NFL a Londra, dopo Twickenham è il turno di Wembley

Siamo appassionati di football e ci esaltiamo e soffriamo nel vedere in TV o in streaming col Game Pass la nostra squadra giocare a migliaia di chilometri di distanza. Ma, diciamo la verità, siamo in realtà talmente malati di football che siamo disposti a fare dei sacrifici (economici e non solo) pur di vedere la NFL dal vivo, qualunque sia la squadra in campo… anche i Miami Dolphins!

Mi piace scrivere e leggere di football giocato, ma mi piace ancora di più scrivere e leggere di emozioni. Lo scorso anno io e Alessio Salerio vi abbiamo raccontato la nostra prima esperienza a Londra e quest’anno ho letto con interesse l’articolo sulla “prima volta” di Gabriele Balzarotti e quello sulla decimillesima volta di Giovanni Ganci 😀

Torno a scrivere sull’argomento perché, come mi ero ripromesso, sono ritornato a Londra per assistere alla mia seconda partita NFL. Se l’anno scorso era stato Giants-Rams a Twickenham quest’anno la scelta è volutamente ricaduta su una partita in programma a Wembley, visto che volevamo sperimentare anche questo stadio. Analizzando pro e contro abbiamo deciso di prendere i biglietti per Saints-Dolphins.

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Un po’ come nella canzone di Gino Paoli, eravamo 4 amici al bar che volevano andare a Wembley ma ci siamo ridotti a due perché gli altri non hanno ottenuto le ferie… bummer!

A questo proposito… sul sito di Ticketmaster è disponibile un riferimento ad un sito affiliato, seatwave.com, che permette di rivendere i biglietti qualora fosse necessario. Il servizio è in inglese e non è poi troppo complicato da usare: cerchi l’evento “NFL International Series – London”, scegli la partita per la quale vuoi vendere i biglietti, inserisci il prezzo di listino e alcune informazioni sui posti, scegli le modalità e il prezzo di vendita e, dopo aver completato gli ultimi passaggi, non resta che attendere pazientemente che arrivi l’email che ti comunica che i tuoi biglietti sono stati acquistati da qualcuno. E’ il sito stesso a mandarti a casa il corriere per il ritiro dei biglietti. Per ricevere il pagamento è necessario attendere circa due settimane dopo la conclusione dell’evento.

Ma torniamo a noi…

Come al solito il viaggio è stato all’insegna del football, massimo risparmio dove possibile. Abbiamo bloccato una stanza nella stessa topaia dello scorso anno ed abbiamo ridotto al minimo indispensabile le spese accessorie. Mangiare? No grazie, sono a dieta! Scherzi a parte se si fa una spesuccia al supermercato si risparmia la colazione al bar e ci si può organizzare qualche pasto freddo, tanto per un paio di giorni non muore nessuno (anzi, si rischia di morire mangiando fuori se si sceglie il locale o il panino sbagliato come capitato sfortunatamente a noi in due occasioni).

REGENT STREET

Sabato 30 settembre è stata chiusa al traffico Regent Street per la festa NFL. Non lo sapevamo quando abbiamo scelto quale partita andare a vedere ma è stato bello poter sperimentare anche questo evento visto che lo scorso anno avevamo partecipato alla “versione ridotta” alla NFL House.

nfl-regent-street wembley

Il programma di Regent Street prevedeva l’apertura delle attività dalle 12 fino alle 18. Noi, come nostra abitudine, siamo arrivati con largo anticipo per studiare la situazione.

Le maglie più numerose erano quella numero 9 dei Saints (Drew Brees) e quelle numero 23 (Jay Ajayi) e numero 14 (Jarvis Landry) dei Dolphins, ma tutte e 32 le franchigie NFL erano rappresentate dai tifosi presenti.

https://twitter.com/NFLUK/status/915290637028741120

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Tanti i personaggi pittoreschi.

L’evento di Regent Street non è, a mio modesto parere, organizzato molto bene; è caotico ed è difficile sapere dove andare e quando. C’erano due palchi nei due estremi della via e a volte le attività interessanti si svolgevano in contemporanea.

Regent Street Map

Sul palco principale si sono alternati ospiti importanti, intervistati dal giornalista inglese Neil Reynolds e da Darren Fletcher. Si sono presentati i giocatori attuali dei Saints (tra i quali i capitani Drew Brees e Zach Strief) e quelli dei Dolphins (con l’idolo locale Ajayi a capitanare un gruppo che comprendeva Jarvis Landry e Ndamukong Suh‏). Si sono visti tra gli altri l’Hall of Famer Dan Marino e gli ex giocatori, ora opinionisti in TV, Osi Umenyiora e Jason Bell. Ogni tanto le cheerleader dei Dolphins hanno intrattenuto il pubblico con uno stacchetto e alcuni gruppi musicali si sono esibiti per riempire i tempi morti.

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Anche sul palco secondario ci sono state apparizioni delle cheerleader e di ex giocatori dei Dolphins.

Disseminati lungo Regent Street c’erano i gonfiabili tramite i quali ci si poteva improvvisare QB o kicker, il camion sul quale era esposto il Lombardi Trophy (accanto al quale potevi fare una foto se eri disposto ad affrontare la chilometrica fila) e l’NFL Lab nel quale potevi sentirti un prospetto del Draft e mettere alla prova la tua capacità di elevazione e la velocità sulle pseudo-40 yard. I migliori atleti, provenienti da tutto il mondo, hanno mostrato le loro “skill” agli scout NFL.

https://www.instagram.com/p/BZufM6OH3lo/

https://www.instagram.com/p/BZq40THBlkW/

C’erano poi un piccolo campo da football sul quale i bambini (e solo loro) potevano cimentarsi in un mini Training Camp (Youth Performance Clinics) ed il pullmino della Subway, sponsor dell’evento, accanto al quale si è esibita una banda con rullanti e grancassa:

https://www.instagram.com/p/BZrUSXdFFH0/

In questo video una veloce panoramica di eventi e personaggi della giornata:

https://twitter.com/NFLUK/status/914225933351096320

Pochi i gadget distribuiti: qualche mini palla in gomma, una t-shirt marchiata Subway o dei pom pom verdi e gialli. In compenso litri e litri di Pepsi Max in bottigliette da 250 cl (sto ancora disintossicandomi a diversi giorni di distanza!).

Quando ci siamo avvicinati al pullmino Subway abbiamo visto che dopo aver fatto la fila era possibile fare una foto con alcune cheerleader dei Dolphins. Perché farsi sfuggire l’occasione di far morire di invidia amici e colleghi?! Purtroppo la fila era lunga e le cheerleader, chiamate da altri impegni, sono evaporate prima che arrivasse il nostro turno. Ci siamo accontentati di indossare maglia e casco di Saints e Dolphins e fare una foto in versione giocatore NFL.

Ogni attività aveva il suo QR code, che potevi scansionare per raccogliere dei badge che, almeno sulla carta, davano la possibilità di partecipare all’estrazione di premi. Anche quest’anno non abbiamo quindi potuto fare a meno di installare sul cellulare la bruttissima app ufficiale delle International Series (quest’anno battezzata “2017 NFL London Games – Fan Mobile Pass”).

La app, di tanto in tanto, mandava una notifica per informarti dell’inizio di uno specifico evento. Abbiamo così scoperto che nel negozio New Era di Carnaby Street e nel negozio JD Sports di Oxford Street il RB dei Dolphins Jay Ajayi avrebbe firmato autografi.

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https://twitter.com/NFLUK/status/914429794967793664

Davanti al negozio New Era si è subito creata una fila infinita ed abbiamo capito che sarebbe stato inutile mettersi in coda. Abbiamo optato per la tappa successiva e siamo andati in Oxford Street dove già si era ammassato un numero spropositato di fan della squadra di Miami. A differenza della prima tappa, da JD Sports era prevista la presenza anche del rookie CB dei Saints Marshon Lattimore e così abbiamo deciso di tentare la fortuna.

https://www.instagram.com/p/BZrXcE-BKZc/

Ovviamente Ajayi è andato via prima che arrivasse il nostro turno, ma siamo riusciti almeno ad uscire dal negozio con la foto autografata da Lattimore (ora speriamo che abbia una carriera da Hall of Famer per giustificare la fatica fatta!).

Tornati in Regent Street abbiamo continuato a guardarci intorno alla ricerca della mascotte dei Dolphins. Ebbene si, lo ammetto, dopo aver fatto lo scorso anno la foto con Rampage (l’ariete dei Rams) l’obiettivo numero 1 dell’avventura NFL 2017 era fare una foto con T.D. (il delfino dei Dolphins). Potremo avere pure una certa età, ma non per questo siamo meno minchioni. T.D., dove diavolo sei?! La nostra ricerca è stata infruttuosa e siamo andati via con le pive nel sacco. Dalle foto della giornata trovate su internet abbiamo poi avuto conferma che, indeed, la maledetta mascotte era presente e si prestava a fare foto dannatamente divertenti. Maledizione!

https://www.instagram.com/p/BZryJ3NgNr2/

Hey, noto una certa somiglianza!

Abbiamo tra l’altro scoperto che esiste anche una seconda mascotte dei Dolphins: Air T.D.!

mascotte dolphins

Perché ci siete sfuggiti? Perchè?!?!?!

Ah, per unire il danno alla beffa ci sono sfuggiti anche Dan Marino e Jason Taylor versione testoni.

https://www.instagram.com/p/BZqlL7WFM4B/

Prima che la serata terminasse abbiamo potuto raccogliere gli autografi di tre ex Dolphins, i famosi… ehm… non avevamo la più pallida idea di chi diavolo fossero. Dopo impegnative ricerche online e la consultazione degli archivi della FBI siamo riusciti ad identificare due dei giocatori, il non certo indimenticabile LB Twan Russell (con i Dolphins dal 2000 al 2002) e il leggermente più noto TE Troy Drayton (con i Dolphins dal 1996 al 1999). Qualora tra voi lettori ci fosse un tifoso dei Dolphins legato da qualche grado di parentela a J. Edgar Hoover magari potrebbe aiutarci ad identificare l’ultimo misterioso personaggio… quello che potete vedere presentare le cheerleader nel video di inizio articolo… un indizio, il suo numero di maglia era probabilmente il 34.

Archiviamo i rimpianti di Regent Street, c’è ancora il Tailgate per rifarci.

WEMBLEY

homer tailgating

La mattina di domenica l’area Tailgate in uno dei parcheggi intorno a Wembley apre i battenti ufficialmente alle 9.30 ma noi arriviamo ovviamente prima per poter fare un giro intorno allo stadio. Arrivare a Wembley è semplice, e la NFL suggerisce diversi possibili itinerari.

In una piccola area accanto allo stadio c’è la Dolphins Zone, dove sono presenti solo i soliti gonfiabili che ti permettono di cimentarti come kicker o QB. Non ci hanno controllato il biglietto, quindi è possibile che questa zona sia aperta anche ai meno fortunati.

NOTA: sia per l’ingresso allo stadio che per l’ingresso all’area Tailgate vige la severissima NFL Bag Policy (i dettagli). Noi avevamo dall’anno scorso la borsa ufficiale trasparente NFL – che per inciso è una grandissima porcheria in quanto la qualità è davvero scadente – che ci avevano regalato arrivati a Twickenham; in ogni caso in tutti gli shop NFL disseminati intorno allo stadio è possibile acquistarla per 5 sterline. Noi uomini non abbiamo molto da portarci dietro che non ci stia in tasca, ma la borsa trasparente si rivela sempre utilissima per preservare i cimeli raccolti, soprattutto in una giornata come quella di domenica 1 ottobre, dove a tratti piove.

Wembley Site Map_HL_Amend

Ovunque, gli incaricati della Pepsi fanno a gara per regalarti le bottigliette della nera bevanda.

L’area del Tailgate comprende diverse attrazioni (il camion con il Lombardi, gli stand con il cibo, il pullmino Subway e il palco che ospiterà cheerleader e personaggi famosi) ma noi puntiamo dritti verso la tenda degli autografi.

Il programma della mattinata prevede la presenza a firmare autografi di Deuce McAllister, all-time leading rusher dei Saints con 1429 corse per 6096 yard e secondo per TD segnati con 55, Sam Madison, CB dei Dolphins dal 1997 al 2005 e 4 volte Pro Bowler, Lance Moore, ex ricevitore di New Orleans ed infine Mark Gregory Clayton, 5 volte Pro Bowler e uno dei target preferiti di Dan Marino. Ogni sessione di autografi dura appena 30 minuti; quando arriva il tuo turno ricevi una foto autografata, puoi farti firmare qualcosa portato da te e puoi fare una foto con la star di turno.

All’inizio la fila non era tanta, anche per via della leggera pioggerellina, ma poi è aumentata. Lo scorso anno come dei perfetti imbecilli non ci eravamo rimessi immediatamente in fila dopo aver ricevuto l’autografo di Orlando Pace e per questo errore da principianti non avevamo fatto in tempo a farci autografare la foto dal grande Kevin Greene. Dagli errori si impara e dopo aver messo al sicuro la foto autografata da McAllister ci siamo rimessi subito in fila riuscendo ad accaparrarci anche l’autografo di Madison.

A questo punto sono arrivati i dubbi: rimettersi subito in fila ed esser certi di ottenere l’autografo di Moore ma altrettanto certi di non fare in tempo a prendere quello di Clayton o temporeggiare un attimo in modo da mancare il poco interessante ex WR dei Saints in favore del ben più famoso numero 83 dei Dolphins? La risposta alla nostra domanda retorica è stata: al diavolo Moore, Clayton è il nostro uomo! Mission accomplished, tre foto autografate su quattro è un bel bottino.

Dopo aver chiuso con successo la questione autografi siamo andati alla ricerca di cibo e la nostra scelta si è rivelata due volte sbagliata. In primo luogo il panino faceva maledettamente schifo ed in secondo luogo ci è costato la foto col nostro idolo T.D.!

Dopo aver mangiato abbiamo continuato il giro dell’area Tailgate e ci siamo avvicinati al pullmino Subway. La fila non era lunga e c’erano le cheerleader ad aspettarti per fare la foto insieme… ma si, perché no? Mentre eravamo in fila ecco che arriva T.D., la nostra amata mascotte, e si aggrega alle cheerleader per fare le foto. Ci strofiniamo gli occhi per assicurarci di non aver avuto una visione… è proprio T.D.! La fila scorre veloce e T.D. e le cheerleader sono sempre lì a fare foto. La trafila prevedeva di entrare dentro al pulmino, dove ti veniva consegnato un gadget a scelta tra una maglietta e dei pom pom, e di uscire dal retro del pulmino nell’area destinata alle foto quando arrivava il tuo turno. Ovviamente, maledetta sfortuna, quando scendiamo dal bus il fottuto delfino si è volatilizzato insieme alle donzelle! O destino cinico e baro, perché ti prendi gioco di noi?! Facciamo la foto con l’aria di condannati a morte e ci incamminiamo verso l’uscita del Tailgate visto che consigliano di entrare allo stadio un’ora prima per vedere il riscaldamento delle squadre.

All’improvviso ci si para davanti l’intera squadra di cheerleader! Certamente un modo goffo del destino di chiederci scusa… La security crea lo spazio necessario per l’esibizione e le ragazze fanno il loro stacchetto prima di ripartire verso lo stadio.

Apro e chiudo una parentesi su queste ragazze tanto carine: guardarle da vicino è piacevole ma allo stesso tempo terrorizzante. Ti guardano e ti sorridono mentre ballano, ma il loro sguardo ti passa attraverso e il loro sorriso è congelato. Ho avuto modo di essere in prima fila mentre si esibivano e non sapevo davvero dove guardare… non fraintendetemi… si, sono belle ed hanno fisici atletici, ma il motivo è un altro… non riesci davvero a sostenere quello sguardo freddo e penetrante, quasi da robot.

Ecco un breve video-recap del Tailgate

Anche quest’anno sono stato tentato di acquistare il programma ufficiale della partita, ma le 10 sterline facevano più comodo per altre cose ed ho rinunciato a malincuore.

Entrati allo stadio ci siamo subito resi conto di un’altra beffa del destino. Dallo scorso anno sapevamo che in ogni sedile c’è una bandierina della squadra “di casa” e la nostra intenzione era di fare man bassa e portarne a casa un buon numero per ricordo ma anche per regalarle agli amici che non erano potuti venire. Ebbene, questa volta le bandierine erano fatte di carta lucida, da un lato arancione e dall’altro blu, e non avevano un dannato logo, una stramaledetta scritta, un riferimento qualsiasi all’evento! Maledizione Dolphins, ma che cosa vi salta in mente?!

https://www.instagram.com/p/BZyrSnFFZTa/

Per confronto, questa era la bella bandierina distribuita dai Jaguars la settimana precedente.

https://www.instagram.com/p/BZbu3-WH6Di/

Ingoiata l’amara pillola ci siamo goduti lo spettacolo.

La partita, come spesso accade negli incontri giocati a Londra, non è stata particolarmente interessante né combattuta e non ci sono state molte azioni spettacolari (il recap di Mauro Rizzotto). Il tempo, rispetto a guardare la partita in TV, scorre però velocissimo e non ci si annoia mai.

Ah, abbiamo anche scoperto che Air T.D. ha una particolare dote. Le due sfuggenti mascotte camminavano a bordo campo durante la partita e ad un certo punto, con la coda dell’occhio, abbiamo visto Air T.D. stramazzare a terra come morto. Nonostante il nostro momentaneo rancore nei suoi confronti e nei confronti del suo fratello di pezza ci siamo terribilmente preoccupati. Dopo pochi secondi il delfino ha iniziato ad agitarsi come colto da convulsioni… La nostra preoccupazione è però durata solo un attimo… il perché lo trovate in questo video.

Grande Air T.D., ma come si fa a tenerti il muso?

Qui tante altre foto della settimana NFL a Londra.

Chissà se il 2018 ci sorriderà e se sarà possibile tornare ancora una volta a Londra. Di certo alcune cose ci hanno stufato (gli ormai inflazionati gonfiabili non ci attirano più) e la cronica scarsità di gadget ci indispettisce non poco. Ma il sentirsi ragazzini, giocare ad inseguire la mascotte di turno e andare a caccia di autografi ci attira… vedremo quali squadre verranno designate e cosa ci riserverà il futuro.

Se ci sarà un Londra-Ter non mancherò di raccontarvelo sulle pagine virtuali di questa splendida vetrina per gli appassionati di football che è Huddle Magazine.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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8 Commenti

  1. Complimenti, resoconto fantastico e tutto molto bello!
    Ma non vedo le statistiche dei lanci al gonfiabile… si parla tanto di un italiano che ha fatto 8/9, eri tu? 😀

    1. No, purtroppo il mio record come QB ai gonfiabili è peggiore… quello come K poi, neanche il caso di parlarne!
      Ma d’altronde l’unico gonfiabile veramente importante era Air T.D. e mi è sfuggito 🙁

  2. Bellissimo articolo!!! Sarò a Londra a fine mese per vedere i miei Vikings.
    Spero di riuscire ad accapararmi anch’io qualche autografo.

    1. Grazie mille Carlo! Divertiti e se ti metti in coda studia attentamente le tempistiche per non perdere gli autografi migliori. Fammi sapere come è andata poi 😉

    2. FYI:

      SATURDAY 28TH OCTOBER, 1.00PM – 4.00PM
      THE LANDMARK LONDON, MARYLEBONE, LONDON, NW1 6JQ
      Starring Minnesota Vikings’ legends Chris Doleman and John Randle, Cleveland Browns’ Hanford Dixon and Josh Cribbs plus special guests, get closer to the NFL London Games action as Neil Reynolds brings to you exclusive game insight and live Q&A.

      1. Purtroppo ho paura che sabato riuscirò a fare poco, il mio aereo arriva a Londra alle 15,00.
        Però grazie al Vostro articolo domenica mattina presto sarò davanti allo stadio.
        Magari riuscissi a recuperare un autografo da Cook …

        1. Come non detto, ero indietro di una partita … :’-(
          Non dico cosa è successo per non fare spoiler per chi vede
          le partite in ritardo come me ….

          Però almeno stamattina è arrivata una buona notizia da parte
          del GamePass, per scusarsi dei vari disservizi degli ultimi tempi
          rimborsano il 20%!!! Che verrrà accreditato sulla Carta di Credito
          entro 30 giorni!!!

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