[NFL] Week 7: Where Eagles Dare (Washington Redskins vs Philadelphia Eagles 24-34)

Dove osano le aquile“. Il titolo della celebre pellicola del 1968, con Clint Eastwood, ben si presta ad immortalare il momento degli Eagles. Grazie alla vittoria contro i rivali divisionali di Washington, Phila si erge a quota 6 vittorie, a fronte di una sola sconfitta. È, attualmente, il record migliore dell’intera lega. I rapaci della città dell’amore fraterno guardano tutti dall’alto.

L’inizio è, tuttavia, a tinte borgogna e oro. Il primo possesso degli ospiti si chiude, infatti, dopo aver mosso fluidamente la catena, con un field goal dalle 27 yard di Rose. Il kicker proveniente da Texas, chiamato a sostituire l’indisponibile Hopkins, mette a referto il primo calcio della carriera. Per i Redskins si tratta del ventunesimo starter nel ruolo dal 1995. La reazione dei padroni di casa è tutt’altro che veemente in origine. I primi tre giochi sono viziati da altrettante penalità: pass interference, illegal block in the back e holding. La quarta arriva ancora prima dello snap, essendoci 12 uomini nello huddle. Il tutto si conclude con un intercetto del corner back Dunbar, che, di fatto, equivale ad un punt ben eseguito.

Nel secondo quarto gli Eagles innestano le marce alte ed effettuano il sorpasso. Dapprima arriva il pareggio con un calcio di Elliott dalle 53. Poi c’è spazio per una vampata dei Redskins, che ottengono nuovamente la leadership, per l’ultima volta nell’incontro, grazie ad un Td su ricezione di Thompson. Il running back da FSU è finora il playmaker principale di Washington, essendo in vetta contemporaneamente alle classifiche di yard corse e ricevute (unico giocatore in Nfl) e di Td realizzati. Gli ultimi 4 minuti di gioco sono devastanti per la squadra della capitale che subisce 2 dei 4 Td lanciati da Wentz. In occasione del primo, il rookie Hollins brucia in velocità il safety Swearinger ricevendo per 64 yard il 10 pari. A 22 secondi dalla conclusione del primo tempo completa l’opera il tight end Ertz, palesando, ancora una volta, le incertezze in copertura di Swearinger.

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L’uno-due degli Eagles è micidiale e tramortisce i Resdkins. Nella terza frazione è Phila ad aprire le segnature. Wentz, nonostante l’ottima pressione del front seven avversario su un 3rd & goal, pesca in end zonecon un lancio in equilibrio precario, il rookie Clement. Elliott trasforma il punto addizionale e, sul 10-24, pone due possessi di distanza tra le squadre. Washington barcolla sotto la gragnola di colpi, ma non ancora abbastanza da gettare la spugna. Sale in cattedra il tight end Jordan Reed che, dopo una ricezione decisiva su un 3rd e lungo, segna il suo primo Td stagionale lo snap successivo. A 44 secondi dalla conclusione del terzo quarto il match è riaperto sul punteggio di 17 a 24.

Quando sembra che l’inerzia stia volgendo verso Washington, Wentz si rende protagonista di un’azione incredibile. Il qb, su un 3d & 8, riceve lo snap dalla shotgun e si ritrova repentinamente assediato da ben quattro rusher avversari che provocano il collasso dei quattro uomini di linea che componevano la tasca. Pareva un sack ineludibile, ma, dopo qualche secondo, dalla mischia infernale, con una mossa degna del più abile escapista, emerge la maglia numero 11. Corsa da 21 yard e momentum favorevole ai Redskins frantumato. La diretta conseguenza sono 10 punti consecutivi messi a segno dagli Eagles. Prima con il Td di Agholor e poi con il calcio da 42 yard di Elliott. Un altro acuto di Reed nel finale fissa il punteggio sul definitivo 24-34.

Ha vinto la squadra migliore, che è, legittimamente, al comando della propria Conference. Wentz, così come fece nel match d’apertura al FedExField, ha dato prova per l’ennesima volta delle sue doti eccezionali di scrambler, e non solo. Ertz ha stravinto il duello con Swearinger, sfruttando egregiamente gli impacci della difesa dei Redskins nella copertura dei TE. Un’ulteriore chiave di lettura è la diversa efficacia sui terzi down: mentre gli Eagles hanno convertito esattamente la metà dei propri, Washington si è incagliata ben 8 volte su 12. Note dolenti in una serata di festa gli infortuni di Hicks e Peters.

Ai Redskins va comunque l’onore delle armi, avendo retto, sostanzialmente, per più di tre quarti di gara. La pressione della linea difensiva, pur priva di Allen, è stata costante e, fortunatamente, non tutti i Qb sono dotati dell’elusività di Wentz. La Ol, invece, falcidiata dagli infortuni, ha dovuto soccombere contro il poderoso front seven degli Eagles, concedendo 4 sack. Nel corso della partita ben quattro dei cinque titolari (Moses, Scherff, Long e Williams) hanno dovuto abbandonare il terreno di gioco. Chi per qualche snap, chi definitivamente, chi in via precauzionale. Pur con il rientro di Kelley, il gioco di corse è stato ancora poco proficuo (solo 75 yard complessive). Finalmente si è rivisto con una certa consistenza Reed, che, se sano, rimane un bersaglio di fondamentale importanza per il passing game.

Nella prossima giornata i Redskins ospiteranno i Cowboys. Entrambe le franchigie sono sul 3-3. Dalla tenzone dovrebbe emergere chi potrà impensierire gli Eagles nella conquista della Division. Sempre che ci sia ancora margine per poterlo fare.

Gli higlight della partita

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Tutta la partita in una timeline (clicca per ingrandire)

Redskins vs Eagles

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Lorenzo Contini

Ho una passione sconfinata per il football. Tifo Redskins e Hurricanes grazie al leggendario Sean Taylor, il mio idolo sportivo: gone but never forgotten.

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