[NFL] Week 5: Game of the week? (New York Jets vs Cleveland Browns 17-14)

No. Questa è la risposta secca alla domanda, provocatoria, che costituisce il titolo del pezzo. Jets – Browns, come ampiamente preventivabile, non è stata la partita più entusiasmante del lotto domenicale. Col senno di poi è possibile considerare il malfunzionamento del game pass, che sostanzialmente  mi ha impedito di assistere a quasi tutto il primo tempo in diretta, sotto una luce diversa: un disperato tentativo, da parte della Nfl, di preservare il pubblico da uno spettacolo desolante. Ligio al dovere, l’ho comunque recuperato integralmente in replica, per poterlo narrare con dovizia di particolari.

Ad un secondo dallo scadere del primo tempo il punteggio era ancora saldamente ancorato sullo 0-0. Ci è voluto un field goal dalle 57 yard di Chandler Catanzaro (ex Arizona Cardinals) per sbloccare la situazione. Per arrivare a calciare da lì, McCown ha orchestrato, in 30 secondi partendo dalle proprie 29 yard, l’unico drive efficace dei suoi fino a quel momento.

jets mccown

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L’attacco di Cleveland non se l’è cavata meglio: i cinque possessi offensivi condotti da Kizer si sono conclusi come segue. Il primo è stato un rapidissimo  three and out. Il secondo, molto promettente, è stato vanificato da un fumble di Crowell a 3 yard dal touch down. Concorso di colpa tra il running back, che non ha trattenuto il passaggio laterale del rookie da Notre Dame, e Kizer stesso, che non l’ha effettuato in maniera impeccabile. Il terzo è sfociato nel primo errore del kicker Gonzalez, dalle 52 yard. Il quarto è naufragato nuovamente a ridosso della end zone, dove è giunto l’intercetto del safety Maye, seconda scelta del draft dei Jets, proveniente da Florida. Nel quinto ed ultimo ancora protagonista, suo malgrado, Gonzalez. La matricola da Arizona State, selezionato al settimo giro dai Browns, sbaglia ancora, e questa volta da distanza non proibitiva: 39 yard.

Dopo questo stillicidio di errori chiudiamo con una nota lieta per i tifosi Browns. Ha fatto il suo debutto nella lega la prima scelta assoluta Myles Garrett, che, al primo snap giocato, distrugge la guardia Carpenter e abbranca McCown cogliendo il sack. Pur giocando un numero di snap piuttosto limitato, l’ex Aggie si ripeterà anche nel secondo tempo. L’impressione destata è che possa diventare indubbiamente un defensive end dominante. Contro i Jets è stato impiegato prettamente come rusher situazionale (entrambi i sack sono stati realizzati in occasione di un terzo down). Col progredire della condizione e l’incrementarsi delle ripetizioni in allenamento è lecito aspettarsi un impiego sempre più assiduo. Situazione per certi versi analoga a quella di Joey Bosa dello scorso anno.

Dalla terza frazione di gioco iniziano ad arrivare le marcature. Coach Jackson decide di schierare dietro al centro Kevin Hogan, secondo anno da Stanford. Kizer si accomoda in panchina dopo aver fatto registrare 8/17 per 87 yard e un intercetto. Bottino tutt’altro che formidabile. La mossa pare azzeccata: quando mancano 9 minuti allo scadere del quarto Cleveland segna. Splendida ricezione in tuffo ad una mano per il tight end Njoku. Il prodotto di Miami, ventinovesima scelta assoluta, sale a quota 3 td in stagione. Il dato eclatante è che si tratta del primo vantaggio stagionale dei Browns. Vantaggio che dura solo quattro minuti.

A cinque primi dalla fine del periodo, infatti, l’episodio che svolta la gara. Il corner Claiborne riporta fino alle 13 yard avversarie un intercetto. Dopo il cambio di possesso, McCown pesca il suo TE Seferian-Jenkins in end zone per il 10-7. Fade pass eseguito magistralmente e la gang green rimette la testa avanti. Quando mancano 13 minuti alla conclusione i Browns completano l’opera di autodistruzione. Hugh Jackson opta per giocarsi un 4 & 2 nei pressi della end zone. La portata di Crowell è corta e i Jets riconquistano il pallone. Audaces fortuna iuvat si è rivelato, almeno in questo caso, un adagio fallace. È pur vero che del senno di poi son piene le fosse, ma ci si poteva accontentare di un comodo calcio per il pareggio. Comodo si fa per dire, dato lo 0/2 all’attivo di Gonzalez fino a quel momento.

Nel drive successivo McCown innesca il terminator mode. Partendo dalle proprie 3 inanella 6 completi consecutivi. Touch down di Kearse e i Jets scappano a più 10 A nulla vale la pur pregevole galoppata di Duke Johnson che accorcia le distanze dopo il 2 minute warning. L’ex Cane riceve uno screen pass da Hogan per 41 yard. Il tentativo di onside kick successivo fallisce e Cleveland, ormai priva di time out, è costretta a capitolare.

Leggendo le statistiche finali si rimane un po’ perplessi di fronte alla sconfitta dei Browns. Hanno macinato più yard, sia in aria (279 vs 178) che per terra (140 vs 34). Hanno mantenuto molto di più il possesso dello sferoide (34 minuti contro i 25 dei Jets). La percentuale di efficienza sui terzi down è discreta: 42,9 rispetto al 33 del team di Bowles. Ciò che ha fatto la differenza sono state le 3 palle perse, a cui va aggiunta la mancata conversione su quarto down, contro la sola di New York. Un intercetto di McCourty nel primo tempo che non ha fruttato nulla. I Jets sono stati estremamente cinici nello sfruttare gli errori nel momento clou della partita.

Dopo cinque settimane si ritrovano, incredibilmente, al comando della Afc east dissipando le voci sul presunto tanking. La pochezza offensiva è lampante e si è palesata anche in questa giornata. Seferian-Jenkins, però, sembra sempre più a suo agio e può diventare un bersaglio importante per McCown.

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Dal canto suo Cleveland non può che recriminare per i troppi errori commessi. Il talento c’è, e da entrambi i lati del campo. Jackson dovrà essere abile nel gestire la situazione QB. Hogan è stato quasi impeccabile (16/19 per 194 yard con 2 td e 1 int). Potrebbe essere opportuno concedere a Kizer qualche panchina affinché maturi sereno sia caratterialmente che tecnicamente. L’ex Fighting Irish ha dato un’ulteriore prova della propria imprecisione. Prima della partita aveva solo il 51% di passaggi completati, a fronte di un McCown che invece vanta un 70%, secondo unicamente ad Alex Smith.

L’assenza di vittorie inizia ad essere sempre più difficile da giustificare. Accumulare pick al draft in quantità industriali non si converte automaticamente in punti sul campo. A coach Jackson l’arduo compito di sovvertire la tendenza, altrimenti bisognerà interrogarsi sulla futuribilità dell’esperimento money ball. Sperando che la gestione DePodesta non si riveli l’ennesimo mistake by the lake in Ohio.

Highlight della partita

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Lorenzo Contini

Ho una passione sconfinata per il football. Tifo Redskins e Hurricanes grazie al leggendario Sean Taylor, il mio idolo sportivo: gone but never forgotten.

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