Up and Coming: Tennessee Titans

Up and Coming è una nuova rubrica di Huddle Magazine che vuole descrivere le squadre che sono in crescita nella NFL. Vi accompagneremo per otto settimane, scegliendo una squadra per division e raccontandovi quali caratteristiche ci possiamo aspettare da essa in questo 2017. L’obiettivo è avere un’anteprima di ciò che vedremo in questa lunga offseason per le franchigie che riteniamo possano cambiare di più in questo periodo. Nella speranza di riuscire a trovare delle nuove contender!

Le cronache di Mariota

Nel bene o nel male, i Tennesse Titans sono la squadra del quarterback Marcus Mariota. La scelta assoluta numero 2 non ha avuto vita facile da un punto di vista tutoriale nei primi due anni di NFL, ma riesce irrimediabilmente in fiducia dal 2016.
Quando venne scelto (2015), il prodotto di Oregon si trovò in un attacco, guidato da Ken Whisenhunt, che metteva enfasi sulla spread offense e sulle letture pre-snap dello stesso quarterback. Non è la situazione ideale per una matricola, infatti l’hawaiano non splende subendo molti sack e non riuscendo a liberarsi del pallone abbastanza velocemente per evitare la pressione. La doppia minaccia (lancio o corsa) inevitabilmente riserva grossi guadagni, con Mariota che corre un media di 7.4 yard a tentativo, che però derivano dallo spazio dettato dalla spread offense più che dall’effettivo disegno di schemi per lui.

Il 2016, dopo l’allontanamento di Whisenhunt e l’arrivo di Mike Mularkey, diventa un anno da ricordare. Sin da subito Marcus trova conforto in un attacco organizzato in modo conservativo, nel quale le corse hanno grossa importanza. Anche grazie al fatto di essere riuscito fino agli sgoccioli della stagione, Mariota è migliorato in tutto: tentativi, yard lanciate, percentuale di completi, yard nette a tentativo, yard pesate per importanza, rating, intercetti.
Ha anche corso il doppio delle volte rispetto al 2015, e ottenuto 100 yard in più.

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Ma è nella Red Zone che fa ormai parte dell’elite NFL; 114.6 di rating, 33 TD e nessun intercetto nelle prime due stagioni. Sono dei record. E parlando di record, solo Kurt Warner, Dan Marino e Russell Wilson hanno un rapporto TD:INT migliore del suo nelle prime due stagioni da professionista.
E tutti e tre erano in ben altri ambienti.

È chiaro che alcune statistiche macroscopiche (25esimo attacco sui passaggi) siano il risultato di questo sistema, e paradossalmente spingano a sottovalutare l’impatto del QB sulla lega. Inoltre, giustificano il record di 9-7 della squadra: se vanno sotto, i Titans non hanno le armi per tornare in partita, e la contesa decisiva persa contro i Jaguars a dicembre illustra molto bene questo particolare.

Una squadra, una contender

Jack Conklin, rookie, e Taylor Lewan sono la migliore coppia di tackle della NFL, piazzandosi sull’esterno della migliore O-line della nazione secondo ProFootballFocus, anche meglio di quella dei Cowboys.
Il primo, in particolare, ha registrato numeri e successi incredibili: All-Pro, riserva al Pro Bowl, unico uomo di linea offensivo a raggiungere questo tipo di obiettivi dal merger (con Zack Martin, proprio dei Cowboys, nel 2014).
Il centro Ben Jones è, sempre con il pari ruolo dei ‘Boys, il più durevole centro NFL. Chance Warmack, Josh Kline, Quinton Spain si alternano nel ruolo di guardia, con Warmack sul piede di partenza per una free agency che dovrebbe essere per lui molto riconoscente.

Un altro Pro-Bowler lo troviamo in difesa: Brian Orakpo ha guidato la squadra per sack con 10,5 occorrenze. Wesley Woodyard e Avery Williamson guidano i linebacker, mentre il rookie Kevin Dodd ha deluso le aspettative e rimediato vari infortuni. Per caratteristiche, la difesa forza molti sack (sesta nella nazione) ma dà molto spazio alle corse. Nella partita contro i Broncos, a esempio, la vittoria è arrivata perché Denver non ha trovato proprio il running game. I Titans soffrono chi invece ci riesce (trentesima difesa sulle corse).

Dando un’occhiata agli snap giocati, si scopre che sia in DL che tra i LB Tennessee ha più di una opzione per sostituire i titolari. A esempio, Sean Spence non ha mal figurato in una stagione in cui doveva mostrare molto essendo anch’egli free agent, contribuendo dalla nickel alle buone prestazioni della squadra sui passaggi.

Il management, guidato dal GM al secondo anno Jon Robinson, ha dimostrato quindi buona competenza nella valutazione del talento al draft e in free agency, oltre a una strategia nel draft che ha pagato. I Titans diedero via la prima assoluta ai Rams per una miriade di scelte che poi furono usate per arrivara a Conklin. Questa politica lascia loro ancora due scelte al primo giro in questo 2017.
Aspettiamoci la scelta di un cornerback, o di una safety, alla 5 e di un giocatore offensivo alla 18: in attacco infatti serve talento in posizione esterna. Tajaé Sharpe è niente più di un giocatore in lenta crescita, non un WR1, e anche la posizione di tight end ha bisogno di un rinforzo.

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Tennessee è a una scelta decisiva dall’essere una contender. La gioventù e la stabilità di questa squadra sono ai livelli massimi in NFL. Una piccola iniezione di talento potrebbe davvero portare il titolo della AFC South – già sfiorato – e i Playoff.

Exotic Smashmouth

I Titans sono attualmente la quinta squadra con più spazio salariale nella lega. L’adeguamento del contratto di Mariota arriverà solo nel 2019, aprendo una piccola, prima finestra di “win-now” da qui a quella data.
Per queste caratteristiche, questi Titans ricordano molto da vicino i Seattle Seahawks che vinsero il Super Bowl nel 2014, pur con caratteristiche profondamente diverse in campo. Ci aspettiamo qualche big della free agency unirsi alla causa di Mike Mularkey.

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L’head coach è forse il personaggio più incredibile di questa franchigia. Quando venne confermato un anno fa, il sentimento popolare in Tennessee era molto negativo. Il suo annuncio di voler giocare un attacco “exotic smashmouth” aveva più i contorni della burla che non dell’approccio serio, anche mediaticamente.
Come abbiamo visto, ha però funzionato. Le ragioni sono molteplici: l’esplosione immediata di Conklin, quella di Spain (grande bloccatore specialmente sulle corse), la ripresa di DeMarco Murray, la fortuna nell’affrontare alcune squadre – come i Packers – nel loro momento peggiore.

Come già anticipato, questa filosofia offensiva non si sposa bene col recuperare le partite in cui finisci dietro, e soffre mortalmente i box affollati. Non aspettiamoci che molti degli impegni dei Titans quest’anno trovino di fronte avversari impreparati, ed è proprio per questi motivi che la difesa deve migliorare e l’attacco essere più temibile sui passaggi fuori dagli hashmark (liberando il box).
La situazione di roster stabile, la division morbida e la possibilità di spendere rendono Tennessee una delle squadre che seguiremo con più curiosità nel 2017. La lente attraverso la quale la guarderemo sarà definita proprio dalla free agency.

Se i Titans perseguiranno giocatori arrivati come Logan Ryan (campione NFL con i Patriots) sarà un brutto segnale. Se invece tenteranno di riportare Eric Berry – nativo dello stato – a Nashville i segnali saranno differenti, e del tutto in linea con quanto, di magnifico, combinato fin qui da Jon Robinson.

Manca un passo nella giusta direzione per essere una contender. I Tennessee Titans giocano conservativi sul campo, ma sono audaci fuori da esso. Sono giovani, molto forti, affamati.
Exotic (originali, particolari) Smashmouth (old-style, solidi): nessuno slogan potrebbe essere più adatto a loro!

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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