Tre azioni particolari di domenica nella NFL

Tre azioni hanno colpito il mio interesse domenica in week 10 NFL. Tutte e tre le azioni si riferiscono a partite delle 19 italiane e mostrano come nella NFL moderna alla fine sono sempre le persone a fare la differenza nel bene e nel male.

Cominciamo con la prima delle tre azioni in esame.

Siamo nel secondo quarto dell’incontro tra Green Bay Packers e Chicago Bears. I Packers si sono portati in avanti con una bella corsa di Montgomery e i Bears iniziano il drive successivo dalle proprie 23. Grazie anche ad un bel passaggio di Trubisky arrivano sulle 25 avversarie, passaggio corto per Cunningham che si invola verso la end zone avversaria e in tuffo cerca di raggiungere la goal line. Il tentativo non riesce e gli arbitri danno il giocatore fuori sulla linea delle 2 yard, primo e goal per i Bears.

Ecco l’azione.

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John Fox, probabilmente dopo essere stato allertato dai suoi coach nel box decide di chiamare il challenge per chiedere il touchdown, non accontentandosi della ottima situazione di campo.

Rivedendo l’azione da diverse angolazioni e al rallentatore si vede chiaramente che Cunningham perde il controllo del pallone una frazione di secondo prima di toccare il terreno di gioco e come il pallone colpisca il piloncino.
Per regolamento uno sferoide prolato “loose”, cioè non in controllo di un giocatore, che colpisce il piloncino è come se uscisse dal campo dentro la end zone, di conseguenza touchback e palla agli avversari dalle 20.

azioni cunningham bears packers

I Chicago Beas si trovano quindi dal giocare un primo e goal dalle due a difendere un primo e dieci per i Packers dalle 20.

La reazione di John Fox alla comunicazione del Referee.

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Punteggio finale dell’incontro? 23-16 per i Green Bay Packers, un solo touchdown di differenza.

Seconda azione.

I Cleveland Brown stanno giocando la partita dell’anno contro i Detroit Lions. Dopo essere andati avanti 10-0 nel primo quarto hanno subito la rimonta della squadra di casa e sono sotto di 7, ma hanno a disposizione 19 secondi per segnare il touchdown del pareggio prima dell’intervallo. Palla sulle due dei Lions, non ci sono più time out per i Browns.
La prima azione è un passaggio incompleto che mangia quattro secondi, la seconda azione… beh guardatela.

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Kizer tenta una sneak e viene fermato senza guadagno dalla difesa dei Lions, consumando tutto il tempo a disposizione e non avendo quindi neanche un secondo per uno spike e provare un field goal. Cosa è passato nella testa di Hue Jackson (che è anche l’offensive coordinator) per una chiamata del genere? Credeva davvero di cogliere di sorpresa la difesa dei Lions? Cosa passa per la testa di un allenatore con 30 anni di esperienza alle spalle per chiamare un gioco del genere?
Domande senza risposte, anzi forse una risposta ce l’hanno perchè sembra che l’idea della sneak sia stata di Dehaun Kizer in persona che avrebbe cambiato il gioco arrivato dalla sideline.

kizer browns lionsSe così fosse probabilmente al rookie da Notre Dame qualcuno dovrebbe spiegare che conviene ancora fidarsi dei giochi che gli arrivano dai suoi allenatori e magari tra qualche anno potrà permettersi di fare scelte diverse.
La mancata segnatura non ha avuto impatto sul risultato finale perchè i Lions hanno vinto 38-24, ma avrebbe mandato negli spogliatoi i Browns con uno spirito diverso.

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Terza e ultima azione

La partita tra Jacksonville Jaguars e Los Angeles Chargers è stata combattuta fino alla fine, anzi di più visto che è servito il supplementare ai Jaguars per portare a casa la vittoria.

La vittoria poteva arrivare prima per i ragazzi di Coach Marrone se Marqise Lee non avesse fatto una pazzia in end zone costata quindici yard ai suoi compagni.
Manca 1 minuto e mezzo al termine dell’incontro e i Chargers sono sopra di tre punti. La partita sembrava chiusa a favore degli ospiti quando un intercetto di Bortles poco prima aveva dato la palla alla squadra di Los Angeles con meno di due minuti da giocare. Ma mai dire mai nella NFL e i Chargers nel primo gioco commettono fumble ridando la palla a Jacksonville sulle proprie 36.

Ai Jaguars serve un field goal per pareggia o un touchdown per vincere e dopo una pass interference difensiva che porta la squadra sulle 22 Bortles cerca Lee sul profondo, il passaggio è lungo rispetto al ricevitore che subisce un contatto con un difensore quando non poteva più prendere il pallone.
Flag sul campo, sicura violenza non necessaria che vorrebbe dire primo e goal sulle 11 per i Jaguars.

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Come avete visto nel video la reazione di Marquis Lee è troppo al di sopra delle righe e viene subito punita dalla crew arbitrale con la flag. Tradotto in regolamentese: i Jaguars avanzano di 11 yard (metà distanza) e arretrano di 15, perdendo quindi quattro yard, ma avendo un primo e 10 da giocare e non un terzo visto l’incompleto.

Il conciliabiolo arbitrale, che probabilmente non ci sarebbe stato senza la sceneggiata di Lee, decide che il contatto tra difensore e ricevitore non è falloso e di conseguenza rimane solo il fallo del giocatore dei Jaguars che quindi si trovano a giocare un terzo e 25 dalle 37 dei Chargers. Bortles non si perde d’animo e lancia ancora per Lee o almeno nella sua testa era un passaggio per un suo compagno e non per il cornerback dei Chargers.

Alla fine i Jaguars riescono a pareggiare con un field goal di Lambo allo scadere e a vincerla sempre con un field goal ai supplementari permettendo quindi a Marqise Lee di poter dormire con tranquillità e non scappando dalla furia dei compagni di squadra!

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Summary

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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