[NFL] Week 15: Natale in anticipo a Denver (New England Patriots vs Denver Broncos 16-3)

Negli anni di servizio di questo magazine vi abbiamo spesso raccontato di come, spesso, i Patriots vengano in qualche modo facilitati dagli errori avversari. Ciò denota come loro non ne facciano e come, in ogni battaglia che si rispetti, sia importante capitalizzare sulle sviste avversarie.

Al Sports Authority Field di Denver va in scena il rematch del Championship dell’anno passato, e il numero di errori dei Broncos li farà sembrare dei regali, con sette giorni di anticipo, per il ricco Natale Patriots che alla fine prevederà il bye al primo turno di Playoff, la AFC East e, chiaramente, l’ennesima qualificazione alla Post Season.

Lo spartano Bennie Fowler, colui che ricevette a febbraio l’ultimo passaggio della carriera di Peyton Manning, si lascia scappare un punt e i Pats lo ricoprono: 3-0. Piccola magia: andare in vantaggio senza nessun primo down conquistato.
Dalla parte del pallone che fu del numero 18 da New Orleans, invece, i Broncos sembrano poter beneficiare dell’aggiunta di Justin Forsett alla causa. Le prime corse dell’ex Ravens portano a buoni guadagni, e la sua presenza viene sentita anche sui passaggi di un Trevor Siemian coraggioso. 3-3.

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Spieghiamo meglio quel “coraggioso”: Siemian in questa partita sembra molto più avventato del solito. Lancia pochi checkdown, trova spesso le tracce curl di un Demariyus Thomas in palla, che sfrutta lo spazio tra linebacker e secondarie degli ospiti. Al solito gameplan conservativo si affiancano queste frecce, una bella alternanza che porta i Broncos in Red Zone.
A.J. Derby: il tight end ex-New England è una delle armi più utilizzate in questa prima fase dell’incontro, e su una sua traccia out Siemian fa il secondo regalo a finire sotto l’albero di Bill Belichick. Un bell’intercetto, su un lancio tutto sommato abbastanza sicuro, che esce male e facilita il lavoro di Logan Ryan, che riportandolo per 47 yard offre a Tom Brady una posizione di campo favorevole.

Denver Broncos vs. New England Patriots, NFL Week 16

Fin lì il campionissimo con il 12 era stato quieto: addirittura 0/6 nei primi minuti di gioco, aveva preferito liberarsi della palla molto prima del dovuto e spararla in tribuna o in modo comunque irricevibile. Sa bene che non è lui a doverla vincere, ma i suoi avversari… i Patriots sarebbero comunque in cima alla AFC, se Denver non vince perde molte speranze di Post Season.
A noi piace pensare che romanticamente gli manchi Manning, e che l’assenza del suo amico-nemico lo spinga a non giocare una partita memorabile. Ma il romanticismo non è verità, per questo dobbiamo riportare sempre anche la, più ragionevole, seconda.

Il possesso si chiude con LeGarrette Blount che sigla il primo TD della partita dopo che Julian Edelman, con quattro ricezioni, era giunto in soccorso del suo spaesato quarterback. Prima della segnatura, però, terzo regalo dei Broncos: Dion Lewis si lascia scappare il pallone dentro le 5 yard, ma la reazione è talmente letargica da consentirgli di recuperare l’ovale.
Troppo facile riassumere il primo tempo quindi. Natale in anticipo, tre regali dagli arancioblu ai grigioblu. 10-3 Patriots.

A parte i cotillon di Denver, la domenica pre-natalizia diventa una farsa offensiva nella seconda metà. Jabaal Sheard, Trey Flowers e Malcolm Brown giungono facilmente a Siemian, Forsett non va assolutamente più da nessuna parte e si contano ben cinque three&out per l’attacco dei campioni del Mondo, diventato clamorosamente prevedibile.

La vittoria diventa facile per i Patriots: Lewis soppianta nello snap count Blount, capitalizzando al meglio sul tallone d’Achille della più forte difesa che la NFL abbia visto di recente: l’over-reaction. È sufficiente leggere un blocco sulla linea e tagliare dall’altra parte, eseguendo corse cutback come se piovessero; Denver non ha una risposta perché reagisce al primo movimento offensivo ma non al secondo, trascinata dalla sua stessa velocità. Lewis lo sa fare, Blount non proprio, ecco spiegate le 95 yard del primo.
Il cronometro scorre, come detto in attacco i Broncos non esistono più e i due field goal di Gostkowski fissano il punteggio.

Una partita tutt’altro che esaltante da un punto di vista spettacolare cela più di una osservazione da fare di grossa importanza.
Anzitutto, ci permette di inquadrare il momento dei Patriots. Allenati come al solito benissimo e preparati all’avversario con incredibile dovizia di particolari, sapevano già che partita giocare a Denver. Nei numeri assurdi di Brady (50% di completi, 188 yard, 0TD, 0INT) si vede una fiducia sopra le righe, che spesso gli ha fatto lanciare incompleti anche se i pass rusher erano molto lontani da lui. Meglio non infortunarsi, meglio non brillare, meglio mantenere il controllo sulla stagione.

dion lewis patriots

C’è poi la difesa. I tre rusher nominati poc’anzi fanno una figura grandiosa. Sheard, Brown e Flowers, se non raddoppiati, possono rovinare una linea offensiva. C’è evidentemente qualche problema a coprire gente come Thomas, e qualche mismatch di svantaggio con due tight end pachidermici come Todd Heuermans e Derby. Senza gli errori/regali dei Broncos questa partita avrebbe preso sicuramente una piega diversa da quella parte della palla, ma con le ipotesi non si vincono le partite.

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A proposito di attacco Broncos, possiamo concentrarci sui due tempi in modo completamente opposto. Senza l’intercetto staremmo parlando di un Siemian che lancia in modo spregiudicato e distrugge la difesa di una delle migliori squadre in NFL. Con esso, dobbiamo però registrare l’ennesima L di una stagione appesa a un filo.

Annullato Von Miller (forse anche stanco nelle ultime due gare perse), la difesa ha comunque giocato una buona gara. Solo Edelman e Lewis l’hanno messa in difficoltà in due distinte occasioni molto precise, due momenti della partita che succedono sempre e che in ogni caso non hanno portato più di 16 punti di passivo. Il problema quindi non è nella retroguardia. A esempio, c’è un Shane Ray devastante con i suoi blitz centrali, l’assenza di Brandon Marshall ben assorbita e il famoso 0/6 di Brady nel primo quarto – sua peggiore prestazione di sempre.

Il problema forse è che manca quello spunto misto di esperienza e fiducia che, per quanto inguardabile, Peyton Manning dava l’anno passato, proprio di questi tempi quando c’era da battere San Diego e tornare primi in AFC. O forse, semplicemente, che la pancia è piena e dietro il centro c’è un QB imperfetto e giovane, a fianco di un RB matricola (Devontae Booker) in preda al più clamoroso “rookie wall” registrato in NFL in stagione.

È in queste situazioni che la stabilità di New England fa invidia anche ai più forti, gruppo di cui Denver fa sicuramente parte. Appesi a una speranza di Playoff, i Broncos ora devono vincerle entrambe. Senza certezze, senza stabilità. Con tutto il talento che ancora posseggono e che prima di fare Babbo Natale e regalare un tempo agli avversari, poteva addirittura consentire loro di battere i New England Patriots, campioni della AFC East, titolari del bye, già qualificati ai Playoff e inevitabilmente in testa a qualsiasi pronostico per il Super Bowl 51.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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