NFL Preview 2017: New York Giants

Due vittorie per aprire la stagione, poi tre sconfitte consecutive. Sembrava iniziata una classica annata alla “Giants” del passato recente e, invece, ecco arrivare il repentino cambio di marcia e otto gioie nei successivi nove match. Record da urlo (11-5) e Wild Card Game contro i Packers. New York ci arriva tra aspirazioni e polemiche. Finisce con una batosta più grande del dovuto e del previsto. Serve ricominciare da lì, però, per dare un’ultima possibilità a Eli Manning di scrivere per la terza volta il proprio nome nell’Olimpo.

[clear]

OFFENSE

Il reparto è tra i più completi che il quarterback abbia mai avuto tra le mani. Manning che approccia l’anno dei 37 con alle spalle una buona stagione da 4.027 yard e un 26/16 tra touchdown pass e intercetti. Non soltanto Odell Beckham, uno dei ricevitori più strepitosi della Lega con le sue 1.367 yard costellate di 10 touchdown, e Sterling Shepard, esploso nella stagione da rookie con 65 ricezioni e, soprattutto, 8 viaggi in end zone. Brandon Marshall è un receiver che vive di fame agonistica ed è sceso sotto le 1.000 yard in carriera solo quando ha poi voluto lasciare Bears prima e Jets poi.

new york giants

Pubblicità

Nella Grande Mela compone un trio di WR da brividi, completato dalla 23∞ scelta allo scorso Draft, Evan Engram. Tight-end sosia di Jordan Reed dei Redskins, sta stupendo tutti nel training camp e dovrebbe prendere da subito il posto di un Will Tye generoso, ma al solito ricco di lacune. Ha lasciato Victor Cruz, finito ai Bears, ma la perdita è più emotiva che effettiva. Dal Draft non solo Engram, che avrà tanto da dimostrare, ma anche il runningback Wayne Gallman, solido e di eccezionale potenza fisica, ottimo per completare un backfield ricco di talento, con Paul Perkins chiamato a confermare e migliorare le 4.1 yard per portata in 112 azioni nell’anno da rookie, d’estro, con il folletto Shane Vereen atteso al ritorno in auge dopo i tanti problemi fisici vissuti nell’ultimo anno, e di opzioni a disposizione, se si aggiungono Orleans Darkwa e Shaun Draughn, ex Niners, ai già citati.

Manca un po’ di agilità su corsa e un runningback che sappia macinare yard in autonomia. Soprattutto perchÈ, come al solito, la linea non è stata sistemata a dovere. Ereck Flowers è risultato essere la nota più stonata dello scorso anno e gli innesti di D.J. Flucker dai Chargers e di Adam Bisnowaty alla n∞ 200 non bastano per completare l’opera. Peccato.

DEFENSE

La difesa si è erta a roccaforte della gran parte dei successi l’anno passato. Landon Collins, dopo una stagione da rookie tra alti e bassi, si è incendiato con un’annata al limite del Defensive Player of the Year in cui ha raccolto 125 tackle, 4 sack, 13 pass deflected e 5 intercetti. Tra le safety è l’unica certezza, in attesa di vedere con continuità Darian Thompson, 71° scelta dello scorso Draft, e l’omonimo Mykkele, oltre all’undrafted Andrew Adams, che non ha demeritato nell’anno d’esordio nella Lega, e a Duke Ihenacho, arrivato dai Redskins.

new york giants lions

Tra i cornerback, il trio è da brividi: Dominique Rodgers-Cromartie e Janoris Jenkins hanno composto una coppia spaventosa da 39 pass deflected e 9 intercetti, cui si è aggiunta la qualità e, a lungo andare, un’ammirevole grinta in Eli Apple. Ancora deve meritare di valere una decima scelta assoluta, ma è un prospetto dal talento evidente.

Il front seven dei Giants è pronto ad accogliere qualsiasi tipo di avversario. Straripante contro le corse con due tori come Olivier Vernon, 8.5 sack e un concentrato di leadership e talento indiscutibile in un anno per lui delicatissimo all’esordio a New York, e Jason Pierre-Paul, tornato idolo dei tifosi grazie a un carattere mai domo che lo getta oltre l’ostacolo fisico della mano mutilata. Aggiungeteci un Damon Harrison mortifero ed eletto All-Pro per la prima volta in carriera per una linea difensiva eccezionale. E alle spalle già si muovono Dalvin Tomlinson e Avery Moss, scelti rispettivamente alla n° 55 e 167 dello scorso Draft.

Tra i linebacker ci sono cuore, a partire da Jonathan Casillas, e prospettive di crescita, in particolare per B. J. Goodson. Il meccanismo è fragile come pochi, considerando l’altissimo numero di infortuni che affligge i protagonisti citati, ma, se intatto, può guidare al titolo.

COACHING STAFF

Il 17° head coach nella storia dei Giants, Ben McAdoo ha dimostrato di valere il palcoscenico, raggiungendo il record di vittorie per un rookie nella franchigia. Attenzione, però. Quest’anno New York ha una squadra che, potenzialmente, può arrivare in fondo e la questione si fa bollente. Tante scelte delicate, ma prese con intelligenza e saggezza, dimostrano che McAdoo ha la stoffa per superare ogni ostacolo.

Ben McAsoo Giants

Pubblicità

Mike Sullivan, offensive coordinator, lo ha accompagnato in maniera egregia, lasciando modo al rookie di lavorare a dovere nel reparto in cui è cresciuto. Spettacolare, invece, Steve Spagnuolo. La sua creatura difensiva ha spaventato la NFL, almeno fino ai playoff. Ora che i tasselli sembrano tutti a posto ha la possibilità non soltanto di confermarsi, ma di scrivere la storia.

[review] [ad id=”29259″]

I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

I Giants possono contendere di diritto il trono di NFC East ai Cowboys. Sarà una battaglia eccezionale e, con un miglior piazzamento in vista dei playoff, New York può tornare a sognare. Attacco entusiasmante, difesa straripante, coaching staff dal giusto equilibrio. Ci sarà da divertirsi.

Merchandising Merchandising

Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.