: dopo un bel passaggio di 20 yard ad Antonio Brown, Roethlisberger sfuggiva alla pressione dei Bengals ma il suo lancio nel traffico era preda del cornerback Adam Jones. Cincinnati aveva così palla sulle 44 avversarie e grazie ad un bel completo a Kroft e ad una corsa di Bernard, i padroni di casa approdavano dentro la red zone ospite ma sul terzo down il passaggio in profondità a Green cadeva incompleto, e Cincinnati apriva le segnature con il field goal di Bullock. Il secondo drive di Pittsburgh viveva quasi esclusivamente sui lanci di Roethlisberger che trascinava i suoi fin oltre la metà campo ma sulle 42 di Cincinnati un incompleto a Brown e una palla deviata sulla line of scrimmage da Chris Smith costringevano gli Steelers al punt. Sul rovesciamento di fronte, gran drive dei Bengals che coglievano spesso impreparata una difesa degli Steelers che nel frattempo aveva già perso Shazier: Dalton completava quattro passaggi ad altrettanti receiver, poi il runner rookie Mixon aggiungeva altre 28 yard su corsa. Quindi, su un terzo e goal dalle 8, Green veniva perso dai difensori ospiti e, liberissimo, riceveva la palla del 10-0.

Il secondo quarto si apriva con un “tre e fuori” degli uomini di Tomlin, mentre Cincinnati chiudeva due primi down grazie a due belle ricezioni di Kroft e Green ma poi anche i padroni di casa erano costretti al punt. Pittsburgh provava allora a sfruttare maggiormente Bell ma senza successo e così era Cincinnati ad allungare ancora al termine di un drive fiume: 15 giochi, 78 yard che arrivavano soprattutto grazie alle ricezioni di Green (4-48) e alle portate di Bernard (5-30), subentrato ad inizio drive a Mixon, k.o.dopo un placcaggio della coppia Dupree-Williams. Nell’azione del td pass, su un terzo e 11, gli Steelers tentavano un doppio blitz con i cornerback ma sbagliavano la rotazione della copertura e venivano puniti da Green che riceveva la palla del 17-0.

Dopo il kickoff e relativo ritorno mancavano appena 26 secondi e gli Steelers erano sule loro 17, ma un passaggio corto che Bell trasformava in un grande guadagno (33 yard) e una sanguinosa penalità di pass interference contro il cornerback Kikrkpatrick, portavano gli ospiti a dodici yard dalla linea di meta allo scadere, con Boswell che infilava fra i pali il calcio del 3-17.

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brown steelers bengals

Il secondo tempo si apriva sotto il diluvio e con un “tre e fuori” stavolta di Cincinnati, mentre gli uomini di Tomlin iniziavano la loro paziente rimonta. Il protagonista del drive era il runner Bell che dopo aver portato palla quattro volte per 24 yard, sulle 35 di Cincinnati riceveva un pallone sulla carta innocuo da Roethlisberger avviandosi verso la sideline. Qui però i difensori dei Bengals, convinti che il runner sarebbe uscito, non si preoccupavano di spingerlo fuori definitivamente , e Bell si involava sulla sideline per la meta del 10-17. I Bengals sembravano reagire subito e grazie a due belle ricezioni di LaFell entravano nella metà campo ospite. Bernard chiudeva un down di corsa ma poi il drive si arenava, anche se il field goal di Bullock dava nuovamente il +10 ai ragazzi di Marvin Lewis.

Dopo due punt si entrava nel quarto finale, ma l’inerzia era ormai tutta dalla parte degli ospiti che sfruttando un’altra penalità da 30 yard contro Kirkpatrick arrivavano nella red zone ospite, anche se alla fine dovevano nuovamente accontentarsi del field goal di Boswell. Un sack di Vince Williams su Dalton costringeva poi Cincinnati al punt, e stavolta sul rovesciamento di fronte arrivava il touchdown del pareggio, tutta farina del sacco di Roethlisberger che dopo una penalità di roughing the passer contro Atkins infilava quattro completi su cinque tentati per 50 yard. Dalle 6 dei Bengals lo stesso regista ex Miami Redhawks pescava in meta Antonio Brown che subito dopo la ricezione subiva un colpo durissimo dalla safety Iloka, che a causa di questo intervento sarà poi sospeso per un turno dalla NFL. I Bengals iniziavano a questo punto una nuova serie con quasi quattro minuti sul cronometro, ma ormai Dalton e i suoi avevano terminato la benzina. Ancora un sack, stavolta di Dupree, costringeva Cincinnati al punt, mentre a Pittsburgh erano sufficienti quattro giochi per chiudere tre primi down ed affacciarsi sulle 24 dei Bengals. Sul quarto e undici dalle 25 dei Bengals, il defensive end Shaw regalava altre cinque yard per un fuori gioco, e dalle 20 Boswell non aveva difficoltà ad infilare il field goal del 23-20 finale.

Gli highlight della partita

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Un Commento

  1. Giusto non parlare di arbitraggi,ma lunedì sera Pittsburgh è stata “leggermente” accompagnata alla vittoria da un team arbitrale sconcertante al punto da lasciare senza parole Joe Buck.
    Il td annullato a Cincinnati per un holding ridicolo e che molto probabilmente avrebbe messo una pietra tombale alle speranze di rimonta di Pittsburgh è stato solo la punta dell’iceberg di una serie di chiamate allucinanti

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