[NFL] Week 10: Patriots inarrestabili (New England Patriots vs Denver Broncos 41-16)

C’era una volta la difesa dei Denver Broncos… Potrebbe iniziare così il commento alla seconda batosta subita in appena 7 giorni da Denver, che poi in realtà è il quinto stop di fila per gli uomini di Vance Joseph, se non fosse che, onestamente, c’è prima da inchinarsi per l’ennesima volta, ai New England Patriots. Gli uomini di Belichick non sono stati perfetti, ma allo Sports Authority Field hanno stravinto in tutte le fasi del gioco. Si perché se già è difficile battere i Patriots in situazione normale, diventa addirittura impossibile quando ci mettono lo zampino gli special teams, e domenica sera le squadre speciali in arancione ne hanno combinate veramente di cotte e di crude. E così New England è ora appaiata ai Pittsburgh Steelers a quota sette vittorie e due sconfitte, che significa miglior record nella AFC, mentre i Denver Broncos, con un record di 3-6, possono già quasi sin da ora pensare al prossimo anno, con in più la posizione del loro head coach che si fa sempre più scricchiolante.

Protetto in modo encomiabile da una linea offensiva che ha retto splendidamente l’urto della temibilissima pass rush dei Broncos, Brady ha completato 25 passaggi su 34 per 266 yard e tre mete, nonostante l’assenza della rivelazione di quest’anno, il receiver Hogan, bloccato da un problema alla spalla destra. Dei 25 completi, ben 16 sono andati a runner e tight end, cosa che ha permesso all’attacco ospite di “bypassare” i due formidabili cornerback dei Broncos, “bloccati” in copertura sui receiver. Cooks e Gronkowski hanno portato a casa 74 yard a testa, seguiti dalle 38 yard del tight end Michael Bennett, firmato in settimana dopo essere stato tagliato dai Green Bay Packers anche lui per un problema alla spalla. Il rushing game dei Patriots ha vissuto una giornata in chiaroscuro anche se ha sfiorato le 100 yard: Dion Lewis (14 portate per 55 yard) e Burkhead (10-36) si sono divisi il grosso del compito con medie però non certo esaltanti. Entrambi i runner sono per altro saliti alla ribalta, poiché Burkhead ha aggiunto 27 yard su passaggio più un touchdown ed ha pure bloccato un punt, mentre Lewis ha ritornato un kickoff per 103 yard direttamente in meta.

La difesa di New England, priva del forte linebacker Hightower ormai fuori per il resto della stagione, dopo aver iniziato la stagione in modo pessimo, nelle ultime quattro partite aveva trovato una buona condizione generale ma contro Denver ha disputato una gara senza infamia e senza lode. Il front seven ha faticato a generare pressione su Osweiler, con l’eccezione di Trey Flowers, decisamente il migliore in quel fondamentale, ed i Patriots sono stati fortunati che grazie al grosso svantaggio accumulato, Denver sia stata costretta ad abbandonare abbastanza presto il rushing game, perché C J Anderson e Charles hanno fatto danni notevoli correndo con la palla in mano. Nel secondario la palma di mvp va sicuramente alla safety Chung che nelle partite precedenti aveva faticato non poco ed invece contro Denver è stato il migliore del secondario con appena due ricezioni concesse per 14 yard.

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Dopo il fallimento dell’esperimento Siemian, i padroni di casa confermavano in cabina di regia Brock Osweiler, già in casacca Broncos dal 2012 al 2015 e rifirmato quest’anno dopo il fallimento dell’avventura a Houston, e tutto sommato il regista da Arizona State non ha demeritato, chiudendo 18 su 33 per 221 yard una meta ed un intercetto. Osweiler ha mostrato grande affiatamento col receiver Sanders autore di 6 ricezioni per 137 yard ma ha avuto parecchi problemi sulla pressione di New England, situazione in cui ha completato appena 3 passaggi su 10 per 45 yard. Giornata decisamente tranquilla invece per il receiver numero uno dei Broncos Demaryius Thomas, tutto sommato ben contenuto da Gilmore, che ha chiuso con 5 palle catturate per 44 yard e una meta. C.J.Anderson e Jamaal Charles hanno giocato entrambi alla grande con una media a portata monstre (5,4 il primo, 4,8 il secondo) che però non è bastata a mettere in discussione l’esito finale del match.

Parks Dixon Patriots Broncos

La difesa dei Broncos non ha demeritato, tenendo conto dei disastri degli special teams, però onestamente era lecito attendersi molto di più da un reparto che, anche eliminando i 7 punti subiti dagli special teams, ha concesso 85 punti in due gare. I due cornerback, Talib e Chris Harris hanno giocato un buon match ma il reparto di coach Joe Woods non ha trovato una reale contromossa alla tonnellata di palloni che Brady ha smistato ai runner e ai tight end. E anche la pass rush è stata quasi impalpabile, con il solo Simmons, che però di mestiere fa la safety, che è riuscito a mettere a terra Brady. La difesa sulla corsa è andata un po’ meglio, anche se, soprattutto nelle corse centrali, Lewis e Burkhead hanno spesso creato il panico nel team di casa.

Prima di passare alla cronaca del match consentitemi di fare un “in bocca la lupo” sportivo al povero Brock Olivo, ex fenomenale special teamer dei Detroit Lions ed ex coach della nazionale italiana, nonchè ora special team coordinator per i Broncos. Il suo reparto ho commesso una marea di errori e spessissimo, nella NFL, le giornate come quella di domenica si pagano, ma speriamo che nel prosieguo della stagione il buon Brock possa rifarsi.         

Si parlava dunque di giornata incolore per la difesa di Denver che però aveva iniziato la gara nel migliore dei modi, con una bella copertura di Roby su Cooks che costringeva New England al punt, ma sul ritorno i Broncos commettevano il primo pasticcio con il returner  McKenzie che mancava la presa sull’ovale che veniva recuperato dal tight end Hollister. Dalle 24 dei padroni di casa a Brady erano sufficienti due passaggi, entrambi a Burkhead, per segnare il primo touchdown della giornata. Sul rovesciamento di fronte due grandi ricezioni di Sanders regalavano 44 yard ai Broncos ma su un terzo e due Gilmore faceva buona guardia su Demaryius Thomas ed il lancio di Osweiler cadeva incompleto, costringendo così Denver ad affidarsi a McManus che metteva fra i pali la palla del 3-7. Sul seguente kickoff però Dion Lewis raccoglieva la palla nella sua end zone, poi trovava un buco sulla destra dello special team dei Broncos e si involava in meta intoccato per il 14-3. La mazzata subita non scoraggiava però i Broncos che costruivano un buon drive grazie ad un’altra grande ricezione di Sanders da 38 yard e ad un’ottima corsa di C J Anderson che, sfruttando una serie di placcaggi sbagliati dai Patriots, portava a casa altre 21 yard. Sulle 15 di New England però una buona pressione dell’end Wise e un passaggio fuori misura di Osweiler, costringevano Denver ancora al field goal, con McManus che riportava i padroni di casa ad una meta di ritardo.

Brandin Cooks Patriots Broncos

Sfruttando due buone ricezioni del neoarrivo Bennett e le corse di Burkhead, New England costruiva poi un drive lunghissimo che portava i Patriots fin sulla 1 di Denver. Qui però un incompleto al tight end Allen ed un bel sack della safety Simmons nell’unica occasione del primo tempo in cui gli arancioni di casa riuscivano a mettere pressione su Brady, obbligavano anche New England al field goal. Nel drive seguente Denver riusciva a chiudere un down, poi lo special team di casa commetteva il suo terzo grave errore: il punt di Dixon veniva infatti bloccato da Burkhead e i Patriots recuperavano palla sulle 30 del team di casa.

Nonostante la posizione molto favorevole, New England doveva però nuovamente accontentarsi del field goal che portava il punteggio sul 20-6. Denver decideva a questo punto di cambiare tattica e si affidava soprattutto alle corse di Anderson e Booker, che insieme portavano palla 7 volte per un guadagno di 29 yard, cui si aggiungevano due belle ricezioni di Sanders. La prima, su un passaggio non troppo preciso di Osweiler, vedeva il receiver numero 10 salvare letteralmente una palla che stava cadendo incompleta se non addirittura nelle mani del cornerback Butler. Il drive dei Broncos arrivava però fin sulle 20 di New England ma poi andava in stallo e McManus era nuovamente chiamato in causa per il 9-20. A questo punto mancavano poco più di due minuti e New England iniziava il drive sulle sue 25, ma con calma olimpica i Patriots martellavano la difesa avversaria soprattutto col gioco di corsa e grazie alle gambe di Lewis e Burkhead arrivavano 30 yard. Poi con un minuto sul cronometro, Brady rompeva gli indugi: passaggio a Gronkowski per 22 yard e lancio che portava in meta Dwayne Allen per il 27-9 con cui si chiudevano i primi trenta minuti di football. La seconda frazione si apriva nel migliore dei modi per Denver: Osweiler pescava Thomas per 17 yard su un terzo e dieci, poi le corse di Charles e una portata a sorpresa del fullback Janovich fruttavano altri due primi down. Quindi Osweiler trovava ancora Sanders per 23 yard ed i Broncos approdavano sulle 8 dei Patriots. Qui neppure una penalità di holding fischiata al tackle rookie Bolles fermava i padroni di casa, che con una corsa di Charles guadagnavano 11 yard poi sull’asse Osweiler-Thomas andavano in meta riducendo lo scarto a 11 punti.

L’illusione di Denver di aver riaperto la partita durava però poco più di tre minuti: con due passaggi a Gronkowski e Cooks l’attacco dei Patriots guadagnava 50 yard, poi ci pensava Dion Lewis, con tre corse tutte al centro, che fruttavano 20 yard e la meta del 34-16. I Broncos accusavano il colpo e nel successivo drive chiudevano di misura due down prima di andare al punt. In avvio di ultimo quarto gli uomini di Belichick si ritrovavano così con la palla in mano e l’occasione di chiudere il match, però dopo tre buoni passaggi di Brady ad Amendola e Gronkowski il drive andava in stallo sulle 41 di Denver. Ma sul punt lo special team di Denver combinava l’ennesimo pasticcio, facendosi penalizzare per 12 uomini in campo. La penalità dava agli ospiti la possibilità di riprendere la serie e stavolta i bostoniani non fallivano: Brady faceva 5 su 5 con l’ultimo passaggio che finiva nelle mani sicurissime del runner James White che riceveva ed entrava indisturbato nell’area di meta dei padroni di casa. La partita naturalmente finiva qui anche perché nella serie successiva Osweiler veniva intercettato da Chung ed era game, set e match per i Patriots.                 

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