Caylin Moore, da Compton alla borsa di studio per Oxford.

Dal ghetto di Compton alla borsa di studio per Oxford grazie alla tenacia e alla passione per il football,
l’incredibile storia di Caylin Moore merita di essere raccontata.
 
#IWMSOP è l’hashtag che Caylin Moore, safety di TCU, utilizza spesso nei social network.  It won’t make sense on paper (non avrà senso sulla carta). Già, perché è difficile credere a una storia come la sua.

Nato a Hollywood e cresciuto a Moreno Valley, Moore si trasferì a Compton, dopo la separazione dei genitori, vivendo in una casa priva di acqua calda e condividendo un solo letto con i due fratelli e la madre.

Iniziò a giocare a football nella lega giovanile di Snoop Dogg e con i soldi guadagnati con il riciclo di bottiglie di vetro e di lattine acquistò le prime scarpe da gioco. Nel 2004 la madre fu vittima di stupro nell’ospedale presso il quale era stata ricoverata per un’operazione al cuore. Nel 2012 il padre fu condannato all’ergastolo per omicidio.

Moore è uno studente brillante e ben diciannove università, sulle venticinque alle quali aveva inviato domanda di ammissione, accettarono la sua candidatura. Dopo aver vinto la borsa di studio Fulbright, Moore ha vinto anche la prestigiosa borsa di studio Rhodes e studierà presso l’Università di Oxford (nel Regno Unito) il prossimo anno accademico.

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Cosa ti ha motivato ad andare avanti nonostante tutte le avversità?

La mia fede in Dio e nella mia famiglia. Confidavo nel fatto che Dio avesse un piano più grande per me, dovevo continuare a credere in Dio e giorni migliori sarebbero arrivati. Le avversità sviluppano il carattere. Questa consapevolezza mi ha sempre spinto ad abbracciare le avversità.

Il football rappresentava una via d’uscita dalla povertà?

Purtroppo, sì. tuttavia, con la grazia di Dio, mi sono reso conto è l’educazione a farti uscire dalla povertà.  Sono grato di averlo capito.

Com’e stato giocare nella lega giovanile di Snoop Dogg?

È stata una vera e propria benedizione.  Se non ci fosse stata quella lega, probabilmente non avrei mai giocato a football. Come allenatore Snoop Dogg è molto professionale e conosce a fondo il gioco. Sono molto contento che abbia scelto di utilizzare il suo potere, la sua influenza e i suoi soldi per reinvestire nella sua comunità. E non ha investito solo i suoi soldi, ma anche il suo tempo, è sempre presente tutt’oggi.

In un’intervista hai dichiarato che non sei andato all’università solo per trovare un lavoro ma per cambiare il mondo. Mi ha molto colpito. Cosa vorresti fare per cambiare il mondo?

Vorrei cambiare il mondo in qualunque modo Dio ritenga opportuno.

Ho dei piani su ciò che vorrei cambiare, cose che riguardano l’istruzione, l’economia e la salute per le comunità più svantaggiate. Ma alla fine mi sforzo di essere uno strumento nelle mani del Signore  per cambiare il mondo nel modo che Egli riterrà più opportuno.

Hai partecipato a più di una dozzina di iniziative di servizio per la comunità nella quale vivi e hai avviato un programma di sensibilizzazione per giovani chiamato S.P.A.R.K. In cosa consiste questo programma e cosa ti piace più di queste iniziative?

S.P.A.R.K. è l’acronimo di Strong Players Are Reaching Kids (i giocatori forti si avvicinano ai bambini). È un’organizzazione che ho creato con un paio di miei compagni di squadra per motivare i bambini nel circondario di Fort Worth, Texas a raggiungere l’eccellenza nelle loro carriere scolastiche e nelle loro attività extracurriculari e incoraggiarli a essere la scintilla (Spark) del cambiamento nella loro comunità. Ciò che mi piace di più in iniziative come questa è la possibilità di tirar fuori dai giovani qualcosa che non sapevano di avere o che non avrebbero mai immaginato per se stessi.

Caylin Moore

Le crescenti tensioni razziali e sociali negli Stati Uniti sono sotto gli occhi di tutti. Cosa pensi dell’attuale situazione del tuo paese?

Credo che con la proliferazione dei social media e con l’avvento di nuove  tecnologie di comunicazione, le tensioni razziali e sociali che già esistevano da tanti anni siano state portate alla luce.

Per concludere, vorrei un tuo parere su questa nuova era di consapevolezza socio-politica degli atleti.

Sono orgoglioso della direzione che sta prendendo questa nuova era. Se non altro, la crescente attenzione dei media sulle tensioni razziali e sociali ha spinto degli individui che per molti anni sono stati scarsamente impegnati politicamente ad attivarsi.

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Giuseppe Marmina

Bostoniano osservante, appassionato di musica e di storia afro-americana.

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