[NFL] Week 6: That was close… again (San Francisco 49ers vs Washington Redskins 24-26)

I San Francisco 49ers perdono la quinta partita consecutiva per meno di 3 punti di scarto. Si tratta di un record in Nfl. Il record della squadra californiana, invece, rimane inchiodato a 0 vittorie. È innegabile che le criticità del team sono molteplici. Prima della sfida contro i Redskins, infatti, i 49ers erano la squadra più penalizzata della lega, quella con più drop, e la seconda per maggior numero di placcaggi mancati. Non un bel biglietto da visita.

La prima frazione di gioco, fino a pochi secondi dalla fine, è dominata dai padroni di casa. Complice un’opposizione tutt’altro che strenua da parte della difesa ospite, Washington si porta sullo 0-17. Il primo possesso offensivo si conclude con il secondo Td stagionale di Doctson, che riceve in end zone dopo aver corso una slant. La seconda marcatura capitolina è firmata dal rookie running back Perine. L’ex Oklahoma Sooner riceve un passaggio corto da Cousins di 3 yard. Completa il quadro un field goal di Hopkins dalle 48 yard a un minuto e mezzo dalla fine del tempo.

L’attacco di Washington si inceppa inspiegabilmente a sei minuti dalla fine del secondo quarto. Cousins lancia due intercetti su due snap consecutivi. Il primo, di Ward, viene giudicato incompleto dalla crew arbitrale dopo il replay. Il secondo, ad opera di Robinson, invece, è buono. In entrambi i casi si è verificata una totale incomprensione tra il quarterback e i propri ricevitori.

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C.J. Beathard 49ers

Col cambio di possesso cambia anche il Qb sulla sponda 49ers. Fa il suo debutto tra i professionisti, infatti, il rookie da Iowa C.J. Beathard, scelto al terzo giro. Il ragazzo è nipote di Bobby Beathard, GM dei Redskins dal 1978 al 1989. L’epoca più gloriosa di Washington, in cui la franchigia ha conquistato due Super Bowl. A farne le spese il veterano Hoyer, che fino a quel momento aveva totalizzato 34 yard, frutto di 4 completi su 11 tentativi. Non sarebbe corretto addossare tutte le colpe all’ex Bear: Celek e Goodwin, tra gli altri, si sono macchiati di drop più o meno clamorosi. Nonostante la tendenza a lasciar cadere palloni si perpetui, Beathard riesce a condurre i suoi al Td in chiusura. Dopo un drive di 10 passaggi Hyde corre per una yard ed entra nella end zone per il 7 a 17.

Nel secondo tempo la gara cambia completamente volto. La difesa dei 49ers rientra in campo con spirito pugnace annichilendo quasi completamente il gioco di corse di Washington. Sono molteplici, infatti, i tackle for loss (9) fatti registrare dai ragazzi di Saleh. Sugli scudi la prima scelta Thomas, autore di 9 placcaggi, di cui due Tfl ed un sack. Anche l’attacco imbrocca il giusto ritmo e alla fine del terzo quarto pareggia. Prima con un field goal di Gould dalle 52 yard. Il kicker, poco dopo, ne fallisce uno dalle 47. Poi San Francisco approfitta di un fumble del grande ex della partita Vernon Davis. Il tight end perde il pallone dopo una ricezione in mezzo al campo. Ward raccoglie e riporta fino ad una yard dalla end zone. Chiude Hyde col secondo Td di giornata.

Nell’ultimo quarto si riscuote dal torpore l’attacco dei Redskins. Il calcio di Hopkins dalle 21 arresta l’emorragia dei 17 punti senza risposta subiti. A 3 minuti dalla fine Cousins si affida alle proprie gambe e percorre le 7 yard che lo separano dalla end zone per il 17-26. I punti rimangono 26 perché Hopkins fallisce l’extra point.

I 49ers non si perdono d’animo e accorciano immediatamente le distanze. Beathard disegna la più bella giocata della partita: step up per evitare la pressione nella tasca e lancio in corsa di 45 yard per Robinson che evita l’intervento di Nicholson e segna il 24-26. Il cronometro recita 1:59 al termine. L’onside kick successivo è facile preda di Moreau. I Redskins riescono a bruciare solo un minuto e tutti i time out a disposizione di coach Shanahan. Beathard ha dunque a disposizione 52 secondi, partendo dalle proprie 20, per entrare nel raggio da field goal. Il drive sembra promettere bene ma a 19 secondi dalla fine, quando ormai mancano 5 yard dalla fatidica linea verde fluo, Garçon commette una sanguinosa pass interference offensiva che rispedisce Frisco indietro di 15 yard. Fuller intercetta il disperato tentativo sul quarto down e 20 ponendo la parola fine alla battaglia.

È mancato davvero poco ai 49ers per compiere l’impresa. Ci si deve interrogare sul motivo per cui la difesa abbia disputato un primo tempo del tutto privo del mordente adeguato. L’ingresso di Beathard ha dato indubbiamente una scossa all’attacco, ma che sia lui o di nuovo Hoyer il prescelto, il corpo dei ricevitori non può permettersi di continuare a droppare così tanti palloni. Così come, ancora una volta, è stata fatale una penalità. Il rookie QB ha chiuso con 19/36 per 245 yard, 1 Td e 1 intercetto. Ha destato l’impressione, seppur prematura, di poter legittimamente schierarsi dietro un centro in Nfl. Nelle movenze e nell’interpretazione del ruolo ricorda proprio il suo dirimpettaio odierno Cousins. Sarà interessante seguirne lo sviluppo per poter rispondere con maggiore cognizione di causa all’interrogativo se sia il caso o meno di investire, presumibilmente, una cifra importante, per portare Cousins nella baia la prossima off season.

49ers redskins

Dal canto suo Washington ha consentito ai 49ers di riaprire una partita che pareva già in ghiaccio sullo 0-17. Positiva la vittoria, che porta il record sul 3-2, ma francamente dopo le prove convincenti contro Oakland e Kansas City ci si aspettava molto di più. Manca ancora l’alchimia tra Cousins e i suoi “nuovi” ricevitori: Pryor ha ricevuto 3 palloni per 23 yard e Doctson solo il Td da 11. Bene la diversificazione: la palla è stata distribuita a 9 giocatori diversi, sembra però mancare il go to guy che possa togliere le castagne dal fuoco nei momenti di difficoltà. Anche Crowder e Reed, che gli anni scorsi sono stati tra i bersagli preferiti di Cousins, sono ancora poco coinvolti nel gioco. Continua a ben figurare la difesa, invece, specie il front seven, capace di generare pressione costante coadiuvando una secondaria martoriata dalle assenze. Oggi è capitolato anche Breeland, dopo Norman.

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Di questo passo sarà dura rimanere nella scia delle aquile di Philadelphia, che volano sempre più in alto.

Gli highlight dell’incontro

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Lorenzo Contini

Ho una passione sconfinata per il football. Tifo Redskins e Hurricanes grazie al leggendario Sean Taylor, il mio idolo sportivo: gone but never forgotten.

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