L’inestimabile impatto di Deshaun Watson

Sin dal suo esordio con i Clemson Tigers nel 2014, Deshaun Watson ha dimostrato di essere un quarterback unico nel suo genere, capace di cambiare le sorti di una franchigia grazie ad un etica del lavoro senza eguali, una grande dote di leadership, ma soprattutto la virtù di essere “clutch”, ovvero di essere in grado di elevare il proprio livello di gioco nel momento chiave della partita, al fine di indirizzare il risultato finale. L’impatto avuto da Watson prima a Clemson e successivamente a Houston, ha cambiato in modo significativo il futuro di queste due squadre, tramite un processo molto simile a quello attraversato da uno degli sportivi più iconici e vincenti di tutti i tempi.

“Passing on Deshaun Watson is like passing on Michael Jordan”.

Passare su Deshaun Watson (al Draft) è come passare su Michael Jordan. Questa frase, pronunciata nel corso del Pro Day 2017 da Dabo Swinney, head coach di Clemson, suonò come un avvertimento rivolto ai Cleveland Browns, possessori della prima scelta al Draft 2017, ed alle squadre successive. Al Draft però, cosi come accadde a Michael Jordan che venne selezionato con la terza scelta assoluta nel 1984, ben undici squadre passarono su Deshaun Watson, il quale si accasò a Houston, franchigia che decise di fare trade up (salendo dalla 25esima alla 12esima scelta), al fine di assicurarsi le prestazioni del giovane quarterback. Prima dell’attuale giocatore di Houston vennero selezionati addirittura altri due quarterback, ovvero Mitchell Trubisky (che rappresenta ancora un grattacapo per i Chicago Bears) e Patrick Mahomes, pedina perfettamente azzeccata dal front office dei Kansas City Chiefs.

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A tre anni di distanza dalle parole di Dabo Swinney, che in primo luogo venne considerato esagerato e fuori luogo, i fatti parlano chiaro e tendono a dar ragione all’head coach dei Tigers. Subito dopo quella celebre affermazione, Swinney precisò che il suo intento era quello di spiegare l’incredibile abilità di Watson di cambiare la cultura di una franchigia, senza dunque paragonare il suo ex quarterback a Michael Jordan per quanto riguarda vittorie e valore assoluto. L’impatto avuto da Watson a Clemson è veramente senza precedenti e le vittorie ottenute recentemente dai Tigers sono state in gran parte influenzate dall’attuale quarterback dei Texans.

deshaun watson

Deshaun Watson ha giocato tre stagioni con la casacca di Clemson, dal 2014 al 2016. Dopo una stagione da freshman stroncata da un infortunio al ginocchio, Watson tornò giusto in tempo per l’inizio della stagione 2015. Nel suo secondo anno il quarterback diventò il primo giocatore collegiale di sempre ad ottenere almeno 4000 yard su passaggio ed altre 1000 su corsa in una stagione, guidando Clemson ad un immacolato bilancio di 12-0 ed alla prima avventura ai playoff dal 1981. Nella sfida per il titolo i Tigers si dovettero scontrare contro la corazzata-Alabama in una partita che vide la consacrazione di Derrick Henry ed il dominio di O.J. Howard, fattori che sovrastarono la partita da 405 yard e quattro touchdown di Watson. Sempre nel 2015, il quarterback nativo della Georgia divenne il primo giocatore nella storia di Clemson ad essere nominato finalista per l’Heisman Trophy, premio conferito al miglior giocatore collegiale della stagione.

Dopo esser giunto ad un passo dal successo, Watson riusci a confermare le sue prestazioni nel 2016. Nella sua stagione da junior, il quarterback guidò i Tigers ai playoff per il secondo anno consecutivo, cosa mai successa nella storia dell’ateneo, grazie ad un record di 11-1 totalizzato nel corso della stagione regolare. Dopo aver dominato Ohio State per 31-0 nella semifinale, nella strada tra Clemson ed il titolo si ripresentò una versione di Alabama imbattuta e proprietaria della miglior difesa della nazione. In una finale al cardiopalma, Deshaun Watson giocò “hero ball” nell’ultimo drive della partita, segnando il touchdown decisivo a tempo scaduto con un passaggio indirizzato al ricevitore Hunter Renfrow. La vittoria del titolo nel 2016, fu la prima di Clemson dal lontano 1981.

Nel drive conclusivo della finale vinta contro Alabama, i Tigers conquistarono 68 yard in 9 giocate. In particolare fu fondamentale una chiamata di pass intereference su un 2nd & Goal sulle 9 yard di Alabama a nove secondi dalla fine. La penalità diede a Clemson l’opportunità di avere un tentativo con sei secondi rimasti sulle due yard. Le due tracce incrociate corse da Hunter Renfrow ed Amari Rodgers ostacolarono i due defensive back di Alabama nella marcatura, permettendo a Watson, partito verso destra subito dopo lo snap, di servire la palla ad un Renfrow totalmente libero.

Dopo l’addio di Deshaun Watson, entrato in NFL con il Draft 2017, le cose a Clemson non cambiarono. Dopo aver visto l’impatto ed i risultati che Watson ottenne a partire dalla sua seconda stagione, diversi prospetti di prim’ordine decisero di firmare per i Tigers, credendo di trovare in Clemson il college migliore per vincere e gettare le basi per un approdo in NFL. Tra il 2015 e il 2016 infatti, le ultime due stagioni di Watson, firmarono per Clemson prospetti eccellenti del calibro di Trevor Lawrence, Tee Higgins, Travis Etienne, Clelin Ferrell e Dexter Lawrence. Proprio le squadre condotte da questi giocatori hanno portato Clemson ai playoff nel trienno 2017-2019, nel quale i Tigers hanno disputato anche due finali, vincendo quella del 2018 e perdendo quella del 2019. Watson ha dunque trasformato un college con un programma di football nella media ad una vera e propria potenza nazionale, grazie principalmente alle sue prestazioni sul campo ed alla credibilità fornita all’ateneo, che rappresenta ormai una destinazione fissa per i migliori prospetti della nazione.

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A North Carolina, Michael Jordan ebbe un impatto molto simile, in quanto nel 1982, il suo anno da freshman, trascinò i Tar Heels ad un titolo nazionale che mancava dal 1957, riportando il college di Chapel Hill nell’olimpo del basket. In quell’occasione Jordan decise la partita all’ultimo secondo, realizzando un canestro che condannò alla sconfitta una Georgetown guidata dal futuro hall of famer Patrick Ewing. Sia Jordan che Watson dunque, hanno cementificato la loro eredità al college grazie a titoli vinti allo scadere, dovuti ad una “clutchness” più unica che rara.

Una volta terminata la sua esperienza al college, Deshaun Watson ha trovato negli Houston Texans la franchigia giusta per lasciare un segno indelebile. I Texans, stanchi di una mediocrità che li ha accompagnati sin dal 2002, nonostante qualche stagione promettente, solo saliti di ben 13 posizioni al Draft per assicurarsi l’ex stella di Clemson. Il progetto iniziale dell’head coach Bill O’Brien era quello di assegnare a Tom Savage il posto da titolare, lasciando a Watson tempo di assimilare il playbook ed il sistema offensivo. All’halftime di week 1 però il piano è saltato completamente, O’Brien ha inserito Watson ed il rookie non ha esitato a dimostrare la sua maturità e la sua intelligenza tattica. La stagione da rookie di Watson è stata interrotta da una rottura del legamento crociato avvenuta durante un allenamento, infortunio che ha accorciato una stagione che sarebbe potuta diventare storica sotto ogni punto di vista. In sette partite, delle quali una giocata a metà, Watson aveva realizzato 19 touchdown, 7 in meno di quello che era il record per un rookie. In sole sette partite Watson si è messo in mostra come un quarterback senza paura, capace di affrontare anche le situazioni più difficili con il sangue freddo, come ad esempio la spettacolare partita giocata a Seattle e terminata con 402 yard, 4 touchdown e 3 intercetti nonostante la sconfitta finale.

Nella sua prima stagione intera, quella del 2018, sono sorti tutti i punti forza di Watson e tutte le debolezze dei Texans. Nonostante una partenza da 0-3, il quarterback ha dimostrato di essere la forza in più della franchigia, la quale è totalmente dipendente dalle sue prestazioni. La brutta partenza fu infatti seguita da nove vittorie consecutive, striscia che ha permesso ai Texans di terminare la stagione con un bilancio di 11-5. Nel 2018, Watson ha concluso la stagione con ben cinque game winning drive (il secondo dato migliore della lega dopo Drew Brees con 6), ovvero i drive che permettono alla squadra di andare in vantaggio per l’ultima volta in una partita e dunque vincerla. L’ex quarterback di Clemson ha messo in mostra tutta la sua “clutchness” in partite come quella vinta all’overtime contro i Cowboys e contro Denver. L’avventura ai playoff è però terminata presto, con una sconfitta al Wild Card Game contro dei Colts guidati da un inarrestabile Andrew Luck. A remare contro Watson ci ha pensato però la linea offensiva, nel 2018 infatti il quarterback dei Texans ha subito 62 sack, primo dato della lega e il quinto dato più alto della storia NFL.

Al fine di salvaguardare il pilone indiscusso della squadra, Bill O’Brien, che ai Texans oltre ad essere head coach funge anche da general manager, ha spedito ai Miami Dolphins due scelte al primo giro ed una al secondo in cambio dell’ottimo offensive tackle Laremy Tunsil e del ricevitore Kenny Stills. Questa trade ha rappresentato solo l’inizio di un’annata che ha totalmente scosso gli equilibri di Houston. In seguito ad un’altra ottima stagione da parte di Watson, culminata con un record di 10-6, i Texans sono approdati ai playoff per il secondo anno consecutivo. Dopo un’annata costellata da game winning drive di Watson (primo in NFL con 5 durante la stagione regolare), il quarterback si è ripetuto al Wild Card Round contro i Bills. All’overtime, dopo che entrambe le squadre avevano terminato con un punt il loro primo drive, Watson ha guidato i suoi ad un drive da 73 yard in 9 giocate, illuminato da una giocata sensazionale da parte del quarterback, il quale dopo esser sfuggito ad un sack sicuro, ha guadagnato 34 yard con un passaggio, apparecchiando per il field goal decisivo di Fairbairn. Al termine della partita, nel corso di un’intervista, Watson ha dichiarato: “Per vincere questa partita qualcuno doveva essere leggendario, allora perché non io?”. Le parole pronunciate dal quarterback sono solo l’ennesimo segno inequivocabile della sua maturità e concentrazione nei momenti che contano.

Con la tasca completamente collassata e due uomini addosso, una clamorosa spin move permette a Watson di fare uno scramble prima di lanciare un passaggio nella flat al running back Taiwan Jones, il quale grazie ad un buon lavoro dopo la presa guadagna numerose yard aggiuntive. Questa giocata risulterà decisiva per la prima vittoria di Watson ai playoff.

L’avventura ai playoff dei Texans si è successivamente conclusa al Divisional Round, quando i Chiefs sono stati in grado di rimontare un 24-0 iniziale, segnando per ben 8 drive consecutivi, esponendo ancora una volta tutte le lacune di Houston, sia difensive che nella linea offensiva.

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Nei primi tre anni trascorsi in NFL, Deshaun Watson ha dato prova di essere un quarterback estremamente efficace nei momenti decisivi della partita, dal 2017 infatti Watson è il secondo quarterback con più game winning drive (10), mentre Drew Brees e Russell Wilson occupano la prima posizione con 11.

Nel 2019 Deshaun Watson ha guidato la lega con ben 5 game winning drive. In questo video la NFL ha inserito tutte le giocate decisive fatte dal quarterback dei Texans nel corso della passata stagione.

Nonostante il miglioramento della linea offensiva dovuto all’arrivo di Tunsil, i Texans sono ancora ben lontani dall’avere una linea di livello, fattore che rappresenta un grosso ostacolo per Watson e che aumenta il rischio di infortuni. Sempre dal suo approdo nella lega, Watson ha subito 125 sack, poco più di tre a partita, ed è secondo in questo lasso temporale solo dietro a Russell Wilson, il quale ha però giocato dieci partite in più di lui.

A pochi mesi dall’avvio della stagione 2020, Deshaun Watson sembra essere sempre più prossimo al rinnovo del contratto. Il quarterback dei Texans giocherà la sua prossima stagione sotto il salario del suo ultimo anno del contratto da rookie, prima di giocare la stagione 2021 sotto l’opzione del quinto anno, che permetterà a Watson di percepire 17 milioni. La futura estensione di contratto di Watson potrebbe rendere il quarterback il giocatore più pagato della storia, superando i 35 milioni annui percepiti da Russell Wilson, in un movimento che con ogni probabilità vedrà anche Dak Prescott e Patrick Mahomes superare quella cifra.

Le discutibili mosse di mercato di Bill O’Brien però, hanno senza dubbio compromesso il futuro dei Texans. Dopo aver scambiato Jadeveon Clowney per una scelta al terzo giro, in avvio di offseason Houston ha anche scambiato DeAndre Hopkins, uno dei migliori cinque ricevitori della lega, oltre ad una scelta al quarto giro, in cambio di David Johnson, uno dei running back più pagati della NFL nonostante i numerosi problemi fisici ed una scelta al secondo giro. La scelta al secondo giro è stata successivamente spedita ai Rams in cambio di Brandin Cooks, ricevitore che ha cambiato la sua quarta squadra nelle ultime cinque stagioni e che possiede una lunga storia di commozioni cerebrali. Altri soldi sono stati invece investiti per Randall Cobb, ricevitore ormai ben oltre l’apice della sua carriera. A tutti questi movimenti, va sommato il fatto che Houston nel Draft 2020 non ha avuto una scelta al primo giro e nemmeno in quello del 2021 ne avrà una al primo o al secondo.

Dal punto di vista contrattuale, i Texans sono stati costretti a dare a Laremy Tunsil un super contratto da 66 milioni in 3 anni, numeri ai quali vanno aggiunti il futuro rinnovo di Deshaun Watson ed il pesante contratto di J.J. Watt, per giungere alla conclusione che Houston oltre a dover affrontare Draft senza scelte alte, avrà anche poca voce in capitolo nelle prossime finestre di free agency.

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Nonostante la presenza di un giocatore generazionale del calibro di Deshaun Watson, senza il quale la franchigia sarebbe totalmente persa, le mosse del front office hanno seriamente collocato ostacoli difficili da sormontare nel percorso degli Houston Texans verso il titolo. I texani al momento restano parecchi gradini sotto i Baltimore Ravens ed i Kansas City Chiefs nella sola AFC.

Anche Michael Jordan ha dovuto aspettare sei lunghe stagioni prima di scrollarsi di dosso l’etichetta di “perdente”, nonostante il peso del singolo sia ben diverso tra NBA ed NFL, ma per il quarterback il percorso sembra ben più complicato.

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Con questa gestione e l’incapacità di circondare Watson con delle pedine adatte, gli Houston Texans, che possono essere considerati la franchigia più dipendente dal proprio quarterback, stanno rischiando di gettare al vento i migliori anni di uno dei giocatori più clutch e d’impatto che la NFL abbia visto negli ultimi vent’anni.

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