La Strada verso il Draft: Garett Bolles

Età: 25 – Ruolo: Offensive Tackle – College: Utah
Classe: Junior – Altezza: 6’5 (1.96 m) – Peso: 300 (156 kg)

Quello di Garett Bolles lo possiamo definire un caso più unico che raro; non si vede di certo tutti i giorni un giocatore che al suo primo anno in un college di FBS, riesce a dominare in un ruolo difficilissimo come quello del left tackle. Il talento da Lehi è considerato infatti uno dei migliori OT in uscita quest’anno e se pensiamo che ha giocato ad alto livello solo per una stagione, capiamo che siamo di fronte ad un giocatore dalle doti innate.

La storia di Bolles è quella comune a molti giocatori che utilizzano il football come scappatoia da una giovinezza non proprio spensierata; Garett infatti è stato adottato dalla famiglia Freeman e tolto ad una madre drogata e snaturata. Come molti ragazzi dello Utah ha messo in primo piano la religione mormone dedicando due anni della sua giovane età per andare in missione e solo al suo rientro si è iscritto in un college di secondo piano (Snow College), ma era chiaro che le sue qualità meritavano palcoscenici ben più importanti. Reclutato dagli Utes nel 2016, ha giocato con la squadra di Kyle Wittingham solo questa stagione appena trascorsa, ma tanto è bastato a lui, e agli scout, per rendersi conto che anche il college era ormai un mondo troppo stretto.

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Fisicamente perfetto per il ruolo di OT è un giocatore con un agilità fuori dal comune per la sua stazza; footwork eccelso e una grande velocità di base ne fanno un prospetto con delle ottime “movement skills”. Ha la capacità di tenere un grande bilanciamento del corpo grazie alla sua forza sopratutto nel “lower body”; è infatti impossibile da battere e non riesce a farsi sopraffare neanche dai DE più grossi e potenti. Anche nelle rarissime volte in cui viene battuto (quando avviene è per mano di difensori più leggeri e agili) riesce comunque a spingere l’avversario lontano in modo da garantire l’incolumità del QB. Anche in run blocking ha fatto vedere le sue grandi qualità e grazie alle sue lunghe braccia riesce a tenere distante il difensore dal gioco. Possiede un’ottima velocità laterale grazie alla quale si sposta, sopratutto all’interno, per agevolare il passaggio del runningback ed è un ragazzo molto disciplinato, oltre a non aver mai concesso un sack nel suo anno a Salt Lake City.

I problemi di Bolles però iniziano con l’età. 25 anni per un OT sono infatti tanti e il fatto di aver giocato solo un anno ad alti livelli pesa nella sua valutazione. E’ proprio questo il motivo per cui nelle board degli scout viene dietro a Cam Robinson e Ryan Ramczyk anche se del lotto è comunque quello che ha più potenziale. Mentre i primi due hanno accumulato esperienza durante gli anni al college, Bolles ha avuto solo un anno per dimostrare il suo valore e questo agli occhi di chi studia i prospetti è un punto a sfavore. Dal punto di vista tecnico è però un giocatore che ha pochi difetti e tutti appianabili grazie alla sua voglia di migliorarsi e la sua tenacia; deve infatti aggiungere qualche “pound” per fronteggiare i rusher più tosti della NFL e per migliorare in run blocking. Nonostante riesca sempre a controllare il diretto avversario tende a volte ad indietreggiare troppo, ecco perché potrebbe avere difficoltà in NFL e del lavoro extra nella weight room lo aiuterebbe in questo senso.

Certo le sue vicissitudini da adolescente (è stato espulso da ben 5 scuole diverse oltre che aver conosciuto la galera per atti di vandalismo) agli occhi di molti potrebbero suonare come red flag, ma Bolles ha dimostrato di essersi lasciato tutto alle spalle e dopo i due anni da missionario ha cambiato completamente il suo modo di vivere e la sua mentalità. Anche il fatto di aver giocato in un’attacco spread come quello di Utah, quindi poco abituato ad una pro-style offense, lascia perplessi molti addetti ai lavori ma il talento e l’“upside” sono indubbi.

La storia di Bolles è molto simile a quella di Michael Oher, LT dei Ravens da cui è stato ricavato anche un film mentre per quanto riguarda il lato tecnico è stato associato a Breno Giacomini (anche se l’ex Utes è molto più agile). Senza dubbio è un ragazzo che ha un talento e un’attitudine a migliorarsi senza limiti; naturalmente non è un giocatore fatto e finito ma è pronto a riempire quel buco a tackle che molte squadre hanno, Redskins e Seahawks in primis. E’ infatti un prospetto già in grado di giocare titolare e secondo il nostro parere molto sottovalutato per via della poca esperienza; tuttavia ha tutte le carte in regola per diventare un OT elite in una lega che ha sempre più bisogno di difendere al meglio i propri QB.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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