NFL Preview 2017: Los Angeles Chargers

La città degli angeli, o meglio i suoi sobborghi, danno un benvenuto tiepido ai solitari Chargers, che abbandonata San Diego si apprestano a vivere la prima delle sue stagioni a Los Angeles in uno stadio sottodimensionato che raramente vedremo traboccare di passione.

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Peccato, perché come detto nell’up and coming a loro dedicato, i Chargers sono la squadra più interessante della AFC, la più giovane e in generale fornita di grande talento sul rettangolo verde. Vediamo, qualche mese dopo quell’analisi e dopo il draft, se qualcosa è cambiato.

OFFENSE

Il secondo anno del rientro di Ken Whisenhunt come coordinatore dell’attacco si preannuncia più morbido del primo. Alla fine nessun quarterback rookie è arrivato il che è un piccolo segnale la schiena di Philip Rivers non stia poi così male. Melvin Gordon sta benissimo e insieme al runningback atteso alla conferma ci sono una serie di giocatori giovanissimi e talentuosi che rendono la collezione di ricevitori dei Chargers una delle più spettacolari in NFL.

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philip rivers san diego chargers

Keenan Allen è guarito, Travis Benjamin e Tyrell Williams possono ripetere la buona stagione dell’anno scorso e non dimentichiamo che Hunter Henry è il tight end più promettente in NFL. Smorzato nelle ultime ore l’entusiasmo riguardante il rookie scelto alla 7 assoluta Mike Williams: i problemi alla schiena del giovane ricevitore non permettono voli pindarici al tifoso quanto all’analista tecnico. Per ora non si sta allenando.
Se Allen non torna in infermeria (ed è un SE gigantesco) Los Angeles può davvero dire la sua nelle statistiche offensive della lega.

Scegliendo due uomini di linea offensiva nei primi tre round del draft, i Chargers hanno in qualche modo ammesso di essere alla ricerca di solidità in questo reparto. La situazione è migliorata ulteriormente con l’arrivo di Russell Okung. Joe Barksdale come tackle destro è sicuro del posto, mentre l’arrivo di Okung e delle due matricole mescolerà le carte nelle altre posizioni. In generale l’attacco è migliorato, con un po’ di fortuna (quella che è mancata più di tutto recentemente) guiderà la squadra alle vittorie che rimedierà in questo 2017.

DEFENSE

Ignorata nei primi giorni del draft, la difesa è il settore di più difficile lettura per i Chargers.
Vero, sono sopra media in molti parametri, ma non si deve pensare solo ai percentili per capire le prospettive 2017.
L’arrivo di Gus Bradley come defensive coordinator, infatti, porterà in seno la 4-3 al posto della più recente 3-4. Questo favorirà il lavoro della linea difensiva, come intuitivamente si può concludere. Più difficile comprendere ciò che succederà a livello di linebacker: nella 4-3 serve un middle linebacker che fermi le corse, arma utilizzata più di altre per sopraffare questo allineamento. Denzel Perryman è quell’uomo nei piani di Bradley, con Jatavis Brown a sfruttare il suo range di copertura come Telvin Smith faceva per il suo coach a Jacksonville l’anno scorso. È Perryman, però, adatto a quel ruolo? Ce lo deve dire il campo.

Chargers defense

Bradley in ogni caso non ha accettato il lavoro come uno sprovveduto: sapeva cosa andava ad allenare. Anzitutto, una squadra in cui moltissimi elementi ritornano. Poi Joey Bosa e Brown, due stelle già quasi affermate a poco più di vent’anni.
Tornando ai percentili, i Chargers sono sopra il 90% delle altre squadre NFL per quanto riguarda i placcaggi per perdita di yard e gli intercetti. Non c’è motivo di pensare questi dati cambino molto se non, come appunto detto, con qualche scossone soprattutto iniziale dato dal cambio di schema.

Sul piano individuale ritorna anche Jason Verrett, cornerback da Pro Bowl.
Il problema, per i Chargers, non può essere sul campo da gioco. Come abbiamo visto, il talento è diffuso e la ora rinforzata linea offensiva può far sperare in un passo avanti.
Se non avessero un quarterback di 35 anni non potremmo far altro che pronosticare un Super Bowl nel prossimo quinquennio. Rivers dà garanzie sul breve termine, ma non sul lungo come invece gran parte del roster che lo circonda.

COACHING STAFF

Guru del gioco di corsa e indicato da tutti come un naturale head coach per le sue doti relazionali, Anthony Lynn è il nuovo capo allenatore dei Bolts. Il grande rispetto che si porta dietro l’ex Bills, però, non garantisce nulla per quanto riguarda la gestione delle partite.

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anthony lynn chargers

Ricordiamo che la realtà degli ultimi Chargers di Mike McCoy fu, l’anno scorso, costruita da un inizio di stagione davvero positivo annullato da qualche partita di troppo persa per una segnatura o meno. Lynn non sembra la persona giusta per dare una sferzata su questo particolare, o almeno non possiamo garantire sappia farlo.

Whisenhunt si è detto ossessionato dai turnover, e che quindi la sua priorità sia migliorare la protezione del pallone e il lavoro in Red Zone.
Così come l’ex Titans, anche Bradley sul lato difensivo ha il materiale umano per fare bene.
Il resto del coaching staff è frutto di un assemblaggio, e moltissimi allenatori sono nuovi; la rappresentazione perfetta di una franchigia di fronte a una stagione strana, nella quale si giudicherà forse più il valore di chi non gioca rispetto a quello messo in campo.

Potrebbe comunque sembrare non ci siano limiti per questi Chargers. Il primo, però, è la arroventata AFC West (Raiders, Broncos, Chiefs); il secondo l’esperienza di Anthony Lynn e di un coaching staff alla ricerca di chimica e direzione; il terzo alcuni automatismi difensivi da valutare dopo le prime settimane di gioco.

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

Con una chance reale di raggiungere un record vincente, i Chargers sono davanti a una stagione particolare in una casa nuova, modesta e temporanea. Una delle squadre più giovani della lega lo è anche sulla sideline: non basterà in una AFC West come al solito molto competitiva.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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2 Commenti

  1. Con i broncos in calo e i raiders che si trovano di fronte a una difficilissima riconferma sono convinto siano la squadra che ha piu possibilità di fare bene nel afc ovest

    1. Ciao, sono l’autore del pezzo. Grazie per aver letto e commentato.

      In effetti i Broncos sono rimaneggiati (ma possiedono ancora molti dei pezzi da 90 che li condussero al SB), ma per quanto riguarda Raiders e Chiefs mi sorprenderebbe non rifilassero un 3-1 complessivo ai Chargers. Parliamo di due realtà solide (i Chiefs qualche trambusto l’hanno avuto), e nel caso dei Raiders una delle principali aspiranti al Super Bowl di quest’anno.

      Stai con noi, le preview anche di queste squadre arrivano – il 13 agosto i Chiefs, i Raiders sono online da luglio, i Broncos arrivano più in là!

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